Contratto di mandato senza rappresentanzaInquadramentoAi sensi dell'art. 1703 c.c. il mandato è il contratto con il quale una parte, detta mandatario, si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell'altra, detta mandante. Si tratta di un contratto tipico, consensuale e a effetti obbligatori (1376 c.c.), cui può essere affiancato il c.d. potere di rappresentanza. Detto potere, in virtù del quale gli effetti giuridici degli atti compiuti dal mandatario si producono direttamente in capo al mandante, consegue al conferimento di una procura. Il mandato si distingue dunque dalla procura, che è l'atto unilaterale attraverso cui sono delimitati i poteri del rappresentante. Il contratto di mandato senza potere di rappresentanza è disciplinato dall'art. 1705 c.c., secondo cui il mandatario agisce in nome proprio, acquistando i diritti e gli obblighi verso i terzi, anche se questi ultimi non hanno avuto alcuna conoscenza del mandato. Nel mandato senza rappresentanza i terzi non hanno dunque alcun rapporto col mandante e gli effetti degli atti posti in essere dal mandatario sono imputati direttamente a quest'ultimo. Il mandante, nondimeno, ha la facoltà di sostituirsi al mandatario nell'esercizio dei diritti di credito derivanti dall'esecuzione del mandato, alla condizione che non vengano pregiudicati i diritti del mandatario. Formula
CONTRATTO DI MANDATO SENZA RAPPRESENTANZA TRA - Il Sig. ...., nato a .... il .... (C.F. ....) residente a .... in via .... n. ...., - anche denominato “Mandante” - E - Il Sig. ...., nato a .... il .... (C.F. ....) residente a .... in via .... n. ...., - anche denominata “Mandatario” - PREMESSO CHE - Il Sig. .... intende conferire al Sig. .... mandato senza rappresentanza per lo svolgimento delle seguenti attività: ....; - Il Sig. .... intende accettare il conferimento del mandato nei termini e alle condizioni stabilite nel presente contratto; Quanto sopra premesso, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente contratto, le parti CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE 1. Oggetto del contratto 1 Il Sig. .... (in qualità di Mandante) conferisce mandato senza rappresentanza al Sig. .... (in qualità di Mandatario), che accetta, incaricandolo di compiere i seguenti atti giuridici: - .... .... 2. Poteri del mandatario 2.1. Il Mandatario è autorizzato a provvedere all'espletamento dell'incarico affidatogli e si impegna a non eccedere i limiti fissati dal presente contratto. 2.2. Il Mandatario è altresì autorizzato a compiere ogni altro atto necessario all'espletamento dell'incarico, anche se qui non espressamente menzionato, il tutto con promessa di rato e valido operato, sotto gli obblighi di legge. 2.3. Il Mandatario si obbliga a rispettare le eventuali ulteriori direttive che gli verranno comunicate per iscritto dal Mandante. 2.4. Il Mandatario si impegna inoltre a fornire al Mandante, su richiesta di quest'ultimo, un rendiconto del proprio operato, entro .... giorni dalla richiesta 23 .
È ricorrente che il Mandante attribuisca al Mandatario il potere di transigere eventuali controversie o di riscuotere somme di denaro per suo conto, come suggerito di seguito: “Il Mandante conferisce inoltre al Mandatario la facoltà di transigere, riscuotere ed incassare somme per suo conto, ratificandone fin d'ora l'operato ed autorizzandolo al trattamento dei propri dati personali in conformità al d.lgs. n. 196/2003 e al Regolamento Europeo n. 679/2016”.
Per l'espletamento del presente mandato il Mandatario avrà diritto a un corrispettivo in denaro pari a € ...., oltre al rimborso delle spese adeguatamente documentate, che verrà erogato secondo le seguenti modalità e tempistiche: ..... 4. Durata del contratto Il presente contratto di mandato senza rappresentanza avrà durata di .... con inizio dal .... e termine al .... 5. Cessazione degli effetti del mandato. In ogni caso il presente contratto si intenderà risolto al momento in cui l'incarico conferito al Mandatario sarà stato espletato, ovvero quando .... 6. Recesso delle parti Ciascuna delle parti potrà recedere dal contratto in qualunque momento, previo invio all'altra di lettera raccomandata a.r., e detto recesso avrà effetto dalla data di ricevimento della missiva medesima. 7. Rinvio a norme di legge Per quanto non previsto dal presente contratto saranno applicabili le norme di legge vigenti. 8. Foro competente Per tutte le controversie nascenti dal presente contratto, comprese quelle inerenti alla sua esistenza, validità, estinzione, interpretazione, esecuzione e risoluzione, sarà competente l'autorità giudiziaria del Foro di ..... 9. Tutela della privacy Le parti si impegnano a trattare i rispettivi dati personali conformemente alla normativa vigente di tutela della privacy, in particolare al d.lgs. n. 196/2003 e al Regolamento Europeo n. 679/2016 nonché ai conseguenti decreti ministeriali di attuazione, esclusivamente per finalità relative alla gestione del presente rapporto. 10. Costi di registrazione del contratto Le spese di registrazione del presente contratto sono a carico e a cura di .... che se le assume. Letto, confermato e sottoscritto. Luogo e data .... Firma il Mandante .... Firma il Mandatario .... Si approvano specificamente ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341, comma 2, c.c. le seguenti clausole: art. 2 (Poteri del mandatario); art. 6 (Recesso delle parti); art. 8 (Foro competente). Firma il Mandante .... Firma il Mandatario .... [1] In tema di mandato senza rappresentanza all'acquisto di beni immobili, l'obbligo della forma scritta riguarda, ex artt. 1350 e 1351 c.c., la procura conferita dal mandante al mandatario e il contratto, preliminare e definitivo, ma non il contratto di mandato senza rappresentanza in sé, trattandosi di contratto improduttivo di effetti reali ed essendo d’altra parte l’art. 1351 c.c. riferibile soltanto al contratto preliminare e quindi insuscettibile di applicazione analogica (Cass. II, n. 40840/2021; Cass. VI, n. 39566/2021; Cass. S.U., n. 6459/2020; Cass. III, n. 20051/2013; nella giurisprudenza di merito si veda da ultimo Trib. Brescia III, 16 agosto 2023). [2] Le comunicazioni che il mandatario deve effettuare al mandante, in esecuzione del mandato, non devono necessariamente avere la forma scritta né devono essere effettuate con formule particolari, ovvero fornite di requisiti di professionalità; pertanto, tali comunicazioni, in mancanza di diverso accordo tra le parti, possono avvenire anche verbalmente (Cass. III, n. 938/2013). [3] Si consideri che l'obbligo di rendicontazione si trasmette agli eredi in caso di morte del mandatario: infatti il decesso del mandante estingue il rapporto fiduciario di mandato, ma lascia inalterato il diritto-obbligo di rendere il conto della gestione, nonché l'obbligo di restituzione di cose e sostanze a favore degli eredi del mandante (Cass. III, n. 7254/2013). [4] Come è noto, ai sensi dell'art. 1709 c.c. il mandato si presume oneroso, ma tale presunzione può essere superata dalla prova della sua gratuità, desumibile dalle circostanze del rapporto. Ad esempio in un caso recente la Corte di Cassazione ha ritenuto superata tale presunzione in ragione del rapporto di parentela esistente tra il mandante e il mandatario (Cass. II, n. 17384/2018). [5] Per quanto riguarda le attività professionali non protette svolte dal mandatario non professionista, l'art. 1709 c.c. non impone che il compenso sia determinato nella stessa misura prevista dalle tariffe professionali per il professionista (Cass. III, n. 9741/2013). CommentoAi sensi dell'art. 1703 c.c. il mandato è il contratto con il quale una parte (c.d. mandatario) si obbliga a compiere uno o più atti giuridici per conto dell'altra (c.d. mandante) e che in mancanza di espressa pattuizione si presume oneroso. Il mandato è contratto tipico, consensuale, a effetti obbligatori (art. 1376 c.c.) e a forma libera (art. 1325 c.c.), anche se è discusso in giurisprudenza se il mandato senza rappresentanza relativo all'acquisto di beni immobili debba o meno essere stipulato per iscritto (v. in senso favorevole Cass. III, n. 14637/2000; v. in senso contrario Cass. III, n. 20051/2013; Cass. S.U., n. 6459/2020; Cass. VI, n. 39566/2021; Cass. II, n. 40840/2021). Rispetto al mandato con rappresentanza l'art. 1392 c.c. stabilisce che la procura deve rivestire la stessa forma del contratto cui si riferisce. Il mandato può essere speciale, quando concerne singoli e determinati affari, o generale, quando ha per oggetto la cura di tutti gli affari e interessi del mandante. In riferimento al mandato conferito per singoli affari il mandato deve intendersi comprensivo non solo degli atti per i quali è stato espressamente conferito, bensì di tutte le attività necessarie al loro compimento (art. 1708 c.c.). Tale norma consente dunque di ritenere compresi nell'oggetto della procura speciale anche gli atti, preparatori e consequenziali, il cui compimento si rilevi indispensabile ai fini della compiuta e precisa esecuzione dell'incarico conferito (si veda da ultimo Cass. II, n. 15496/2022, secondo cui, qualora la procura speciale sia limitata alla stipula del preliminare di vendita, non può intendersi allargata al potere di concludere anche il contratto definitivo e di trasferire la proprietà dell'immobile). Se il mandato è generale, vi si intendono compresi soltanto gli atti di ordinaria amministrazione. Si ritiene comunemente che anche la partecipazione alle trattative in vista della conclusione di un contratto possa essere oggetto di mandato con rappresentanza. Le norme sulla rappresentanza sono infatti applicabili per analogia anche ai meri atti giuridici, con la conseguenza che gli effetti degli atti compiuti dal rappresentante sono direttamente imputabili al rappresentato e che a quest'ultimo può eventualmente essere riferita la responsabilità a titolo precontrattuale (Cass. III, n. 3103/2012). Il mandato si distingue dall'appalto (art. 1655 c.c.) e dal contratto di lavoro (art. 2096 c.c.), i quali riguardano il compimento di attività materiali, nonché dal contratto di commissione (1731 c.c.), avendo quest'ultima un oggetto limitato alla vendita o all'acquisto di beni. Il contratto di mandato si distingue altresì dalla mediazione, atteso che il mandatario ha diritto al compenso (qualora il mandato sia oneroso) a prescindere dal risultato raggiunto, mentre l'attività del mediatore consiste nel mettere in relazione le parti e il diritto alla provvigione è subordinato all'effettiva conclusione dell'affare (v. Cass. III, n. 1719/1998). Dalla natura consensuale del contratto in commento deriva anche la validità del contratto di mandato stipulato in vita dal mandante e i cui effetti siano subordinati alla sua morte. La giurisprudenza di legittimità ha infatti ritenuto valido ed efficace il c.d. mandato post mortem exequendum, a condizione che la natura dell'affare non risulti in contrasto con le norme fondamentali in tema di successione mortis causa (v. Cass. III, n. 11763/2018). Venendo alle questioni che in questa sede interessano maggiormente, il mandato può essere conferito con o senza rappresentanza. a) Il mandato con rappresentanza conferisce al mandatario il potere di agire in nome del mandante. Scopo del mandato è il conseguimento di effetti giuridici direttamente in capo al mandante. La rappresentanza, in particolare, implica il conferimento di una procura, che è l'atto unilaterale in forza del quale gli effetti giuridici degli atti compiuti dal mandatario sono imputabili direttamente al mandante. Ulteriore distinzione tra mandato e procura può essere individuata nella disciplina del mancato rispetto dei limiti attribuiti: il mandatario, infatti, ove ecceda i limiti del mandato e in mancanza di ratifica, è considerato contraente “in proprio” nei confronti dei terzi (art. 1711 c.c.); il rappresentante che al contrario ecceda i limiti della procura, è responsabile per i danni secondo quanto previsto all'articolo 1398 c.c., relativa al c.d. falsus procurator. A proposito dei contorni della responsabilità del falso rappresentante si veda la recente sentenza Cass. II, n. 3265/2024. b) Il mandato senza rappresentanza, oggetto della formula che precede, è disciplinato innanzitutto dall'art. 1705 c.c., secondo cui il mandatario agisce in nome proprio acquistando i diritti e gli obblighi derivanti dagli atti compiuti con i terzi, anche se questi ultimi non avevano conoscenza del mandato. Nel mandato senza rappresentanza i terzi non hanno alcun rapporto col mandante e gli effetti giuridici degli atti posti in essere dal mandatario sono imputati direttamente a quest'ultimo. Al mandante è comunque attribuita la facoltà di sostituirsi al mandatario nell'esercizio dei diritti di credito derivanti dall'esecuzione del mandato, purché ciò non comporti un pregiudizio per i diritti del mandatario medesimo. La legittimazione del mandante all'esercizio dei diritti di credito derivanti dall'esecuzione del mandato rappresenta comunque un'eccezione alla regola generale secondo cui i terzi non hanno alcun rapporto con il mandante, conseguendone che essa non può essere estesa analogicamente alle azioni contrattuali di annullamento, risoluzione e rescissione, oltre che all'azione risarcitoria (v. Cass. III, n. 12250/2019; Cass. S.U., n. 24772/2008). Ciò chiarito, la più recente giurisprudenza di legittimità ritiene che i c.d. negozi fiduciari siano inquadrabili nella fattispecie del mandato senza rappresentanza, con la conseguenza che le azioni a tutela della proprietà dei beni spettano al fiduciante, mentre quelle inerenti alla gestione dei beni affidati al fiduciario (v. Cass. I, n. 7364/2018, Cass. I, n. 29410/2020 e Cass. II, n. 10472/2023). Per quanto concerne le differenze tra mandato con o senza rappresentanza, queste sono legate agli effetti degli atti stipulati con i terzi: nel mandato con rappresentanza il mandatario agisce in nome e per conto del mandante e gli effetti degli atti sono imputabili al mandante; nel mandato senza rappresentanza, invece, i beni e diritti eventualmente acquistati dal mandatario entrano nella sfera giuridica di quest'ultimo, pur essendo questi tenuto a operare il trasferimento a favore del mandante. Se nulla è stato previsto dalle parti all'interno del contratto di mandato, esso si intende conferito senza potere di rappresentanza. Sul punto la giurisprudenza della Corte di Cassazione rileva unanimemente che ai fini dell'imputazione al mandante degli effetti degli atti compiuti dal mandatario con rappresentanza, non è sufficiente la prova dell'avvenuto conferimento del potere rappresentativo, occorrendo altresì la dimostrazione che nei rapporti con i terzi il mandatario ha effettivamente dichiarato di agire in nome del mandante. Pertanto, se il mandatario, nel porre in essere l'atto per conto del mandante, non dichiara di agire in nome di costui, non può ritenersi integrata la fattispecie del mandato con rappresentanza e non si costituisce alcun rapporto diretto tra il mandante e il terzo, anche se l'atto involge interessi propri del mandante (cfr. Cass. lav., n. 11897/2020; Cass. VI, n. 29689/2019; Cass. I, n. 7510/2011; Cass. III, n. 22333/2007; Cass. II, n. 433/2007; Cass. III, n. 18441/2005). Profili fiscali In tema di IVA, con riferimento al mandato senza rappresentanza occorre aver riguardo alla disciplina dettata dall'art. 3, comma 3, ultimo periodo d.P.R. n. 633/1972, che, recependo l'art. 6, comma 4, della Direttiva 17 maggio 1977, n. 77/388/CEE (cd. VI Direttiva CEE), dispone che «le prestazioni di servizi rese o ricevute dai mandatari senza rappresentanza sono considerate prestazioni di servizi anche nei rapporti tra il mandante e il mandatario». Pertanto, in modo analogo a quanto accade per il contratto di commissione, sul piano normativo si realizza una fictio iuris che presuppone l'esistenza, ai soli fini Iva, di un doppio trasferimento del servizio oggetto del rapporto di mandato, ossia dal mandante al mandatario e da quest'ultimo al committente (mandato per la vendita), ovvero dal prestatore al mandatario e da questi al mandante (mandato per l'acquisto). Ne deriva che lo schema negoziale del contratto di mandato senza rappresentanza comporta che il passaggio «interno» del servizio dal mandante al mandatario (o viceversa) venga qualificato, al pari dei servizi previsti dal comma 2 dell'art. 3, d.P.R. 633/1972, come prestazione «assimilata» a quelle di cui al primo comma del citato art. 3 (cd. prestazioni di servizi in senso stretto), con un onere fiscale aggiuntivo rispetto a quello conferito con rappresentanza Si è ritenuto che, stante la disciplina impositiva delle operazioni compiute dal mandatario senza rappresentanza, le somme dovute a titolo di rimborso delle anticipazioni fatte da un mandatario senza rappresentanza (nella specie, un procuratore sportivo) nell'interesse della controparte ma in nome proprio concorrono a formare la base imponibile (Cass. trib., n. 28285/2013). La S.C. ha ritenuto che, in tema d'IVA, in caso di mandato senza rappresentanza tra consorzio e società consorziata, i rapporti tra mandatario e mandante perdono la loro neutralità assurgendo a presupposti per l'applicazione del tributo, la cui base imponibile corrisponde al corrispettivo per il servizio reso o ricevuto dal mandatario senza rappresentanza, in un caso diminuito e nell'altro aumentato della provvigione, sicché dal punto di vista fiscale, non è legittima alcuna differenza tra quanto fatturato dalla società consortile al terzo committente e quanto fatturato dal consorziato alla società consortile, salvo quella corrispondente all'entità delle provvigioni o al costo di specifici servizi resi dal consorzio al terzo committente, con la conseguenza che risulta indebita la compensazione tra i ricavi che il consorzio avrebbe dovuto trasferire alla consorziata ed il contributo da quest'ultima dovuto al consorzio per il suo funzionamento (Cass. trib., n. 21860/2016). Per altro verso, poiché in materia di imponibilità ai fini IVA, ai sensi dell'art. 3, comma 3 d.P.R. n. 633/1972, le prestazioni di servizi rese o ricevute dal mandatario senza rappresentanza costituiscono prestazioni di servizi anche nei rapporti tra mandante e mandatario, ai fini dell'individuazione del luogo di imposizione per l'IVA relativa, il rapporto tra mandante italiana e mandataria soggetto comunitario va qualificato, per la finzione giuridica prevista ai fini dell'applicazione del tributo di cui all'art. 3 cit., come prestazioni di servizi resi dall'impresa nazionale al soggetto comunitario (e da questo poi trasferiti al cliente-committente estero), con conseguente insussistenza del requisito territoriale, trattandosi di prestazioni effettuate all'estero, e la non imponibilità ai fini IVA dell'operazione (Cass. trib., n. 23999/2013). |