Vincolatività e interpretazione del bando di gara

Redazione Scientifica
15 Dicembre 2018

Il bando di gara costituisce un vincolo al quale la stazione appaltante non si può sottrarre, essendo inderogabilmente tenuta ad applicare le disposizioni che essa stessa si è data per la procedura di affidamento...

Il bando di gara costituisce un vincolo al quale la stazione appaltante non si può sottrarre, essendo inderogabilmente tenuta ad applicare le disposizioni che essa stessa si è data per la procedura di affidamento (cfr. Cons. Stato, V, 13 settembre 2016, n. 3859, citata in sentenza, anche per il richiamo fatto a Cons. Stato, Ad. plen., 25 aprile 2014, n. 9);

L'interpretazione degli atti di gara va condotta secondo i criteri dell'ermeneutica contrattuale di cui agli artt. 1362 e seg. cod. civ., dovendosi dare preminenza alla regola dell'interpretazione letterale, quindi dovendosi preferire le espressione letterali del bando di gara, quando il loro significato sia inequivoco, escludendosi perciò il ricorso ai criteri interpretativi diversi da quello letterale al fine di rintracciare pretesi significati ulteriori (cfr. Cons. Stato, V, 12 settembre 2017, n. 4307).

Sul divieto di inserimento di elementi economici nell'offerta tecnica. La clausola del disciplinare di gara che vieta espressamente che elementi dell'offerta economica vengano indicati nell'offerta tecnica non può avere significato letterale diverso nel senso di ritenere vietato l'inserimento nell'offerta tecnica, a pena di esclusione, di “qualsiasi” indicazione, anche “indiretta”, di carattere economico.

Il divieto di inserimento di dati economici nell'offerta tecnica non va inteso in senso assoluto, bensì relativo, con indagine da condurre in concreto ed in riferimento alla detta funzione (cfr., tra le altre, Cons. Stato, III, 3 aprile 2017, n. 1530 e id., V, 12 novembre 2015, n. 5181, cui adde, di recente, id., V, 24 settembre 2018, n. 5499).

Tuttavia, tali considerazioni operano nei casi nei quali non è presente nella lex specialis una clausola specifica e perentoria, posto che la previsione esplicita del divieto di qualsiasi indicazione (diretta e/o indiretta) di carattere economico, che la stazione appaltante ha ritenuto di inserire nel disciplinare sta a significare che essa intendeva raggiungere una finalità ulteriore, vietando l'indicazione, nelle offerte tecniche dei concorrenti, di “qualsiasi” dato economico, quindi anche se non rilevante al fine di individuare il contenuto dell'offerta economica (inteso quest'ultimo come entità della percentuale di rialzo offerta rispetto alla base d'asta).

Nella clausola del disciplinare di gara che vieta espressamente che elementi dell'offerta economica vengano indicati nell'offerta tecnica, non risulta violato il principio di tassatività delle cause di esclusione di cui all'art. 83, comma 8, ult. inc., del d.lgs. n. 50 del 2016, poiché essa non fa che corroborare il divieto di commistione tra offerta tecnica ed offerta economica già insito nel sistema, a presidio, tra l'altro, del principio dell'autonomia dell'apprezzamento discrezionale della prima rispetto a quello della seconda (il cui rispetto è garantito dall'anteriorità della prima valutazione e dalla necessità che dall'offerta tecnica esulino elementi e valori propri dell'offerta economica: cfr., tra le altre, Cons. Stato, V, 27 novembre 2014, n.5890).

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