Che valore hanno i chiarimenti resi dalla stazione appaltante?

Leonardo Droghini
13 Dicembre 2018

I chiarimenti resi dalla stazione appaltante in corso di gara non possono modificare o integrare le fonti della procedura rappresentate da bando, disciplinare e capitolato, le quali vanno interpretate e applicate per quello che oggettivamente prescrivono. Al più i chiarimenti, se trasparenti e tempestivi, possono a determinate condizioni dare luogo a una sorta di interpretazione autentica, in nome della massima partecipazione e del principio di economicità dell'azione amministrativa.

Il caso. In esito ad una procedura aperta indetta dall'ESTAR – centrale di committenza di tutte le aziende sanitarie della Regione Toscana - per la fornitura e installazione di sistemi di monitoraggio dei parametri vitali dei pazienti, l'impresa seconda classificata impugnava l'aggiudicazione, sostenendo che l'impresa vincitrice avrebbe dovuto essere esclusa, perché l'offerta era carente di specifici requisiti tecnici obbligatoriamente richiesti dalla legge di gara. L'aggiudicataria avrebbe offerto un prodotto adatto ai soli pazienti adulti, mentre le specifiche tecniche della fornitura richiederebbero anche l'uso pediatrico.

Precisamente, il capitolato tecnico descriveva le caratteristiche della fornitura come “sensori monopaziente […] sia di tipo pediatrico che adulto”, tuttavia, in corso di gara, l'Amministrazione, nel fornire chiarimenti richiesti dai concorrenti, precisava che la fornitura di sensori di tipo pediatrico ha un peso marginale e, pertanto, la “richiesta viene modificata e riferita soltanto “ai sensori monopaziente””. In conformità al chiarimento, la gara è stata aggiudicata alla controinteressata, i cui sensori non sono adatti all'uso pediatrico.

La decisione. È noto che i chiarimenti resi dalla stazione appaltante in corso di gara non possono modificare o integrare le fonti della procedura rappresentate da bando, disciplinare e capitolato, le quali vanno interpretate e applicate per quello che oggettivamente prescrivono. Le regole della lex specialis vincolano infatti l'operato dell'amministrazione, che deve farne applicazione senza alcun margine di discrezionalità, in forza del principio di tutela della parità di trattamento dei concorrenti, che sarebbe pregiudicata ove si consentisse la modifica delle regole di gara nel corso della procedura.

Al più i chiarimenti, se trasparenti e tempestivi, possono a determinate condizioni dare luogo a una sorta di interpretazione autentica, ancora una volta in nome della massima partecipazione e del principio di economicità dell'azione amministrativa.

Ciò chiarito, il Collegio ha affermato che, nella specie, il capitolato tecnico non solleva alcuna incertezza interpretativa laddove richiede sensori sia per adulti, sia pediatrici. Il chiarimento integra, pertanto, un'illegittima modifica oggettiva della legge di gara nella misura in cui i concorrenti vengono facoltizzati alla presentazione di offerte difformi dalla previsione di capitolato.

Tanto basta per accogliere il ricorso ed annullare l'aggiudicazione.

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