Statuto dell'associazione professionale

Linda Rizzi
aggiornato da Maria Alessia di Gioia

inquadramento

La legge n. 1815 del 1939 contiene la disciplina dell'”Associazione Professionale”. Con la nascita dell'associazione non si viene a creare un nuovo soggetto giuridico bensì ciascun professionista che decide di associarsi conserva la propria individualità sia nei rapporti con i clienti, sia quanto ai doveri, sia quanto ai rapporti con l'Ordine di appartenenza.

L'Associazione Professionale è definibile quale contratto associativo atipico (assimilabile in quanto compatibile con quanto previsto dal codice civile per le Società Semplici), avente ad oggetto l'obbligazione di cooperare all'attività degli altri associati, ripartire interamente secondo quote prefissate i compensi percepiti, ed assumere in solido le obbligazioni strumentali all'attività.

I professionisti danno vita ad un'Associazione che non richiede alcuna forma di pubblicità, in quanto l'atto di cui sopra non è soggetto a iscrizione presso il Registro delle Imprese.

Formula

STATUTO della associazione professionale denominata

il dott. ...., il dott. ...., il dott. ...., iscritti ai rispettivi ordini ed esercitanti individualmente la libera professione, con il presente atto si associano per esercitare in comune la professione, costituendo la Associazione professionale “Studio .... ” con sede in ....

art. 1 (costituzione)

È costituita una associazione tra professionisti denominata “Studio associato .... ”, che sarà retta dalle disposizioni di legge, da quelle contenute nel presente statuto e da un regolamento interno.

art. 2 (sede)

La sede dello Studio associato viene stabilita in .... ed il relativo foro competente è ....

L'indirizzo può essere variato con delibera unanime degli associati e potranno essere istituiti uffici in Italia e all'estero.

art. 3 (oggetto)

L'associazione professionale ha per oggetto l'esercizio in forma associata di tutte le attività proprie e di quelle che in futuro possono divenire proprie della professione di .... e di ogni altra attività che le leggi vigenti consentono a coloro che sono iscritti nel relativo albo professionale.

art. 4 (mezzi)

Tutte le operazioni di finanziamento dell'attività dell'associazione in ogni forma prevista dalla legge devono essere caratterizzate dalla massima trasparenza e chiarezza (finanziamenti da parte di privati, operazioni immobiliari ....) nei confronti delle committenze. L'associazione non può, infatti, senza esplicito consenso del committente essere compartecipe (in forma collettiva o relativa al singolo associato) nelle Imprese costruttrici o nelle Ditte fornitrici dell'opera progettata o diretta per conto del committente. L'associazione è tenuta ad informare la committenza nel caso di ideazione o brevetto di procedimenti costruttivi, materiali, componenti ed arredi (effettuati in forma collettiva o dal singolo associato) proposti per lavori progettati o diretti.

art. 5 (associati)

Possono essere associate le persone che sono iscritte all'Ordine ....

Nei limiti e nei modi previsti dalla legge possono essere ammessi a collaborare, all'interno dell'associazione, praticanti e altri collaboratori non subordinati.

art. 6 (attività)

Gli associati svolgono la loro attività professionale esclusivamente nell'ambito dell'associazione, salvo quanto previsto nell'art. 11. L'associato assolve personalmente, nell'ambito della associazione la prestazione professionale. Durante lo svolgimento dell'incarico può farsi rappresentare e coadiuvare da collaboratori, ausiliari o dipendenti dell'associazione, comunque sempre sotto la propria responsabilità e direzione e nei casi in cui ciò sia compatibile con la natura dell'incarico. Gli associati sono tenuti al segreto, alla riservatezza sulle attività professionali e al rispetto delle norme di deontologia; essi devono adoperarsi perché tali doveri siano rispettati anche da collaboratori, ausiliari e dipendenti dell'associazione.

art. 7 (competenze professionali)

L'attività di ogni singolo associato deve essere svolta nel rispetto delle singole competenze professionali, che derivano dal titolo professionale posseduto e in osservanza delle norme di legge e delle norme di deontologia professionale. Nel caso di professionisti appartenenti ad albi con norme deontologiche diverse, deve essere applicata quella più restrittiva.

art. 8 (incarichi)

All'atto dell'ingresso nell'associazione, l'associato deve conferire alla stessa tutti gli incarichi e mandati professionali dei quali è titolare. Deve inoltre dare notizia a tutti i propri committenti dell'avvenuto ingresso nell'associazione.

art. 9 (onorari e spese)

Per effetto del conferimento d'opera il risultato economico dell'attività professionale svolta dai soci nell'ambito dell'associazione fa capo alla stessa. Gli onorari relativi sono perciò automaticamente acquisiti dall'associazione e sono fatturati direttamente dall'associazione a proprio nome. Viceversa e parallelamente, tutti i costi sostenuti direttamente o indirettamente dall'associazione o dai singoli associati, inerenti l'attività professionale svolta nell'ambito dell'associazione, sono a carico di questa e vengono rimborsati ai singoli associati che li abbiano sostenuti.

art. 10 (regolamento)

Lo statuto viene integrato da un regolamento (di seguito) disciplinante aspetti non trattati dallo stesso. Il regolamento è approvato dall'assemblea ai sensi dell'art. 15 del presente documento. In caso di variazione del regolamento gli associati possono recedere ai sensi del successivo art. ...., con un preavviso di .... mesi.

art. 11 (attività escluse)

Gli associati non possono svolgere attività professionale al di fuori dell'associazione, con le seguenti eccezioni:

....

....

Le attività così escluse sono riferibili al singolo associato che ne è individualmente responsabile; i relativi compensi sono fatturati e gestiti individualmente.

art. 12 (beni e servizi)

I beni e i servizi destinati all'attività professionale acquisiti dall'associazione sono a disposizione degli associati per l'attività comune. L'associato non può servirsi, senza il consenso degli altri associati, dei beni e servizi dell'associazione per fin estranei a quelli dell'associazione.

art. 13 (rapporti con i terzi)

Il rapporto professionale intercorre direttamente tra il committente e il singolo socio, che risponde personalmente e professionalmente del proprio operato. Tuttavia agli effetti patrimoniali l'attività fa capo all'associazione che se ne assume la responsabilità diretta, mentre la responsabilità personale e solidale degli associati ai sensi dell'art. 2267 del codice civile si verifica solo in via sussidiaria. In caso di controversia con il committente, le conseguenze economiche, comprese le spese di difesa e di risarcimento dei danni per illeciti civili e penali, sono a carico dell'associazione, che potrà esercitare il diritto di rivalsa sul socio. L'associazione stipula a proprie spese il contratto di assicurazione per la copertura dei rischi professionali per l'attività svolta dai soci nell'ambito dell'associazione. Gli associati devono rendere nota la loro appartenenza alla associazione, nello svolgimento di incarichi; nei rapporti professionali svolti a titolo individuale ai sensi dell'art. ...., devono comunicare al committente la estraneità del rapporto rispetto all'associazione. Ogni associato deve segnalare tempestivamente agli altri soci e ai terzi interessati le situazioni di incompatibilità o di conflitto di interessi che eventualmente dovessero verificarsi per l'assunzione o l'espletamento di un incarico.

art. 14 (tariffe)

Le prestazioni eseguite dall'associazione sono a titolo oneroso e devono essere fatturate al committente in relazione alla attività svolta dall'associato o dagli associati che hanno eseguito la prestazione, sulla base delle tariffe a loro applicabili.

art. 15 (amministrazione e rappresentanza)

L'amministrazione e la rappresentanza dell'associazione spettano disgiuntamente a ciascuno degli associati, salvo diversa decisione dell'assemblea, secondo quanto previsto dagli artt. 2257 e 2266 cod. civ. In caso di opposizione da parte di un associato ad operazioni degli amministratori, decide l'assemblea con il voto favorevole di almeno i due terzi, ai sensi del comma 2 dell'art. 2257 cod. civ.

art. 16 (assemblea)

Compiti dell'assemblea sono:

1. ....;

2. ....;

3. ....;

4. ....

L'assemblea delibera con il voto favorevole degli associati che rappresentino i .... sia per numero che per quote di partecipazione agli utili, tranne che per le materie in cui è prevista l'unanimità ai sensi del presente statuto.

art. 17 (conferimenti e utili)

Eventuali conferimenti saranno effettuati dagli associati in relazione alle quote di partecipazione agli utili.

Ciascuno associato partecipa agli utili nelle seguenti proporzioni:

dott. ...., .... %;

dott. ...., .... %;

dott. ...., .... %;

Dette quote di partecipazione potranno essere nuovamente concordate tra le parti decorsi .... anni dalla costituzione, o in occasione di variazione nella composizione degli associati.

L'assemblea, con il voto favorevole di almeno il .... % dei partecipanti, può anche prevedere una partecipazione agli investimenti per quota diversa dalla partecipazione agli utili.

art. 18 (rendiconto)

Gli esercizi sociali si chiudono il 31 dicembre di ogni anno.

Entro tre mesi dalla chiusura dell'esercizio verrà approntato il rendiconto da sottoporre all'approvazione dei soci.

art. 19 (modifiche allo statuto)

Il presente accordo è stipulato a tempo indeterminato. I patti sociali possono essere variati e l'associazione può essere sciolta con il consenso di tutti gli associati. Ogni variazione della compagine sociale deve essere resa nota ai terzi contraenti.

art. 20 (scioglimento e liquidazione)

L'associazione professionale “Studio associato .... ” si scioglie per:

1) volontà dei soci;

2) mancanza della pluralità degli associati, se nel termine di .... mesi questa non viene ricostituita;

3) decorso del termine.

La liquidazione verrà effettuata a cura degli associati, o da un liquidatore da essi designato, che provvederanno alla ripartizione del patrimonio in relazione alle rispettive quote di partecipazione anche mediante assegnazione di beni in natura, tenendo altresì conto degli eventuali conferimenti effettuati da ciascun associato.

art. 21 (clausola arbitrale)

Qualsiasi controversia inerente al presente statuto, agli accordi sociali ed ai rapporti che ne derivano sarà deferita al giudizio di un arbitro unico, il quale deciderà la controversia secondo equità in contraddittorio delle parti o loro aventi causa, irritualmente ed inappellabilmente senza formalità di procedura.

art. 22 (disposizioni generali)

Per quanto non espressamente previsto dal presente statuto valgono le vigenti norme di legge in materia e le disposizioni dei rispettivi ordinamenti professionali.

Commento

Liceità della associazione professionale

Circa il riconoscimento della liceità delle associazioni professionali merita di essere citata una risalente giurisprudenza di legittimità, la quale ha affermato che “l'accordo tra professionisti intellettuali protetti di ripartizione delle spese e dei compensi e di collaborazione professionale, nel rispetto della l. n. 1815 del 1939 e del principio della personalità della prestazione, è legittimo e si configura come contratto associativo atipico” (Cass. n. 2555/1987).

La Suprema corte si era pronunciata come poc'anzi riportato avuto riguardo ad un'associazione in partecipazione, ovvero al caso in cui un professionista associ nella propria attività, con il patto della ripartizione delle spese e dei compensi, un altro collega, che si obbliga a prestare la propria competenza tecnica nello svolgimento della medesima attività. In tali ipotesi si era esclusa la violazione del principio della personalità della prestazione, in quanto “l'associante rimane l'unico titolare dell'attività affidatagli e l'esclusivo responsabile nei confronti del cliente, stabilisce l'impostazione e la linea dello svolgimento dell'opera, dirige ed indirizza il lavoro degli associati, i quali assumono la veste di sostituti o di ausiliari ai sensi dell'art. 2232 c.c., ossia di collaboratori tecnici”.

La disciplina applicabile

Dal fatto che l'associazione professionale venga qualificata quale contratto atipico, ne discende che ai privati venga riconosciuta ampia autonomia nella regolamentazione dei rapporti interni. Ciò non esclude, tuttavia, che i singoli associati possano ricorrere anche alla disciplina societaria, laddove compatibile. A tal proposito, la stessa Corte di Cassazione ha affermato che: “nei contratti atipici, ove la disciplina del rapporto è dettata in primo luogo dalle parti, non è a queste inibito di improntare taluni patti ad istituti tipizzati dalla legge, pur senza recepirne integralmente la normativa; pertanto, qualora in un contratto associativo atipico (nella specie, fra professionisti, ai sensi della l. n. 1815 del 1939) venga pattuito il potere di esclusione di un associato, con deliberazione adottata da tutti gli altri, in presenza di inadempimenti imputabili al primo, l'operatività della relativa clausola, quale espressione dell'intento delle parti di modellare la disciplina dello scioglimento del rapporto, rispetto all'escluso, sullo schema proprio dell'analogo istituto nel contratto di società, deve essere riconosciuta anche quando le parti medesime non abbiano voluto trasformare detto rapporto associativo (atipico) in rapporto societario (tipico) (Cass. n. 4032/1991).

Ad ogni modo, come recentemente affermato dalla Suprema Corte, l'associazione professionale non possiede rilevanza esterna, configurandosi come “mero patto interno tra i partecipanti per la divisione delle spese” inadatto ad attribuire personalità giuridica all'associazione stessa, cosicché qualsiasi contratto di prestazione professionale conferito direttamente all'associazione è considerato nullo (cfr. Cass. III, ord. n. 18527/2018).

La responsabilità

Se, come osservato nel paragrafo che precede, l'associazione professionale non può essere considerata dotata di soggettività giuridica, ne deriva che per le obbligazioni assunte da contratto in nome e per conto della società risponderà, primo luogo, il professionista che ha agito direttamente e, in subordine, gli altri componenti della associazione, secondo le norme in materia di mandato e di rappresentanza.

L'esclusione della responsabilità solidale tra i professionisti associati per quanto riguarda l'attività posta in essere da uno di loro è ribadita anche dalla Suprema Corte, la quale ha statuito che: “la responsabilità nell'esecuzione di prestazioni per il cui svolgimento è necessario il titolo di abilitazione professionale è rigorosamente personale perché si fonda sul rapporto tra professionista e cliente, caratterizzato dell'intuitus personae, e perciò, anche se il professionista è associato ad uno studio, ai sensi dell'art. 1 l. 23 novembre 1939 n. 1815, non sussiste alcun vincolo di solidarietà con i professionisti dello stesso studio né per l'adempimento della prestazione, né per la responsabilità nell'esecuzione della medesima” (Cass. n. 22404/2004). L'associazione professionale, infatti, non potendo qualificarsi né quale centro autonomo di interessi, né come ente collettivo non assume la titolarità del rapporto con i clienti, in sostituzione ovvero in aggiunta al professionista associato.

Legittimazione attiva

Lo studio professionale associato, ancorché privo di personalità giuridica, rientra a pieno titolo nel novero di quei fenomeni di aggregazione di interessi cui la legge attribuisce la capacità di porsi come autonomi centri di imputazione di rapporti giuridici, con la conseguenza che il giudice di merito, che sia chiamato a delibare in ordine alla legittimazione attiva dello studio professionale, ove accerti che gli accordi tra gli associati prevedono l'attribuibilità degli incarichi professionali anche all'associazione e la spettanza ad essa dei compensi per gli incarichi conferiti ai soci, è tenuto ad individuare il soggetto cui, a prescindere dalla procura "ad litem", sia stato conferito l'incarico professionale, oltre a verificare, sulla base del contenuto degli accordi tra i singoli associati per la disciplina dell'attività comune, l'eventuale attribuzione all'associazione del potere di rappresentanza del singolo associato cui l'incarico sia stato direttamente conferito (Cass. n. 2332/2022).

 

Confronto tra Associazioni professionali e Società tra professionisti

Il comma 3 dell'art. 10 della L. n. 183/2011 prevede che:

“È consentita la costituzione di società per l'esercizio di attività professionali regolamentate nel sistema ordinistico secondo i modelli societari regolati dai titoli V e VI del libro V del codice civile. Le società cooperative di professionisti sono costituite da un numero di soci non inferiore a tre”.

Il legislatore ha voluto introdurre nell'ordinamento economico/giuridico italiano la possibilità di svolgere l'attività “protetta”, ad esempio, di dottore commercialista, consulente del lavoro, di avvocato, ecc.., non più solo nella forma individuale o di associazione professionale, bensì nella veste di società, sia di persone che di capitali, che cooperative.

Le Società tra professionisti, c.d. Stp, non cancellano le associazioni professionali, che rappresentano la forma tipica per l'esercizio in comune dell'attività professionale e sicuramente la principale alternativa alle Stp.

Le principali distinzione tra una forma e l'altra sono evidenziate nella tabella che segue:

 

Elemento

Associazione tra professionisti

Società tra professionisti

 

 

Obbligo iscrizione registro imprese

NO

SI, tanto nella sezione ordinaria quanto in quella speciale

 

 
   
   

Composizione della compagine sociale

tutti devono essere professionisti

possono essere sia professionisti iscritti ad Albi, Ordini o Collegi (maggioranza dei 2/3); soci tecnici e soci di capitale/investimento

   
   
   
   
   
   

Denominazione sociale

devono contenere l'indicazione di Associazione  professionale/Studio Associato unito ai nomi dei professionisti

devono contenere l'indicazione di Società tra professionisti

   
   
   
   
   
   

Oggetto sociale

devono svolgere attività di natura professionale

devono svolgere attività di natura professionale (Art. 3, L. 183/2011)

   
   
   

Obbligo della polizza assicurativa

si

si, ma solamente per i professionisti

   
   
   

 

 

Elemento

Associazione tra professionisti

Società tra professionisti

 

 

Obbligo iscrizione registro imprese

NO

SI, tanto nella sezione ordinaria quanto in quella speciale

 

 
   
   

Composizione della compagine sociale

tutti devono essere professionisti

possono essere sia professionisti iscritti ad Albi, Ordini o Collegi (maggioranza dei 2/3); soci tecnici e soci di capitale/investimento

   
   
   
   
   
   

Denominazione sociale

devono contenere l'indicazione di Associazione professionale/Studio Associato unito ai nomi dei professionisti

devono contenere l'indicazione di Società tra professionisti

   
   
   
   
   
   

Oggetto sociale

devono svolgere attività di natura professionale

devono svolgere attività di natura professionale (Art. 3, L. 183/2011)

   
   
   

Obbligo della polizza assicurativa

si

si, ma solamente per i professionisti

   
   
   

 

 

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