La Corte d’appello sul perfezionamento del procedimento notificatorio
06 Dicembre 2018
Ricorso non direttamente notificato e casella PEC inutilizzata. Un lavoratore agiva in giudizio innanzi al Tribunale e chiamava in causa sia la società per cui aveva prestato servizio che l'INPS, chiedendo il pagamento in suo favore di una somma compensativa delle ore di lavoro svolto, delle ferie e riposi non goduti nonché degli accessori.
Dovere di porsi nelle condizioni di ricevere la PEC. Riguardo l'ultimo punto, la Corte territoriale ribadisce che, come chiarito dalla Cass. n. 13917/2016, l'imprenditore è tenuto per legge a munirsi di un indirizzo PEC e ad assicurarsi che la propria casella funzioni regolarmente. Infatti, una volta che il sistema genera la ricevuta di accettazione e di consegna della mail al destinatario, si determina una presunzione di conoscenza del contenuto del messaggio in capo a questi.
Non è sufficiente la conoscenza della notificazione eseguita a favore di altri. Chiariscono i Giudici che, nonostante attraverso l'erroneo inoltro della copia del ricorso notificato all'INPS la società sia venuta a conoscenza del ricorso proposto dal dipendente, è fondata l'eccezione di nullità della notifica telematica sollevata dalla società poiché non basta la conoscenza della notifica eseguita a favore di altri. Inoltre, la Cassazione ha in precedenza affermato (Cass. n. 21597/2017) che la notifica effettuata alla controparte a mezzo PEC è valida ove il notificante provi di aver allegato e prodotto copia cartacea del messaggio di trasmissione a mezzo PEC, le ricevute di avvenuta consegna e accettazione, la relata di notificazione sottoscritta digitalmente dal difensore e copia conforme dell'atto.
Perfezionamento del procedimento notificatorio. La Corte d'appello, riprendendo le norme in tema di notificazione telematica (art. 3-bis, l n. 53/1994), constata che l'avvocato mittente deve redigere la relazione di notificazione su documento informatico separato, sottoscritto digitalmente e allegato al messaggio PEC. |