Atto di citazione per azione di responsabilità promossa ex art. 2476, comma 8, c.c.InquadramentoL'amministratore è responsabile verso la società dei danni a questa cagionati per fatti e/o atti da lui compiuti e con l'amministratore risponde in solido il socio, che intenzionalmente ha deciso ed approvato il compimento di tali fatti e/o atti. FormulaTRIBUNALE DI .... SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA ATTO DI CITAZIONE PER AZIONE DI RESPONSABILITÀ EX ART. 2476 C.C. NEI CONFRONTI DI AMMINISTRATORE UNICO E DI SOCIO DI S.R.L. Il Sig. ...., (C.F. ....), nato a .... il ...., residente a ...., in via ...., rappresentato e difeso in virtù di procura rilasciata .... dall'Avv. .... presso il cui studio in ...., via .... elettivamente domiciliato (fax .... PEC ....) ove il difensore dichiara di volere ricevere le comunicazioni e notificazioni nel corso del procedimento, espone. *** 1. - Fatto. Il Sig. .... è socio della .... s.r.l. con la partecipazione del .... del capitale sociale. Esposizione dei fatti che hanno dato luogo, nella prospettazione dell'attore, alla responsabilità dei convenuti 2. - Cenni ai presupposti dell'azione ex art. 2476 c.c. Per i suddetti fatti il concorso tra l'amministratore .... e il socio .... è ben comprovato. L'amministratore è responsabile verso la società dei danni a questa cagionati per fatti e/o atti da lui compiuti e con l'amministratore risponde in solido il socio, che intenzionalmente ha deciso ed approvato il compimento di tali fatti e/o atti. Legittimati a proporre l'azione di responsabilità verso l'amministratore ed i soci solidalmente responsabili, sono sia la società, sia il singolo socio, a norma dell'art. 2476 c.c. 3. - Quantificazione del danno. Il danno, casualmente riconducibile, in via immediata e diretta, alla condotta dei convenuti, che ricomprende, in base ai principi generali, sia il danno emergente che il lucro cessante, commisurato, in concreto, al pregiudizio che la Società ha subito a seguito del comportamento illegittimo, ammonta a non meno di Euro .... se si considera quanto segue: .... ....; 4. - Conclusioni. Per questi motivi, e con riserva di aggiungerne, il Sig. ...., come sopra rappresentato, domiciliato e difeso CITA - ...., (quale amministratore) nato/a a ...., il ...., residente a ...., in via ...., C.F. ...., elettivamente domiciliato in .... presso i suoi difensori ...., - ...., (quale socio) nato/a a ...., il ...., residente a ...., in via ...., C.F. ...., elettivamente domiciliato in .... presso i suoi difensori ...., - .... s.r.l., C.F. ...., P.I. ...., con sede legale in ...., in persona del legale rappresentante pro tempore Sig. ...., C.F. ...., nato a ...., il ...., residente a .... ( ....), in via ..... a comparire dinanzi al Tribunale di ...., sezione specializzata in materia di imprese, giudice istruttore che sarà designato, all'udienza del ...., luogo ed ora del regolamento, con invito a costituirsi in giudizio nel termine di venti giorni prima dell'udienza prima indicata ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166 c.p.c., e a comparire, nella stessa udienza, dinanzi al giudice designato ai sensi dell'art. 168-bis c.p.c., con l'avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli art. 38 e 167 c.p.c., e che la difesa tecnica mediante avvocato è obbligatoria in tutti i giudizi davanti al tribunale, fatta eccezione per i casi previsti dall’articolo 86 o da leggi speciali, e che esso convenuto, sussistendone i presupposti di legge, può presentare istanza per l’ammissione al patrocinio a spese dello Stato, per sentire accogliere le seguenti CONCLUSIONI Voglia il Tribunale Ill.mo, ogni contraria istanza, eccezione e deduzione respinta così giudicare: a) in via istruttoria: - eventuali richieste di prove testimoniali e/o interrogatorio formale; - disporre consulenza tecnica d'ufficio per la quantificazione dei danni subiti dalla società a seguito del comportamento illecito dei convenuti; b) nel merito: b1) accertare e dichiarare la responsabilità dei convenuti, ai sensi degli artt. 2476,1218 e 2043 c.c., per i fatti ed atti di cui in narrativa e, per l'effetto, b2) Condannare gli stessi, in via solidale tra loro, al risarcimento in favore della Società del danno arrecato, che si indica nella misura di Euro ...., ovvero nella somma anche maggiore, da determinarsi in corso di causa e da liquidarsi, se del caso, anche in via equitativa, oltre a rivalutazione monetaria e/o maggior danno ex art. 1224, comma 2, c.c., interessi di legge sulla somma rivalutata. Con vittoria di spese e onorari Ai sensi dell'art. 14, d.P.R. n. 115/2002, dichiara che il valore della causa è pari ad Euro ..... Produce: 1. .... 2. .... 3. .... Luogo e data .... Firma .... CommentoLa disposizione del penultimo comma dell'art. 2476 prevede la responsabilità solidale con gli amministratori dei soci che intenzionalmente hanno contribuito al compimento di atti dannosi per la società, i soci o i terzi. È stato osservato come la norma costituisca un ideale pendant della possibile apertura a competenze di tipo gestorio affidate ai soci, sia intesi collettivamente e così in sede assembleare, sia in virtù dell'attribuzione di diritti particolari ex art. 2468. L'atto costitutivo può infatti deferire alla volontà dei soci qualunque decisione in materia amministrativa e riconoscere ad essi, collettivamente o individualmente, poteri di veto o di istruzione nei confronti di determinate operazioni gestorie; inoltre, i soci che possiedono un terzo del capitale sociale possono sottrarre agli amministratori la competenza a decidere sulle operazioni inerenti alla gestione, sollecitando in qualunque momento una decisione vincolante dei soci. La responsabilità dei soci, dunque, trova applicazione non solo nel caso di investitura formale dei poteri gestori, in conseguenza di previsioni normative o clausole statutarie, ma anche nei casi di esercizio di fatto da parte dei soci di poteri gestori. In sostanza, è possibile affermare che siamo in presenza di una responsabilità conseguente alla violazione di un “dovere fiduciario”, sia nei confronti della società, che degli altri soci. Quanto alla natura, contrattuale o aquiliana, della responsabilità del socio, infatti, prevale la ricostruzione in termini di responsabilità contrattuale. I problemi più rilevanti si pongono con riguardo all'ambito di operatività della norma e al significato dell'avverbio intenzionalmente. La dottrina è concorde, al fine del riconoscimento di responsabilità di cui all'art. 2476, comma 8, nel distinguere l'ipotesi in esame dalla figura dell'”amministratore di fatto” e quindi nel ritenere sufficiente l'esercizio da parte del socio anche di un solo ed episodico atto di gestione, non richiedendosi la necessità di una sistematica ingerenza nella gestione. Elementi costitutivi della fattispecie sono: i) la presenza di due distinte categorie di soggetti, quella degli amministratori e quella dei soci; ii) una decisione o autorizzazione dei soci al compimento dell'atto; iii) l'intenzionalità della condotta dei soci; iv) una condotta degli amministratori attuativa della decisione o della autorizzazione e una loro responsabilità nello svolgimento di tale attività attuativa; v) un danno alla società oppure ai terzi; vi) il nesso di causalità tra la condotta e il danno; vii) il nesso di causalità tra la determinazione del socio e la condotta degli amministratori. Sul piano oggettivo, la responsabilità dei soci ha carattere accessorio rispetto a quella degli amministratori e non è configurabile in assenza di quest'ultima;, inoltre, sussistendo nel caso di “decisione e autorizzazione” del compimento di atti dannosi, con tale espressione deve intendersi quindi ogni manifestazione di responsabilità dei soci che abbia un contributo determinante, sotto il profilo casuale, con la condotta degli amministratori. Peraltro, di recente la giurisprudenza ha anche affermato che ai fini della responsabilità del socio “vengono in rilievo tanto gli atti autorizzati o decisi, nell’ambito dei poteri attribuiti al socio dalla legge o dallo statuto, quanto per l’impulso all’attività gestoria offerto a livello decisionale, sia pure al di fuori di formali procedimenti di decisione e/o autorizzazione” e che “rientrano nel perimetro della norma anche le ipotesi in cui il socio, pur non esercitando in modo esclusivo, continuativamente od occasionalmente, poteri tipici degli amministratori, orienti di fatto l’attività di quest’ultimi, inducendoli al compimento di atti dannosi” (Trib. Roma sez. spec. Impresa, 31/01/2021). In caso contrario, si esclude, pertanto, una responsabilità dei soci in quanto si ritiene che la norma si occupi di sanzionare la decisione del socio in ordine all'atto di amministrazione, e non già il compimento diretto da parte sua di operazioni in area gestionale perché quest'ultima fattispecie è riconducibile alla responsabilità del socio non in quanto tale, ma in quanto amministratore, di fatto o di diritto. È dubbio, invece, il significato da attribuirsi all'avverbio “intenzionalmente” e sembra preferibile l'opinione prevalente la quale presuppone l'intervento decisionale dei soci in ordine al compimento dell'atto da parte degli amministratori nonostante la consapevolezza dell'antigiuridicità dell'atto e quindi che il socio decida o autorizzi il compimento di atti dannosi, pur essendo a conoscenza della loro contrarietà rispetto a norme o principi dell'ordinamento giuridico. La responsabilità solidale comporta invece la sussistenza dei presupposti e della disciplina in tema di legittimazione e termini previsti, rispettivamente, per l'azione sociale e per quella dei soci o terzi direttamente danneggiati, nonché per quella, se ammessa, dei creditori sociali. Sono legittimati ad agire in giudizio nei confronti dei soci: la società, i consoci e i terzi, il curatore fallimentare, per espressa previsione dell'art. 146 comma 2, l. fall. Per quanto attiene alla disciplina dell'onere della prova e del termine di prescrizione, trovano applicazione rispettivamente le disposizioni contenute negli artt. 1218 e 2949 c.c. (ma il termine di prescrizione rimane di cinque anni ai sensi dell'art. 2947 c.c.) Ciascun socio responsabile, in concorso di responsabilità con gli amministratori ed eventualmente con altri soci è tenuto a risarcire il danno nella misura integrale, salvo poi agire per il regresso contro ciascuno degli altri responsabili nella misura determinata dalla gravità della rispettiva colpa e dell'entità delle conseguenze che ne sono derivate. La misura dell'apporto casuale della condotta del socio rileva solo in sede di azione di regresso del socio, che ha risarcito il danno per l'intero, nei confronti degli amministratori o di eventuali altri consoci compartecipi. La decisione assunta dai soci e successivamente portata ad esecuzione dagli amministratori non vale mai, quindi, a discarico di responsabilità, poiché la solidarietà colloca sullo stesso piano tutti i soggetti, soci o amministratori, ai quali nel caso concreto un'operazione risulti effettivamente riconducibile. |