Azione di responsabilità nei confronti degli amministratori per violazione dell'obbligo di gestione conservativa

Francescopaolo D'Andrea

Formula

TRIBUNALE DI .... SEZIONE SPECIALIZZATA IN MATERIA DI IMPRESA

OPPOSIZIONE ALLA REVOCA DELLO STATO DI LIQUIDAZIONE DELLA SOCIETÀ EX ART. 2487-TER

C.C.

* * *

Nell'interesse del signor ....(C.F. .... ....) / di .... .... (C.F. e P.I. .... ....), residente in ..../ con sede legale in ...., in persona del legale rappresentante pro tempore signor .... ...., rappresentato/a e difeso/a, in forza di delega .... ...., dall'avvocato .... .... (C.F. ....), presso il cui Studio in .... .... è elettivamente domiciliato/a, con dichiarazione di voler ricevere le comunicazioni relative al presente procedimento al numero di fax ....e/o all'indirizzo di posta elettronica certificata ....

-attore/attrice

* * *

CONTRO

La ....(C.F. e P.I. ....), con sede legale in ...., via ...., in persona del liquidatore e legale rappresentante pro tempore signor ....,

-convenuto/convenuta

* * *

FATTO

1. – Le circostanze che hanno determinato lo scioglimento della società e la data in cui è stata iscritta la relativa delibera o la causa di scioglimento presso il registro delle imprese (indicazione in virtù di quale causa è stato deliberato lo scioglimento);

2. – Le circostanze che hanno condotto all'atto nomina del/i liquidatore/i, all'atto di determina dei poteri lui/loro assegnati e di iscrizione di tali nel registro delle imprese (in qualunque modo verificatasi);

3. – La data d'iscrizione dell'atto di nomina dei liquidatori (decreto del giudice o assembla straordinaria) nel registro delle imprese.

* * *

DIRITTO

4. – La legittimazione attiva dei creditori della società (considerando che)

5. - Dimostrare il pericolo di pregiudizio alla soddisfazione del proprio credito dovuta alla mancanza di garanzie che la revoca comporterebbe.

Per tutto quanto premesso, il signor .... ..../ .... .... (C.F. e P.I. .... ....), come sopra rappresentato/a e difeso/a,

CITA

La ....(C.F. e P.I. ....), Sezione Specializzata in materia di Impresa, all'udienza del .... .... ...., ore di rito, con invito a costituirsi in Cancelleria nel termine di venti giorni prima dell'udienza indicata ai sensi e nelle forme stabilite dall'art. 166 c.p.c. ed a comparire, alla detta udienza, dinanzi al Giudice che sarà designato, con l'avvertimento che la costituzione oltre il suddetto termine implica le decadenze di cui agli artt. 38 e 167 c.p.c., e che in caso di mancata costituzione si procederà in sua legittima contumacia, per ivi sentir accogliere le seguenti

CONCLUSIONI

voglia l'ill.mo Tribunale adito, respinta ogni contraria eccezione e deduzione, previa ogni opportuna declaratoria,

- accertare il pregiudizio derivante dalla delibera di revoca dello stato di liquidazione;

- accogliere l'opposizione alla revoca della liquidazione;

Con il favore delle spese e competenze del presente giudizio.

Il sottoscritto procuratore dichiara che il valore del presente procedimento è indeterminabile e, pertanto, il contributo unificato dovuto è pari ad Euro ....

Si depositano i seguenti documenti:

....

Luogo e data ....

Firma Avv. ....

PROCURA ALLE LITI

RELATA DI NOTIFICA (OVE NON SI NOTIFICHI A MEZZO PEC)

Commento

Competenza

Competente a decidere la causa è esclusivamente la sezione specializzata in materia di impresa del tribunale nella cui circoscrizione si trova la sede legale della società convenuta.

Può accadere, tuttavia, che lo statuto della società contenga una clausola compromissoria che devolva ad arbitri la decisione delle controversie tra soci e società: in tal caso, fermo restando che il contenuto della clausola può in concreto variare (si pensi, in primo luogo, al numero e alle modalità di nomina degli arbitri), si pone il problema di verificare se essa trovi applicazione anche al giudizio avente ad oggetto la delibera assembleare di scioglimento della società.

Responsabilità degli amministratori

Tra i soggetti legittimati ad agire contro gli amministratori sono ricompresi anche i liquidatori.

Affinché l'azione di responsabilità vada a buon fine occorre che il liquidatore dimostri l'inadempimento dell'amministratore, il danno alla società e il nesso di causalità tra la condotta omissiva degli amministratori e il danno occorso in capo alla società.

Termini per la presentazione del ricorso

L'azione di responsabilità si prescrive in cinque anni a decorrere dalla cessazione dalla carica di amministratore.

Il nuovo terzo comma dell’art. 2486 c.c.

Il nuovo terzo comma dell’art. 2486 c.c. ha sancito che, fatta salva la prova di un danno di diverso ammontare, il danno risarcibile si presume:

  • pari alla differenza tra il patrimonio netto alla data in cui l’amministratore è cessato dalla carica o alla data di apertura di un’eventuale procedura concorsuale e il patrimonio netto determinato alla data in cui si è verificata una causa di scioglimento della società, detratti i costi sostenuti e da sostenere, secondo un criterio di normalità, dopo il verificarsi della causa di scioglimento e fino al compimento della liquidazione;
  • pari alla differenza tra attivo e passivo accertati nella procedura, se è stata aperta una procedura concorsuale e mancano le scritture contabili o se, per qualsivoglia ragione, i netti patrimoniali non possono essere determinati.

In tal modo, la novella, introducendo una presunzione che determina l’inversione dell’onere della prova del danno, anzitutto, ha positivizzato il criterio della differenza dei netti patrimoniali rettificato e poi ha configurato un ambito residuale di operatività del criterio della differenza tra attivo e passivo fallimentare.

La riforma, entrata in vigore il 16 marzo 2019 resterà del tutto irrilevante rispetto ai giudizi decisi in via definitiva in un momento anteriore. Si pongono, tuttavia, due questioni, alle quali si può dare risposta adottando un approccio “processualista" oppure un approccio “sostanzialista”

  • un approccio “processualista” che la renderebbe indistintamente applicabile a tutti i giudizi instaurati a decorrere dal 16 marzo 2019, a prescindere dal tempo delle presunte violazioni ivi dedotte;
  • un approccio “sostanzialista” che ne limiterebbe l’operatività ai soli giudizi che, oltre a essere instaurati a partire dal 16 marzo 2019, riguardino presunte violazioni verificatisi successivamente a tale data.

Tra i menzionati approcci, tuttavia, quello “processualista” sembrerebbe l’unico coerente con la voluntas legis.

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