Verbale s.r.l. di distribuzione di riserva da rivalutazione - Delibera di distribuzione di riserva da rivalutazioneInquadramentoLe riserve possono essere classificate in base all'origine, distinguendo così tra riserve di utili, di capitale e di rivalutazione. Le prime nascono dal risparmio degli utili non distribuiti tra i soci, ma trattenuti all'interno dell'impresa. In aggiunta alle riserve obbligatorie (tra cui la riserva legale ordinaria, ex art. 2430 c.c.), la società può costituire ulteriori riserve, facoltative, sia con apposita previsione statutaria che con deliberazione dell'assemblea ordinaria. Le riserve vanno riportate nello stato patrimoniale, secondo lo schema di cui all'art. 2424 c.c.: in particolare, nella Voce A. (patrimonio netto) del passivo, devono essere indicate le riserve da sovrapprezzo delle azioni, le riserve di rivalutazione, la riserva legale e quelle statutarie. FormulaRepertorio N. .... Raccolta N. .... VERBALE DI DECISIONE DI SOCI DI SOCIETÀ A RESPONSABILITÀ LIMITATA REPUBBLICA ITALIANA L'anno .... il mese il giorno in .... e nel mio studio .... innanzi a me dott. notaio in .... con studio ivi ove sopra iscritto al ruolo del distretto notarile di ...., alle ore .... è comparso il quale interviene in quest'atto non in proprio ma in qualità di .... della società a responsabilità limitata con sede in .... alla via .... numero .... capitale sociale .... iscritta al Registro delle Imprese di .... con il seguente numero di codice fiscale .... Comparente, cittadino italiano, della cui identità personale io Notaio sono certo mi dichiara che in questo giorno luogo ed ora, si sono qui riuniti i soci della sopraindicata società, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2479 c.c., per discutere e deliberare sul seguente ORDINE DEL GIORNO 1) Distribuzione di riserva da rivalutazione exl. n. 342/2000 mercè l'utilizzo di liquidità disponibili stante l'ampia capienza del patrimonio netto della società; 2) Modifiche statutarie eventuali e conseguenti. Assume la Presidenza dell'assemblea a norma dello Statuto Sociale lo stesso comparente, il quale constatato che: - l'assemblea è stata regolarmente convocata a norma di Statuto mediante .... i relativi documenti vengono ritirati dal presidente dell'assemblea, e saranno conservati agli atti sociali a cura e sotto la custodia dell'organo amministrativo; e segnatamente - che è presente il capitale sociale come segue .... titolare di una quota di nominali euro .... pari al ....% del capitale sociale idem per altri soci .... Così risulta presente ....% del capitale sociale. Soggetti tutti identificati dal Presidente dell'assemblea mercè disamina dei documenti di identità come lo stesso attesta, riconosce e dichiara, parimenti dando atto di aver svolto il controllo in ordine alla legittimazione di ciascuno dei sopraindicati la cui qualità di socio risulta dal registro delle imprese. È presente altresì l'organo amministrativo nelle persone di: .... N.B.: eventuale presenza dell'organo di controllo, oppure - che la società non ha organo di controllo non essendosi verificate le condizioni per la sua istituzione. Quindi il Presidente dichiara validamente costituita l'assemblea ed atta a deliberare su quanto al suesposto ordine del giorno ed incarica me Notaio di redigere il relativo verbale contenente le risultanze delle deliberazioni che eventualmente l'assemblea stessa andrà ad adottare Venendo a trattare l'ordine del giorno il Presidente da atto che da bilancio di esercizio al .... approvato il .... e regolarmente depositato al Registro delle Imprese di .... è stata rilevata riserva da rivalutazione ex art. 13 l. n. 342\2000 per l'importo di euro ...., allocata regolarmente nello Stato Patrimoniale, Patrimonio netto. Lo stesso comunica che tale riserva è distribuibile ai sensi di legge sebbene con la procedura prevista nella suindicata l. n. 342/2000 e che il relativo importo è ad oggi sussistente nel bilancio della convocata società. A tale proposito, inoltre, il presidente ricorda ai partecipi che la società dispone di liquidità sufficienti a sopportare la distribuzione della detta riserva che può avvenire a beneficio di tutti i soci in proporzione alle rispettive partecipazioni sociali e che il patrimonio netto della società è ampiamente capiente alle esigenze sociali e dei propri creditori considerato che esso ad oggi ammonta complessivamente ad euro .... Il Presidente infine da atto che ove l'assemblea dovesse deliberarne la distribuzione l'esecuzione del deliberato potrà intervenire unicamente decorsi novanta giorni dall'iscrizione di questa delibera nel competente registro delle imprese purchè, entro questo termine, nessun creditore sociale anteriore all'iscrizione abbia fatto opposizione. .... (eventualmente: il Sindaco unico rinvia alla propria relazione e conferma in ogni caso l'eseguibilità legale delle operazioni proposte dal Presidente). L'assemblea, preso atto delle parole del Presidente, (udita l'illustrazione del Sindaco unico), dopo breve discussione, per alzata di mano con il voto favorevole di tanti soci che rappresentano il ....% del capitale sociale, astenuti .... assenti .... DELIBERA 1) di distribuire la riserva allocata nel bilancio al .... al momento sussistente secondo le dichiarazioni del presidente formata exl. n. 342/2000 per un importo di Euro .... tra tutti i soci, e precisamente a ciascuno in proporzione alle rispettive partecipazioni sociali come segue: ....; 2) di utilizzare al fine di cui alla delibera del punto 1) che precede le liquidità sociali per il corrispondente importo di Euro .... 3) di prendere atto che l'esecuzione di quanto testè deliberato potrà avvenire unicamente decorsi novanta giorni dall'iscrizione di questa delibera nel competente registro delle imprese purché, entro questo termine, nessun creditore sociale anteriore all'iscrizione abbia fatto opposizione. 4) di conferire i più ampi poteri all'organo amministrativo per l'esecuzione di quanto deliberato in osservanza delle vigenti disposizioni di legge. Null'altro essendovi a deliberare, e nessun altro chiedendo la parola il Presidente dichiara sciolta l'assemblea alle ore .... minuti .... Le spese del presente atto a carico della società. CHIUSA ATTO PUBBLICO CommentoLa riserva da rivalutazione: introduzione al problema Prevista dall'articolo 2424 Voce AIII del Passivo, la riserva in esame è la conseguenza del principio per cui i costi relativi a determinarti beni, quando la loro utilizzazione sia limitata nel tempo, devono essere ammortizzati (art. 2426, n. 2, c.c.). Va ricordato che per effetto del susseguirsi della l. n. 74/1952; del 2 dicembre 1975, n. 576, e del 19 marzo 1983, n. 72 sono stati disciplinati cd. saldi da rivalutazione monetaria mercè: - la rivalutazione dei beni indicati nella formulazione dei nn. 1, 3 e 5 del previgente testo dell'art. 2425 c.c.; - l'utilizzo di certi coefficienti; - fissandosi, inoltre, che “i saldi attivi” risultanti dalle rivalutazioni dovevano essere accantonati in una speciale riserva, di cui si prevedeva sia l'imputazione a capitale sia l'utilizzazione al fine dell'assorbimento delle perdite, anche se con l'osservanza delle disposizioni dei commi 2 e 3 dell'(allora vigente) art. 2445c.c., e fermo restando, in tal caso, che risultava preclusa la distribuzione di utili fino a che “la riserva” non fosse stata reintegrata o ridotta in misura corrispondente; - la “riduzione” della riserva doveva deliberarsi dall'assemblea senza l'osservanza delle disposizioni di cui all'(allora vigente) art. 2445 c.c.; - si precisava, inoltre, che detti saldi attivi risultanti dalle rivalutazioni non concorrevano a formare il reddito imponibile della società o dell'ente. La rilevanza fiscale delle riserve in parola venne presa, più peculiarmente, in considerazione dalla l. 29 dicembre 1990, n. 408 che previde la “liberazione” delle stesse con il pagamento di un'imposta “straordinaria” sostitutiva. Le basi della disciplina della riserva di rivalutazione erano state, in sostanza, gettate: la legislazione successiva si è sempre orientata in questa direzione. Oggi, vale ricordare che disciplina speciale rende possibile la rivalutazione di beni ammortizzabili come quella di cespiti che non lo sono. Quale che sia la tecnica utilizzata, la rivalutazione del bene comporta l'iscrizione all'attivo dello stato patrimoniale di una riserva definita, appunto, riserva da rivalutazione. Si precisa che il valore della riserva da rivalutazione sarà al netto dell'imposta sostitutiva dovuta a carico del valore lordo della rivalutazione detta meno il 12% o il 6% (che rappresentano, di norma, le aliquote dell'imposta sostitutiva secondo le vigenti disposizioni di legge, ed in particolare il comma 471, l. n. 266/2005). La riserva che si forma è disciplinata dalla legge con criteri di parziale vincolatività. Stabilisce, infatti, l'art. 13 l. n. 342/2000, che il saldo attivo deve essere imputato a capitale o accantonato a speciale riserva. La dottrina, sia pure relativamente alle riserve da rivalutazione di cui alla più risalente legislazione sopra ricordata, era orientata a respingere l'idea della cittadinanza dell'imputazione “diretta” a capitale, in quanto si argomentava dalla necessità di verificare prima quale fosse l'ammontare del saldo detto, che, a sua volta, presupponeva la necessaria preventiva formazione della riserva. Nel primo caso, ove si voglia contestualmente provvedere alla delibera di aumento del capitale sociale, fermo restando l'approvazione del bilancio nei modi di legge, all'aumento provvederà l'assemblea straordinaria (artt. 2442 e 2481-ter c.c.) e con la disciplina proprie delle modifiche statutarie (art. 2436 c.c.). Nel caso in cui la riserva venga formata, sempre in sede di approvazione del bilancio, e contabilizzata al fine dell'accantonamento, essa sarà assoggettata ad un parziale vincolo di disponibilità. Ciò chiarito, appare evidente che la riserva da rivalutazione una volta formata, ove non utilizzata per l'aumento del capitale, possa essere utilizzata per coprire perdite (art. 13, l. n. 342/2000, comma 2, seconda parte). In tal caso, tuttavia, in deroga al generale principio della sovranità dell'assemblea ordinaria sulle riserve, la delibera che destina la riserva de qua alla copertura delle perdite dovrà essere adottata dall'assemblea straordinaria, benché essa non comporti modifica statutaria e nonostante la delibera non sia iscrivibile nel Registro delle imprese. Vale qui segnalare che, con ogni probabilità, nella s.r.l. riformata la competenza sia dei soci. Nel caso di destinazione della riserva a copertura perdite, non si rintraccia indicazione in ordine alla necessità dell'intervento del notaio, e ciò tanto se si tratti di s.p.a. che di s.r.l. Successivamente alla destinazione a copertura perdite, la riserva da rivalutazione dovrà essere o ripristinata o ridotta in misura corrispondente alla perdita assorbita, ed in tal caso, nel silenzio della legge, la competenza torna ad essere dell'assemblea ordinaria, la quale non è tenuta all'osservanza di procedure particolari. Vale ricordare che fino a che l'assemblea non abbia provveduto nel senso appena ipotizzato (ripristino o riduzione della riserva) è fatto divieto alla società di distribuire utili (art. 13, comma 2, l. n. 340/2000). La riserva al vaglio può essere, altresì, utilizzata come tutte le riserve per essere distribuita ai soci. In tal caso, tuttavia, la legge fissa un singolare sistema procedimentale: - è stabilita l'osservanza delle disposizioni dei commi 2 e 3 dell'art. 2445 c.c. (art. 13, l. n. 342/2000). Appare chiaro, pertanto, che l'avviso di convocazione dovrà indicare le ragioni della riduzione e le modalità attraverso cui avverrà la distribuzione. Trova anche applicazione il comma 2 dell'art. 2445 c.c., quindi la delibera potrà essere eseguita solo decorsi novanta giorni dall'iscrizione nel registro delle imprese, così tutelando i creditori sociali, cui è riconosciuto il diritto di proporre opposizione nel termine esposto. Vale sottolineare che, a differenza dell'utilizzo della riserva al vaglio per la copertura perdite, la distribuzione ai soci della stessa prevede l'iscrizione nel registro delle imprese. Il richiamo esprime in tutta evidenza la necessità di approntare un sistema adeguato di tutela dei creditori, creando, non senza fantasia, una pubblicità con evidente funzione informativa, altrimenti assolutamente estranea al sistema della distribuzione delle riserve. Pur in mancanza di un espresso richiamo, non si pongono particolari problemi per ritenere applicabile anche il comma 4 dell'attuale formulazione dell'art. 2445 c.c. in quanto il potere del tribunale – sul presupposto dell'insussistenza del pericolo per i creditori, come nel caso di prestazione d'idonea garanzia – di disporre la riduzione, essendo strettamente connesso in punto procedimentale al comma precedente, appare necessariamente applicabile. Infine, appare tutt'altro che peregrino ipotizzare che se il legislatore ha inteso assoggettare la disciplina della distribuzione ai soci della riserva da rivalutazione alle stesse cautele ipotizzate per la riduzione reale del capitale sociale è lecito supporre che il rinvio riguardi anche l'organo e le modalità procedimentali. Giova da ultimo ricordare che il comma 472 dell'art. 1 della l. n. 266/2005 ha previsto la possibilità di “affrancare” la riserva da rivalutazione assoggettandola ad un'imposta sostitutiva di quella sui redditi e sull'Irap. |