Contratto di commissione per l'acquisto

Nicola Rumine

Inquadramento

Secondo quanto disposto dall'art. 1731 c.c. il contratto di commissione è un mandato senza rappresentanza avente per oggetto l'acquisto o la vendita di beni per conto del committente e in nome del commissionario.

L'incarico assunto dal commissionario può riguardare singoli affari, come l'acquisto o la vendita di una determinata partita di merci, oppure può essere continuativo e riguardare un ampio novero di negozi e di beni.

La professionalità del commissionario costituisce elemento caratteristico del contratto e fonda la distinzione dal contratto di mandato.

Frequente è il ricorso al contratto di commissione per l'acquisto di materie prime.

Formula

 CONTRATTO DI COMMISSIONE PER L'ACQUISTO

TRA

- la Società ...., con sede legale in .... via .... n. ...., P.IVA n. ...., in persona del legale rappresentante, Sig. ...., nato a ...., il .... residente in ...., via .... n. ...., C.F. ....,

- anche denominata “Committente” -

E

- la Società ...., con sede legale in .... via .... n. ...., P.IVA n. ...., in persona del legale rappresentante, Sig. ...., nato a ...., il .... residente in ...., via .... n. ...., C.F. ....,

- anche denominato “Commissionario” -

PREMESSO CHE

- il Committente è titolare di un'impresa commerciale attiva nel settore di .... (es.: nel settore della ristorazione) e che per lo svolgimento della propria attività necessita dei seguenti beni primari (es. caffè, zucchero, ecc. ....) di seguito denominati “Prodotti”, meglio identificati nell'Allegato A del presente contratto;

- il Commissionario è munito della capacità organizzativa idonea all'acquisto dei Prodotti di cui sopra;

- il Committente intende conferire al Commissionario uno specifico mandato di commissione per l'acquisto dei Prodotti in questione.

Tanto premesso, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente contratto, le parti

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

1. Oggetto del contratto

1.1 Il Committente incarica il Commissionario di acquistare, per suo conto, i Prodotti indicati in premessa, a un prezzo di vendita non superiore a € ...., per un quantità di prodotti pari a .... ogni .... mesi.

 

Le parti potrebbero concordare la possibilità di modificare l'elenco dei prodotti oggetto del contratto, introducendo la clausola che segue: “Previo congruo termine di preavviso, da individuarsi in ...., le Parti si riservano di modificare l'elenco dei Prodotti, eliminandone alcuni o introducendone di nuovi”.

2. Durata del contratto

2.1. Il presente contratto avrà durata dal .... / .... / .... al .... / .... / .... e cesserà di produrre effetti dalla sua scadenza fino senza necessità di ulteriori comunicazioni tra le parti.

 

Le parti potrebbero concordare il rinnovo automatico del contratto a tempo determinato, introducendo la clausola che segue: “2.2. Il presente contratto si intenderà rinnovato alle medesime condizioni e per la medesima durata qualora nessuna delle parti abbia comunicato all'altra una formale disdetta, da notificarsi mediante lettera raccomandata con ricevuta di ritorno, entro e non oltre .... mesi dalla scadenza del contratto.

3. Provvigione. Spese.

3.1. Le Parti convengono che per ogni contratto di acquisto concluso a un prezzo non superiore a quello concordato, il Commissionario avrà diritto a una provvigione pari al .... % del prezzo della compravendita, che dovrà essere corrisposto secondo le seguenti tempistiche e modalità: ....; .....

3.2. Il Committente si impegna inoltre a rimborsare al Commissionario le spese sostenute da quest'ultimo per lo svolgimento dell'incarico, purché adeguatamente documentate.

4. Ordini

4.1. Gli ordini saranno ricevuti direttamente dal Commissionario e dovranno essere eseguiti secondo le modalità e tempistiche indicate dal Committente, restando inteso che quest'ultimo concederà al Commissionario un termine minimo di .... per l'esecuzione dell'incarico stesso.

5. Rappresentanza

5.1. Il Commissionario non avrà il diritto di rappresentare il Committente per la conclusione dei contratti.

6. Obblighi del Commissionario

6.1. Il Commissionario dovrà:

- acquistare i Prodotti a un prezzo non superiore a quello indicato dal Committente, come specificato per ciascun prodotto nell'Allegato A del presente contratto;

- comunicare tempestivamente al Commissionario eventuali impedimenti all'acquisto dei Prodotti;

- acquistare soltanto i Prodotti contraddistinti dai marchi menzionati nell'allegato A del presente contratto, salvo diversa disposizione scritta del Committente in caso di impossibilità di reperire gli stessi, nonché curarne il loro ritiro e il buon esito della spedizione al Committente;

- custodire i beni acquistati con la diligenza del buon padre di famiglia prima di consegnarli al Committente 1 ;

- evadere gli ordini impartiti dal Committente entro un termine massimo di .... dalla data in cui il Committente avrà effettuato l'ordine;

- evitare di acquistare Prodotti prossimi al deperimento, che infatti non dovranno indicare una data di scadenza di .... mesi successiva alla data del loro acquisto.

7. Obblighi del Committente

7.1. In forza del presente contratto il Committente si obbliga a:

- corrispondere al Commissionario la provvigione nella misura concordata sul prezzo dell'acquisto di ciascun prodotto;

- rimborsare le spese al Commissionario, se adeguatamente documentate;

- comunicare gli ordini al Commissionario assegnandogli un termine per provvedere non inferiore a .....

8. Patto di non concorrenza

8.1. Il Commissionario si obbliga a non svolgere nella zona di competenza, direttamente o indirettamente, alcuna attività di promozione della vendita di prodotti dello stesso genere per il periodo di .... anni dallo scioglimento del rapporto.

9. Divieto di cessione del contratto

9.1. Il presente contratto non potrà essere ceduto a terzi, considerata la natura fiduciaria dell'incarico.

9.2. In caso di violazione della clausola che precede il Committente avrà la facoltà di risolvere il contratto, senza preavviso, a norma dell'art. 1456 c.c.

10. Foro competente

10.1. Per tutte le controversie nascenti dal presente contratto, comprese quelle inerenti alla sua esistenza, validità, estinzione, interpretazione, esecuzione e risoluzione, sarà competente l'autorità giudiziaria del Foro di .....

11. Modificazioni

11.1. Nessuna aggiunta o modifica al presente contratto sarà valida se non fatta per iscritto.

11.2. Il presente contratto annulla e sostituisce qualsiasi altro precedente accordo, scritto o verbale, eventualmente concluso dalle parti sulle materie regolate dal presente contratto.

12. Tutela della privacy

12.1. Le parti si impegnano a trattare i rispettivi dati personali conformemente alla normativa vigente di tutela della privacy, in particolare al d.lgs. n. 196/2003 e al Regolamento Europeo n. 679/2016, nonché ai conseguenti decreti ministeriali di attuazione, esclusivamente per finalità relative alla gestione del presente rapporto.

Letto, confermato e sottoscritto.

Luogo e data ....

Firma il Committente ....

Firma il Commissionario ....

Si approvano specificamente ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341, comma 2 c.c. le seguenti clausole: art. 3 (Provvigione. Spese); art. 8 (Patto di non concorrenza); art. 9 (Divieto di cessione del contratto); art. 10 (Foro competente).

Firma il Committente ....

Firma il Commissionario ....

[1] [3]A tal proposito si è affermato che qualora un agente sia obbligato a tenere in deposito nei propri locali la merce prodotta dal preponente e ad eseguirne la vendita, nonché a incassare le fatture emesse nei confronti della clientela dal preponente sulla base delle bolle di consegna settimanalmente trasmessegli dall'agente, non è configurabile un contratto di agenzia bensì un contratto di commissione. Ne consegue che a tale contratto sono direttamente applicabili le norme generali sul mandato e in particolare le regole poste dagli artt. 1710,1712 e 1713 c.c. e pertanto l'obbligo del commissionario di inviare al committente un rendiconto analitico dell'attività svolta e gli incassi effettuati per conto del committente medesimo sussiste, in virtù di dette norme, anche in mancanza di specifica previsione nel contratto stipulato dalle parti (Cass. lav., n. 773/1988).

Commento

Premessa

Ai sensi dell'art. 1731 c.c. il contratto di commissione è un mandato senza rappresentanza che ha per oggetto l'acquisto o la vendita di beni per conto del committente e in nome del commissionario. La formula che precede riguarda un contratto di commissione avente per oggetto l'acquisto di beni per conto del committente.

Si tratta, in particolare, di un contratto consensuale, ad effetti obbligatori, privo di requisiti di forma, sempre che esso non concerna l'acquisto o la vendita di beni immobili, per i quali si ritiene necessaria la forma scritta.

Nel contratto di commissione l'effetto traslativo della proprietà del bene non si verifica però, com'è ovvio, al momento dell'acquisto del commissionario, essendo infatti condizionato alla successiva alienazione da parte di quest'ultimo (Cass. III, n. 8512/2004; Cass. I, n. 10522/1994).

Si applicano al contratto di commissione, oltre alle norme espressamente riservategli dal legislatore, quelle relative al contratto di mandato.

L'incarico conferito con la commissione può riguardare singoli affari, come l'acquisto o la vendita di una partita di merci, oppure essere continuativo e riguardare la vendita dei prodotti del committente in una determinata zona.

Peculiarità del contratto di commissione ed elemento di distinzione dal contratto di mandato è la professionalità del commissionario.

Le figure affini al contratto di commissione

La commissione si differenzia, tra gli altri, dal contratto di agenzia, dal procacciamento di affari e dal contratto di mediazione quanto all'oggetto contrattuale.

Infatti, mentre in tali ultime figure contrattuali l'oggetto del contratto è rappresentato dalle attività volte ad agevolare la stipulazione di contratti, nella commissione è per l'appunto costituito dalla stipulazione di un determinato contratto.

Come chiarito dalla giurisprudenza di legittimità rispetto ai contratti di commissione di vendita conclusi con una concessionaria di autoveicoli, va qualificato come contratto di commissione e non di agenzia il patto con cui un soggetto non si limita a promuovere la vendita di autovetture in nome e per conto della casa costruttrice, ma provveda, dopo aver acquistato dette vetture con autonoma organizzazione, alla loro rivendita a terzi in nome proprio e per conto della casa costruttrice.

In particolare si è ritenuto non incompatibile con tale qualificazione l'eventuale previsione dell'obbligo del commissionario di vendere esclusivamente veicoli della committente, nonché di attenersi ai suoi programmi di vendita e di uniformarsi ai suoi indirizzi tecnici, pubblicitari e commerciali, dal momento che tali adempimenti sono volti a realizzare una più ampia tutela dell'interesse del committente, su cui potrebbe gravare l'onere patrimoniale dei premi di incentivazione e degli sconti sul prezzo di vendita delle vetture (v. Cass. III, n. 4540/1986; in senso conforme Cass. lav., n. 773/1988).

Il contratto di commissione si distingue dal mandato con rappresentanza per l'assenza della contemplatio domini (cioè della spendita del nome del mandante), ragione per cui, mentre il negozio concluso dal mandatario con rappresentanza produce effetti direttamente in capo al mandante, quello posto in essere dal commissionario produce effetti giuridici diretti soltanto nella sfera giuridica di quest'ultimo.

La provvigione

Una volta adempiuto l'incarico, il commissionario ha il diritto di percepire la provvigione concordata con il committente.

In mancanza di accordo l'entità della provvigione è liquidata sulla base degli usi vigenti nel luogo in cui si è compiuto l'affare o, in mancanza di essi, secondo equità dall'autorità giudiziaria (art. 1733 c.c.).

Il committente può tra l'altro revocare l'incarico fino a quando l'affare non sia stato concluso (di recente Trib. Lamezia, n. 375/2023 ha tra l'altro escluso la vessatorietà della clausola che preveda l'irrevocabilità della commissione, siccome stabilita a favore di entrambe le parti), salvo il diritto del commissionario di ricevere il pagamento di una parte della provvigione, da determinarsi tenendo conto delle spese sostenute e dell'opera prestata (art. 1734 c.c.).

Nel caso, poi, che le parti abbiano inserito nel contratto la clausola c.d. dello “star del credere”, in corrispondenza del rischio assunto dal commissionario, a quest'ultimo è dovuto un compenso o una provvigione maggiore, determinata sulla base degli usi del luogo in cui si è compiuto l'affare o, in mancanza, dall'autorità giudiziaria secondo equità (art. 1736 c.c.).

La clausola dello “star del credere”

Una clausola caratteristica del contratto di commissione, cui si è appena accennato, è quella c.d. dello “star del credere”, disciplinata espressamente dall'art. 1736 c.c.

In virtù di tale pattuizione il commissionario risponde nei confronti del committente per l'esecuzione dell'affare ed è quindi obbligato a tenerlo indenne in caso di inadempimento del terzo contraente.

In definitiva la clausola c.d. dello “star del credere” impone al commissionario, indipendentemente dal suo dolo o dalla sua colpa, di garantire l'adempimento del terzo contraente e quindi di sopportare le perdite subite dal committente.

Il rischio che la clausola in questione comporta fa sì che il commissionario abbia diritto a un compenso ulteriore, o a una maggiore provvigione, nei termini già illustrati.

In considerazione delle peculiarità del contratto di commissione, la clausola in commento non è suscettibile di applicazione analogica al contratto di agenzia, rispetto al quale vale peraltro l'espresso divieto stabilito dalla l. n. 256/1999 (al riguardo, di recente, Cass. lav., n. 20511/2023).

La clausola in esame non deve infine essere confusa con il contratto di fideiussione, atteso che il fideiussore garantisce l'adempimento di un'obbligazione altrui, mentre il commissionario risponde nei confronti del committente per l'esecuzione dell'affare da lui stesso concluso (v. Cass. III, n. 6224/1991).

Il commissionario quale contraente in proprio

L'art. 1735 c.c. ammette espressamente la possibilità per il commissionario di concludere contratti con sé stesso.

La norma richiama il contenuto dell'art. 1395 del c.c., secondo cui è valido il contratto concluso dal rappresentante con sé stesso, purché il rappresentante sia stato espressamente autorizzato ovvero il contenuto del contratto sia stato determinato in modo tale da evitare conflitti di interesse.

La facoltà del commissionario di stipulare contratti con sé stesso è subordinata al verificarsi delle seguenti condizioni:

- deve trattarsi di commissioni di compera o di vendita di titoli, divise o merci aventi un prezzo corrente che, a norma dell'art. 1515 c.c., risultino da atto della pubblica autorità ovvero da listini di borsa;

- deve mancare una contraria disposizione del committente che vieti al commissionario di con sé stesso.

In ogni caso, anche quando il committente abbia fissato il prezzo, il commissionario che acquista per sé non può applicare un prezzo inferiore a quello corrente nel giorno in cui compie l'operazione, qualora esso risulti superiore al prezzo fissato dal committente.

D'altra parte il commissionario che fornisce il prodotto da acquistare non può applicare un prezzo superiore a quello corrente, se quest'ultimo risulti inferiore al prezzo fissato dal committente (art. 1735, comma 2, c.c.).

La clausola di esclusiva ed il patto di non concorrenza

Anche nel contratto di commissione le parti possono prevedere clausole di esclusiva e patti di non concorrenza, sia durante la vigenza del contratto, sia per il periodo successivo alla cessazione dello stesso.

A tal riguardo si è stabilito che non è predicabile l'applicazione analogica dell'art. 1748, comma 2, c.c., relativo al contratto di agenzia, anche laddove sia stato pattuito un diritto di esclusiva, in quanto l'oggetto del contratto di commissione è l'acquisto o la vendita di beni per conto del committente, piuttosto che la promozione di eventuali affari futuri.

Ne consegue che l'eventuale violazione del patto di esclusiva non può far sorgere il diritto alla provvigione sugli affari conclusi dal mandante, bensì soltanto al risarcimento del danno, il cui ammontare non è costituito unicamente dalle provvigioni perdute (v. Cass. II, n. 11683/1997).

Obblighi del committente

Circa gli obblighi gravanti sul committente, si rileva che questi è tenuto a corrispondere al commissionario la provvigione concordata, generalmente parametrata al prezzo della vendita di ciascun prodotto, secondo le modalità e tempistiche pattuite.

Il committente è tenuto inoltre al pagamento di una ulteriore provvigione o di un ulteriore compenso nel caso in cui il commissionario si sia impegnato secondo la clausola c.d. dello star del credere.

Se così è stato previsto in contratto, il committente deve inoltre rimborsare al commissionario le spese necessarie all'espletamento dell'incarico, purché adeguatamente documentate.

Ancor prima il committente è obbligato a comunicare al commissionario i prezzi e le condizioni di vendita dei prodotti, quantomeno laddove la commissione abbia a oggetto la vendita di beni determinati.

A fronte di un contratto di commissione di acquisto, il committente ha l'obbligo di informare il commissionario del prezzo massimo di acquisto degli stessi, nonché della quantità e qualità dei prodotti da acquistare, e di comunicargli il termine entro cui l'incarico dovrà essere eseguito.

Quando la commissione ha per oggetto la vendita di beni, il committente è generalmente tenuto, a propria cura e spese, a mantenere fornito l'impianto di vendita ove il commissionario esercita l'attività.

Il committente è inoltre tenuto a svolgere con tempestività gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria relativi al suddetto impianto di vendita.

Obblighi del commissionario

Per quanto concerne gli obblighi del commissionario, quest'ultimo, in caso di commissione a vendere, è tenuto a offrire per la vendita i prodotti del committente al prezzo indicato da quest'ultimo.

Nella commissione a vendere il commissionario può essere tenuto a svolgere l'incarico con stabilità e continuità, corrispondendo al committente gli importi percepiti dalle vendite.

Il commissionario non può concedere sconti o dilazioni di pagamento, se ciò è espressamente vietato nel contratto, e in caso di violazione di tale previsione il committente può esigere il pagamento immediato del “prezzo pieno”, salvo il diritto del commissionario di far propri gli eventuali vantaggi derivanti dalla concessa dilazione.

Ad ogni buon conto, anche quando è consentito al commissionario di applicare dilazioni di pagamento, quest'ultimo è tenuto a indicare al committente la persona con cui ha concluso il contratto, nonché il termine concesso, essendo altrimenti obbligato a corrispondere al committente immediatamente l'importo totale.

Nel caso di commissione ad acquistare il commissionario è tenuto a comunicare tempestivamente al committente gli eventuali impedimenti all'acquisto dei prodotti richiesti, impegnandosi ad acquistare soltanto i prodotti contraddistinti dai marchi indicati e al prezzo concordato.

Il commissionario è tenuto a curarne il ritiro e a consegnarli al committente, a mano o a mezzo posta, assicurandosi in quest'ultimo caso del buon esito della spedizione.

Nel tempo che precede la consegna il commissionario è tenuto a custodire i suddetti prodotti con la diligenza del buon padre di famiglia.

Il commissionario è infine tenuto a evadere gli ordini impartiti dal committente entro il termine massimo indicato e a evitare, qualora si tratti di beni alimentari, di acquistare prodotti prossimi al deperimento.

In ogni caso, salvo diversa previsione, il commissionario non è tenuto a garantire l'esecuzione della prestazione da parte del terzo contraente (Trib. Salerno II, n. 2550/2016).

Aspetti fiscali

Le peculiarità della figura della commissione rispetto al mandato che sono state sinora evidenziate si riflettono anche sulla disciplina fiscale ed in particolare sulla sottoposizione ad IVA delle operazioni poste in essere dal commissionario.

Assume a riguardo rilevanza l'art. 2 del d.P.R. n. 633 del 1972 per il quale costituiscono cessioni di beni “ ... i passaggi dal committente al commissionario o dal commissionario al committente di beni venduti o acquistati in esecuzione di contratti di commissione”.

L'assimilazione del contratto di commissione alle “cessioni di beni”, viene confermata dall'art. 3, comma 4, dello stesso decreto, che specifica che non si considerano prestazioni di servizi quelle rese dal commissionario al committente, così distinguendo le operazioni di mandato configurabili come commissione dalle regole fiscali proprie del contratto di mandato generale, che rappresenta invece le prestazioni di servizio.

Sono quindi assoggettati ad IVA i passaggi di beni dal committente al commissionario per la vendita ovvero dal commissionario al committente per l'acquisto.

Considerato che sul piano strutturale il commissionario è un intermediario che agisce sempre per conto del committente, ma in nome proprio, quindi sempre senza rappresentanza, ne deriva che alla conclusione del contratto di compravendita partecipano solo il terzo (cliente/consumatore) e il commissionario stesso; quest'ultimo se conclude il negozio giuridico per conto del committente (venditore) si qualifica come commissionario-venditore; viceversa si qualifica come commissionario acquirente nel caso agisca per conto dell'acquirente.

Quindi, se dal punto di vista giuridico il contratto di commissione non sottende ad alcun trasferimento di proprietà fra il commissionario ed il committente, in quanto la proprietà del bene ceduto o acquistato si trasferisce direttamente dal venditore all'acquirente, diverso è il trattamento che il legislatore fiscale ha previsto, ai fini dell'IVA, per le operazioni che costituiscono il contratto di commissione

In particolare ai sensi degli artt. 2 e 3, numero 2) d.P.R. n. 633/1972, il commissionario non viene configurato come un semplice intermediario bensì come un venditore (o un acquirente) dei beni oggetto del contratto stesso. In particolare ai soli fini dell'IVA: – nel contratto di commissione per la vendita, il commissionario, “acquista” beni dal committente e li rivende al terzo acquirente; ovvero – nel contratto di commissione per l'acquisto, il commissionario, “acquista” beni da terzi venditori e li “rivende” al committente. In tal modo il passaggio dei beni tra committente e commissionario e tra commissionario e terzo soggetto (sia esso acquirente o venditore), vengono qualificate come distinte ed autonome cessioni.

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