Principio di affidamento e di obiettive condizioni di incertezza
15 Marzo 2019
"Inconferente è, poi, l'invocata applicazione dell'art. 10, c. 1 e 2, L. n. 212/2000 atteso che non risulta una conformazione della società “a indicazioni contenute in atti dell'amministrazione finanziaria, ancorche' successivamente modificate dall'amministrazione medesima” come causa della condotta de qua né che “il suo comportamento risulti posto in essere a seguito di fatti direttamente conseguenti a ritardi, omissioni od errori dell'amministrazione stessa.”; apodittiche, peraltro, le asserite “obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria”. Il principio di non punibilità, nel caso in cui la violazione tributaria amministrativa dipenda da obiettive condizioni di incertezza normativa, era già stato espresso frammentariamente in varie disposizioni degli anni trenta e nel T.U.I.D. del 1958; solo nel 1981 è stato organicamente formalizzato con l'art. 39-bis d.P.R. n. 636/1972. Tale regola è stata riprodotta in molti testi unici: art. 48 d.P.R. n. 633/1972, art. 55 d.P.R. n. 600/1973, art. 8, D.Lgs. n. 546/1992, art. 6 D.Lgs. n. 472/1997, etc. ma solo con l'art. 10 dello Statuto del contribuente (Legge n. 212/2000), rubricato “Tutela dell'affidamento e della buona fede. Errori del contribuente” diviene un principio di portata generale: “Le sanzioni non sono comunque irrogate quando la violazione dipende da obiettive condizioni di incertezza sulla portata e sull'ambito di applicazione della norma tributaria o quando si traduce in una mera violazione formale senza alcun debito di imposta ...” (comma 3). Nelle sentenze Cass. nn. 8825/2012 e 7765/2008 nonché nelle ordinanze Cass. nn. 6189/2013 e 13018/2012 si rileva come non basti un apodittico assunto di difficoltà interpretative, anche se formulato dal giudice, ad esentare il contribuente dal pagamento delle sanzioni irrogate; l'incertezza sulla norma tributaria è caratterizzata da una serie di fatti indice accertati e valutati dal giudice, quali la difficoltà di individuare le disposizioni normative del caso, prassi amministrative o orientamenti giurisprudenziali contrastanti, contrasto tra prassi amministrativa e giurisprudenza o dottrina, intervento del legislatore con una norma interpretativa, etc. Nella fattispecie in esame non sussiste alcuna difficoltà di individuazione delle disposizioni normative applicabili che giustifichi la non applicazione della sanzione né si ravvisano i presupposti per configurarsi un errore incolpevole sul fatto". |