Sovraindebitamento: l'accesso alla procedura dei componenti della stessa famiglia
04 Dicembre 2018
"Un gruppo di cinque persone, appartenenti alla medesima famiglia, intendono accedere alla procedura di composizione della crisi da sovraindebitamento (nello specifico, un accordo). Essi devono infatti rispondere di debiti sia personali di ciascuno sia, soprattutto, in via solidale tra loro per i debiti di una società di persone (non fallibile, in quanto imprenditore agricolo). L'unica posta attiva patrimoniale (che intenderebbero vendere per liquidarne il valore e pagare i creditori) è rappresentata da un compendio immobiliare, estremamente frazionato tra loro quanto a proprietà. L'unico modo per poterlo vendere a valori adeguati è una vendita unitaria dell'intero compendio. La domanda è dunque questa: è possibile instaurare una procedura di sovraindebitamento unitaria e collettiva per tutti i membri della famiglia, ovvero più procedure collegate tra loro? Diversamente, infatti, se ogni procedura fosse indipendente dalle altre, si corre il rischio di esiti discordanti con impossibilità di dare esecuzione anche a quelle approvate dai creditori."
Lo stato attuale della normativa non consente di presentare un'unica domanda per persone diverse, poiché ogni soggetto deve regolamentare la propria insolvenza in modo autonomo. Nel progetto di riforma Rordorf, che dovrebbe avere attuazione a breve con i decreti delegati, è prevista la possibilità - per i componenti della stessa famiglia - di presentare un'unica domanda. In particolare, l'art. 70 della bozza del Decreto Delegato a seguito della Legge delega 19/10/2017 n. 155 prevede proprio la possibilità di presentare un unico progetto di risoluzione della crisi da sovraindebitamento per i membri di una stessa famiglia, a condizione che le masse attive e passive rimangano distinte. Al momento, quindi, dovranno essere presentate più domande, anche se in un medesimo ricorso, con l'avvertenza che il GD nomini un unico gestore, il quale terrà conto degli aspetti comuni nella formazione delle masse creditorie. E' evidente che, essendo gli accordi sottoposti al voto dei creditori, che possono essere diversi, anche solo in parte per ciascuna procedura, ognuna di queste potrà avere un esito diverso dalle altre. Quanto alla vendita dell'unico cespite con le quote composite, si potrà procedere, proprio grazie all'unitaria gestione, ad una vendita unitaria, con ripartizione del ricavato secondo le specifiche quote nelle diverse procedure individuali.
Riferimenti normativi Artt. 8-12 L. n. 3/2012
La giurisprudenza
Il Tribunale di Napoli Nord (18.5.2018) ammette la possibilità del piano del consumatore presentato dai due coniugi debitori, affermando che siffatta possibilità "non è esclusa dalla normativa in materia mentre in concreto il piano è strutturato in modo da delineare in maniera chiara la situazione debitoria facente capo a ciascuno dei coniugi e dunque consente di valutarne separatamente i presupposti di ammissibilità". Il Tribunale di Mantova (8.4.2018) in un caso di liquidazione del patrimonio ex art. 14-ter L. 3/2012 afferma che "il concetto di "debitore" di cui all'art. 6 L. n. 3/2012 può essere interpretato estensivamente financo a comprendere i componenti della famiglia che versi nella situazione rappresentata dalla norma e questo per rispondere a ragioni di economia processuale per agevolare i debitori e per una miglior tutela dei creditori". Il Tribunale di Milano (6.12.2017) ha ammesso un accordo di ristrutturazione riguardante i due componenti di una famiglia che si erano indebitati nei confronti delle medesime società finanziarie rispetto alle quali il monte debiti non permetteva più un soddisfacimento totale. Il Tribunale ha ammesso un unico ricorso di sovraindebitamento, contenente due domande che erano state sottoposte alla medesima condizione della reciproca ammissione, conservando però masse distinte, così presentandosi ai creditori come una proposta unitaria, e rimettendo al loro voto di accogliere o rigettare nel suo complesso la proposta con la separazione delle masse. Il Tribunale ha ritenuto ammissibile l'unico ricorso proprio perché le masse sono state tenute separate, permettendo formalmente il rispetto dell'art. 2740 c.c., che costituisce il principale ostacolo alla proposizione di una domanda congiunta che presenti un unico attivo ed un unico passivo come se il nucleo familiare esprimesse un'unica responsabilità patrimoniale. In definitiva si possono presentare due domande separate (benché introdotte con un unico ricorso), supportate da esposizione separata dei requisiti e dall'indicazione di masse disgiunte, consentendo la gestione unitaria delle procedure. V. anche le articolate decisioni rese al riguardo dal Tribunale di Novara 25/07/2017 e 28 settembre 2017, in questo portale con nota di Clelia Maltese, Elisabetta Russo, Le principali questioni sull'ammissibilità di un piano del consumatore individuale o c.d. “di gruppo”.
|