Verbale di riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale ex art. 2447 c.c., e contestuale ripristino dello stesso

Giuliana Migliorati

Inquadramento

L'art. 2447 c.c., in caso di perdite superiori al terzo che riducano il capitale al di sotto del minimo legale, impone all'organo gestorio di provvedere alla convocazione dell'assemblea, per deliberare o la riduzione del capitale sociale e il contestuale aumento dello stesso a una cifra superiore al minimo legale, oppure la trasformazione della società in un tipo per il quale è previsto un capitale minimo inferiore.

Formula

Repertorio N. .... Raccolta N. ....

VERBALE DI ASSEMBLEA

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno .... il giorno .... alla via .... n. ......

In .... presso ...., alle ore ....

Innanzi a me Dott ....., notaio residente in ...., iscritto nel Ruolo dei Distretti Notarili Riuniti di ....,

È PRESENTE

Il Sig ...., nato a .... il ...., il quale interviene al presente atto non in proprio ma nella qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione e legale rappresentante della Società .... s.p.a. con sede in ...., Via .... n. ...., capitale sociale Euro ...., C.F. e numero di iscrizione al Registro delle Imprese di .... IVA ...., R.E.A. n. ....., domiciliato per la carica presso la sede sociale.

Io Notaio sono certo dell'identità personale, qualifica e poteri del costituito il quale mi richiede di redigere il verbale dell'assemblea straordinaria della predetta società, qui riunita per discutere e deliberare sul seguente

ORDINE DEL GIORNO

1. riduzione per perdite del capitale sociale da Euro .... ad Euro ...., e quindi per Euro ...., e contestuale ripristino del capitale sociale ad Euro ....; con assorbimento integrale delle perdite.

Assume la presidenza dell'assemblea ai sensi dell'art. .... dello statuto sociale, il costituito Sig. ...., il quale constata:

a) che sono presenti:

.... (nome e cognome), titolare di una partecipazione azionaria di nominali Euro .... pari al .... % del capitale sociale, rappresentata da n. .... azioni ordinarie (o diversamente del valore nominale di Euro .... ciascuna);

.... (nome e cognome), titolare di una partecipazione azionaria di nominali Euro .... pari al .... % del capitale sociale, rappresentata da n. .... azioni ordinarie (o diversamente del valore nominale di Euro .... ciascuna);

.... (nome e cognome), titolare di una partecipazione azionaria di nominali Euro .... pari al .... % del capitale sociale, rappresentata da n. .... azioni ordinarie (o diversamente del valore nominale di Euro .... ciascuna);

assenti i soci .... (nome e cognome di ciascuno), titolari di una partecipazione azionaria di nominali Euro .... pari al .... % del capitale sociale, rappresentata da n. .... azioni ordinarie (o diversamente del valore nominale di Euro .... ciascuna) quanto al socio ...., di nominali Euro .... pari al .... % del capitale sociale, rappresentata da n. .... azioni ordinarie (o diversamente del valore nominale di Euro .... ciascuna)

e così è complessivamente presente il .... % del capitale sociale per Euro ....

b) che sono presenti tutti i componenti dell'organo amministrativo e precisamente:

.... (generalità complete degli amministratori);

c) che del collegio sindacale sono presenti: .... (generalità complete dei sindaci presenti);

d) che l'assemblea è stata regolarmente convocata in questo giorno, luogo, ed ora, ai sensi di legge e dell'articolo .... del vigente statuto (indicazione delle modalità di convocazione).

Il Presidente espone all'assemblea la relazione dell'Organo Amministrativo redatta in data .... sulla situazione patrimoniale della società, con le osservazioni del Collegio sindacale.

Il Presidente fa presente che, a causa di difficoltà economiche e di mercato, la società ha subìto perdite per complessivi Euro .... e ha perduto per conseguenza l'intero capitale sociale residuando, altresì, un'ulteriore perdita di Euro ...., come risulta dalla situazione patrimoniale aggiornata al ...., depositata presso la sede sociale con la relazione dell'Organo Amministrativo, unitamente alle osservazioni del Collegio sindacale (o del comitato per il controllo sulla gestione), dal giorno .... (almeno otto giorni prima della data dell'assemblea).

(Eventualmente: si allega al presente verbale, sotto la lettera “ ....”, la citata situazione patrimoniale).

Il Presidente invita quindi i soci a deliberare la riduzione del capitale sociale da Euro ....ad Euro .... ed il successivo ripristino del capitale stesso ad Euro ...., da liberarsi, a pagamento, secondo le seguenti modalità ....(precisazioni) e contestuale riduzione del capitale sociale ad Euro .... al fine del ripianamento della residua perdita di Euro .... mediante annullamento di numero ....azioni restando, per l'effetto il capitale definitivamente ripristinato ad Euro ....

Il Presidente da inoltre atto che ove si voglia procedere alla contestuale sottoscrizione dovrà procedersi con la sottoscrizione dei soci presenti delle azioni a ciascuno spettanti ex lege per effetto del diritto di opzione a ciascuno spettante; i presenti potranno procedere altresì alla sottoscrizione delle azioni spettanti agli assenti, ai sensi dell'art. 2441 c.c., precisandosi ancora che tali eventuali sottoscrizioni saranno risolutivamente condizionate al mancato esercizio del diritto di opzione (e\o prelazione) spettante agli assenti ai sensi dell'art. 2441 c.c., diritto che dovrà essere esercitato nel termine di ....(almeno quindici giorni dalla pubblicazione dell'offerta nel registro delle imprese). Il Presidente chiarisce altresì che ove intervengano le sottoscrizioni risolutivamente condizionate fino allo spirare del suindicato termine del ....i diritti relativi a dette partecipazioni sociali non potranno essere esercitati e che ove intervengano successivamente le sottoscrizioni da parte dei soci assenti aventi diritto, le sottoscrizioni risolutivamente condizionate resteranno prive di effetto dovendo l'organo amministrativo provvedere all'aggiornamento sul libro dei soci.

L'Organo Amministrativo dà conto all'assemblea che non sono intervenuti fatti di rilievo dopo la redazione della relazione allegata.

Il Presidente del Collegio sindacale conferma l'eseguibilità legale della delibera.

Dopo ampia discussione il Presidente accerta che l'assemblea preso atto della situazione patrimoniale aggiornata al ...., della relazione dell'organo amministrativo, nonché delle osservazioni del Collegio sindacale, espressa per ...., con il voto favorevole di .... (indicazione degli astenuti .... o contrari .... ed assenti i soci ....).

DELIBERA

1) di ridurre il capitale sociale da Euro .... ad Euro .... (azzeramento) mediante l'annullamento di tutte le azioni in circolazione;

2) contestualmente di aumentare il capitale sociale da Euro .... ad Euro ...., considerato che detto aumento per l'importo di Euro .... è destinato ad assorbire la residua perdita di corrispondente importo in modo che - subordinatamente alle sottoscrizioni - il capitale sia di nuovo definitivamente ridotto ad euro .... con assorbimento della residua perdita e con contestuale annullamento di numero .... azioni proporzionalmente al numero di quelle da ciascun avente diritto possedute;

3) di dare atto che il ripristino del capitale sociale ad Euro .... di cui al precedente punto 2) avviene mediante offerta del diritto opzione a tutti i soci, in proporzione alle azioni da ciascuno possedute, da esercitarsi entro il termine di .... (almeno quindici giorni dalla pubblicazione dell'offerta nel registro delle imprese), riconoscendo a coloro che eserciteranno il diritto di opzione la prelazione di cui all'articolo 2441, terzo comma, c.c., alle condizioni ivi previste.

L'aumento ora deliberato è inscindibile e dovrà essere interamente sottoscritto entro il termine di ....

L'assemblea, inoltre, dà e prende atto che, in conseguenza di quanto testé deliberato e della successiva sottoscrizione, l'articolo .... del vigente statuto sociale è modificato e sarà del seguente letterale tenore: “ .... ”.

L'assemblea, inoltre, dà mandato agli amministratori di depositare il nuovo testo dello statuto sociale recante la modifica di cui al numero due che precede entro e non oltre giorni tre dallo spirare del termine ultimo per le sottoscrizioni sempre che le stesse siano regolarmente intervenute ed effettuate salvo che il capitale non venga immediatamente sottoscritto giusto quanto infra.

L'assemblea ancora prende e dà atto che la presente delibera produce effetti, a norma del comma 5 dell'art. 2436 c.c., solo a seguito dell'iscrizione della deliberazione nel Registro delle Imprese.

Volendosi tuttavia procedere contestualmente al ripristino del capitale sociale di cui al precedente punto 2) il Presidente dà atto che lo stesso è interamente sottoscritto dai soli soci presenti e precisamente dal socio .... per numero .... azioni ciascuna del valore nominale di ....corrispondente al diritto di opzione al medesimo spettante ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 2441 c.c. ed ancora dal medesimo Sig. .... per numero .... azioni ciascuna del valore nominale di .... corrispondente al numero di azioni spettanti a soci assenti .... dato atto che tale ultima sottoscrizione è risolutivamente condizionata alla mancata sottoscrizione dei soci aventi diritto nel termine di cui al precedente punto 3) e che per esse fino allo spirare del detto termine non sarà possibile l'esercizio di alcun diritto sociale (eventualmente dal socio ....), per numero .... azioni ciascuna del valore nominale di ....corrispondente al diritto di opzione al medesimo spettante ai sensi e per gli effetti di cui all'articolo 2441 c.c. ed ancora dal medesimo Sig. .... per numero ....azioni ciascuna del valore nominale di ....corrispondente al numero di azioni spettanti a soci assenti ....dato atto che tale ultima sottoscrizione è risolutivamente condizionata alla mancata sottoscrizione dei soci aventi diritto nel termine di cui al precedente punto 3) e che per esse fino allo spirare del detto termine non sarà possibile l'esercizio di alcun diritto sociale).

Il presidente da ulteriormente atto che il capitale sociale per Euro ....è stato interamente sottoscritto e che il 25% degli importi dovuti da ciascun sottoscrittore risultano regolarmente versati nelle casse sociali in data .... in forza dei seguenti bonifici bancari ....

Il capitale sociale di Euro .... è quindi, conformemente a quanto deliberato sub 2), ridotto ad Euro .... e così in assorbimento della perdita residua di corrispondente importo mediante l'annullamento proporzionale di numero azioni .... considerato che il capitale sociale è definitivamente ripristinato ad Euro.. e rappresentato da numero .... azioni ciascuna del valore nominale nominale di Euro .... attualmente ripartito tra i soci come segue ....

L'assemblea approva quindi il nuovo testo dello statuto sociale modificato all'articolo .... del seguente letterale tenore .... e dà atto:

a) che esso potrà essere depositato presso il Registro delle Imprese contestualmente al deposito di questa delibera, fermi restando i diritti dei soci assenti di poter sottoscrivere numero .... azioni nel termine di .... loro spettanti ai sensi e per gli effetti dell'art. 2441 c.c.;

b) che in caso di sottoscrizione da parte dei soci assenti saranno risolte le sottoscrizioni come sopra effettuate dai soci Sigg.ri ...., per la parte risolutamente condizionata, e contestualmente la società ha l'obbligo di restituire ai medesimi sig.ri .... i conferimenti dagli stessi anticipati;

c) fermo restando che, in ogni caso, la modifica del capitale sociale da oggi definitivamente fissato nell'importo di Euro ....ripartito in .... azioni ciascuna del nominale valore di Euro .... dando, in tale ultimo caso, mandato agli amministratori di provvedere immediatamente all'aggiornamento del libro dei soci al fine del corretto esercizio dei diritti sociali.

Null'altro essendovi a deliberare, il Presidente dichiara sciolta l'assemblea alle ore .... e minuti ....

Le spese del presente verbale e sue consequenziali sono a carico della società.

Il comparente espressamente mi dispensa dalla lettura di quanto allegato.

Richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto, scritto interamente di mio pugno, e letto al comparente che lo approva e con me Notaio lo sottoscrive alle ore ....e minuti ....

Consta di fogli .... per pagine .... sin qui.

....(sottoscrizione del Presidente)

.... (sottoscrizione del notaio, impronta del sigillo)

Commento

Sulla necessità o meno di sottoscrivere e\o liberare il capitale sociale in sede di delibera di ripristino dello stesso, la prassi muove dal principio secondo cui “Non è ammissibile in alcun caso la riduzione parziale delle perdite, neppure in caso di riduzione facoltativa del capitale sociale” (Comitato delle Tre Venezie, Massima H.G.7 – Riduzione parziale delle perdite, 9/04) amplificando il quale si giunge facilmente a ritenere che la delibera di ripristino debba ispirarsi al principio dell'immediata copertura della perdita, da cui la pretesa necessità di contestuale sottoscrizione del capitale sociale in quella sede, affermandosi che solo in tal modo la società avrebbe rimosso la causa di scioglimento coerentemente con la ratio della previsione normativa. Dunque, alla contestuale sottoscrizione del capitale sociale dovrebbe conseguire l'applicazione delle ordinarie norme concernenti i conferimenti. Donde la necessità del versamento di almeno il 25% dei conferimenti in danaro. In questa direzione si è anche affermato inoltre, allorché la perdita azzerasse il capitale, o peggio superasse l'ammontare dello stesso, doversi provvedere all'immediata copertura delle perdite ultronee rispetto al capitale. Al contrario, altra parte degli operatori ritiene che non vi sono ragioni per non ritenere la delibera di ripristino del capitale sociale in tutto analoga ad una comune delibera d'aumento di capitale in cui, dunque, fase deliberativa e fase esecutiva di sottoscrizione possono non essere coincidenti. Questa delibera si deve coordinare con le regole sullo scioglimento. Ma, ove si consideri che la “semplice” delibera ricostituiva si limita ad avviare il procedimento ricostituivo, senza però, ovviamente, risolvere la causa di scioglimento che verrà rimossa dalle effettive sottoscrizioni, deve ritenersi che il sistema sembra trovare una sufficiente chiusura. In altri termini, convocata senza indugio, l'assemblea stabilirà se deliberare il ripristino del capitale fissando le modalità dello stesso, e ciò tanto se il capitale sia stato parzialmente assorbito dalla perdita tanto se lo sia stato integralmente o, peggio, la perdita fosse ultronea al suo ammontare. Tale delibera, tuttavia, non è in condizione di rimuovere la causa di scioglimento verificatasi; e la società è caratterizzata dalla pendenza di quella causa di scioglimento, con tutte le conseguenze applicative a carico degli organi sociali, tra cui gli artt. 2485 e 2486 c. c. La giurisprudenza, ha precisato che: “[ ....] Nell'ipotesi, prevista dall'art. 2447 c.c., di ricostituzione del capitale sociale ridottosi, per la perdita di oltre un terzo dello stesso, al di sotto del minimo legale, non è imposta l'immediata – in considerazione dell'urgenza connessa all'altrimenti automatico scioglimento della società – sottoscrizione del capitale medesimo (almeno nei limiti del minimo legale) contestualmente alla delibera assembleare di ricostituzione [ ....] infatti l'automatico scioglimento della società, ai sensi dell'art. 2448 n. 4, c.c., si produce salvo il verificarsi, con efficacia retroattiva, della condizione risolutiva costituita dalla reintegrazione del capitale (o dalla trasformazione della società) ai sensi dell'art. 2447 cit., sicché non la perdita del capitale in quanto tale e la sua riduzione al di sotto del minimo legale costituiscono la causa dello scioglimento, bensì la mancata reintegrazione del capitale stesso al minimo legale (o la mancata trasformazione della società), mentre la legge (che pure vieta agli amministratori di intraprendere nuove operazioni in presenza di un fatto che determina lo scioglimento della società) non impone la predetta contestualità, limitandosi, invece, il richiamato art. 2447 c.c. a richiedere che gli amministratori provvedano a convocare senza indugio l'assemblea per le deliberazioni dallo stesso previste [ ....] (Cass. n. 23262/2005)”. Vale ulteriormente considerare le seguenti questioni pratiche: a) se sia legittima una delibera ripristinatoria del capitale sociale quando l'assemblea sia convocata in caso di perdite rilevanti ex art. 2447 c.c. che si limiti a deliberare il ripianamento delle perdite ed il ripristino del capitale senza fissare un termine per l'esecuzione dell'operazione; b) nel caso in cui un termine sia reputato necessario, se sia nella facoltà dell'assemblea la sua fissazione, ovvero se il sistema dia indicazioni per un termine massimo, il quale, ove venga violato, renda per ciò stesso la delibera illegittima. Nella delibera di aumento di capitale a pagamento il termine ha un ruolo “essenziale”, (art. 2439, secondo comma, c.c.) trattandosi di un termine che misura l'efficacia delle eventuali sottoscrizioni in applicazione delle regole dell'inscindibilità/scindibilità della delibera di che trattasi. Nell'ipotesi al vaglio quindi esigendo la legge la messa in pristino del capitale sociale, tipicamente sino al suo ammontare minimo, è evidente, per di più, che sia declinata l'inscindibilità dell'aumento di che trattasi. Il termine in esame allora è evidentemente concepito per una specifica disciplina dei rapporti tra deliberante-proponente (la società) ed accettante (il sottoscrittore) senza che possa, lo stesso, essere confuso con i termini previsti dalla legge per le sottoscrizioni. Questi ultimi – disciplinati dalla legge in relazione all'esercizio del diritto d'opzione o di sottoscrizione – hanno, infatti, il diverso scopo di garantire al titolare uno spatium deliberandi laddove il termine di ripristino del capitale presiede alla disciplina d'interessi diversi, coincidenti e con la programmazione sociale dell'operazione, e con lo scopo della corretta ed esatta informazione da fornire al sottoscrittore al fine dell'esecuzione del contratto sociale e della sorte della società per il caso di mancato raggiungimento del “minimo” previsto dalle norme di cui agli artt. 2447 ss. c.c. come impeditivo della definitiva causa di scioglimento dell'ente. Ecco perché il termine non può mancare né in una comune delibera d'aumento del capitale sociale, né a maggior ragione in quella particolare delibera d'aumento qual è quella ripristinatoria nella quale l'esigenza di definire l'esecuzione del rapporto sociale in termini di correttezza e buona fede è accentuata, appunto, dalla pendenza dello stato di liquidazione. Né sembra in alcun modo legittimo che nella delibera di ripristino la fissazione del termine de quo possa essere demandata all'organo amministrativo, ovvero che detto termine sia prorogabile. Il che implica coerentemente che la mancanza del termine rende la delibera illegittima. Precisato, quindi, che un termine di efficacia nella delibera ripristinatoria appare irrinunciabile, resta da verificare quale possa essere il periodo massimo nel quale fissare il termine de quo. Vale qui considerare, di nuovo, sotto una diversa angolazione, il dibattito sulle norme che possono fungere da paradigma applicativo – per la via analogica – alla soluzione del problema. La tesi di chi sosteneva e sostiene – sebbene, ripetesi, sotto altra ricostruzione sistematica – la coincidenza del termine di efficacia dell'operazione ripristinatoria con i termini minimi riconosciuti dalla legge per l'esercizio dell'opzione o della sottoscrizione appare finalizzata particolarmente a proteggere l'interesse dei soci e dei terzi a vedere sciolto, nel più breve tempo possibile, il nodo concernente la pendenza dello stato di scioglimento, considerato anche che scioglimento e liquidazione sono per definizione situazioni provvisorie. La tesi di chi invece riconosce prevalente l'interesse della società ad assumere una deliberazione caratterizzata dall'applicazione delle regole dell'aumento del capitale sociale non può che eleggere a paradigma della vicenda de qua la norma di cui all'art. 2443 c.c. (cinque anni). In quest'ultima tesi si legge il riconoscimento di una maggiore autonomia per la società. In conclusione infine vale sottolineare che per l'aspetto qui al vaglio non può che condividersi quell'orientamento, espresso dal Consiglio Notarile di Milano [Consiglio Notarile di Milano, Massima 38, Azzeramento e ricostituzione del capitale sociale in mancanza di contestuale esecuzione dell'aumento (artt. 2447 e 2482 c.c.)], secondo il quale è opportuno che la delibera di ripristino, specie quando non intervenga la sottoscrizione immediata “[ ....] preveda, per il caso di mancata esecuzione dell'aumento, le regole per la liquidazione della società, compresa nomina dei liquidatori e relativi poteri”. 

Di recente la Corte di Cassazione ribadisce in un'ordinanza  (la n. 4347/2022) il seguente principio: “In tema di società di capitali, lo scioglimento della società per la riduzione del capitale al di sotto del minimo legale ai sensi dell'art. 2448, comma 1, n. 4), c.c. (testo previgente al d.lgs. n. 6 del 2003) si verifica, ove non siano adottati i provvedimenti previsti dall'art. 2447 c.c., solo quando la perdita di esercizio sia di consistenza superiore al terzo del capitale della società e determini la riduzione di questo al disotto del minimo stabilito dalla legge, mentre non si verifica quando la perdita, pur determinando la riduzione del capitale al disotto del minimo stabilito dalla legge, sia pari o inferiore al terzo del capitale medesimo”.

Tra le modalità di ripristino del capitale sociale, possiamo menzionare quelle più utilizzate nella prassi: l'utilizzo dei “versamenti soci”, la tecnica cd. dell'“altalena”, l'utilizzo del sovrapprezzo, quello dei versamenti in conto futuro aumento; la compensazione del credito del socio; la rinunzia al credito del socio verso la società.

Autorevole e recente dottrina ha affrontato il seguente tema: se tra gli opportuni provvedimenti, che l'assemblea è chiamata ad adottare, in presenza di perdite superiori al terzo del capitale sociale, possa essere annoverata la decisione di depositare la domanda di ammissione al concordato preventivo e di omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti, in modo tale che si possa optare per una procedura alternativa al fallimento, anziché ricorrere alla triplice opzione di scelta tra la ricapitalizzazione, la trasformazione e lo scioglimento. In altre parole, ci si domanda se, dal combinato disposto degli artt. 2446, 2447, 2482-bis e 2482-ter (da un lato) e dell'art. 182-sexies (dall'altro) c.c., possa desumersi una regola diversa rispetto a quella usualmente compendiata nella formula «ricapitalizza, trasforma o liquida», che suonerebbe pressappoco così: «ricapitalizza, trasforma, liquida oppure deposita la domanda per l'ammissione al concordato preventivo o per l'omologazione dell'accordo di ristrutturazione dei debiti».Si ricorda  che durante il periodo pandemico dovuto all'emergenza Covid, il Consiglio Notarile di Milano ha elaborato prima la Massima  n. 191/2020, a mente della  quale: “In forza dell'art. 6 d.l. 23/2020 (convertito con l. 40/2020), nel periodo dal 9 aprile 2020 al 31 dicembre 2020, qualora risulti che il capitale è diminuito di oltre un terzo in conseguenza di perdite, non si applicano le disposizioni di cui agli artt. 2446, commi 2 e 3, 2447, 2482-bis, commi 4, 5 e 6, e 2482-ter c.c., né opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli artt. 2484, comma 1, numero 4), e 2545-duodecies c.c., a prescindere da quale sia la data di riferimento del bilancio di esercizio o della situazione patrimoniale infra-annuale, dai quali emergono le predette perdite. Resta fermo l'obbligo di convocare senza indugio l'assemblea per gli opportuni provvedimenti, ai sensi degli artt. 2446, comma 1, e 2482-bis, commi 1, 2 e 3, c.c., sia nei casi in cui per effetto di tali perdite il patrimonio netto è superiore al capitale minimo previsto dalla legge (fattispecie di cui agli artt. 2446 e 2482-bis c.c.), sia nei casi in cui, per effetto di perdite superiori a un terzo del capitale sociale, il patrimonio netto sia inferiore al capitale minimo previsto dalla legge (fattispecie di cui agli artt. 2447 e 2482- ter c.c.). Sono pertanto legittime e possono essere iscritte nel registro delle imprese le de- liberazioni di aumenti di capitale a pagamento, assunte nel periodo dal 9 aprile 2020 al 31 dicembre 2020, che non siano precedute dalla riduzione del capitale sociale a copertura delle perdite anche qualora ad esito dell'aumento di capitale il patrimonio netto della società continui ad essere inferiore ai due terzi del capitale sociale (artt. 2446 e 2482-bis c.c.) o inferiore al minimo legale (artt. 2447 e 2482-ter c.c.). Parimenti dicasi per le altre operazioni sul capitale o con effetti sul capitale sociale, che richiederebbero il rispetto delle predette disposizioni, ove applicabili”.

Successivamente,  tale Massima è stata superata dalla Massima n. 196/2021:   Per “perdite emerse nell'esercizio in corso alla data del 31 dicembre 2020”, ai sensi dell'art. 6, comma 1, d.l. 23/2020 (convertito con l. 40/2020), come modificato dall'art. 1, comma 266 della l. 178/2020, si devono intendere tutte le perdite risultanti dal bilancio di esercizio o da una situazione patrimoniale infra-annuale riferiti a esercizi o frazioni di esercizi in corso alla data del 31 dicembre 2020, a prescindere da quale sia l'esercizio in cui le perdite si siano prodotte. Pertanto, in relazione a tali perdite non si applicano, fino al quinto esercizio successivo, le disposizioni di cui agli artt. 2446, commi 2 e 3, 2447, 2482-bis, commi 4, 5 e 6, e 2482-ter c.c., né opera la causa di scioglimento della società per riduzione o perdita del capitale sociale di cui agli artt. 2484, comma 1, numero 4), e 2545-duodecies c.c. Resta fermo l'obbligo di convocare senza indugio l'assemblea per gli opportuni provvedimenti, ai sensi dell'art. 2446, comma 1, e 2482-bis, commi 1, 2 e 3, c.c., sia nei casi in cui anche a seguito di tali perdite il patrimonio netto resti superiore al capitale minimo previsto dalla legge (fattispecie di cui agli artt. 2446 e 2482-bis c.c.), sia nei casi in cui, per effetto di perdite superiori a un terzo del capitale sociale, il patrimonio netto divenga inferiore al capitale minimo previsto dalla legge (fattispecie di cui agli artt. 2447 e 2482-ter c.c.). Sono pertanto legittime e possono essere iscritte nel registro delle imprese, sempre fino al quinto esercizio successivo indicato nella norma, le deliberazioni di aumento di capitale a pagamento che non siano precedute dalla riduzione del capitale sociale a copertura delle perdite risultanti dal bilancio di esercizio o da una situazione patrimoniale infra-annuale riferiti a esercizi o frazioni di esercizi in corso alla data del 31 dicembre 2020, nella misura in cui tali perdite persistano, anche qualora ad esito dell'aumento di capitale il patrimonio netto della società continui ad essere inferiore ai due terzi del capitale sociale (artt. 2446 e 2482-bis c.c.) o inferiore al minimo legale (artt. 2447 e 2482-ter c.c.). Parimenti dicasi per le altre operazioni sul capitale o con effetti sul capitale sociale, che richiederebbero il rispetto delle predette disposizioni, ove applicabili”.

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