Ricorso cautelare ex art. 700 c.p.c. del socio per ottenere notizie sugli affari sociali e la consultazione dei libri e dei documenti sociali relativi all'amministrazione

Enrico Rosapepe

Inquadramento

I soci che non partecipano all'amministrazione hanno diritto di avere dagli amministratori notizie sullo svolgimento degli affari sociali e di consultare, anche tramite professionisti di loro fiducia, i libri sociali e ed i documenti relativi all'amministrazione.

Formula

TRIBUNALE DI .... SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA

RICORSO AI SENSI DEGLI ARTT. 700 C.P.C. E 2476 C.C. PER OTTENERE NOTIZIE SUGLI AFFARI SOCIALI E LA CONSULTAZIONE DEI LIBRI E DEI DOCUMENTI SOCIALI RELATIVI ALL'AMMINISTRAZIONE

Nell'interesse di

...., nato/a a .... il ...., residente in ...., via ...., CAP ...., C.F. ...., nella sua qualità di socio di ...., rappresentato e difeso, per procura a margine del presente atto dall'Avv. .... (C.F. ....), e presso il suo studio in ...., via .... elettivamente domiciliato. Si chiede che le notificazioni vengano inoltrate al numero di fax ...., o all'indirizzo di posta elettronica certificata .... presso lo studio dell'Avv. .....

- ricorrente

NEI CONFRONTI DI

.... s.r.l., P.I. ...., in persona dell'Amministratore Unico legale rappresentante pro tempore Sig. ...., con sede legale in .... ( ....), via ...., rappresentata e difesa dall'Avv. .... (C.F. ....) ed elettivamente domiciliata presso il suo studio in .....

- resistente

* * *

FATTO

Il Sig. .... è socio per una quota pari al .... % della .... s.r.l., con sede legale a .... ( ....). La Società è amministrata dal Sig. ...., nato a ...., il ...., dal .....

Con raccomandata a mezzo PEC del ...., il socio chiedeva, per il tramite dell'Avv. ...., di esercitare il proprio diritto di accesso ed ispezione ai documenti contabili e dei loro libri sociali ai sensi dell'art. 2476 c.c., per essere congruamente informato in merito all'andamento societario, al fine di poter esercitare compiutamente le proprie prerogative di socio.

La predetta raccomandazione è rimasta priva di riscontro e date le difficoltà riscontrate, la non completezza della documentazione e quindi sulla base di tali circostanze in fatto, .... si è determinato/a richiedere un provvedimento d'urgenza al fine di poter tutelare i propri interessi da conseguenze pregiudizievoli irreparabili per le seguenti ragioni di

DIRITTO

1) Sul fumus boni iuris.

.... .... ....;

2) Sul periculum in mora.

Per quanto riguarda l'ulteriore requisito del cd. “periculum in mora”, oltre al fatto che l'ingiustificato procrastinarsi della impossibilità di esercizio del diritto finisce per ledere direttamente il diritto di controllo del socio sull'amministrazione della società e l'esercizio dei poteri connessi, sia all'interno della società che attraverso azioni giudiziarie, occorre rilevare quanto segue ....

.... -;

Pertanto, il periculum deve ritenersi allo stato, ed entro il limite della cognizione sommaria propria di questa fase, sussistente.

La richiesta si richiede venga accolta anche inaudita altera parte per le ragioni di urgenza che si sono raffigurate nel presente atto.

Tutto ciò premesso, ritenuto e considerato,

...., come in epigrafe rappresentato/a, difeso/a e domiciliato/a

RICORRE

all'Ill.mo Tribunale adito, affinché, ai sensi del combinato disposto degli art. 700 c.p.c. e art. 2476 c.c.,

VOGLIA

In via principale, con decreto inaudita altera parte, assunte, ove occorra, sommarie informazioni, autorizzare il ricorrente, anche con l'ausilio di professionisti di fiducia, ad accedere presso la sede della .... s.r.l. ovvero in qualsiasi altro luogo, personalmente o per il tramite di soggetto incaricato, nei giorni e nelle ore indicate, per la consultazione dei libri, documenti e registri sociali obbligatori e fiscali, delle fatture emesse, ricevute e degli estratti conto bancari e di tutto quanto specificamente indicato ut supra per l'estrazione di copia degli stessi, a propria cura e spese; ciò alla presenza e sotto la vigilanza dell'ufficiale giudiziario, trattenendosi nei luoghi in cui i documenti sono custoditi per il tempo strettamente necessario allo svolgimento delle indicate attività; e, comunque, disporre ogni altro provvedimento d'urgenza, che appaia, secondo le circostanze, più idoneo ad eliminare il pregiudizio subito e contestualmente fissare l'udienza di comparizione delle parti davanti a sé assegnando all'istante un termine perentorio per la notificazione del ricorso e dell'emittendo decreto, considerata l'urgenza, mediante autorizzazione della notifica a mezzo fax e/o via pec, e a tale udienza con ordinanza confermare, modificare o revocare il provvedimento emanato con detto decreto;

Con vittoria di spese e compensi oltre rimborso per spese generali oltre IVA e CPA come per legge.

Ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. 30 maggio 2002, n. 115 si dichiara che il presente procedimento ha un valore .... e, pertanto, trattandosi di procedimento cautelare, va versato un contributo unificato dimezzato pari ad Euro ....

Con osservanza, si produce la seguente documentazione:

1. Copia ....;

2. Copia ....;

3. Copia ....;

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

Commento

Sin dall'inizio è risultata ampiamente diffusa in dottrina, e condivisa in giurisprudenza, l'opinione secondo la quale i diritti d'informazione e di consultazione del socio non amministratori sono assistiti dalla tutela processuale affidata alla disciplina generale di procedimenti cautelari e così anche la non strumentalità dei diritti del socio in questione, connessi al potere di controllo, rispetto all'azione di responsabilità. La soddisfazione del diritto del socio va in concreto agevolata dall'amministratore, posto che si tratta di controllo sulla gestione da parte del medesimo e nessuna decisione in merito è rimessa dalla legge all'assemblea dei soci.

La tutela dei diritti del socio è pertanto autonomamente esperibile sia mediante l'azione di merito, che con il ricorso d'urgenza ai sensi dell'art. 700 c.p.c.

Il pregiudizio si connota ex se in termini d'irreparabilità, posto che dalla relativa frustrazione deriva un pregiudizio patrimoniale difficilmente quantificabile nel relativo controvalore economico e, sotto altro profilo, trattasi di diritto consustanziale allo status di socio, la cui lesione non è solo suscettibile di arrecare pregiudizio patrimoniale, ma si riverbera nelle stesse modalità di partecipazione del socio alla vita interna della società a responsabilità limitata e nella conseguente facoltà di reazione contro eventuali comportamenti illegittimi riferibili agli amministratori e ai soci di maggioranza della società. Esso, nel caso concreto, deve essere dotato dell'imminenza che si profila a partire dal momento in cui la società continui a negarne sostanzialmente o a ostacolarne l'esercizio, ad esempio esponendo in prospettiva costi esorbitanti da accollare al socio.

I diritti di informazione dei soci sono strettamente personali e connaturati alla qualità di socio. Pertanto spettano al socio in quanto tale e non a chiunque possa a diverso titolo essere interessato alla gestione della società. Si ritiene, pertanto, che i diritti spettino al socio anche se privo del diritto di voto. Al socio legittimato vanno poi assimilati l'usufruttuario e il creditore pignoratizio della quota, per espressa disposizione di legge (artt. 271-bis e 2352 c.c.), ai quali viene autonomamente riconosciuta una legittimazione concorrente a quella del socio, rispettivamente del debitore e nudo proprietario, e quella del custode, titolare di legittimazione esclusiva in caso di sequestro.

È opinione corrente che la norma che attribuisce la legittimazione al socio non amministratore vada interpretata in senso sostanziale e non formale. Così con riferimento ai soggetti titolari di diritti particolari riguardanti l'amministrazione, di cui all'art. 2468 c.c., non potrebbe essere ipotizzata una soluzione univoca, essendo invece necessario valutare il contenuto effettivo dei diritti particolari al fine di valutare se gli stessi siano compatibili con quelli di controllo.

Legittimata passiva all'esercizio del diritto di controllo è la società, non gli amministratori.

Quanto all'oggetto del controllo, il diritto di avere informazioni dagli amministratori ha necessariamente uno spettro assai ampio e non sono previste o imponibili particolari formalità per la richiesta, trattandosi di notizie “sullo svolgimento degli affari sociali”. Può riguardare sia il generale andamento della gestione, che affari particolari, passati, in corso o prospettici.

Dal tenore della richiesta di informazioni, poi, dipende il grado di analiticità delle risposte cui sono tenuti gli amministratori.

La seconda forma di controllo, in senso immediato e più ampio, attribuita al socio non amministratore attiene al diritto di consultazione, anche tramite professionisti di sua fiducia, dei libri sociali e dei documenti relativi all'amministrazione.

In questa più ampia prospettiva, il diritto di informazione e di consultazione del socio, nelle due declinazioni sopra riportate, quanto al suo oggetto, riguarda non soltanto i libri sociali obbligatori, ma tutti i “documenti relativi all'amministrazione”, nozione che ricomprende, necessariamente, tanto i documenti contabili amministrativi in senso stretto (libro giornale, libro degli inventari, registri tenuti ai fini dell'IVA o, in osservanza di altre disposizioni di legge, fatture, estratti, prospetti e calcoli d ogni genere), quanto i documenti attinenti alla gestione della società, quali ad esempio i contratti ed accordi, anche di natura riservata, la corrispondenza, gli atti giudiziari e amministrativi che riguardano la società, i verbali di accertamento, di contestazione, di comminazione di sanzioni, memorie e pareri di consulenti e professionisti, documentazione relativa a procedimenti contenziosi di cui la società è parte.

Solo per il diritto di consultazione è testualmente prevista la possibilità di avvalersi di professionisti di fiducia.

Resta fermo il diritto del socio sia di richiedere informazioni progressivamente più puntuali in considerazione del tenore delle risposte avute, sia di procedere alla consultazione successiva, e dunque di esercitare entrambe le facoltà anche in fasi distinte e separate. È controverso, invece, se il socio possa richiedere informazioni anche riguardo alle società controllate.

Quanto ai tempi prevale l'orientamento secondo cui la società deve provvedere a dare risposta ai quesiti e consentire la consultazione dei documenti in qualsiasi momento, anche a breve intervalli, sempreché ciò non avvenga con modalità vessatorie da parte del socio. Anche con riferimento al luogo in cui i diritti di controllo possono essere esercitati non è dato trovare risposte espresse nel testo della norma. Quanto al comportamento richiesto al socio, in tutta la materia del diritto di controllo dei soci è importante l'osservanza de principio di buona fede e correttezza.

Per completezza d'esame, è opportuno rammentare che il comportamento degli amministratori diretto a ostacolare l'esercizio del diritto del socio potrebbe configurare gli estremi della grave irregolarità di gestione in considerazione dell'azione sociale di responsabilità e della possibilità di revoca in via cautelare degli amministratori prevista dall'art. 2476, comma 3, c.c. o dell'azione personale del socio ai sensi del sesto comma della medesima diposizione, anche se la prova del danno direttamente subito dalla società appare destinata ad essere tutt'altro che agevole. Lo statuto, per rafforzare il diritto del socio, potrebbe inoltre prevedere l'ipotesi dell'ingiustificato rifiuto dell'amministratore come causa di recesso del socio o, se si condivide l'opinione che l'ammette, di riscatto obbligatorio della propria quota.

Nelle clausole integrative, inoltre, rientrano le clausole inserite nell'atto costitutivo al fine di arricchire la previsione normativa con una più dettagliata e articolata disciplina delle modalità attraverso le quali i soci dovranno esercitare i poteri d'ispezione e controllo.

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