Verbale di aumento oneroso di capitale sociale con esclusione del diritto di opzione nelle s.p.a.

Giuliana Migliorati

Inquadramento

Le variazioni di capitale sociale – aumento o riduzione – si attuano attraverso modificazioni dell'atto costitutivo che vengono deliberate dall'assemblea straordinaria ed iscritte nel Registro delle imprese.

Per quanto riguarda l'aumento (artt. 2438 ss. c.c.), esso, può essere a pagamento (o “reale”), o gratuito (o “nominale”). Nel primo caso si ha un corrispondente aumento del patrimonio sociale, con l'acquisizione di nuova ricchezza; mentre nella seconda ipotesi, l'aumento di capitale si realizza senza un corrispondente incremento del patrimonio sociale e senza nuovi conferimenti, trattandosi di una mera operazione di carattere contabile.

Formula

Repertorio N. .... Raccolta N. ....

DELIBERA DI ASSEMBLEA DI S.P.A. DI AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno .... il giorno .... del mese di .... alle ore .... In ...., alla via .... n. ......

Davanti a me Dottor .... Notaio in .... iscritto al Collegio Notarile di ....,

è comparso

il Signor .... (nome e cognome), nato a .... il giorno .... domiciliato per la carica a ...., Via .... n. .... nella sua qualità di. .... della società:

“ .... s.p.a.” con sede in .... Via .... n. ...., codice fiscale e numero di iscrizione al Registro Imprese di ...., capitale sociale Euro .... ( ....) interamente versato, iscritta presso il Registro delle Imprese di ...., R.E.A. n. ....; comparente, cittadino italiano, della cui identità personale io Notaio sono certo mi dichiara che in questo giorno luogo ed ora, si è qui riunita l'assemblea della sopraindicata società, per discutere e deliberare in seduta straordinaria ed ordinaria sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

Aumento del capitale sociale a pagamento, da Euro .... a Euro ...., e quindi di complessivi euro .... da eseguirsi mediante l'emissione di numero .... azioni ordinarie del valore nominale dei Euro .... ciascuna, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'articolo 2441, quinto comma, c.c. sottoscrizione a ....; sovrapprezzo; deliberazioni inerenti e conseguenti.

Assume la Presidenza dell'assemblea, per designazione dei presenti, lo stesso comparente, il quale constatato che:

- l'assemblea è stata regolarmente convocata a norma di Statuto mediante avviso in data .... spedito ai soci il ...., come risulta dalla comunicazione copia della quale rimane conservata agli atti sociali, e precisamente:

il Signor .... (nome e cognome) titolare di numero azioni per complessivi euro .... pari al ....% del capitale sociale;

il Signor .... (nome e cognome) titolare di numero azioni per complessivi euro .... pari al ....% del capitale sociale;

il Signor .... (nome e cognome) titolare di numero azioni per complessivi euro .... pari al ....% del capitale sociale.

Così risulta presente il .... % del capitale sociale.

Il Presidente, procede alla verifica dell'identità e della legittimazione dei presenti, così come lo stesso attesta, riconosce e dichiara.

È presente altresì l'organo amministrativo, così costituito:

.... (generalità dei membri del CdA o dell'organo monocratico).

Del Collegio sindacale sono presenti: .... (generalità dei sindaci)

È, infine presente\assente il revisore contabile Sig. ...... (nome e cognome).

Quindi il Presidente dichiara validamente costituita l'assemblea e idonea a deliberare sull'ordine del giorno sopra esposto, ed incarica me Notaio di redigere il relativo verbale contenente le delibere dell'assemblea.

Accertata l'identità personale e la legittimazione dei presenti; constatata la validità della costituzione della presente assemblea, il Presidente dichiara la stessa atta a deliberare ed apre la discussione sul sopra indicato ordine del giorno.

Prende la parola il Presidente dell'assemblea, il quale esibisce ed espone la relazione dell'organo amministrativo redatta ai sensi dell'art. 2441, comma 6, c.c., da cui risultano le ragioni dell'esclusione del diritto d'opzione e precisamente .... (precisazione delle ragioni dell'esclusione del diritto di opzione)

Il Presidente prosegue la trattazione illustrando ai presenti che la relazione esposta è stata comunicata, nei termini di legge, al Collegio sindacale e che lo stesso ha espresso, alla data del .... parere favorevole all'operazione, ed in particolare alla congruità del prezzo d'emissione delle azioni. Il Presidente precisa, quindi, che come richiesto dall'art. 2441, comma 6 c.c., detto parere è stato depositato nei termini ivi previsti presso la sede sociale.

La relazione dell'organo amministrativo ed il parere del Collegio sindacale sopra citato vengono quindi allegati, in copia, al presente atto sotto le lettere “ .... ” e “ .... “.

Il Presidente passa quindi ad illustrare la situazione patrimoniale aggiornata a tutto il .... dichiarando che la società non ha perdite significative, essendo le perdite pari a euro ....( ....), quindi inferiori al terzo del capitale sociale; il capitale sociale risulta, alla data odierna, interamente sottoscritto e versato, nè sono intervenuti eventi successivamente alla data del detto bilancio rilevanti in guisa da impedire l'operazione proposta.

Il Presidente del Collegio sindacale, interpellato, conferma l'eseguibilità legale dell'operazione confermando l'assenza di perdite significative e che il capitale sociale risulta attualmente versato ed esistente, e dichiara che non vi sono prestiti obbligazionari convertibili in corso.

Dopo breve discussione il Presidente dell'assemblea invita i presenti a deliberare sugli argomenti posti all'ordine del giorno.

Il Presidente mi dichiara che l'assemblea della società “ .... s.p.a”, visionata la documentazione, udita la relazione del Presidente, preso atto del parere favorevole dell'organo di controllo, preso e dato atto dell'interesse della società all'esclusione del diritto d'opzione; ha espresso, per alzata di mano, la seguente votazione:

favorevoli: ....;

astenuti: ....;

contrari: ....;

assenti soci: ....

Pertanto, l'assemblea dei soci, con il voto favorevole del ....% del capitale,

DELIBERA

1) di aumentare a pagamento il capitale sociale per nominali Euro .... con emissione, di n ....nuove azioni ordinarie del valore nominale di Euro .... cadauna, con sovrapprezzo pari a Euro .... per ogni azione di nuova emissione e con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'articolo 2441, quinto comma, c.c. Aumento scindibile con termine a tutto il .... Sottoscrizione riservata a ....;

2) di dare mandato all'organo amministrativo per l'esecuzione dell'aumento così come deliberato; in particolare conferendogli l'incarico di procedere, successivamente all'esecuzione delle sottoscrizioni del detto aumento, alla modifica dell'art. .... dello statuto sociale e provvedendo al deposito, ai sensi dell'art. 2436 c.c., presso il Registro delle Imprese, ed a eseguire tutte alle attestazioni previste dalla legge.

Null'altro essendovi a deliberare e nessun'altro chiedendo la parola, l'Assemblea viene sciolta alle ore ....e minuti ....

Le spese del presente atto e sue consequenziali sono a carico della società.

Il comparente espressamente mi dispensa dalla lettura di quanto allegato.

Richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto interamente di mio pugno, e letto al comparente che lo approva e con me Notaio lo sottoscrive alle ore ....e minuti ....

Consta di fogli .... per pagine .... sin qui.

....(sottoscrizione del Presidente)

.... (sottoscrizione del notaio, impronta del sigillo)

Commento

Molto rilevanti paiono le seguenti considerazioni operative del Consiglio notarile di Milano.

1) In occasione di aumenti di capitale con conferimento in natura o di crediti o in danaro con esclusione o limitazione del diritto di opzione, non si reputa necessaria, ove vi sia il consenso unanime dei soci, la predisposizione della relazione degli amministratori e del parere di congruità del collegio sindacale previsti dall'art. 2441, comma 6, c.c. né il rispetto dei criteri stabiliti da tale norma per la determinazione del prezzo di emissione. I soci che rappresentano l'intero capitale sociale possono altresì comunque rinunziare ai termini previsti dal medesimo art. 2441, comma 6, c.c.

2) Si reputa legittima la deliberazione ai sensi dell'art. 2443 c.c. con cui l'assemblea straordinaria delega all'organo amministrativo la facoltà di aumentare, in una o più volte, il capitale sociale anche con esclusione o limitazione del diritto di opzione, purché: a) qualora l'esclusione avvenga ai sensi dell'art. 2441, comma 4, c.c. (aumento da liberarsi con conferimento in natura), la deliberazione assembleare determini quanto meno il bene o i beni da conferire ed il prezzo di emissione (anche nell'ambito di un minimo e di un massimo) ovvero il criterio per la determinazione del prezzo, idoneo ad assicurarne la congruità nel tempo; b) qualora l'esclusione avvenga ai sensi dell'art. 2441, comma 5, c.c. (esclusione dell'opzione nell'interesse della società), la deliberazione assembleare, assunta con il quorum rafforzato della metà più uno del capitale sociale, determini quanto meno i destinatari dell'offerta (o le categorie di persone o enti destinatari dell'offerta), le ragioni che giustificano l'esclusione ed il prezzo di emissione (anche nell'ambito di un minimo e di un massimo) ovvero il criterio per la determinazione del prezzo idoneo ad assicurarne la congruità nel tempo. In entrambi i casi, inoltre, la legittimità della delibera assembleare di delega è subordinata al rispetto delle disposizioni contenute nell'art. 2441, comma 6, c.c., con particolare riguardo alla relazione dell'organo amministrativo ed al parere del collegio sindacale (o della società di revisione) sulla congruità del prezzo di emissione delle azioni, sempre che tutti i soci non vi rinunzino all'unanimità. Non è invece necessaria la predisposizione della relazione degli amministratori e del parere di congruità in occasione della delibera consiliare di aumento. In caso di aumento da liberarsi in natura, la relazione giurata di stima non deve necessariamente sussistere al momento della deliberazione assembleare di delega, bensì al momento della deliberazione consiliare di aumento, purché vi acconsentano all'unanimità i soci rappresentanti l'intero capitale sociale. È legittima in ogni caso, a prescindere dai requisiti di cui all'art. 2441, comma 6, c.c., la deliberazione ai sensi dell'art. 2443 c.c. con cui l'assemblea straordinaria delega all'organo amministrativo la facoltà di aumentare, in una o più volte, il capitale sociale con esclusione del diritto di opzione con offerta ai dipendenti della società, purché siano osservate le maggioranze di cui all'art. 2441, comma 8, c.c.

3) Nell'ipotesi in cui lo statuto o una sua successiva modificazione attribuiscano all'organo amministrativo la facoltà di aumentare il capitale sociale con esclusione o limitazione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, commi 4 e 5, la determinazione dei “criteri cui gli amministratori devono attenersi”, a norma dell'art. 2443, comma 1, c.c., concerne essenzialmente le ragioni e le cause dell'esclusione del diritto di opzione. Di conseguenza lo statuto, o la deliberazione assembleare di delega modificativa dello stesso, devono determinare i beni o la tipologia di beni da conferire (nel caso del comma 4) ovvero i destinatari o le tipologie o le categorie di persone o enti destinatari delle azioni o i criteri per l'individuazione dei soggetti cui riservare le azioni (nel caso del comma 5). La delega può – ma non necessariamente deve – dettare i criteri per la determinazione del prezzo di emissione delle azioni, fermo restando che il rispetto del sovrapprezzo minimo previsto dall'art. 2441, comma 6, c.c., deve essere verificato in sede di deliberazione consiliare di aumento del capitale sociale, in occasione della quale viene fissato il prezzo di emissione oppure i criteri per la sua determinazione. In ogni caso, l'applicabilità dell'art. 2441, comma 6, c.c., “in quanto compatibile”, impone che: a) in sede di deliberazione assembleare di delega l'organo amministrativo illustri la proposta di delega, mediante apposita relazione dalla quale devono risultare le ragioni dei criteri della possibile esclusione o limitazione dell'opzione o del possibile conferimento in natura (fatta salva la possibilità che tutti i soci vi rinunzino all'unanimità); b) almeno 15 giorni prima di ciascuna deliberazione consiliare di aumento delegato, l'organo amministrativo comunichi – al collegio sindacale o al consiglio di sorveglianza (o alla società di revisione ai sensi dell'art. 158 TUF, nei casi ivi previsti) e al soggetto incaricato del controllo contabile – la relazione illustrativa, concernente le ragioni della specifica esclusione o dello specifico conferimento in natura, dalla quale risulti altresì il prezzo di emissione e i criteri adottati per determinazione in conformità all'art. 2441, comma 6, c.c. (fatta salva la possibilità che i rispettivi destinatari rinunzino al termine di 15 giorni); c) al momento di ciascuna deliberazione consiliare di aumento delegato vengano prodotti il parere di congruità del prezzo di emissione del collegio sindacale o del consiglio di sorveglianza (o della società di revisione ai sensi dell'art. 158 TUF, nei casi ivi previsti) e la relazione giurata dell'esperto designato dal tribunale nell'ipotesi prevista dall'art. 2441, comma 4, c.c. La deliberazione assembleare di delega deve essere approvata con la maggioranza prevista dall'art. 2441, comma 5, c.c. (voto favorevole di tanti soci che rappresentino più della metà del capitale sociale), sia nel caso di attribuzione della facoltà di escludere il diritto di opzione quando l'interesse della società lo esige (previsto dal medesimo art. 2441, comma 5, c.c.), sia nel caso di attribuzione della facoltà di deliberare aumenti di capitale da liberare mediante conferimenti in natura, privi del diritto di opzione (previsto dall'art. 2441, comma 4, c.c.). Pur in mancanza di espressa disposizione normativa, si deve ritenere tuttora ammissibile – conformemente del resto all'opinione dominante già prima del d.lgs. n. 6/2003 – la deliberazione assembleare di delega all'organo amministrativo della facoltà di aumentare il capitale sociale con esclusione o limitazione del diritto di opzione con offerta ai dipendenti della società o di società che la controllano o che sono da essa controllate, ai sensi dell'art. 2441, comma 8, c.c., la quale deve essere approvata con le maggioranze previste dallo stesso art. 2441, comma 8, c.c. e dall'art. 134, comma 2, TUF (come modificato dal d.lgs. n. 37/2004). In tal caso, le disposizioni di cui all'art. 2441, comma 6, c.c., non trovano applicazione né nei confronti della deliberazione assembleare di delega, né nei confronti della deliberazione consiliare di aumento di capitale a favore dei dipendenti.

Cfr. anche la Massima H.G.29 del Consiglio Notarile del Triveneto: “Nel caso di attribuzione agli amministratori della facoltà di aumentare il capitale sociale con esclusione o con limitazione del diritto di opzione ai sensi dei commi 4 e 5 dell'art. 2441 c.c., lo statuto, o la delibera che lo modifica, deve contenere, oltre ai criteri cui gli amministratori devono attenersi per la determinazione del prezzo, anche le ragioni dell'esclusione del diritto di opzione. Le formalità previste dal comma 6 dell'art. 2441 c.c. si applicano, in quanto compatibili, sia alla delibera dell'assemblea dei soci di delega (vedi orientamento H.G.15), sia alla delibera delegata assunta dall'organo amministrativo. Si ritiene in particolare necessario che, prima della adozione della delibera delegata, gli amministratori predispongano una relazione (da comunicare al collegio sindacale o al consiglio di sorveglianza e al soggetto incaricato del controllo contabile almeno trenta giorni prima della riunione del consiglio) dalla quale risultino l'attualità delle ragioni che escludono l'opzione, il prezzo di emissione e il rispetto dei criteri fissati nella delibera di delega per la determinazione del prezzo. Si ritiene inoltre necessario che i sindaci attestino la congruità del prezzo di emissione. La relazione degli amministratori e quella dei sindaci non devono essere depositate presso la sede della società nei quindici giorni precedenti la delibera delegata”.

Sulla necessità della liberazione delle azioni precedentemente emesse ai fini della validità della delibera di aumento, la Cassazione  (n.25731/2011)  già da tempo ha chiarito quanto segue: “La disposizione di cui all'art. 2438 cod. civ., anche nel testo anteriore alle modifiche del d.lgs. 17 gennaio 2003, n. 6, secondo la quale "non si possono emettere nuove azioni fino a che quelle emesse non siano interamente liberate", va interpretata nel senso che è la sola esecuzione della delibera di aumento di capitale a non essere consentita fino a quando le azioni emesse in precedenza non siano integralmente liberate, con la conseguenza che la mancata liberazione delle azioni emesse in occasione di una precedente delibera di aumento del capitale non comporta la nullità di quella successiva, ma solo la sua ineseguibilità, come precisato, in funzione sostanzialmente interpretativa, dalla citata novella, che fa salvi gli obblighi assunti con la sottoscrizione, privando di valenza pubblicistica il divieto”.

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