Segnalazione dell’AGCM sulle criticità concorrenziali in materia di concessioni

02 Gennaio 2019

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella propria riunione del 12 dicembre 2018, ha deliberato di inviare una segnalazione a Governo e Parlamento sullo stato attuale delle concessioni amministrative in Italia, sottolineando le principali criticità concorrenziali riscontrate in alcuni mercati a seguito dell'utilizzo distorto dello strumento concessorio.

La segnalazione. L'AGCM ha inteso svolgere alcune considerazioni, ai sensi degli artt. 21 e 22 della l. n. 287/1990, sulle criticità concorrenziali riscontrate in alcuni mercati in cui l'utilizzo della concessioni di beni e/o di servizi può provocare, in assenza del rispetto di pochi e semplici principi concorrenziali, gravi distorsioni della concorrenza con effetti negativi sullo sviluppo economico del paese, nonché sul benessere dei cittadini.

Nonostante l'introduzione di una completa disciplina in materia di concessioni, prima a livello europeo (con la direttiva 2014/23/UE) e poi nazionale (con gli artt.164 e seguenti del d.lgs. n. 50 del 2016), che ha, senza dubbio, fornito un quadro giuridico più chiaro in ordine all'applicabilità, anche all'istituto delle concessioni, di regole e principi finalizzati a garantire parità di trattamento, non discriminazione e trasparenza durante l'intera procedura di aggiudicazione, permangono, tuttavia, diverse criticità concorrenziali legate sia all'effettivo ricorso a procedure ad evidenza pubblica da parte delle amministrazioni concedenti, sia al perimetro e alla durata delle concessioni.

I principi concorrenziali in materia di concessioni. L'Autorità ribadisce alcuni principi cardine, tra cui:

  1. la necessità di gara, individuando criteri di selezione delle imprese equi e non discriminatori, in modo da consentire la più ampia partecipazione a tutti gli operatori economici;
  2. il perimetro della concessione oggetto di affidamento non deve essere ingiustificatamente ampio. È noto, infatti, che la concessione determina una situazione di monopolio in capo al concessionario. Dunque la determinazione di un perimetro circoscritto da parte dell'amministrazione evita di congelare interi settori a scapito sia della potenziale concorrenza di operatori economici in grado di competere efficacemente sul mercato, sia della qualità del servizio;
  3. la determinazione di una durata limitata e giustificata sulla base di valutazioni tecniche, economiche e finanziarie. Quest'ultima infatti non può essere eccessivamente lunga e deve comunque essere proporzionata agli investimenti del concessionario. In tal senso non andrebbero disposti rinnovi automatici e proroghe delle concessioni, che «bloccano lo sviluppo dell'economia e impediscono al mercato concorrenziale di produrre i suoi effetti, in termini di efficienza, di innovazione e di qualità del servizio reso alla collettività».

In generale, l'Autorità segnala che l'assenza di gare, l'eccessiva ampiezza e durata di alcune concessioni esistenti, dovuta anche al frequente ricorso a proroghe o rinnovi automatici, hanno comportato «un inevitabile ingessamento degli assetti di mercato esistenti, a vantaggio degli operatori attuali concessionari».

Proposte di modifica della normativa vigente o raccomandazioni alle amministrazioni concedenti. L'AGCM dunque, in relazione alle più rilevanti criticità riscontrate, formula alcune proposte di modifica della normativa vigente o raccomandazioni alle amministrazioni concedenti, con specifico riferimento alle problematiche che emergono nei vari settori dell'economia italiana (autostrade, porti, aeroporti, distribuzione del gas, concessioni idroelettriche e demaniali, radiotelevisione, ecc.).

Per le singole raccomandazioni e proposte di modifica si rimanda al testo integrale del provvedimento.

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