Patti sociali di farmacia s.n.c.

Giuseppe Trimarchi

Inquadramento

L'attenzione riservata alle "attività professionali" come possibile oggetto d'attività d'impresa (collettiva) non è certo una novità, ancorchè non sia questa la sede per ripercorrere il lungo solco dell'evoluzione del sofferto rapporto tra attività sociale ed attività professionale.

Qui appare necessario muovere ogni considerazione, per quanto sintetica, dalla asimmetria determinata dalle disposizioni del codice civile in materia di prestazione d'opera intellettuale (in particolare quella protetta dall'iscrizione in appositi Albi) (art. 2229 c.c.), ovvero avuto riguardo all'esigenza connessa alla "personalità" dell'esecuzione dell'opera (art. 2232 c.c.), ed al limitato riconoscimento della circostanza per cui solo se "l'esercizio della professione costituisce elemento di un'attività organizzata in forma d'impresa si applicano le norme del titolo II" (ossia gli artt. 2082 e ss.) (così l'articolo 2238 c.c.) e l'abrogazione del divieto dell'articolo 2 l. 1815\39 cit. (con rinvio al regolamento mai attuato), abbia subito un'incisiva evoluzione in ragione delle nuove disposizioni "di liberalizzazione" a cominciare dalla l. 248 del 2006. Quest'ultima in particolare non risolveva del tutto il problema della propria idoneità a fare tabula rasa, oltre che di tutti i divieti incompatibili con la proposizione che lì si assumeva a precetto normativo, anche di tutte le altre norme che lungi dal porsi come divieti costituivano l'archetipo normativo di una nuova disciplina. D'altra parte poteva essere più verosimile che essa esprimesse il principio (peraltro non nuovo) dell'esigenza di dare corso all'interdisciplinarietà come possibile oggetto delle attività sociali delle società tra professionisti. In tale contesto le novità portate dalla L. 248 finivano per convergere sulla riconosciuta inclinazione di quella normativa a distinguere tra attività professionale protetta e non protetta, potendosi sostenere che solo per la seconda – in quel quadro normativo – sarebbe valso il principio della libera scelta dell'assoggettarsi alla disciplina degli articoli 2229 e ss. o degli articoli 2247 e ss. cc. L'attività professionale non protetta, infatti, svincolata dalla limitazione derivante da iscrizioni ad albi appariva in forte predicato di attenuazione del principio della personalità dell'esecuzione della prestazione di cui all'articolo 2232 c.c.. Dopo quel primo impatto normativo il più celebre art. 10 della legge di stabilità per il 2012 (l. 183/2011) ed in particolare del suo terzo comma con cui si introduceva definitivamente la possibilità dell'esercizio societario delle attività professionali (le cd. “stp” - società tra professionisti).

Formula

PATTI SOCIALI DI FARMACIA S.N.C.

Art. 1) Denominazione

È costituita una società in Nome Collettivo sotto la ragione sociale:

"FARMACIA Dott…. & C. S.N.C.".

Ove la società, nei limiti tempo per tempo consentiti dall'ordinamento, sia titolare di più farmacie ovvero svolga, sempre nei limiti tempo per tempo consentiti dall'ordinamento, più attività, potrà usare per ciascuna di esse una ditta ed una insegna distinte.

Art. 2) Oggetto sociale

La società ha per oggetto esclusivo la gestione di una farmacia privata corrente in……, ed afferente la sede farmaceutica unica della pianta organica di detto Comune, nonché la vendita al minuto di tutti gli articoli e prodotti complementari usualmente venduti nelle farmacie quali prodotti per la persona; articoli per l'infanzia, di puericultura, di profumeria e per la cura e l'igiene della persona; igienico-sanitari; accessori di abbigliamento; prodotti vari di erboristeria; articoli di ottica e relativi accessori compresi quelli di ottica oftalmica, nonché la produzione e/o la dispensazione di tutti i prodotti ed articoli della Tabella speciale per le farmacie nonché la preparazione e/o la dispensazione dei prodotti alimentari e non alimentari ai sensi delle disposizioni di legge e regolamentari vigenti, compatibili con l'esercizio della farmacia, e potrà infine svolgere ogni altro tipo d'attività per la produzione e la dispensazione finale di beni, consentite dalla concessione sanitaria e dall'autorizzazione commerciale per l'esercizio della farmacia e per la prestazione di servizi. La società, sempre nell'ambito dell'oggetto sociale esclusivo, potrà acquisire la titolarità di altre farmacie, nell'ambito dei limiti numerici e territoriali consentiti dalle disposizioni tempo per tempo vigenti.

Potrà altresì assumere la gestione di altre farmacie pubbliche o private e/o di altre strutture di vendita al pubblico di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e salutari, se e nella misura in cui ciò sia consentito dalle norme tempo per tempo vigenti.

La società, nel perseguimento del proprio oggetto sociale esclusivo, potrà inoltre compiere direttamente od indirettamente, con l'osservanza delle disposizioni vigenti e salve le riserve di attività ed i divieti previsti dalla legge ed esclusa in ogni caso la raccolta del risparmio e l'esercizio di attività finanziaria nei confronti del pubblico, ogni altra operazione od attività consentita di qualsiasi natura, purché accessoria, complementare, strumentale o comunque connessa all'attività che ne costituisce l'oggetto sociale.

La società potrà pertanto compiere, tra l'altro ed a titolo meramente esemplificativo, ogni operazione immobiliare e mobiliare, imprenditoriale e finanziaria (anche contraendo qualsiasi forma di finanziamento con istituti di credito, banche, società anche finanziarie e privati) necessaria o utile per il conseguimento dell'oggetto sociale.

La società potrà inoltre assumere – sempre a titolo meramente accessorio, complementare, strumentale o comunque connesso all'attività che ne costituisce l'oggetto sociale – partecipazioni e cointeressenze in imprese, società lucrative, cooperative di farmacisti o consorzi, nonché partecipare in qualsiasi altra forma ad altri enti, pubblici e privati, a carattere metaindividuale, ancorché non personificati, purché aventi oggetto e/o scopi direttamente od indirettamente accessori, complementari, strumentali o comunque connessi all'attività esercitata dalla società.

Art. 3) Sede

La società ha sede nel comune di

Il cambiamento di indirizzo della sede nell'ambito del medesimo Comune è decisa dai soci e non comporta modifica ai patti sociali.

Del pari non comporta modifica dei patti sociali il trasferimento dei locali della farmacia, previa autorizzazione dell'Autorità sanitaria ove richiesta, nell'ambito della sede farmaceutica di pertinenza e nel rispetto delle vigenti norme tempo per tempo vigenti in materia di distanze ed ubicazione delle sedi farmaceutiche.

Con decisione dei soci possono essere istituite unità locali, uffici, laboratori, depositi e magazzini nell'ambito della sede farmaceutica di pertinenza ovvero, se e nella misura consentita dalle disposizioni tempo per tempo vigenti, anche al di fuori di esse.

Art. 4) Domicilio dei soci

Il domicilio dei soci per tutti i loro rapporti con la società è quello indicato nel presente atto costitutivo e presso tale domicilio possono essere effettuate tutte le comunicazioni, notificazioni e partecipazioni in genere.

Le modificazioni del domicilio sono inefficaci se non sono comunicate alla società a mezzo P.E.C.

Art. 5) Amministrazione e rappresentanza

La gestione dell'impresa sociale, l'amministrazione sociale e la rappresentanza anche in giudizio della società spettano a tutti i soci ai quali è attribuito, in via tra loro disgiunta, ogni potere per compiere tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione ritenuti necessari od opportuni per l'esecuzione dell'oggetto sociale ed il raggiungimento degli scopi sociali.

Ciascun socio amministratore ha diritto di opporsi all'operazione che un altro voglia compiere, prima che sia compiuta, mediante lettera raccomandata, anche a mano. I soci decidono sull'opposizione a norma dell'articolo 7. Ove gli amministratori siano solo due, l'opposizione impedisce il compimento dell'atto.

Ai fini di cui all'art. 2260 comma secondo del codice civile, al socio …. sono in ogni caso attribuite, in via esclusiva:

a) le funzioni inerenti all'assolvimento degli obblighi previsti dal Testo Unico n. 196/2003 e successive modifiche;

b) le funzioni inerenti all'eventuale attuazione delle disposizioni previste dalla legge 626/94 e successive modifiche, e, in generale, dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni e l'igiene del lavoro;

c) le funzioni inerenti alla cura e la vigilanza del rispetto da parte della società di ogni normativa relativa alla gestione dei rifiuti e alla tutela, in generale, dell'ambiente esterno, alla prevenzione degli incendi, alla sicurezza degli impianti.

Art. 6) Direzione tecnico-professionale della Farmacia

La direzione tecnica e professionale della farmacia, con la connessa ed esclusiva responsabilità in ordine al suo regolare esercizio, è affidata, con decisione dei soci, a maggioranza di quote, ad uno di essi che sia farmacista.

Ove la società acquisisca la titolarità di più farmacie, la direzione di ciascuna di esse è affidata, con decisione dei soci, ad uno di essi che sia farmacista.

Art. 7) Decisioni dei soci

Ove non diversamente disposto dai patti sociali, le decisioni dei soci – diverse da quelle di modifica del contratto sociale – si perfezionano quando consti il consenso della maggioranza dei due terzi dei soci cui spetta decidere, determinata secondo la quota di partecipazione di ognuno al capitale sociale.

Tutte le decisioni, ivi comprese quelle per le quali i presenti patti sociali eventualmente richiedano l'unanimità od una maggioranza calcolata con criterio diverso da quello di cui sopra, sono assunte senza alcuna formalità deliberativa ed anche senza metodo collegiale, mediante espressione disgiunta del consenso da parte di ciascun socio.

Art. 8) Capitale sociale - Finanziamenti dei soci

Il Capitale Sociale è determinato in euro ……. (………) e viene così

sottoscritto ed apportato:

- da……. per euro……

- da……. per euro……

e così per l'intero capitale.

Il capitale sociale sopra indicato è stato interamente sottoscritto ed apportato dai soci contestualmente alla costituzione della società.

Con il consenso unanime di tutti i soci il capitale sociale può essere aumentato secondo modalità da tutti i soci esistenti previamente conosciute ed accettate, anche mediante conferimenti diversi dal denaro.

I soci possono concedere alla società finanziamenti sia fruttiferi che infruttiferi ai sensi delle vigenti disposizioni di legge.

Salvo diversa convenzione scritta, i finanziamenti dei soci, a qualsiasi titolo erogati, anche in conto capitale ed anche se proporzionali alle rispettive quote di partecipazione, non sono produttivi di interessi, e ciò anche ai fini delle disposizioni fiscali tempo per tempo vigenti.

Art. 9) Esercizi sociali - Bilancio - Utili

Gli esercizi sociali si chiudono al 31 dicembre di ogni anno.

Alla fine di ogni esercizio ed entro il termine del 30 aprile successivo, i soci che hanno l'amministrazione redigono il rendiconto e lo sottopongono ai soci per la decisione di approvazione.

Il rendiconto si intende in ogni caso approvato dai soci che, decorsi 30 giorni dalla sua comunicazione.

Salvo diversa disposizione dei soci gli utili si intendono destinati alla distribuzione che deve avvenire entro quindici giorni dall'approvazione del bilancio.

Eventuali prelievi dei soci in corso d'anno, che non trovino capienza negli utili degli esercizi precedenti, sono considerati acconti sull'utile in formazione, salvo conguaglio ed obbligo di restituzione in caso di incapienza.

I soci possono altresì stabilire, con propria decisione unanime, di attribuire un compenso predeterminato, in misura fissa, indicizzata e/o variabile, ovvero anche un'indennità di cessazione di carica (costituibile anche mediante accantonamenti periodici e/o con sistemi assicurativi o previdenziali) ai soci che prestino la propria opera nella amministrazione della società, nella gestione dell'impresa sociale e/o nella conduzione anche professionale della farmacia, in aggiunta e/o in sostituzione della partecipazione agli utili disciplinata dal presente articolo, purché l'ammontare così fissato sia compatibile con la situazione economico-finanziaria della farmacia.

Art. 10) Durata

La durata della società è fissata fino al 31 (trentuno) dicembre … …

Alla scadenza la società si intende tacitamente prorogata per la durata di un anno, e poi successivamente di anno in anno, qualora nessuno dei soci abbia manifestato l'intenzione di scioglierla, mediante preavviso di scioglimento da inviarsi a tutti gli altri soci ed alla società a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, spedita almeno sei mesi prima dello spirare del termine.

Art. 11) Trasferimento della partecipazione sociale per atto tra vivi

Le partecipazioni sociali sono liberamente trasferibili per atto tra vivi esclusivamente a favore di persone in possesso dei requisiti previsti dalle norme vigenti al momento del trasferimento ed è libera la possibilità di costituire su di esse diritti reali di godimento e/o di garanzia nei casi ammessi dalla legge, salvo quanto disposto dal presente articolo con il consenso unanime degli altri soci.

Non è tuttavia consentito, se non previa offerta in prelazione agli altri soci in proporzione alle rispettive quote di capitale sociale, qualunque atto tra vivi, sia esso gratuito od oneroso, che comporti il trasferimento totale o parziale della titolarità delle partecipazioni sociali, ovvero dei diritti da esse derivanti, ivi compresa la costituzione di diritti reali di godimento e/o di garanzia sulle quote di partecipazione, che comportino il medesimo effetto, a favore di soggetti diversi dal coniuge o dai figli del socio, semprechè, beninteso, essi siano in possesso dei requisiti fissati dalla legge .

Fuori da tali ultimi casi il socio, che intenda alienare tutta o parte della propria partecipazione sociale, deve preventivamente inviare agli altri soci, a mezzo raccomandata a.r., una comunicazione di offerta in prelazione, contenete l'indicazione della partecipazione che il socio intende alienare, le generalità del soggetto o dei soggetti a favore dei quali, se i soci non esercitassero la prelazione, l'offerente alienerebbe la propria partecipazione e, in caso di alienazione a titolo oneroso, la relativa controprestazione e le modalità di adempimento, nonché ogni altra condizione prevista. Nel caso in cui sia previsto un corrispettivo in natura, il socio deve indicare anche una controprestazione fungibile che ritiene equipollente. In caso di alienazione a titolo gratuito, deve essere altresì indicato quello che il socio offerente ritiene il giusto valore di cessione.

Il diritto di prelazione deve essere esercitato dagli altri soci, a pena di decadenza, entro trenta giorni dal ricevimento dell'avviso e per l'intera partecipazione offerta in prelazione. Se più soci esercitano disgiuntamente il diritto di prelazione, la partecipazione dell'offerente è loro attribuita in proporzione alle quote di capitale sociale possedute da ciascuno.

Art. 12) Divieto di concorrenza

I soci non possono in nessun caso esercitare per conto proprio od altrui un'attività concorrente con quella della società, nemmeno mediante interposta persona o partecipando in qualità associato in partecipazione, di socio o di titolare di poteri di amministrazione o direzione ad altra impresa, società od ente esercente un'attività concorrente con quella della società.

Art. 13) Incompatibilità

La partecipazione sociale è incompatibile:

- nei casi di cui all'articolo 7, comma 2, secondo periodo L. n.ro 362\91;

- con la posizione di titolare, gestore provvisorio, direttore o collaboratore di altra farmacia;

- con qualsiasi rapporto di lavoro pubblico e privato.

Art. 14) Morte del socio

In caso di morte del socio, gli eredi hanno diritto di scegliere, individualmente ove essi siano più d'uno ed entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta formulata a mezzo raccomandata a.r. da uno dei soci che hanno l'amministrazione se proseguire il rapporto sociale in ragione della rispettiva quota ereditaria ovvero richiedere la liquidazione di una somma che rappresenti il valore patrimoniale della quota del socio deceduto. Decorso il predetto termine per la scelta, l'erede che non abbia scelto si intende aver rinunziato al diritto di entrare in società ed ha diritto esclusivamente alla liquidazione della propria quota. Nelle more della decisione gli eredi devono nominare un rappresentante comune, presso il quale sono fatte tutte le comunicazioni e notificazioni inerenti al rapporto sociale.

A seguito di acquisto a titolo di successione della partecipazione qualora vengano meno i requisiti previsti dalla legge, l'avente causa cederà la quota nel termine di sei mesi dalla presentazione della dichiarazione di successione. Il socio che, allo spirare del termine, non abbia maturato i requisiti previsti dalle disposizioni in vigore a tale data né abbia provveduto, con il consenso degli altri soci, a trasferire la propria quota di partecipazione a terzi in possesso di detti requisiti, verrà escluso dalla società.

È posto a carico dei soci che hanno l'amministrazione l'obbligo di richiedere alla competente Autorità Sanitaria la formalizzazione della situazione conseguente alla successione e l'indicazione dei titolari di diritti.

Sono in ogni caso a carico della società tutte le eventuali spese di formalizzazione delle modifiche nell'assetto dei patti sociali in applicazione del presente articolo

Art. 15) Scioglimento e liquidazione della società

Qualora venga meno la pluralità dei soci, il socio superstite ha facoltà di associare nuovi soci nel rispetto delle condizioni di cui al presente articolo, nel termine perentorio di sei mesi.

In tutti i casi di scioglimento della società, con decisione dei soci si provvede alla nomina di un liquidatore, da scegliersi tra gli iscritti agli albi dei farmacisti o dei dottori commercialisti. In difetto, su ricorso di uno dei soci, la nomina verrà eseguita dal Presidente del Tribunale di….

Il liquidatore definisce i rapporti in corso e provvede al realizzo dell'attivo ed al soddisfacimento dei creditori sociali.

Nelle more della liquidazione non deve essere interrotto il pubblico servizio farmaceutico e pertanto il liquidatore è tenuto a garantire il regolare svolgimento dell'attività della farmacia, con finalità conservativa del patrimonio aziendale e del connesso avviamento commerciale. Ove non sia in possesso dei requisiti di legge, il liquidatore nomina un direttore tecnico-professionale di propria fiducia.

…..

Commento

Società e professione medica e\o farmaceutica

Un altro settore in cui ben presto il legislatore ebbe chiara la necessità di considerare in qualche modo possibile l'inserimento di una professione protetta nel più ampio contesto di un'attività d'impresa fu quello medico e farmaceutico.

Va preliminarmente segnalato che l'esercizio della professione medica nel suo complesso rapporto con l'attività d'impresa è stato, talora, oggetto di vivaci dibattiti: si ricordi, solo a titolo esemplificativo, che la Corte di Cassazione a sezioni (penali) riunite ha sancito che “L'art. 2 l. 23 novembre 1939 n. 1815, che vieta alle società di fornire alcune specifiche prestazioni professionali, non può trovare applicazione fuori dei casi tassativamente indicati, tra quali non rientrano le prestazioni sanitarie. Non può pertanto ritenersi precluso l'esercizio in forma societaria di gabinetti di analisi chimico-cliniche e biologiche”.

È opportuno, anche, segnalare, più in generale, che la legge 132 del 1968 all'articolo 1 introduceva la nozione giuridica di “casa di cura privata” assoggettandole alla vigilanza del Ministero della Sanità (oggi della Salute) e che, nel contesto indicato, il d.P.C.M. del 27 giugno 1986 in Gazz. Uff. 4\7\86 n.ro 153 (noto come atto di indirizzo e coordinamento dell'attività amministrativa delle regioni in materia di requisiti delle case di cura private) ha stabilito che “agli effetti del presente atto …sono case di cura gli stabilimenti sanitari gestiti da privati, persone fisiche o giuridiche che provvedono al ricovero ed eventualmente all'assistenza sanitaria ambulatoriale e in regime di degenza diurna cittadini italiani e stranieri a fini di diagnosi, cura e riabilitazione”.

Dunque non può certo disattendersi il dato normativo che consente a società di capitali e cooperative la “gestione” della casa di cura, ossia la gestione di un ente che provvede a diagnosi, cura e riabilitazione dei pazienti, e dunque abilita queste società, sostanzialmente, all'esercizio della professione medica, peraltro in un contesto in cui il medico in realtà è considerato "una componente del personale della casa di cura" (cfr. art. 29 e ss. citato decreto).

La normativa in parola, tuttavia, consente di esaminare la questione, anche da un diverso angolo visuale: la casa di cura rappresenta sempre un'ipotesi in cui l'esercizio dell'attività professionale si inserisce in un complesso di servizi più vasto che va dal trasporto per assistenza sanitaria, al servizio infermieristico, alla gestione dei posti letto e più in generale al ricovero ed alle forniture del servizio cucina e lavanderia a quello di disinfezione, disinfestazione, al servizio mortuario a quello farmaceutico o di assistenza psicologica, e religiosa.

In particolare la disciplina delle farmacie

Analogamente a quanto testè esaminato per le case di cura, la legislazione speciale ha ammesso che "società di persone" e "società cooperative" possano "gestire" farmacie (articolo 7, l. 1991 n.ro 362) a condizione che la "gestione della farmacia" sia l'oggetto esclusivo della società e che soci siano farmacisti iscritti all'albo. E, fermo restando che ciascun farmacista possa partecipare ad una sola società.

Solo per completezza, appare opportuno segnalare, in materia, che il testo unico sull'ordinamento degli enti locali (d.lgs. 18 agosto 2000 n. 267) ha integrato la previgente disciplina in materia di farmacie cd. “pubbliche” di cui alla Legge 2 aprile 1968 n.ro 475. In quest'ultima, infatti, si prevedeva che i Comuni potessero assumere la gestione di farmacie a certe condizioni anche “a mezzo di società di capitali costituite tra il comune ed i farmacisti che, al momento di costituzione della società, prestino servizio presso le farmacie di cui il comune abbia titolarità”.

Di seguito al citato d.lgs. 267 le società che hanno ad oggetto l'esercizio della "professione del farmacista" possono essere:

- s.p.a. o s.r.l. quando il capitale e per la maggioranza del comune o dell'ente pubblico titolare del pubblico servizio (azienda sanitaria locale) (art. 113);

- solo s.p.a. se la partecipazione pubblica non sia di maggioranza. In tal caso, peraltro, la scelta del socio privato deve essere eseguita con procedura di evidenza pubblica e l'atto costitutivo deve prevedere l'obbligo (ed il diritto) dell'ente pubblico di provvedere alla nomina di uno o più amministratori e sindaci (art. 116).

Semmai, attualmente, ossia dopo la l. 248\2006 (di conversione del cd. decreto Bersani) vale rivisitare la nozione di oggetto sociale ed attività della professione di farmacista nella prospettiva dell'articolo 5 del decreto che recita tra l'altro che: “Gli esercizi commerciali di cui all'articolo 4, comma 1, lettere d), e) e f), del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114 , possono effettuare attività di vendita al pubblico dei farmaci da banco o di automedicazione, di cui all'articolo 9-bis del decreto-legge 18 settembre 2001, n. 347, convertito, con modificazioni, dalla legge 16 novembre 2001, n. 405, e di tutti i farmaci o prodotti non soggetti a prescrizione medica, secondo le modalità previste dal presente articolo. È abrogata ogni norma incompatibile. La vendita di cui al comma 1 è consentita durante l'orario di apertura dell'esercizio commerciale e deve essere effettuata nell'ambito di un apposito reparto, con l'assistenza di uno o più farmacisti abilitati all'esercizio della professione ed iscritti al relativo ordine. Sono, comunque, vietati i concorsi, le operazioni a premio e le vendite sotto costo aventi ad oggetto farmaci…”

Ne consegue che legittimamente potrà inserirsi in uno statuto di società, quale che sia, che svolga l'attività di commercio di prodotti secondo quanto precisato, la “vendita dei farmaci da banco e di tutti i farmaci e prodotti non soggetti a prescrizione medica”. Al di là di ogni altra considerazione anche qui ragioni di opportunità inducono a ritenere quanto meno opportuno l'inserimento nello statuto della precisazione concernente la circostanza per cui “La vendita dei detti farmaci è consentita durante l'orario di apertura dell'esercizio commerciale e deve essere effettuata nell'ambito di un apposito reparto, con l'assistenza di uno o più farmacisti abilitati all'esercizio della professione ed iscritti al relativo ordine.”

Completa il quadro all'esame la notazione per cui il commercio all'ingrosso di farmaci non conosceva particolari limitazioni e si riteneva possibile oggetto di società lucrative di ogni tipo, e che oggi v'è obbligo di chi commercia all'ingrosso farmaci di detenere almeno il 90 per cento delle specialità in commercio, precisandosi che tale obbligo “ non si applica ai medicinali non ammessi a rimborso da parte del servizio sanitario nazionale, fatta salva la possibilità del rivenditore al dettaglio di rifornirsi presso altro grossista “.

Nel contesto al vaglio vale ricordare che la “distribuzione all'ingrosso di medicinali e quella di fornitura al pubblico di medicinali in farmacia sono tra loro incompatibili se svolte dal medesimo soggetto imprenditoriale".

Dunque la disciplina dell'esercizio dell'attività di farmacista è quella in cui “più compiutamente la normativa mostra di aver “seguito” l'evoluzione della figura del professionista in imprenditore” (Testa, Gli oggetti sociali negli atti delle società, Milano, 2016) dovendosi probabilmente ciò ricondurre alla circostanza per cui l'attività della farmacia si qualifica principalmente “come attività di vendita al dettaglio di prodotti medicinali, medicali, di erboristeria ed omeopatia, veterinari e para farmaceutici, sia realizzati da terzi, sia realizzati direttamente dal farmacista…”. (TESTA, op. loc. ult. cit.).

È agevole, infatti, al riguardo ricordare che la L. 475\68 rappresentò un prima autentica assimilazione dell'attività di farmacia a quella imprenditoriale declinando la possibilità di trasferire l'attività stessa in uno alla connessa autorizzazione amministrativa. Dal 1991 (cfr. l. 368\91) è stato possibile distinguere la gestione delle farmacie private da quelle cd. “comunali”. Come già anticipato la gestione di farmacie private era riservata oltre che a farmacisti persone fisiche anche a società di persone o società cooperative a r.l.

In particolare quanto alle società era necessario che esse avessero quale oggetto esclusivo l'attività di esercizio della farmacia e, la partecipazione sociale era possibile ai soli farmacisti iscritti all'Ordine della provincia in cui la società aveva sede, fermo restando che la società poteva essere titolare di una sola farmacia nell'ambito territoriale della provincia oltre al non trascurabile dettaglio per cui ogni socio farmacista poteva partecipare ad una sola società di tal genere. Con il più volte citato d.l. 223 del 4/07/2006, convertito con l. 248 del 4/08/2006, oltre ad essere stato introdotto il già esaminato articolo 5 (per i farmaci da banco ed automedicazione ) sono stati eliminati rispetto alla disciplina vigente dal 1991 sia la limitazione territoriale relativa ai soci nel senso che possono essere soci di una società di gestione di farmacia anche iscritto ad ordine appartenente a provincia diversa da quella competente nel luogo in cui la società ha sede sia la limitazione numerica della partecipazione a società di gestione di farmacia (che venne elevato da uno a quattro). Quanto invece alle farmacie comunali, la normativa è di fatto meno vincolante potendo i farmacisti destinati a prestare servizio nelle dette farmacie stipulare società di capitale con il Comune (art. 10 l. 362/1991).

Va ulteriormente segnalato che i commi 157 e ss. dell'art. unico della legge 4 agosto 2017, n. 124 hanno introdotto alcune novità al sistema di cui alla l. 362\91 e 475\68, le cui principali novità possono così sintetizzarsi:

a) è oggi possibile che società di capitali siano soci di società di gestione di farmacie;

b) è oggi possibile che soci delle medesime società siano anche soggetti diversi da farmacisti iscritti all'albo in possesso del requisito dell'idoneità previsto dall'articolo 12 della legge 2 aprile 1968, n. 475 e successive modificazioni restando tuttavia essenziale la direzione sia affidata ad un farmacista in possesso dell'idoneità;

c) risulta modificato il regime e la disciplina delle incompatibilità oggi concentrate su “qualsiasi altra attività svolta nel settore della produzione e informazione scientifica del farmaco, nonché con l'esercizio della professione medica” (art. 7 comma 2 l. 362\91);

d) è venuto anche meno il limite quantitativo – quello delle quattro società – per la titolarità di più farmacie nella stessa provincia sostituito dalla previsione, in forza della quale i soggetti titolari della farmacia possono controllare, direttamente o indirettamente, ai sensi degli articoli 2359 e ss. non più del 20 % delle farmacie esistenti nel territorio della medesima regione o provincia autonoma.

Va anche ricordato che secondo una prima interpretazione applicativa è anche possibile dopo il detto intervento normativo costituire società per la gestione di farmacie private nella forma di società unipersonali (cfr. Studio CNN 75/2018-I, GUIDA, RUOTOLO, BOGGIALI, Le società per la gestione delle farmacie private ).

Infine giova ricordare che la nuova disposizione di cui all'art. 8, comma 2, l. 362/1991, estende “anche alle variazioni della compagine sociale l'obbligo - già previsto per lo statuto della società e per le sue modificazioni - di comunicazione nei 60 gg. alla Federazione degli ordini dei farmacisti italiani nonché all'assessore alla sanità della competente regione o provincia autonoma, all'ordine provinciale dei farmacisti e all'azienda sanitaria locale competente per territorio (Studio CNN, op. loc. ult. cit. Qui di seguito il nuovo testo degli artt. 7 ed 8 L. 362\91 recanti le modifiche sopra sintetizzate ).

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario