Assicurazione contro i danni a beni materiali

Luca Caputo

Inquadramento

Il contratto di assicurazione contro i danni a beni materiali rientra nella più ampia categoria dei contratti assicurativi, ai quali risulta accomunato dalla funzione tipicamente indennitaria che realizza e dal carattere aleatorio per natura. Analogamente agli altri contratti di assicurazione, infatti, anche nel caso di assicurazione contro i danni il contraente intende trasferire un rischio dalla propria sfera giuridico-economica a quella altrui, ossia dell'assicuratore, soggetto che, proprio per il tipo di prestazione che è tenuto ad eseguire in virtù dei contratti e per la dimensione collettiva del rischio che assume attraverso tale stipula, deve avere natura necessariamente imprenditoriale, esercitando professionalmente l'attività assicurativa con l'osservanza di determinati presupposti e condizioni (cfr. artt. 1883 e 2195, n. 4, c.c.). Più specificamente, nel caso di assicurazione contro i danni l'impresa assicuratrice si obbliga a tenere indenne l'assicurato, entro i limiti e alle condizioni contrattualmente concordate, del danno a questi prodotto da un sinistro a determinati beni materiali di cui è proprietario o ha comunque la disponibilità. La funzione indennitaria connaturale ai contratti di assicurazione comporta che, nel caso in questo contratto sia stato concluso per una somma eccedente il valore della cosa assicurata, il contratto di assicurazione debba ritenersi invalido, nel caso in cui vi sia stato comportamento doloso dell'assicurato, o che debba proporzionalmente ridursi il valore dell'indennità che l'assicurazione deve corrispondere, con conseguente riduzione anche del premio dovuto dal contraente assicurato (art. 1909 c.c.). Il principio indennitario che caratterizza questo tipo di contratti implica anche che, nel momento dell'accertamento del danno, non possa attribuirsi alla cosa perita o danneggiata un valore superiore rispetto a quello che essa aveva al momento del sinistro (art. 1908, comma 1 c.c.); ciò rende, quindi, centrale, nella fase esecutiva dei contratti di assicurazione contro i danni il momento della stima del danno, in cui di regola si procede nel contraddittorio delle parti ed attraverso l'ausilio di un soggetto esperto in grado di quantificare i danni e di identificarne le cause. È proprio in questo momento che possono sorgere i maggiori contrasti tra i contraenti, specie allorquando i contratti di assicurazione, come accade spesso nella prassi, non prevedono l'indennizzo tout court di determinati eventi (o meglio di determinate tipologie di danno), ma solo in stretta correlazione con determinate circostanze che li hanno causati, oppure escludono l'indennizzabilità di determinati eventi quando questi sono causati da specifiche circostanze. All'interno di questa tematica si inserisce anche la problematica relativa alla differenziazione tra le clausole che delimitano l'oggetto del contratto, considerate valide, e quelle che escludono la responsabilità dell'assicuratore, potenzialmente affette da invalidità per violazione del disposto dell'art. 1229 c.c. È proprio in questi casi che spesso sorgono contrasti tra le parti nell'interpretazione del contratto specie in presenza di clausole dal tenore letterale ambiguo.

Formula

ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI A BENI MATERIALI

TRA

Il/La Sig./Sig.ra/la società ...., nato/a a ...., iscritta nel R.I. .... n. ...., il ...., residente/con sede legale in ...., alla via/piazza ...., CAP ...., C.F./P.IVA .... (da ora in poi “il Contraente” o “l'Assicurato”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ...., con sede legale in ...., alla piazza/via ...., P.IVA ...., iscritta nel registro delle imprese al n. .... capitale sociale ...., iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ...., in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ...., nato/a a ...., il .... (da ora “la Società”),

si stipula la presente:

POLIZZA ASSICURATIVA CONTRO I DANNI A BENI MATERIALI

Polizza n. ....

Decorrenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenze annuali: ore 24,00 del gg/mm/aa di ogni anno

Tacito rinnovo: NO 1

GLOSSARIO

Nel testo che segue, si intende per:

Acqua piovana: i danni che senza il verificarsi di rotture, brecce o lesioni di cui alla garanzia Eventi Atmosferici, siano causati da penetrazione di acqua piovana attraverso coperture, pareti;

Allagamenti: qualsiasi spandimento e/o riversamento di liquidi o fluidi che non possa essere definito inondazione, alluvione, acqua piovana o fuoriuscita di acqua.

Annualità assicurativa o periodo assicurativo: il periodo compreso tra la data di efficacia iniziale della polizza e la data di prima scadenza annuale, o tra due date di scadenza annuale tra loro successive, o tra l'ultima data di scadenza annuale e la data di cessazione dell'Assicurazione;

Apparecchiature elettroniche: qualunque dispositivo alimentato elettricamente impiegato per l'ottenimento di un risultato, nel quale il rendimento energetico è considerato secondario rispetto alle finalità del risultato stesso, quali (a titolo esemplificativo e non limitativo): apparecchiature e strumenti di analisi, di laboratorio, apparecchiature per elaborazione dati, centraline elettroniche, centraline telefoniche, cellulari, fax, fotocopiatrici, gruppi di continuità, impianti antifurto, apparecchiature ed impianti di rilevazione, di sorveglianza, macchine fotografiche digitali, personal computers e computers, rilevatori di presenza, stampanti, strumenti di comunicazione radio, strumenti e macchinari elettromedicali, posti al coperto e/o su veicoli – analogamente ai beni mobili – o all'aperto per loro destinazione d'uso o ovunque se destinati ad un impiego mobile, condizionatori; rientrano in tale definizione anche componenti, condutture, cavi di trasmissione, impianti e quant'altro è parte e/o è destinato a servizio delle apparecchiature elettroniche o è necessario per il loro funzionamento o utilizzo;

Assicurato: il soggetto, persona fisica o giuridica, il cui interesse è protetto dall'Assicurazione;

Assicuratore: la Compagnia assicuratrice e le eventuali mandanti o coassicuratrici;

Assicurazione: il contratto di assicurazione;

Atti di sabotaggio: le azioni svolte per motivi personali, politici, religiosi, ideologici o simili, da una o più persone per distruggere, danneggiare e/o rendere inservibili uno o più dei beni assicurati, con l'intenzione di impedire, intralciare, turbare o rallentare il normale svolgimento delle attività;

Atti di terrorismo: le azioni svolte, con o senza l'uso di violenza esercitata o minacciata, per scopi o motivi politici, religiosi, ideologici o simili, da una o più persone che agisca/no per conto proprio e/o su incarico e/o in intesa con altri, con organizzazioni, con governi, con l'intenzione di esercitare influenza su un governo e/o intimorire la popolazione o l'opinione pubblica, o parte di esse;

Beni immobili: fabbricati, edificati, containers a, strutture tensostatiche o pneumatiche, impianti, supporti e basamenti, o loro parti, di proprietà dell'Assicurato o dallo stesso assunti in locazione, comodato, uso o altro titolo, compresi fissi, infissi, impianti (quali, a titolo esemplificativo e non limitativo, TVCC; elettrici per forza motrice ed illuminazione, di energia termica, di riscaldamento e condizionamento, idrici ed anti-incendio, fotovoltaici, audio e video, di video-sorveglianza, vari ed ausiliari – impianto telefonico, ascensori, impianto per apertura cancelli con comandi a distanza e relativi sistemi di sicurezza), condutture, installazioni, recinzioni, cancellate, strade, piazzali e quant'altro destinato a servizio o ornamento del bene, anche in corso di costruzione;

Broker: eventuale denominazione del broker nel caso in cui la polizza sia stata stipulata tramite broker;

Contraente: il soggetto, persona fisica o giuridica, che stipula l'Assicurazione;

Crollo - collasso strutturale: il cedimento di parti e/o strutture dell'immobile o impianto o altro ad essi adiacente;

Danno consequenziale: il danno non direttamente provocato dall'evento, imputabile però a cause diverse comunque conseguenti ad un evento indennizzabile ai sensi di polizza;

Dolo del Contraente o dell'Assicurato: il dolo del soggetto che assume la qualifica di Contraente e/o Assicurato o di legale rappresentante nel caso di società assicurata;

Esplosione: lo sviluppo di gas o vapori ad alta temperatura e pressione, dovuto a reazione chimica che si autopropaga con elevata velocità;

Evento sismico o terremoto: un sommovimento brusco e repentino della crosta terrestre dovuto a cause endogene;

Eventi sociopolitici: scioperi, sommosse, tumulti popolari, atti vandalici o dolosi, dimostrazioni di folla;

Fenomeni atmosferici: i danni causati da trombe d'aria, uragani, bufere, nubifragi, vento, grandine, nonché i danni causati da cose trasportate e/o cadute per la violenza di tali eventi, compresi i danni da bagnamento che si verificassero all'interno dei beni immobili e/o al loro contenuto purché direttamente causati dalla caduta di pioggia, grandine o neve attraverso rotture, brecce o lesioni provocate al tetto, alle pareti, ai serramenti o alle vetrate dalla violenza di tali eventi;

Fenomeni elettrici: l'effetto di correnti o scariche od altri fenomeni elettrici e/o elettronici da qualsiasi motivo occasionati, su macchine, apparecchiature ed impianti elettrici e/o elettronici, componenti e circuiti compresi, con esclusione dei danni:

- di usura o di carente manutenzione;

- direttamente causati da montaggi e smontaggi non connessi a lavori di manutenzione o revisione e/o da collaudi e prove;

- dovuti a difetti noti all'Assicurato all'atto della stipulazione del contratto, fermo che qualora da una o più delle suddette esclusioni derivi altro danno non altrimenti escluso, la Società indennizzerà la parte di danno non altrimenti esclusa. In caso di danni dei quali deve rispondere per legge o per contratto il costruttore o il fornitore, la Società avrà diritto di surroga sul costruttore o fornitore per quanto da essa indennizzato;

Franamento: il movimento e/o il distacco e/o lo scivolamento di una massa di terra e/o rocce lungo un versante inclinato, anche non dovuto a infiltrazioni;

Franchigia: la parte di danno indennizzabile espressa in cifra che per ciascun sinistro viene dedotta dal risarcimento e che rimane a carico dell'Assicurato;

Fuoriuscita di acqua: la fuoriuscita di acqua o altro materiale solido, liquido o gassoso da impianti idraulici, idrici, igienici, fognari, tecnici e/o similari, nonché di allacciamento, di climatizzazione, di estinzione, di pertinenza dei fabbricati e impianti assicurati, a seguito di loro guasto o rottura o funzionamento accidentale o per gelo, o la fuoriuscita da gronde e pluviali per loro intasamento da neve o grandine od in caso di eventi atmosferici eccezionali, o per rigurgito o traboccamento di fognature di pertinenza dell'immobile e/o dell'Attività;

Implosione: il repentino schiacciamento o rottura di corpi cavi per eccesso di pressione esterna rispetto alla pressione interna;

Incendio: la combustione, con fiamma, di beni materiali al di fuori di appropriato focolare, che può autoestendersi e propagarsi;

Indennizzo: la somma dovuta dalla Società in caso di sinistro;

Inondazioni, alluvioni: la fuoriuscita di fiumi, canali, laghi, bacini, corsi d'acqua dai loro usuali argini o invasi, anche se non conseguenti a rottura di argini, dighe, barriere e simili;

Lastre: le lastre di cristallo, di vetro e altri simili o analoghi materiali, che siano interamente o parte di vetrine, porte, lucernari e/o insegne installate all'esterno di immobili e impianti, nonché lastre, decorazioni, specchi e vetrinette poste all'interno;

Liquidazione del danno: la determinazione della somma rimborsabile a titolo di indennizzo;

Mezzi di custodia: mezzi usati per custodire documenti, denaro, preziosi e altri beni, quali a titolo esemplificativo e non limitativo: cassetti chiusi a chiave, casseforti sia a muro che non, armadi corazzati, armadi di sicurezza, camere di sicurezza;

Polizza: il documento che prova e regolamenta l'Assicurazione, comprese le condizioni generali e particolari di polizza;

Primo rischio assoluto: la forma assicurativa che copre quanto è assicurato sino alla concorrenza della

somma assicurata, senza applicazione della regola proporzionale;

Regola proporzionale: in applicazione di quanto previsto dall'art. 1907 c.c., se l'assicurazione copre solo una parte

del valore che quanto è assicurato aveva al momento del sinistro, la Società risponde dei danni in proporzione a tale parte;

Rischio locativo: le conseguenze della responsabilità civile che gravino sull'Assicurato ai sensi degli artt. 1588, 1589 e 1611 c.c., per i danni ai beni immobili di proprietà di terzi dall'Assicurato condotti in locazione, e prodotti da sinistro indennizzabile a termini di polizza;

Ricorso dei locatari: le conseguenze della responsabilità civile che gravino sull'Assicurato nella sua qualità di locatore e/o di proprietario concedente l'uso di beni immobili, per danni prodotti a cose mobili di proprietà dei locatari e/o dei soggetti che a qualunque titolo (locazione, comodato, uso gratuito ecc.) utilizzano tali immobili, nonché alle cose di terzi verso i quali i locatari e/o gli utilizzatori degli immobili debbano rispondere, da sinistro indennizzabile a termini del presente contratto;

Scoperto: la parte di danno indennizzabile espressa in percentuale che per ciascun sinistro viene dedotta dal risarcimento che rimane a carico dell'Assicurato;

Scoppio: il repentino dirompersi di contenitori per eccesso di pressione interna di fluidi non dovuto ad esplosione o per carenza di pressione esterna;

Sinistro: l'evento dannoso per il quale è prestata l'assicurazione;

Smottamento: lo scivolamento, lungo un versante inclinato, del terreno su cui sono edificati o posizionati i beni, dovuto a infiltrazioni di acqua o altri fluidi;

Soggetti non considerati terzi: il legale rappresentante del Contraente e/o Assicurato, quindi unicamente il Direttore Generale dell'Amministrazione; egli non riveste tale ruolo, e rientra quindi nel novero dei terzi, qualora subisca danno nella sua qualità di privato cittadino, utente dei servizi erogati dall'Amministrazione, o di altra posizione assimilabile;

Sovraccarico di neve: il peso di neve e/o ghiaccio sui beni o su strutture, tale da provocare danni ai beni; sono compresi i danni all'interno dei beni e al loro contenuto, ma sono esclusi i danni: ai fabbricati non conformi alle norme (vigenti all'epoca della loro progettazione) in materia di sovraccarico di neve e al loro contenuto, ai capannoni pressostatici e tensostatici e al loro contenuto, ai fabbricati in costruzione o in rifacimento e al loro contenuto, ai lucernari, vetrate e serramenti se non conseguenti al crollo del tetto o delle pareti;

Valore intero: la forma assicurativa che copre l'intero valore di quanto è assicurato, con applicazione della regola proporzionale;

NOTA INFORMATIVA

La presente Nota informativa è redatta secondo lo schema predisposto dall'IVASS, ma il suo contenuto non è soggetto alla preventiva approvazione dell'IVASS.

Il Contraente deve prendere visione delle Condizioni di Assicurazione prima della sottoscrizione del Contratto.

INFORMAZIONI SULL'IMPRESA DI ASSICURAZIONE

Denominazione dell'Impresa di Assicurazione, Sede Legale, Sito Internet, Recapiti Telefonici, Indirizzo Mail

Riferimento ad autorizzazione all'esercizio dell'attività assicurativa e numero di iscrizione all'albo delle imprese assicurative

INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DELL'IMPRESA

Patrimonio netto; specifico riferimento alla parte relativa al capitale sociale e alla riserve patrimoniali.

Indice di solvibilità riferito allo specifico ramo assicurativo al quale attiene il contratto.

INFORMAZIONI GENERALI SUL CONTRATTO

Prestazioni assicurative e garanzie offerte

Costi, sconti e regime fiscale

Costi gravanti sul contraente 2

Spese di emissione polizza.

Costi fissi.

Costi variabili.

Addizionale di frazionamento

Es.

Mensile 5%

Bimestrale 3,6%

Trimestrale 3%

Quadrimestrale 2,6%

Semestrale 2%

Quota parte percepita dagli intermediari

Eventuale quota parte percepita da intermediari per la stipula della polizza.

Sconti

Eventuali sconti applicati (ad es. in caso di addebito del premio tramite RID bancario o per stipula della polizza online).

Non sono previsti sconti di premio.

Regime fiscale imposta sui premi

Indicazione delle imposte e dello specifico regime fiscale applicabile in considerazione del tipo di polizza (es. detraibilità fiscale dei premi).

Regime di tassazione delle somme assicurate

Indicazione del regime di tassazione per le somme erogate in caso di erogazione del capitale o della rendita

Revoca della proposta

Il Contraente può revocare la Proposta, ai sensi dell'art. 176 d.lgs. n. 209/2005, fino al momento della conclusione del Contratto.

Ai fini della revoca il Contraente deve inviare comunicazione scritta alla Società – contenente gli elementi identificativi della Proposta – mediante lettera a mezzo posta, indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

La revoca libera entrambe le parti da qualsiasi obbligazione derivante della proposta, con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risulta dal timbro postale di invio.

Informativa in corso di contratto

L'Assicuratore si impegna a comunicare al Contraente/Assicurato le eventuali variazioni delle informazioni contenute nel Fascicolo Informativo, anche per effetto di modifiche della normativa applicabile al Contratto successive alla conclusione dello stesso. In particolare, gli aggiornamenti del Fascicolo Informativo, non derivanti da innovazioni normative, saranno disponibili sul sito internet dell'Assicuratore .....

Comunicazioni - Modifiche dell'assicurazione

Ogni comunicazione inerente la Polizza deve essere fatta per iscritto e le eventuali variazioni devono risultare da specifico atto sottoscritto dalle Parti.

CONDIZIONI GENERALI DI ASSICURAZIONE

Art. 1. Durata, impostazione e revisione del contratto

La copertura assicurativa ha la durata indicata nel frontespizio di polizza (ove sono indicate anche le scadenze annuali intermedie) e non è (oppure è) prorogabile automaticamente.

È facoltà di ciascuna delle parti recedere dal contratto in occasione di ogni scadenza annuale intermedia mediante comunicazione raccomandata inviata dall'una all'altra parte – e anticipata a mezzo telefax – almeno .... (in lettere ....) giorni prima di tale scadenza. Non è consentito alla Società inviare disdetta o recesso solo per una o alcune delle garanzie previste.

È facoltà del Contraente notificare alla Società la prosecuzione dello stesso alle medesime condizioni giuridiche ed economiche fino ad un massimo di .... (in lettere ....) giorni immediatamente successivi a tale scadenza, previo pagamento del premio assicurativo per il periodo durante il quale non era stata ancora comunicata la volontà di prosecuzione del rapporto.

Art. 2. Gestione del contratto

La gestione e assistenza nell'esecuzione del contratto è affidata all'agente assicurativo / o al broker di assicurazione ..... Le parti si danno reciprocamente che tutti i rapporti, compreso il pagamento dei premi, avverranno per il tramite dell'agente assicurativo/o del broker; la Società da atto che il pagamento dei premi all'agente assicurativo o al broker è liberatorio per il Contraente.

Art. 3. Dichiarazioni relative alle circostanze del rischio e buona fede

Ai sensi degli artt. 1892, 1893, 1894 e 1898 c.c. le parti prendono atto che la mancata o inesatta comunicazione da parte del Contraente di circostanze o di mutamenti che aggravino il rischio comporterà, in base alle condizioni previste nelle citate disposizioni, l'annullamento del contratto, la decadenza dal diritto all'indennizzo, la riduzione dello stesso, e la cessazione dell'assicurazione sempre che la Contraente non abbia agito con dolo.

La Società ha il diritto di percepire la differenza di premio corrispondente al maggior rischio non valutato per effetto di circostanze non note, a decorrere dal momento in cui la circostanza si è verificata anche se la comunicazione ha data successiva.

Art. 4. Riferimento alle norme di legge - Foro competente

Per quanto non previsto dalle presenti condizioni contrattuali valgono unicamente le norme stabilite dalla legge italiana, alla quale si fa rinvio per tutto quanto non è qui diversamente regolato.

Per le controversie riguardanti l'applicazione, l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto è competente in via esclusiva il Foro del luogo di residenza o sede del Contraente.

Le controversie riguardanti l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto sono soggette all'obbligo del preventivo esperimento della procedura di mediazione obbligatoria ai sensi dell'art. 5, comma 1, e comma 1-bis d.lgs. n. 28/2010, come reintrodotto dalla l. n. 98/2013, di conversione del d.l. n. 69/2013.

Per le controversie riguardanti l'applicazione l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto è competente in via esclusiva il Foro di ...., salvo che il Contraente rivesta la qualifica di Consumatore ai sensi e per gli effetti del d.lgs. n. 206/2005.

Art. 5. Pagamento del premio - Termini di rispetto

L'assicurazione ha effetto dalle ore 24.00 del giorno indicato in polizza se il premio o la prima rata di premio sono stati pagati; altrimenti ha effetto dalle ore 24.00 del giorno del pagamento.

Se il Contraente non paga i premi, o le rate di premio, successivi, l'assicurazione resta sospesa dalle ore 24 del 15° giorno successivo alla scadenza e riprende vigore dalle ore 24 del giorno del pagamento, ferme restando le successive scadenze ed il diritto della Società al pagamento dei premi scaduti ai sensi dell'art. 1901 c.c.. In caso di mancato pagamento del premio, il contratto è risolto di diritto se l'assicuratore, nel termine di sei mesi dal giorno in cui il premio o la rata sono scaduti, non agisce per la riscossione.

Art. 6. Diritto di surroga

La Società che ha corrisposto l'indennità è surrogata, fino alla concorrenza di quest'ultima, nei diritti dell'assicurato nei confronti dei terzi responsabili ai sensi dell'art. 1916 c.c.

Art. 7. Assicurazione per conto di chi spetta

L'assicurazione è prestata in nome proprio e nell'interesse di chi spetta.

In caso di sinistro, i terzi interessati non hanno facoltà di nomina dei periti, né sono legittimati ad impugnare la perizia, rimanendo stabilito e convenuto che le azioni, ragioni e diritti sorgenti dall'Assicurazione stessa non potranno essere esercitati che dal Contraente.

Art. 8. Ispezione dei beni assicurati

La Società ha sempre il diritto di visitare le cose assicurate e il Contraente/Assicurato ha l'obbligo di fornirle tutte le occorrenti indicazioni ed informazioni e di adoperarsi al fine di consentire l'ispezione delle cose assicurate a richiesta della Società.

CONDIZIONI PARTICOLARI DELL'ASSICURAZIONE

Art. 9. Oggetto dell'assicurazione

La Società assicura, per le partite richiamate nella scheda di conteggio del premio allegata al presente contratto e nei limiti dei capitali e massimali stabiliti, i danni (materiali diretti e materiali consequenziali, totali e/o parziali) sofferti dai:

1. beni immobili assicurati,

2. beni mobili presenti all'interno dei beni immobili assicurati,

nonché i risarcimenti dovuti a terzi nell'ambito del:

3. rischio locativo,

4. ricorso terzi e/o ricorso dei locatari,

in conseguenza di un qualunque evento (non espressamente escluso, e fatte salve eventuali limitazioni o precisazioni specifiche) inclusi quelli derivanti da:

a) esplosione, implosione e scoppio,

b) azione del fulmine, anche senza sviluppo di fiamma,

c) caduta di aeromobili e/o corpi volanti, loro parti o cose da essi trasportate,

d) onda sonica,

e) urto di veicoli,

f) fumo, gas o vapori sviluppatisi da incendio, anche di beni diversi da quelli assicurati,

g) rovina di ascensori, montacarichi, scale mobili e altri impianti,

h) rottura accidentale di lastre,

i) atti socio-politici,

j) atti di sabotaggio e di terrorismo,

k) fenomeni atmosferici,

l) formazione di ghiaccio, gelo,

m) acqua piovana,

n) fuoriuscita di acqua,

o) inondazioni, alluvioni,

p) allagamenti,

q) smottamenti, franamenti, cedimenti del terreno, caduta di massi,

r) crollo, collasso strutturale,

s) sovraccarico di neve,

t) fenomeni elettrici,

u) mancato freddo,

v) evento sismico.

Ad integrazione di quanto specificato al punto precedente, si stabiliscono inoltre le seguenti condizioni di

operatività ed esclusioni specifiche nell'ambito delle garanzie di seguito elencate:

Ricorso terzi - Ricorso locatari: la Società tiene indenne l'assicurato, fino alla concorrenza del massimale convenuto, delle somme che sia tenuto a corrispondere per capitali, interessi e spese quale civilmente responsabile ai sensi di legge per danni materiali causati alle cose di terzi, compresi i locatari, da sinistro indennizzabile ai sensi di polizza.

Evento sismico o terremoto: la Società risponde dei danni materiali diretti e/o consequenziali, compresi quelli di incendio, esplosione e scoppio, subiti dai beni per effetto di terremoto. Si conviene, inoltre, che le scosse registrate nelle .... ore successive ad ogni evento vengono attribuite al medesimo episodio tellurico e i relativi danni sono quindi considerati un unico sinistro; a parziale deroga dell'art. 1 “Durata del contratto” che segue, la Società ha facoltà di recedere dalla garanzia con un preavviso di .... giorni decorrenti dalla ricezione della relativa comunicazione da darsi a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento e con rimborso “prorata” del premio relativo alla presente estensione, che si conviene di ritenere pari al .... % del premio della Sezione I.

In caso di recesso intimato dalla Società, il Contraente avrà la facoltà di recedere dall'intero contratto con pari effetto, fermo il diritto al rimborso del premio per il periodo non goduto, al netto delle imposte.

Nell'ambito di questa garanzia la Società non risponde dei danni:

– causati da esplosione, emanazione di calore o radiazione provenienti da trasmutazione del nucleo dell'atomo o da radiazioni provocate dall'accelerazione artificiale di particelle atomiche anche se questi fenomeni fossero originati da terremoto,

– da eruzioni vulcaniche anche se siano state causate dal terremoto,

– da mancata o anormale produzione o distribuzione di energia elettrica, termica o idraulica se tali circostanze non sono connesse all'effetto diretto del terremoto sui beni assicurati o su impianti ad essi connessi,

– da furto, rapina, saccheggio, smarrimento, ammanchi.

Fenomeni / Eventi atmosferici: nell'ambito di questa garanzia la Società non indennizza i danni causati da:

– fuoriuscita dalle usuali sponde di corsi o specchi d'acqua naturali o artificiali,

– mareggiate o penetrazione di acqua marina,

non indennizza inoltre i danni subiti da:

– serramenti, vetrate e lucernari in genere, a meno che i danni agli stessi non derivino da rotture o lesioni subite dal tetto o dalle pareti;

– alberi, cespugli, coltivazioni, gru, cavi aerei, ciminiere, antenne e simili installazioni, beni mobili all'aperto non per loro natura o destinazione;

– baracche e/o costruzioni in legno o plastica e quanto in essi contenuto;

– manufatti di materia plastica e lastre di cemento-amianto per effetto di grandine.

A parziale deroga di quanto sopra riportato la Società risponde, anche senza che si sia verificata la rottura o la lesione di tetto o pareti anche dei danni materiali e diretti causati da grandine ai serramenti, vetrate e lucernari in genere, manufatti di materia plastica e lastre di cemento-amianto (c.d. grandine su fragili) ma solo fino all'importo a tale titolo indicato nella scheda di riepilogo dei sottolimiti/scoperti/franchigie.

Inondazioni, Alluvioni e Allagamenti: la Società indennizza i danni materiali, compresi quelli da incendio, esplosione o scoppio, subiti dai beni per effetto di inondazione o alluvione o allagamenti anche se causati da evento sismico.

Nell'ambito di questa garanzia la Società non indennizza i danni causati da

– franamento, smottamento e cedimento del terreno,

– mareggiata, marea, maremoto,

– umidità, stillicidio, trasudamento,

– infiltrazione (salvo che per il caso di Allagamento),

– guasto o rottura degli impianti automatici di estinzione,

– mancata o anormale produzione o distribuzione di energia elettrica termica o idraulica laddove non connesse all'effetto diretto degli eventi sui beni assicurati o su impianti ad essi connessi.

Franamento, Smottamento, cedimento del terreno: la Società indennizza i danni materiali diretti e/o consequenziali, compresi quelli da incendio, esplosione o scoppio, subiti dai beni per effetto di franamento, smottamento, cedimento del terreno ancorché causati da inondazione o alluvione o allagamenti o da evento sismico.

Mancato Freddo: La Società indennizza, fino alla concorrenza per ciascun sinistro ed anno del limite di indennizzo indicato a tale titolo nella scheda SCOPERTI, FRANCHIGIE E/O SOTTOLIMITI DI INDENNIZZO, i danni materiali subiti beni custoditi in banchi, armadi, celle e altri apparati frigoriferi e/o a temperatura controllata, direttamente causati da:

– mancata od anormale produzione o distribuzione del freddo e/o della temperatura controllata;

– fuoriuscita del fluido frigorigeno e/o altre sostanze utilizzate allo scopo;

conseguenti:

a) ad un sinistro indennizzabile a termini di polizza;

b) all'accidentale (non voluto) verificarsi di guasti o rotture:

1. nell'impianto frigorifero e/o di temperatura controllata, o nei dispositivi di controllo e sicurezza pertinenti all'impianto stesso;

2. negli altri dispositivi o sistemi di controllo o sicurezza a servizio dell'impianto;

3. nei sistemi di adduzione dell'acqua o delle altre sostanze utilizzate allo scopo e di produzione o distribuzione dell'energia elettrica pertinenti all'impianto stesso.

Condizione essenziale per l'efficacia della garanzia, per i beni in refrigerazione custoditi in celle, è che la mancata o anormale produzione e distribuzione del freddo abbia avuto durata continuativa non inferiore a 6 ore.

Crollo e Collasso Strutturale: la Società indennizza, fino alla concorrenza per ciascun sinistro ed anno del limite di indennizzo indicato a tale titolo nella scheda SCOPERTI, FRANCHIGIE E/O SOTTOLIMITI DI INDENNIZZO, i danni materiali diretti e/o consequenziali derivanti ai beni assicurati da Crollo e Collasso Strutturale.

Restano esclusi i danni causati da o conseguenti a:

1. errori di calcolo, errore nei disegni costruttivi, o a difetto di costruzione o vizio di materiale, nonché a sovraccarico delle strutture portanti;

2. modifiche dei fabbricati assicurati intervenute dopo il collaudo definitivo o successivi collaudi;

3. interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, mancata o insufficiente manutenzione.

Nell'ambito di questa garanzia la Società non indennizza i danni causati da:

– terremoto, maremoto, inondazioni, alluvioni, uragani, eruzioni vulcaniche, bradisismo, valanghe, slavine, effetti graduali egli eventi atmosferici, ossidazione, corrosione.

La Società assicura, anche, in aggiunta ai restanti indennizzi le spese sostenute dall'Assicurato:

– Spese di demolizione e sgombero: per demolire, sgomberare, trattare, trasportare e smaltire ad idonea discarica, i residui del sinistro indennizzabile a termini di polizza. Questa garanzia viene prestata senza applicazione della regola proporzionale e fino alla concorrenza complessiva per evento e per anno dell'importo indicato a tale titolo nella scheda di riepilogo SCOPERTI, FRANCHIGIE E/O SOTTOLIMITI DI INDENNIZZO. Sono parificate a dette spese quelle ragionevolmente sostenute per demolire, rimuove-re, trasportare, depositare e ricollocare, i beni assicurati non colpiti da sinistro o da esso solo parzialmente danneggiati, nonché, se effettuati per ordine dell'Autorità Amministrativa e/o motivi di igiene e sicurezza, quelle per rimozione, trattamento e smaltimento di terreni, acque, od altri materiali e/o cose non assicurate con la presente polizza. I residui rientranti nella categoria “Tossico-nocivi” di cui al d.lgs. n. 22/1997 e successive modificazioni ed integrazioni, e quelli radioattivi disciplinati dal d.lgs. n. 230/1995, e successive modificazioni ed integrazioni, sono compresi fino alla concorrenza del .... % di quanto dovuto a titolo di spese di demolizione, sgombero, trattamento e trasporto dei residui del sinistro.

1. Onorari periti e professionisti: a titolo di corrispettivo di prestazioni professionali comunque necessarie a definire l'entità dei danni subiti, nonché quelle sostenute per il perito di parte e per la quota del terzo perito in caso di perizia collegiale, fino alla concorrenza dell'importo eventualmente indicato a questo titolo nella scheda di riepilogo SCOPERTI, FRANCHIGIE E/O SOTTOLIMITI DI INDENNIZZO.

Tale importo rappresenta comunque il massimo esborso sostenibile a tale titolo dalla Società per sinistro e/o per annualità assicurativa;

Le prestazioni del contratto sono (o non) efficaci anche qualora il sinistro sia causato da colpa grave del Contraente.

Art. 10. Cose Escluse dall'Assicurazione

La Società non indennizza i danni subiti da 3 : ....

Art. 11. Indennizzi - Limitazioni - Massima esposizione della Società

Gli importi indicati nella scheda di conteggio del premio rappresentano, per ciascuna partita assicurata, il massimo esborso da parte della Società per sinistro e, ove indicato, per periodo assicurativo.

Gli importi e/o le percentuali indicate nella scheda di riepilogo degli scoperti e franchigie rappresentano le eventuali limitazioni e/o detrazioni che vengono applicate sugli importi indennizzabili in caso di sinistro, per la

determinazione degli importi liquidabili.

Tutti i limiti e sottolimiti di indennizzo si intendono al netto delle franchigie e/o scoperti applicabili.

Art. 12. Esclusioni

Ferme le condizioni di operatività/esclusioni specifiche valide per talune garanzie, così come riportate nella sezione DEFINIZIONI e nella SEZIONE I, la Società non è obbligata per i danni:

I. verificatisi in occasione di:

a) atti di guerra, operazioni militari, invasioni, insurrezioni

b) inquinamento in genere e/o contaminazione ambientale,

c) maremoto, eruzioni vulcaniche, mareggiate, bradisismo, valanghe e slavine,

d) esplosioni, di emanazioni di calore o di radiazioni provenienti da trasmutazioni del nucleo dell'atomo, od in occasione di radiazioni provocate dall'Accelerazione artificiale di particelle atomiche;

a meno che il Contraente/Assicurato provi che il sinistro non ebbe alcun rapporto con i suddetti eventi,

II. causati da o dovuti a:

f) fatti per i quali debba rispondere per legge o per contratto il fornitore o il costruttore del bene danneggiato,

g) assestamenti, restringimenti o dilatazioni, a meno che non siano provocate da eventi non specificatamente esclusi che abbiano colpito le cose assicurate,

h) deterioramento o logorio che siano conseguenza naturale dell'uso o del funzionamento o causati dagli effetti graduali degli agenti atmosferici, incrostazione, ossidazione, corrosione, arrugginimento, contaminazione di merci tra loro e/o con cose o altre sostanze, deperimenti, siccità, perdita di peso, fermentazione, evaporazione, azione prolungata di piante e/o animali e/o insetti;

i) guasti meccanici o anormale funzionamento di macchinari, a meno che non siano provocati da eventi non specificatamente esclusi; non rientrano nella presente esclusione e sono pertanto assicurati ai sensi di polizza i danni dovuti a: fenomeni elettrici o elettronici, scoppio, esplosione, implosione, guasto di impianti di estinzione, rovina e/o caduta di ascensori, montacarichi, impianti di sollevamenti in genere;

j) montaggi e smontaggi non connessi a lavori di pulizia, manutenzione o revisione,

k) costruzione o demolizione di Beni Immobili assicurati;

l) difetti noti all'Amministrazione all'atto della stipulazione della polizza,

m) a lampade e altre fonti di luce, se non connessi a danni sofferti da altre parti delle cose assicurate,

n. applicazione di ordinanze di Autorità Amministrative o da leggi che regolino la costruzione, ricostruzione o demolizione dei fabbricati e macchinari,

o. mancata o anormale produzione o distribuzione di energia elettrica, termica, idraulica, gas, a meno che non siano provocate da eventi non specificatamente esclusi che abbiano colpito le cose assicurate o altri enti posti nel raggio di .... metri;

Le parti convengono che qualora da una o più delle suddette esclusioni derivi altro danno non altrimenti escluso,la Società indennizzerà la parte di danno non altrimenti esclusa;

III. nonché:

p) la perdita di liquidi e fluidi in genere per guasto o rottura accidentale di cisterne, serbatoi o vasche (a meno che non sia provocata da eventi non specificamente esclusi che abbiano colpito le cose assicurate), nonché i danni provocati da stillicidio dovuto a corrosione o usura di detti contenitori;

q) causati con dolo del Contraente e/o Assicurato;

r) indiretti quali cambiamenti di costruzione, mancanza di locazione, di godimento o di reddito commerciale od industriale, sospensione di lavoro o qualsiasi danno che non riguardi la materialità delle cose assicurate fatto salvo quanto diversamente normato,

s) conseguenti, in tutto o in parte, ad alterazioni di dati, memorizzati su supporti di qualsiasi sistema elettronico di elaborazione, effettuate direttamente o tramite linee di trasmissione (inclusi programmi virus) a meno che non siano provocati da sinistri non specificatamente esclusi che abbiano colpito le cose assicurate e/o a meno che siano causa di altri non specificatamente esclusi.

Art. 13. Denuncia dei sinistri - Impegni delle parti

In caso di sinistro il Contraente/Assicurato deve:

a) fare quanto è possibile per evitare o diminuire il danno; le relative spese sono a carico della Società secondo quanto previsto ai sensi dell'art. 1914 c.c.;

b) presentare, in caso di sinistro presumibilmente doloso, denuncia scritta all'Autorità Giudiziaria o di Polizia del luogo entro .... (in lettere ....) dall'accaduto;

c) darne avviso alla Società, anche eventualmente per il tramite per il tramite dell'agente assicurativo /o del broker, entro .... (in lettere ....) giorni da quando ne ha avuto conoscenza, ai sensi dell'art. 1913 c.c., precisando, il momento dell'inizio del sinistro, la causa presunta del sinistro e l'entità approssimativa del danno e allegando copia della denuncia alle Autorità di cui al punto precedente;

d) conservare le tracce ed i residui del sinistro fino a liquidazione del danno senza avere, per questo, diritto ad alcuna indennità;

e) predisporre un elenco dettagliato dei danni subiti con riferimento analitico alla qualità, quantità e valore delle cose sottratte, distrutte o danneggiate, mettendo comunque a disposizione i suoi registri, conti, libri, fatture o qualsiasi documento che possa ragionevolmente essere richiesto dalla Società o dai Periti ai fini delle loro indagini e verifiche.

L'inadempimento doloso di uno dei predetti obblighi può comportare la perdita totale o parziale del diritto all'indennizzo ai sensi dell'art. 1915 c.c. o il diritto della Società di ridurre l'indennizzo dovuto in considerazione del pregiudizio subito per l'inadempimento o inesatto adempimento degli obblighi di denunzia.

Salve le operazioni necessarie ad evitare o ridurre il danno e/o proteggere i beni assicurati, lo stato delle cose non può essere modificato prima dell'ispezione da parte di un incaricato della Società se non nella misura strettamente necessaria per la continuazione dell'attività; se tale ispezione, per motivi indipendenti dal Contraente o dall'Assicurato, non avviene entro .... e giorni lavorativi dall'avviso di cui alla lett. c), questi può dare corso a tutte le azioni ritenute necessarie senza che ciò costituisca un pregiudizio al suo diritto all'indennizzo; rimane in ogni caso fermo l'obbligo di conservare le tracce e i residui del sinistro.

La Società fornirà annualmente all'Assicurato, anche eventualmente per il tramite dell'agente assicurativo /o del broker, un elenco riepilogativo dei sinistri denunciati dall'inizio del contratto assicurativo, riportante:

- la numerazione attribuita

- la data di accadimento

- la natura dell'evento

- lo stato del sinistro

- l'importo stimato per la sua definizione, o

- l'importo liquidato

- nonché, qualora il sinistro sia stato respinto, i motivi della sua reiezione.

È facoltà dell'Assicurato richiedere ed obbligo della società fornire lo stesso riepilogo anche in altre occasioni qualora l'Amministrazione lo richieda.

Art. 14. Procedura per la valutazione del danno

L'ammontare del danno è concordato con le seguenti modalità alternative:

a) direttamente dalla Società, o da un Perito da questa incaricato;

b) fra due Periti nominati uno dalla Società ed uno dal Contraente con apposito atto unico (“perizia formale”).

I due Periti devono nominarne un terzo quando si verifichi disaccordo fra loro ed anche prima su richiesta di uno di essi. Il terzo Perito interviene soltanto in caso di disaccordo e le decisioni sui punti controversi sono prese a maggioranza.

Ciascun Perito ha facoltà di farsi assistere e coadiuvare da altre persone, le quali potranno intervenire nelle operazioni peritali, senza però partecipare alla decisione.

Se una delle Parti non provvede alla nomina del proprio Perito o se i Periti non si accordano sulla nomina del terzo, tali nomine, anche su istanza di una sola delle Parti, sono demandate al Presidente del Tribunale nella cui circoscrizione è avvenuto il sinistro.

Fermo quanto disciplinato dall'art. 9 (Oggetto dell'Assicurazione) sugli onorari di periti e professionisti, le spese del proprio Perito sono a carico di ciascuna delle Parti che procede alla relativa nomina mentre, in caso di nomina del terzo Perito, sono ripartite in pari misura tra le parti.

Art. 15. Mandato dei Periti

I periti devono:

a) indagare su circostanze, natura, causa e modalità del sinistro;

b) verificare l'esattezza delle descrizioni e delle dichiarazioni risultanti dagli atti contrattuali, la loro rispondenza allo stato dei luoghi e riferire se al momento del sinistro esistevano circostanze che abbiano aggravato il rischio e che non sono state comunicate o comunque rese note alla Società;

c) verificare se il Contraente/Assicurato ha adempiuto agli obblighi di cui all'art. 13 (Denuncia dei sinistri-Impegni delle parti);

d) verificare l'esistenza, la qualità e la quantità ed il valore che le cose danneggiate avevano al momento del sinistro secondo i criteri di valutazione di cui all'Art. 16 (Valore delle cose assicurate e determinazione del danno);

e) verificare se il danno come riscontrato e accertato rientra, anche in considerazione delle modalità con le quali si è verificato, tra quelli assicurati con la presente polizza;

f) procedere alla stima ed alla liquidazione del danno e delle spese.

Le operazioni peritali verranno impostate e condotte in modo da non pregiudicare, per quanto possibile, l'attività, anche se ridotta, svolta nelle aree non direttamente interessate dal sinistro o nelle stesse porzioni utilizzabili dei Beni Immobili danneggiati. Qualora l'Assicurato abbia necessità di proseguire le attività che si svolgevano all'interno o mediante i beni distrutti o danneggiati dal sinistro e le operazioni peritali non sono state ancora intraprese, deve segnalare per iscritto tale circostanza alla Società mediante lettera o fax; trascorse .... ore da tale comunicazione potrà proseguire le attività senza che ciò possa impedire il suo diritto all'indennizzo; resta fermo, in ogni caso, l'obbligo per l'Assicurato di conservare le tracce e i residui del sinistro.

Nel caso di procedura per la valutazione del danno effettuata ai sensi dell'art. 14 (Procedura per la valutazione del danno – lett. b), i risultati delle operazioni peritali devono essere raccolti in apposito verbale (con allegate le stime dettagliate) da redigersi in doppio esemplare, uno per ognuna delle Parti.

I risultati delle valutazioni di cui ai punti d), e) ed f) sono obbligatori e vincolanti per le Parti, le quali rinunciano fin da ora a qualsiasi impugnativa, salvo il caso di dolo, errori materiali di conteggio, violenza nonché di violazione dei patti contrattuali, impregiudicata in ogni caso qualsivoglia azione od eccezione inerente all'indennizzabilità dei danni.

La perizia collegiale è valida anche qualora un Perito si rifiuti di sottoscriverla; di tale rifiuto deve comunque darsi atto nel verbale definitivo di perizia sottoscritto da tutti i Periti.

Art. 16. Valore delle cose assicurate e determinazione del danno

L'ammontare del danno è dato dal valore che le cose distrutte o danneggiate avevano al momento del sinistro o dal costo di riparazione delle cose danneggiate in connessione con il verificarsi dell'evento dannoso, col limite del valore che le stesse avevano al momento del sinistro.

La determinazione del danno viene eseguita separatamente per ogni singola partita di polizza.

Per “valore a nuovo” s'intende convenzionalmente:

– per i Beni Immobili, la spesa necessaria per l'integrale ricostruzione a nuovo del bene (al lordo degli oneri di urbanizzazione, progettazione, direzione lavori, fiscali e simili);

– per i Beni Mobili, la spesa necessaria per il loro rimpiazzo con altro nuovo uguale, o equivalente per rendimento economico (comprese le spese di trasporto, di montaggio, progettazione, direzione lavori, fiscali e simili).

Per i beni immobili e mobili con particolare valore storico, artistico, culturale e/o che rientrino nella disciplina del d.lgs. n. 42/2004, rientra nella definizione di “valore a nuovo” la spesa necessaria per la loro ricostruzione o ripristino, laddove sia attuabile.

Devono intendersi inclusi in garanzia anche i maggior costi e/o oneri che dovessero rendersi necessari ed inevitabili per l'osservanza di leggi, regolamenti ed ordinanze emessi da qualsiasi ente e/o autorità pubblica in caso di ricostruzione e/o ripristino di Beni Immobili e Mobili assicurati, in base alle disposizioni di legge in vigore al momento della ricostruzione nonché per gli eventuali collaudi, prove di idoneità e quant'altro necessario per il controllo del bene assicurato interessato dal sinistro, anche se apparentemente non leso, e ciò fino alla concorrenza di un importo pari al .... % (in lettere ....) del danno indennizzabile, nel limite della somma assicurata e con un massimo di € .... per sinistro ed anno.

L'attribuzione del valore che le cose danneggiate o distrutte avevano al momento del sinistro è ottenuta secondo i seguenti criteri:

I. Per i Beni Immobili – si stima il relativo “valore a nuovo”, al netto del deprezzamento determinato tenuto conto dello stato di conservazione, del grado di vetustà, delle modalità di costruzione, dell'ubicazione, della destinazione all'uso e di ogni altra circostanza concomitante che incida sul valore del bene;

II. Per i Beni Mobili – si stima il relativo “valore a nuovo”, al netto del deprezzamento determinato tenuto conto del tipo di bene, della funzionalità, della qualità, dello stato di manutenzione e di ogni altra circostanza concomitante che incida sul valore del bene.

L'ammontare del danno si determina:

– per Beni Immobili – applicando il criterio di cui al punto I alla spesa necessaria per costruire ex novo le parti distrutte e per riparare quelle soltanto danneggiate e sottraendo dalla stima così effettuata il valore dei residui dei beni danneggiati stessi.

– per Beni Mobili – applicando il criterio di cui al punto II e sottraendo dalla stima così effettuata il valore dei beni illesi ed il valore residuo dei beni danneggiati stessi.

Le spese di demolizione, sgombero, trasporto e trattamento dei residui del sinistro sono oggetto di stima separata, in quanto per esse non opera la regola proporzionale di cui all'art. 1907 c.c.

Relativamente ai danni di “Fenomeno elettrico e/o Elettronico” ai Beni Mobili costituenti Apparecchiature Elettroniche, l'ammontare del danno è determinato intendendo per tale:

1. in caso di danno parziale, la spesa per riparare o ripristinare il bene danneggiato nello stato funzionale in cui si trovava al momento del sinistro; in caso di danno non riparabile o per il quale le spese di riparazione eguagliano o superano il valore a nuovo del bene danneggiato, il danno viene considerato come da perdita totale del bene;

2. in caso di danno totale:

– per i beni con vetustà non superiore a .... (in lettere ....) anni, come anche per i beni di maggior vetustà se ancora reperibili sul mercato, la spesa per rimpiazzare il bene perduto con altro nuovo di uguali, se disponibili, o le cui prestazioni risultano più prossime a quelli da rimpiazzare;

– negli altri casi, il valore del bene è determinato tenendo conto del grado di vetustà, dello stato di conservazione, di usura e di ogni altra circostanza concomitante che incida sulla valutazione del bene stesso.

Art. 17. Pagamento dell'indennizzo

Verificata l'operatività della garanzia, valutato il danno e ricevuta la necessaria documentazione, la Società deve provvedere al pagamento dell'indennizzo entro .... giorni dalla data dell'atto di liquidazione del danno, sempre che sia trascorso il termine di .... giorni dalla data del sinistro senza che sia stata fatta opposizione e sempre che l'Assicurato, a richiesta della Società, abbia prodotto la documentazione richiesta per la denuncia del sinistro e sempre che dalla perizia e/o dalla documentazione non risulti il dolo del Contraente/Assicurato.

L'indennizzo da liquidarsi a termini di polizza verrà corrisposto anche in mancanza di chiusura di istruttoria (se aperta) da cui non emerga il dolo del Contraente/Assicurato, fermo l'obbligo per l'Assicurato di restituire quanto percepito, comprensivo di interessi legali e rivalutato monetaria secondo gli indici ISTAT, qualora sia emessa sentenza penale definitiva dalla quale risulti il dolo del Contraente/Assicurato o comunque la sussistenza di una o più cause di decadenza del diritto a percepire l'indennizzo in base alle Condizioni di Assicurazione.

Qualora un medesimo evento dannoso colpisca una pluralità di beni e/o di partite di danno, e per uno o più di essi/esse le Parti abbiano raggiunto un accordo per la liquidazione del rispettivo danno, tale liquidazione se richiesta dall'Assicurato avverrà anche se non vi è accordo per i restanti beni e/o per le restanti partite di danno. Resta altresì convenuto che franchigie e/o scoperti e/o limiti di indennizzo, salvo che sia diversamente previsto, verranno applicati sulla globalità del sinistro e non sui singoli beni e/o sulle singole partite di danno.

Art. 18. Limite massimo dell'indennizzo

Salvo l'ipotesi disciplinata dall'art. 1914 c.c. la Società non potrà mai essere tenuta a pagare una somma maggiore di quella assicurata.

Art. 19. Anticipo dell'indennizzo

L'Assicurato ha diritto di ottenere, prima della liquidazione del sinistro, il pagamento di un importo pari al .... % dell'importo minimo che dovrebbe essere pagato in base alle risultanze acquisite, a condizione che:

a) non siano sorte contestazioni sull'indennizzabilità del sinistro;

b) l'indennizzo complessivo sia prevedibile in almeno € .... (in lettere .... /00)

La verifica della sussistenza delle condizioni di cui ai punti a) e b) dovrà essere effettuata entro e non oltre il .... ° (in lettere ....) giorno dalla data del ricevimento della denuncia di sinistro da parte della Società; se le predette condizioni risultano soddisfatte, la Società provvede a liquidare l'anticipo entro e non oltre il .... ° (in lettere ....) giorno a decorrere dalla data in cui si è svolta con esito positivo la verifica del rispetto delle condizioni di cui sopra.

L'acconto non può essere comunque superiore ad € .... (in lettere .... /00) per sinistro e per anno.

Art. 20. Costituzione del premio ed adeguamento delle somme assicurate - Buona fede

Le somme assicurate previste in garanzia alle partite Beni Immobili e/o Beni Mobili vengono indicate in via preventiva e saranno soggette a conguaglio al termine d'ogni annualità assicurativa per gli importi che risulteranno, per ciascuna partita presa separatamente, in aumento fino ad un massimo del .... % ( .... percento) delle stesse.

Limitatamente alle partite di cui sopra, separatamente considerate, la Società s'impegna quindi a ritenere garantita un'ulteriore somma pari al .... % ( .... percento).

Il Contraente o l'Assicurato s'impegna a comunicare entro i .... (in lettere ....) giorni immediatamente successivi al termine d'ogni annualità assicurativa l'ammontare delle nuove somme da assicurare.

Qualora il Contraente o l'Assicurato non ottemperi all'obbligo di comunicare l'aumento dei valori di cui sopra, la presente condizione decade con inizio dalle ore 24 (ventiquattro) del .... ° giorno anzidetto, fermo il diritto della Società all'incasso del relativo premio.

Il Contraente s'impegna inoltre a pagare il conguaglio di premio, che sarà calcolato applicando sugli aumenti di valore, per il periodo d'assicurazione trascorso, la metà del tasso di polizza e, per il nuovo periodo, l'intero tasso di polizza; analogamente si procederà in caso di riduzione dei valori.

Le parti convengono che, qualora l'Assicurato abbia in buona fede omesso di fornire o fornito indicazioni inesatte od incomplete in ordine alle nuove somme da assicurare, la Società riconoscerà comunque la piena validità del contratto, fatto salvo il suo diritto a richiedere l'eventuale quota di premio non percepita in relazione alle nuove somme assicurate.

Art. 21. Riparto di coassicurazione 4

In caso di pluralità di assicurazioni stipulate per gli stessi danni assicurati con la presente polizza l'assicurazione è ripartita tra le Società assicuratrici elencate nel “Riparto” che segue, in base alle rispettive quote percentuali indicate. Il termine “Società” indica quindi tutte e ciascuna delle Compagnie assicuratrici elencate nel “Riparto”.

Ciascuna Società è, conseguentemente, tenuta alla prestazione in proporzione della rispettiva quota, esclusa ogni responsabilità solidale. Le Società coassicuratrici riconosceranno come validi ed efficaci anche nei propri confronti, tutti gli atti compiuti dalla Società delegataria per conto comune, fatta eccezione per l'incasso dei premi di polizza la cui regolazione verrà effettuata, eventualmente anche per il tramite dell'agente assicurativo / broker, direttamente con ciascuna Società interessata.

Società .... Quota .... % - Coassicuratrice (eventualmente Delegataria)

Società .... Quota .... % - Coassicuratrice (eventualmente Delegataria)

Società .... Quota .... % - Coassicuratrice (eventualmente Delegataria)

Nel caso in cui l'Assicurato ometta con dolo di comunicare la presenza di più assicurazioni per il medesimo danno a tutte le Società assicuratrici, queste ultime non saranno tenute a corrispondere l'indennizzo. Si applica, per tutto quanto non espressamente previsto dalle Condizioni, l'art. 1910 c.c.

Art. 22. Trattamento dei dati

Ai sensi del d.lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e successive modifiche, in particolare operate con il d.lgs. n. 101/2018 (Decreto Privacy Italiano), ciascuna delle parti acconsente al trattamento dei dati personali rilevabili dalla polizza o che ne derivino, per le finalità strettamente connesse agli adempimenti degli obblighi contrattuali da essa derivanti.

Art. 23. Disposizione finale

Per tutto quanto non espressamente previsto dalle presenti condizioni si applicano gli artt. 1904 e ss. c.c.

Art. 24. Tracciabilità dei flussi finanziari

La Società, il Contraente, l'Assicurato, l'agente assicurativo e/o il broker si impegnano ad osservare gli obblighi di tracciabilità dei flussi finanziari in ottemperanza a quanto previsto dalla l. n. 136/2010 e successive modifiche.

Il mancato assolvimento degli obblighi previsti dall'art. 3 della citata l. n. 136/2010 costituisce causa di risoluzione del contratto, ai sensi dell'art. 1456 c.c. e dell'art. 3, comma 8 della legge.

SCOPERTI, FRANCHIGIE E/O SOTTOLIMITI DI INDENNIZZO

In nessun caso la Società sarà tenuta a pagare per singolo sinistro e per periodo assicurativo somma maggiore di:

Massimo Indennizzo per sinistro ed anno: € ....

Garanzia / Tipologia di danno 5

a) Es. danno a fabbricati

Massimo indennizzo: € ....

Franchigia: € ....

Scoperto: % .... sul danno

b) Es. danni ad attrezzature

Massimo indennizzo: € ....

Franchigia: € ....

Scoperto: % .... sul danno

Limiti specifici di indennizzo (es. Fenomeni/Eventi atmosferici, Inondazioni, Mancato Freddo) 6

Massimo indennizzo: € ....

Franchigia: € ....

Scoperto: % .... sul danno

RIEPILOGO DELLE SOMME E VALORI ASSICURATI E CONTEGGIO DEL PREMIO DI POLIZZA

Partite assicurate

Capitali: € ....

Beni immobili: € ....

Beni mobili: € ....

Premio imponibile:

Premio imponibile: € ....

Imposte: € ....

Totale premio lordo annuo di polizza: € ....

ASSICURAZIONE CONTRO I DANNI A BENI MATERIALI

DOCUMENTO DI SINTESI

Il/La Sig./Sig.ra/la società ...., nato/a a ...., iscritta nel R.I. .... n. ...., il ...., residente/con sede legale in ...., alla via/piazza ...., CAP ...., C.F./P.IVA .... (da ora in poi “il Contraente” o “l'Assicurato”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ...., con sede legale in ...., alla piazza/via ...., P.IVA ...., iscritta nel registro delle imprese al n. .... capitale sociale ...., iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ...., in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ...., nato/a a ...., il .... (da ora in “l'Assicuratore”),

Massimo Indennizzo per sinistro ed anno: € ....

Garanzia / Tipologia di danno 7

a) Es. danno a fabbricati

Massimo indennizzo: € ....

Franchigia: € ....

Scoperto: % .... sul danno

b) Es. danni ad attrezzature

Massimo indennizzo: € ....

Franchigia: € ....

Scoperto: % .... sul danno

Limiti specifici di indennizzo (es. Fenomeni/Eventi atmosferici, Inondazioni, Mancato Freddo) 8

Massimo indennizzo: € ....

Franchigia: € ....

Scoperto: % .... sul danno

Partite assicurate

Capitali: € ....

Beni immobili: € ....

Beni mobili: € ....

Premio imponibile:

Premio imponibile: € ....

Imposte: € ....

Totale premio lordo annuo di polizza: € ....

DESCRIZIONE DEL RISCHIO

L'Assicuratore, alle condizioni tutte della presente Polizza, assicura i danni materiali a beni immobili e dei mobili in questi compresi dell'Assicurato come di seguito precisati:

Immobile sito in:

via .... n. .... scala .... piano .... int. ....

Comune di .... Prov. .... c.a.p. ....

DATI DI POLIZZA

Polizza n. ....

Decorrenza polizza: dalle ore 24,00 del .... / .... / ....

Scadenza polizza: alle ore 24,00 del .... / .... / ....

Luogo e data ....

Il Contraente/Assicurato ....

Ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c., il Contraente/Assicurato dichiara di approvare specificamente le seguenti condizioni: Art. 4: Riferimento alle norme di legge - Foro competente; Art.5: Pagamento del premio- Termini di rispetto; Art. 6: Diritto di surroga; Art. 8: Ispezione dei beni assicurati; Art. 10: Cose Escluse dall'Assicurazione; Art. 11: Indennizzi - Limitazioni - Massima esposizione della Società; Art. 12: Esclusioni; Art. 13: Denuncia dei sinistri - Impegni delle parti; Art. 14: Procedura per la valutazione del danno; Art. 15: Mandato dei Periti; Art. 16: Valore delle cose assicurate e determinazione del danno; Art. 17: Pagamento dell'indennizzo; Art. 18: Limite massimo dell'indennizzo

Luogo e data ....

Il Contraente/Assicurato ....

[1] È possibile per le parti concordare il rinnovo tacito alla scadenza.

[2] Nella presente parte della nota informativa si indicano i costi fissi e variabili applicati, le maggiorazioni (addizionali di frazionamento), di regola previste, e applicate sotto forma di percentuali sul premio in base ai periodi di frazionamento, spese per visita medica, costi per l'intermediazione ed eventuali sconti.

[3] Le parti indicano specificamente eventuali beni, come ad esempio beni preziosi presenti nell'immobile assicurato ai quali non è estesa la copertura assicurativa. Si tratta, quindi, di beni che, per il valore consistente o per la presenza del tutto occasionale all'interno dell'immobile necessitano eventualmente della stipula di una polizza ad hoc.

[4] La presente clausola sarà inserita solo in caso di coassicurazione.

[5] In questa parte è possibile specificare i vari importi in relazione ai diversi beni assicurati (es. danni ad edifici, danni a beni mobili), con individuazione specifica di importi massimi, franchigie e scoperti assicurativi.

[6] Nella presente parte della polizza sono indicati specificamente gli eventuali limiti previsti con riferimento a particolari ipotesi ricomprese nell'oggetto dell'assicurazione ai sensi dell'articolo 9, ma indennizzati in alcuni limiti fissati nella polizza medesima

[7] In questa parte è possibile specificare i vari importi in relazione ai diversi beni assicurati (es. danni ad edifici, danni a beni mobili), con individuazione specifica di importi massimi, franchigie e scoperti assicurativi.

[8] Nella presente parte della polizza sono indicati specificamente gli eventuali limiti previsti con riferimento a particolari ipotesi ricomprese nell'oggetto dell'assicurazione ai sensi dell'art. 9, ma indennizzati in alcuni limiti fissati nella polizza medesima

Commento

Nozione e funzione del contratto di assicurazione contro i danni a beni materiali; elementi comuni e profili differenziali con le figure affini

L'assicurazione contro i danni a beni materiali rientra nei contratti assicurativi contro i danni, caratterizzati dalla funzione di tenere indenne il contraente assicurato del danno prodotto ad un suo bene materiale da un sinistro; in ciò, quindi, questo tipo di assicurazione si differenzia sia dall'assicurazione contro la responsabilità civile (art. 1917 c.c.), in cui il danno che si intende indennizzare è quello causato dallo stesso soggetto assicurato a terzi, che dall'assicurazione sulla vita (art. 1882 c.c.), la cui finalità è quella di garantire che sia erogato un capitale oppure una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita umana.

L'assicurazione contro i danni a beni materiali ha la funzione di tenere indenne il contraente assicurato dalle conseguenze dannose derivanti da un determinato evento, e segnatamente da un evento che colpisce beni di cui l'assicurato ha la proprietà o la disponibilità in quanto titolare di un diritto personale di godimento. Si tratta, quindi, di un contratto che, analogamente all'assicurazione per la responsabilità civile, mira a trasferire un rischio dalla sfera giuridico patrimoniale del contraente assicurato a quella della impresa assicuratrice; tuttavia mentre nell'assicurazione contro i danni a beni materiali viene ad essere assicurato uno o più beni puntualmente individuati (c.d. “assicurazione di beni”), nell'assicurazione per la responsabilità civile si vuole tutelare il patrimonio dell'assicurato complessivamente inteso (c.d. “assicurazione di patrimoni”).

Ad accomunare l'assicurazione contro i danni a beni materiali agli altri contratti assicurati è, quindi, la natura intrinsecamente aleatoria, consequenziale al fatto che il rischio che si intende assicurare è, come tale, un elemento imprevedibile, la cui realizzazione è solo eventuale ed incerta.

L'aleatorietà che connota tali contratti rende quindi comprensibile il fatto che l'indennizzo cui l'assicurato avrà diritto nel caso in cui si verifichi la situazione di rischio assicurata sia più elevato e non corrisponda a quanto, a propria volta, l'assicurato eroga alla compagnia assicuratrice attraverso il pagamento dei premi; è anche in questo che si coglie l'alea dei contratti assicurativi, se si considera che, nel caso in cui si verificherà l'evento oggetto di copertura assicurativa, il soggetto assicurato avrà diritto ad un indennizzo di importo superiore a quello dei premi corrisposti; così come, da altra prospettiva, nel caso in cui l'evento assicurato non si verifichi, sarà la impresa assicuratrice ad incamerare i premi senza dover corrispondere alcunché. La natura aleatoria del contratto di assicurazione contro i danni a beni materiali spiega, quindi, perché ad esso, analogamente agli altri contratti assicurativi, non si applichino i rimedi contrattuali della rescissione per lesione (artt. 1448 e ss. c.c.) e della risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta (artt. 1467 e ss. c.c.); ciò si spiega proprio per l'aleatorietà nell'allocazione dei rischi e dei vantaggi economici tra i contraenti e della loro eventuale misura.

Del resto, occorre anche considerare che la natura aleatoria dei contratti assicurativi si coglie esclusivamente se si guarda al contratto una prospettiva individuale, ossia se si considerano i singoli contratti assicurativi isolatamente considerati; l'attività delle imprese assicuratrici, infatti, che ha natura necessariamente imprenditoriale e professionale, postula l'assunzione di una moltitudine di rischi, tra loro omogenei o comunque distinguibili per tipologie omogenee, rispetto alla quale è determinante la stima statistica, effettuata con metodi scientifico-matematici, del possibile verificarsi degli eventi assicurati, in base alla quale è poi possibile per queste determinare la misura del premio assicurativo, ossia del corrispettivo dovuto dal singolo contraente assicurato.

In questa prospettiva, può allora dirsi che se sono aleatori i contratti di assicurazione non lo è l'attività assicurativa, poiché il rischio di cui si fa carico la compagnia assicuratrice con la conclusione del contratto di assicurazione è, in realtà, solo apparente, atteso che esso viene distribuito attraverso la stipula di tanti contratti assicurativi, con conseguente possibilità di conseguimento di un lucro che scaturisce dalla differenza tra premi che vengono corrisposti da tutti i contraenti assicurati e gli indennizzi che vengono invece erogati dalle compagnie assicurative nei soli casi in cui si verificano gli eventi oggetto di copertura assicurativa. Ciò giustifica, quindi, anche la dimensione pubblicistica di tale disciplina e in particolare di quella dei soggetti esercenti l'attività assicurativa: considerato che le imprese di assicurazione, per il tipo di funzione economico-giuridica che sono deputate a svolgere in termini di allocazione dei danni in settori sensibili (ad es. circolazione stradale, responsabilità professionale) attraverso la stipulazione di contratti assicurativi, gestiscono notevoli risorse finanziarie reperite attraverso la raccolta dei premi, esse esercitano un'attività che ha quindi notevole rilievo in ambito macroeconomico, che ne giustifica l'assoggettamento ad una speciale disciplina pubblicistica. Ciò spiega, quindi perché il contratto di assicurazione è un tipico contratto di impresa (Cass. III, n. 3096/1972) e perché è necessario l'impresa di assicurazione sia esercitata solo da un istituto di diritto pubblico, da una società per azioni e da mutue assicurative (artt. 1883 e 1884 c.c.) con conseguente assoggettamento all'osservanza di una disciplina speciale che attualmente trova la sua collocazione sistematica nel c.d. Codice delle Assicurazioni Private (d.lgs. n. 209/2005). La rilevanza pubblicistica delle attività esercitate dalle imprese di assicurazione comporta anche che esse siano sottoposte al controllo di un'apposita autorità amministrativa indipendente, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni Private (IVASS) e di Interesse Collettivo, la quale, tra l'altro, deve anche autorizzare preventivamente l'inizio dell'esercizio dell'attività di impresa.

L'assicurazione contro i danni a beni materiali, come tipologia specifica dell'assicurazione contro i danni, rientra, unitamente ai citati contratti di assicurazione contro la responsabilità civile e sulla vita, nella categoria delle assicurazioni private o di tipo contrattuale, la cui operatività è, quindi, pur sempre riconducibile alla preventiva sottoscrizione di un contratto, anche se in taluni casi obbligatorio come nell'assicurazione contro la responsabilità civile automobilistica (c.d. “r.c.a.”); in ciò, quindi, essa si differenzia dalle assicurazioni cd. sociali (quali, ad esempio, quella contro gli infortuni sul lavoro e contro le malattie), le quali, invece, derivano direttamente da specifiche previsioni di legge, costituendo altrettante forme di previdenza obbligatoria del lavoro. Nel caso delle assicurazioni sociali, quindi, si è al di fuori dell'area delle assicurazioni contrattuali propriamente intese, trattandosi di assicurazioni che operano ex lege, in virtù dell'esistenza di rapporti di lavoro e rispetto alle quali non assume alcun rilievo la volontà contrattuale, discendendo la relativa previsione direttamente dalla legge; esse, quindi, presentano una forte connotazione pubblicistica e non a caso assumono rilievo nell'ambito previdenziale.

L'assicurazione contro i danni a beni materiali, più specificamente, può definirsi come il contratto con il quale il contraente assicura il rischio che può derivargli da determinati eventi imprevedibili a beni di natura patrimoniale di cui ha la proprietà, o sui quali vanta la titolarità di diritti reali, o ne ha la disponibilità in quanto titolare di diritti personali di godimento: non occorre, infatti, che la relazione che lega il soggetto assicurato ai beni assicurati sia di tipo proprietario, essendo sufficiente che alla base vi sia un qualunque tipo di rapporto economico-giuridico, in virtù del quale il titolare sopporti il danno i conseguenza del verificarsi di un evento dannoso (Cass. III, n. 9469/2004; Cass. III, n. 15107/2013).

La funzione indennitaria postula, quindi, in primo luogo, che, al momento della stipula del contratto di assicurazione, sussista un interesse da tutelare, con la conseguenza che, in mancanza di quest'interesse, il contratto è affetto da nullità ai sensi dell'art. 1904 c.c. Nel caso di assicurazione contro i danni a beni materiali la sussistenza dell'interesse deve essere verificata proprio in virtù del rapporto di natura economica che sussiste tra i beni assicurati, il relativo valore e l'assicurato; il che spiega, quindi, perché non è legittimato a stipularlo esclusivamente il proprietario; si pensi, ad esempio, ad un conduttore che abbia necessità di assicurare alcuni beni di cui gode a titolo di locazione oppure ad un vettore che abbia l'esigenza di assicurare le merci che trasporta.

L'interesse dell'assicurato deve escludersi non solo quando non ricorre una situazione di rischio da tutelare, perché questi ha cessato di esistere prima della stipula del contratto o non è mai esistito (art. 1895 c.c.) – il che rende parimenti nullo il contratto per mancanza di un elemento essenziale che, in sostanza, pregiudica in radice la realizzazione della funzione tipica del contratto assicurativo come volto ad assicurare una copertura rispetto ad un determinato rischio -, ma anche quando, ad esempio, al momento dell'assicurazione il bene assicurato sia stato trasferito a terzi ed il contraente non ne abbia più la disponibilità; in questi casi, infatti, non sussiste un interesse del contraente a stipulare il contratto assicurativo che, quindi, nel caso di stipula sarà nullo, perché in questo caso difetta sin dall'origine non tanto l'elemento del rischio ma la stessa funzione indennitaria. Un accordo di questo tipo, infatti, nel prevedere l'obbligo dell'impresa assicuratrice di corrispondere l'indennizzo al verificarsi di un evento che esula dalla sfera giuridica e patrimoniale del contraente assicurato, finisce per non assolvere ad alcuna funzione indennitaria e, anzi, può comportare la possibilità, nel caso in cui l'evento assicurato si verifichi, che il soggetto assicurato consegua un vero e proprio lucro ingiustificato, poiché egli può ricevere una prestazione apparentemente indennitaria rispetto ad un evento che non lo danneggia affatto. In particolare, come affermato anche recentemente dai Giudici di Legittimità, il sinallagma contrattuale nei contratti assicurativi e in particolare contro i danni è rappresentato “dallo scambio della promessa di pagare l'indennità da parte dell'assicuratore a fronte del versamento del corrispettivo”, laddove, invece, “la misura del premio non entra nello scambio privatistico, perché è condizionata da fattori esogeni derivanti dalla considerazione non del rischio del singolo contratto, ma di quello medio calcolato sulla base di elementi probabilistici in relazione ad una massa di rischi omogenei”. Anche con riferimento a tale schema contrattuale assume un rilievo preminente la verifica in relazione alla causa in concreto del contratto: si è così affermato che “qualora, in virtù di specifiche clausole delimitative dell'oggetto del contratto a favore dell'assicuratore, la responsabilità di quest'ultimo sia eliminata o ridotta senza una corrispondente modifica del premio, occorre verificare se il piano di distribuzione dei rischi soddisfi il requisito della causa in concreto o se vi sia uno squilibrio significativo tra i diritti e gli obblighi delle parti che, difettando l'assunzione di un rischio in capo all'assicuratore, determina il venire meno dell'interesse per l'assicurato alla stipulazione del contratto, così da rendere privo di giustificazione lo spostamento patrimoniale posto a suo carico e, quindi, sanzionabili, per difetto originario o sopravvenuto di causa, le menzionate clausole delimitative dell'oggetto negoziale” (Cass. III, n. 14595/2020)

Ciò del resto è evidentemente escluso dalla stessa funzione indennitaria del contratto di assicurazione contro i danni, che si desume anche da alcune regole specifiche dettate dal legislatore, in particolare all'art. 1908, comma 1 c.c., che sancisce che, nell'accertare il danno, non possa attribuirsi alle cose perite o danneggiate un valore superiore a quello che esse avevano al momento del sinistro: tale norma si giustifica proprio alla luce della finalità di evitare che il verificarsi dell'evento dannoso possa rappresentare un'occasione non già per consentire all'assicurato di essere reintegrato nella situazione patrimoniale preesistente (secondo la logica tipica del risarcimento del danno nel diritto civile e quella indennitaria sottesa all'assicurazione), ma per conseguire un guadagno, ossia un'utilità ingiustificata. Analoga ratio è alla base della disposizione di cui all'art. 1909 c.c. che prevede, nel caso in cui l'assicurazione sia stata stipulata per un importo che supera il valore del bene assicurato (c.d. “soprassicurazione”), a seconda dei casi, la conseguente possibilità per l'impresa assicuratrice di far valere la nullità del contratto, laddove vi sia il dolo del contraente assicurato, oppure la riduzione dell'indennizzo fino alla concorrenza del valore reale del bene assicurato e la corrispondente riduzione del premio, nel caso in cui la sovrastima del bene non sia conseguente al dolo del contraente assicurato.

Il contratto di assicurazione contro i danni a beni materiali ha natura consensuale, per cui si perfeziona con lo scambio dei consensi delle parti legittimamente prestato, ed a titolo oneroso, perché richiede il pagamento di un corrispettivo (il premio assicurativo), la cui stima, come anticipato, è frutto di una complessa valutazione di natura statistica probabilistica di elaborazione del rischio collettivo assunto dalla impresa assicuratrice nella conclusione di una serie di contratti assicurativi, e, quindi, di una massa di rischi. Quanto alla forma, esso può essere concluso anche oralmente, non essendo richiesta la forma scritta ad substantiam, ma ad probationem, con la conseguenza che, ai sensi dell'art. 1888 c.c., in caso di contestazione di una delle parti, la relativa stipula deve essere necessariamente provato per iscritto, ad esempio con la produzione della polizza o di altro documento sottoscritto dall'assicuratore. Su questa tematica si è di recente affermato che non costituisce documentazione idonea a integrare il requisito della forma scritta ad probationem la produzione di e-mail, che, in quanto prive di firma elettronica certificata, non hanno l'efficacia probatoria propria delle scritture private e non possono documentare in via diretta la stipula del contratto, essendo quindi liberamente apprezzabili dal giudice (Trib. Napoli 20 maggio 2019, n. 5145).

Si tratta inoltre, come già anticipato, di un contratto a prestazioni corrispettive, purché si abbia chiaro che l'obbligo dell'assicurato di corrispondere il premio e quello dell'assicuratore di erogare l'indennizzo al verificarsi dell'evento assicurato sono sì in stretta correlazione, nel senso che in mancanza dell'una non potrebbe realizzarsi l'altra prestazione, ma l'esecuzione dell'una, quella di cui è gravata l'impresa assicuratrice, è soltanto eventuale, il che deriva, come evidenziato, dalla natura aleatoria del contratto e giustifica la già citata mancata applicazione di quei rimedi, come la rescissione per lesione e la risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta, che appaiono più specificamente tesi ad assicurare l'equilibrio economico delle prestazioni ed il sinallagma genetico e funzionale. Come si è visto, infatti, tale equilibrio nel caso del contratto di assicurazione, considerato sempre in una prospettiva, per così dire, individuale, può ben mancare e non solo perché una delle due prestazioni (quella dell'assicuratore) può anche non trovare spazio, qualora non si verifichi l'evento dannoso, ma anche perché non vi è un rapporto di corrispondenza economica tra il valore della prestazione dell'assicurato, desumibile dalla misura del premi, e quello della prestazione dell'impresa assicuratrice, risultante dall'entità dell'importo massimo che questa si obbliga a corrispondere.

Inoltre, il contratto di assicurazione contro i danni a beni materiali è, al pari degli altri contratti di assicurazione, un contratto ad esecuzione prolungata, nel senso che non esaurisce i propri effetti nel momento della relativa stipulazione ma produce effetti che si prolungano nel tempo, tant'è che la sua efficacia è protratta nel tempo, in correlazione, quindi, con il protrarsi nel corso del tempo dell'esigenza dell'assicurato che è alla base del contratto e, conseguentemente, con l'esecuzione della prestazione consistente nel pagare il premio assicurativo da parte di quest'ultimo. Ciò implica, quindi, che entrambe le prestazioni che scaturiscono dal contratto, quella di corrispondere il premio assicurativo e di tenere indenne dal rischio il contraente assicurato sono destinate a durare nel tempo, fino al verificarsi dell'evento assicurato o alla scadenza del rapporto assicurativo, ove pattuita.

Dal punto di vista della previsione legislativa, il contratto di assicurazione contro i danni non è assoggettato a particolari oneri formali, nel senso che per esso non ne è prescritta la forma scritta ai fini della validità, ma soltanto ad probationem (art. 1888 c.c.), cioè per dimostrarne l'esistenza in giudizio. È altrettanto vero, però, che la funzione stessa del contratto, che presuppone l'analitica predeterminazione di una serie di condizioni contrattuali concernenti, in primo luogo, la descrizione degli eventi oggetto di garanzia assicurativa, rende evidente che questo tipo di contratto nella prassi quotidiana viene ad essere stipulato per iscritto praticamente sempre.

Esso, peraltro, risulta redatto secondo le modalità di cui agli artt. 1341 e 1342 c.c.; si tratta, infatti, di contratti il cui contenuto è di regola predeterminato dalle imprese assicuratrici in modo unilaterale, al fine di regolare una serie indefinita di rapporti contrattuali, tra essi distinti, ad esempio, proprio in base all'evento dannoso oggetto di copertura assicurativa. Anzi, frequentemente, nella prassi, il contratto di assicurazione contro i danni a beni materiali si compone di un modulo precompilato nel quale sono riportati i dati dei contraenti, il bene assicurato, le prestazioni essenziali (il premio assicurativo, il valore delle cose assicurate, l'importo massimo assicurato, l'eventuale previsione di una franchigia) e alcune delle condizioni generali di contratto, ossia quelle che devono essere oggetto di specifica approvazione ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c., e che sono contenute, unitamente a tutte le altre condizioni predeterminate dalla compagnia assicuratrice, all'interno di un vero e proprio “fascicolo”, di regola denominato “Condizioni generali di contratto”.

Ciò pone, tra l'altro, il problema delle modalità con le quali deve effettuarsi la specifica sottoscrizione di questo tipo di clausole ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c., specie quando questa avvenga in via cumulativa con riferimento a una serie di condizioni generali di contratto; sul punto, è opportuno osservare che il più recente orientamento della Corte di Cassazione afferma l'invalidità e inefficacia ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c. della sottoscrizione che sia apposta in calce ad un richiamo “in blocco” di tutte le condizioni generali di contratto o di gran parte di esse, comprese quelle prive di carattere vessatorio (Cass. VI, n. 9492/2012; Cass. VI, n. 17939/2018); in questo caso, infatti, non può ritenersi soddisfatto l'interesse dell'ordinamento a che l'assicurato, contraente “debole”, presti adeguata attenzione alle condizioni ad egli sfavorevoli, atteso che queste ultime sono contenute in un elenco che contempla anche quelle clausole che non presentano queste caratteristiche. La ratio della norma, infatti, è assicurare che in fase di approvazione le clausole vessatorie siano tenute distinte dalle altre condizioni generali di contratto e, soprattutto, dalle clausole che non sono tali e che siano indicate specificamente in maniera tale da suscitare l'attenzione del sottoscrittore e renderlo pienamente consapevole della portata e delle conseguenze, economiche e giuridiche, di quanto va a sottoscrivere.

Proprio per la funzione indennitaria dell'assicurazione contro i danni a beni materiali e per la centralità che assume il rischio in questo tipo di contratto, particolare rilevanza assumono, all'interno della disciplina codicistica, gli obblighi informativi che gravano sui contraenti e in particolare sul contraente assicurato, sia nella fase antecedente alla stipula del contratto, sia nella fase successiva. A tale logica si ricollega la previsione contenuta nell'art. 1892 c.c. in base alla quale eventuali dichiarazioni inesatte o reticenti del contraente assicurato, che quindi abbia dichiarato circostanze in tutto o in parte non corrispondenti alla realtà o abbia omesso di riferire alcune circostanze tali da inficiare il processo di libera autodeterminazione della volontà delle parti, nel senso che senza di esse l'assicuratore non avrebbe dato il suo consenso o lo avrebbe dato a condizioni diverse da quelle poi concretamente pattuite, danno luogo all'annullamento del contratto, sempre che siano il frutto di dolo o colpa grave del contraente assicurato (art. 1892, comma 1 c.c.); l'azione di annullamento, esercitabile da parte dell'assicuratore, è soggetta al breve termine di decadenza di tre mesi, che decorre dal giorno in cui ha avuto conoscenza dell'inesattezza della dichiarazione (art. 1892, comma 2 c.c.); inoltre, la norma in esame prevede che qualora l'evento dannoso si verifichi prima che sia decorso il primo anno di vigenza del contratto, l'assicuratore non è tenuto a corrispondere l'indennizzo pur mantenendo intatto il suo diritto a riscuotere i premi che devono essere corrisposti nel periodo di assicurazione in corso al momento in cui viene domandato l'annullamento giudiziale del contratto e, in ogni caso, al premio concordato per il primo anno (art. 1892, comma 3 c.c.).

Nel caso in cui, diversamente, le dichiarazioni inesatte o reticenti non siano frutto di dolo o colpa grave del contraente assicurato, esclusa la possibilità di agire per ottenere l'annullamento del contratto, la legge attribuisce all'assicuratore la facoltà di recedere dallo stesso; anche in questo caso il diritto potestativo di recesso dev'essere esercitato entro il breve termine decadenziale di tre mesi dalla conoscenza dell'inesattezza o della reticenza della dichiarazione resa dall'assicurato (art. 1893, comma 1 c.c.). In questi casi il legislatore ha inteso anche disciplinare l'ipotesi in cui il sinistro si verifichi prima che l'assicuratore abbia contezza dell'inesattezza o reticenza della dichiarazione resa dall'assicuratore, o prima che questi abbia comunicato di voler recedere dal contratto: in questo caso, infatti, è previsto che l'indennizzo dovuto venga ridotto in proporzione della differenza tra il premio pattuito e che quello che avrebbe dovuto essere corrisposto in caso di conoscenza del reale stato delle cose (art. 1893, comma 2 c.c.).

Tali disposizioni rendono evidente, quindi, il ruolo centrale che nell'assicurazione contro i danni, e più in generale nei contratti assicurativi, assume il comportamento delle parti nella fase innanzitutto precedente alla stipula del contratto, in particolare sotto il profilo degli obblighi informativi: sono proprio le informazioni raccolte in questa fase dall'assicuratore, e quindi fornite dall'assicurato, in relazione al tipo di rischio assicurato e al valore del bene assicurato, che costituiscono la base sulla quale poi concretamente l'assicuratore non solo decide se procedere oppure no ad assicurare il rischio, ma anche a determinare il proprio impegno assicurativo, ossia il valore massimo della prestazione che si impegna ad eseguire in caso di verificazione del sinistro e, conseguentemente, anche la misura del premio, ossia del corrispettivo dovuto dal contraente assicurato al fine di assicurare il rischio.

Di regola, al fine di assicurare la piena cognizione dell'assicuratore in ordine al rischio assicurato, la stipula della polizza è preceduta dalla compilazione di un questionario contenente una serie di domande rivolte al contraente. Sul punto la Corte di Cassazione ha di recente affermato che tale questionario, pur non assolvendo alla funzione di tipizzazione delle possibili cause di annullamento del contratto di assicurazione per dichiarazioni inesatte o reticenti, denota comunque l'intenzione dell'assicuratore di attribuire particolare rilevanza a determinati requisiti e a sollecitare l'attenzione del contraente a fornire risposte complete e veritiere sui quesiti medesimi; con la conseguenza che gli aspetti oggetto del questionario e le relative risposte devono essere valutate dal giudice in sede di verifica del carattere determinante, per la formazione del consenso, dell'inesattezza o della reticenza (Cass. III, n. 8895/2020).

Ad ogni modo gli obblighi informativi non cessano nella successiva fase di esecuzione del rapporto contrattuale: nel caso di diminuzione in sede esecutiva del rischio inizialmente assicurato, infatti, è previsto che, qualora l'assicurato comunichi dei mutamenti che incidano sul rischio e che ne determinino una diminuzione tale che, se fosse stata conosciuta al momento della conclusione del contratto, avrebbe comportato l'applicazione di un premio inferiore, l'assicuratore, con decorrenza dalla scadenza del premio o della rata di premio successiva alla comunicazione, non potrà che esigere un minor premio, salva la facoltà di recedere dal contratto nel termine breve di due mesi dal giorno in cui è fatta la dichiarazione (art. 1897, comma 1 c.c.); in questo caso il recesso ha efficacia dopo un mese (art. 1897, comma 2 c.c.), e ciò proprio per salvaguardare l'interesse del contraente assicurato e consentirgli, in questo modo, di procedere eventualmente alla conclusione di un nuovo contratto con un altro assicuratore, senza soluzione di continuità col precedente ed evitando, in questo modo, che vi siano periodi di scopertura del rischio.

Analogamente, nel caso di aggravamento del rischio è previsto, in primo luogo, che l'assicurato ne dia conoscenza immediata all'assicuratore, sempre che si tratti di un mutamento del rischio che, se fosse esistito e fosse stato appreso come tale dall'assicuratore al momento della stipula del contratto, questi non avrebbe acconsentito alla sua conclusione, oppure vi avrebbe acconsentito ma in cambio di un premio più elevato.

In questo caso è prevista la facoltà per l'assicuratore di recedere dal contratto, nel breve termine di decadenza di un mese dalla comunicazione dell'aggravamento del rischio (art. 1898 c.c.); a seconda che si tratti di un aggravamento che incida al punto tale da escludere, se conosciuto prima, la stipula del contratto, o di un aggravamento che incida al punto da rideterminare il premio, è previsto che il recesso dell'assicuratore abbia o non abbia efficacia immediata; in ogni caso è fatto salvo il diritto dell'assicuratore di riscuotere i premi relativi al periodo di assicurazione in corso al momento della comunicazione della dichiarazione di recesso (art. 1898, comma 4 c.c.). Anche con riferimento a tale ipotesi è poi prevista una specifica disciplina nel caso in cui il sinistro si verifichi prima che siano trascorsi i termini per la comunicazione del recesso, che differenzia l'ipotesi in cui l'aggravamento è tale da comportare che il contratto assicurativo non sarebbe stato stipulato, nel qual caso l'assicuratore non è tenuto ad indennizzare il sinistro, da quella in cui l'aggravamento conosciuto sin dall'inizio avrebbe determinato alla stipula del contratto a condizioni diverse; in questo qual caso è prevista, analogamente al caso della sopravvenuta diminuzione del rischio, una riduzione dell'indennizzo che tenga conto del rapporto tra il premio concordato e quello che si sarebbe stabilito se si fosse conosciuto l'aggravamento al momento della stipula del contratto (art. 1898, comma 5 c.c.).

Le clausole di regolazione del premio

Proprio nell'ottica della necessità di assicurare una correlazione tra rischio assicurato e misura del premio, hanno assunto un particolare rilievo, in virtù della loro diffusione nella prassi dei contratti assicurativi, le clausole c.d. di regolazione del premio: in base a questo tipo di clausola, infatti, le parti al momento del contratto prevedono che una percentuale della misura del premio è predeterminata al momento della conclusione dell'accordo e rimane fissa durante il rapporto, mentre un'altra percentuale è individuata in misura variabile, che viene, a propria volta, stabilita in considerazione di una serie di circostanze (si pensi, ad esempio, a circostanze variabili come il fatturato di un'azienda o il numero dei lavoratori dipendenti, oppure la produzione netta nel caso in cui sia assicurato un complesso di beni aziendali).

In particolare, in questi casi si è posto il problema se nel caso in cui l'assicurato ometta di comunicare all'assicuratore quegli elementi di fatto ai quali è commisurata la quota variabile del premio assicurativo, il comportamento dell'assicurato possa essere equiparato, in sostanza, all'ipotesi dell'omesso integrale pagamento del premio – che, ai sensi dell'art. 1901, comma 1 c.c., comporta il rilevante effetto della sospensione dell'assicurazione e quindi della copertura assicurativa fino alle ore 24 del giorno in cui il premio è poi pagato –, ovvero se tale violazione degli obblighi informativi debba essere oggetto di una valutazione più complessiva, da svolgere caso per caso in concreto in base ai principi che governano i doveri di buona fede contrattuale.

Con la decisione n. 4631/2007 le Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione, componendo il contrasto che si era creato sul punto, hanno sancito il principio di diritto in virtù del quale l'obbligo di comunicazione delle circostanze che incidono sulla componente variabile del premio assicurativo costituisce un'obbligazione autonoma e distinta da quella di pagamento del premio tout court indicata dall'art. 1901 c.c.; con la conseguenza che essa va valutata autonomamente in base alle regole generali che presiedono la tematica dell'adempimento delle obbligazioni, e quindi in correlazione anche con il dovere di buona fede contrattuale di cui agli artt. 1175 e 1375 c.c., alla luce del quale va quindi valutata la rilevanza dell'inadempimento e la sua incidenza all'interno della complessiva regolamentazione del rapporto giuridico dettata dalle parti. Con l'ulteriore conseguenza che, sotto il profilo pratico, l'inadempimento di tale obbligo non potrà comportare automaticamente l'effetto di sospensione del contratto assicurativo ai sensi dell'art. 1901 c.c., ma dovrà essere oggetto di una valutazione complessiva da parte del giudice che, appunto, tenga conto delle complessive pattuizioni contrattuali e valuti il comportamento dell'assicurato anche in base al canone della buona fede. Il principio di diritto affermato dalle Sezioni Unite è stato ribadito anche dalla giurisprudenza successiva (Cass. VI, n. 26783/2011; Cass. III, n. 28472/2013).

A proposito del pagamento del premio, si segnala che nella pratica si osserva talvolta l'inserimento della clausola c.d. appendice di vincolo complesso, che consiste in un accordo trilaterale in virtù del quale l'assicuratore si obbliga, in caso di sinistro, a versare l'indennizzo nelle mani del terzo vincolatario. Secondo la giurisprudenza tale clausola dev'essere qualificata come contratto in favore di terzo, con conseguente diritto di quest'ultimo di pretendere, ai sensi dell' art. 1411, comma 2, c.c., non solo l'esecuzione della prestazione principale (così ad esempio Cass. III, n. 11373/2024 e Cass. II, n. 36127/2023), ma anche l'osservanza degli obblighi di correttezza e buona fede, che impongono ad esempio al contraente di metterlo a conoscenza delle condizioni contrattuali e degli eventuali limiti posti dalle stesse all'esercizio del diritto all'indennizzo.

L'autonomia privata tra clausole limitative dell'oggetto e clausole limitative della responsabilità

Tra le clausole vessatorie rientrano certamente quelle che limitano la responsabilità dell'assicuratore nei confronti dell'assicurato, riconducibili alla più amplia categoria delle clausole di esonero da responsabilità di cui all'art. 1229 c.c.; tale norma prevede, al primo comma, la nullità di qualunque patto che escluda o limiti preventivamente la responsabilità del debitore nei casi di dolo o colpa grave e, al secondo comma, di qualunque patto preventivo di esonero o limitazione da responsabilità nei casi in cui il comportamento del debitore o dei suoi ausiliari integri la violazione di obblighi derivanti da norme di ordine pubblico. Con questo tipo di previsione il legislatore ha inteso assicurare la serietà del vincolo giuridico derivante dall'assunzione di obbligazioni, altrimenti compromessa nel caso in cui si ammettesse la validità di clausole di esonero della responsabilità e, in un'ottica più generale, la tutela del credito, che postula necessariamente un legame indissolubile tra debito e responsabilità e, conseguentemente, la protezione della certezza dei traffici giuridici ed economici, che risulterebbe a sua volta vulnerata laddove si ammettesse la possibilità per il debitore di non rispondere delle conseguenze giuridiche e patrimoniali derivanti dai suoi comportamenti caratterizzati da dolo o colpa grave.

Dalle clausole di esonero da responsabilità, affette da nullità alle condizioni dettate dall'art. 1229 c.c., vanno distinte le clausole di delimitazione dell'oggetto del contratto: queste ultime, infatti, sono pattuizioni che, lungi dal prevedere ipotesi di esonero o limitazione di responsabilità, delimitano e specificano l'oggetto del contratto, da intendersi come regolamento contrattuale visto nel suo complesso, ossia come insieme di obblighi e diritti che derivano dal contratto. Si tratta, quindi, di due fattispecie astrattamente nettamente distinte tra loro, perché le clausole di esonero da responsabilità non investono l'oggetto del contratto, ma prevedono una limitazione delle conseguenze scaturenti da un inadempimento imputabile ad una delle parti. Esse, quindi, producono effetti ex post, ossia non nella fase di delimitazione e programmazione dell'oggetto contrattuale, bensì in quella della sua esecuzione, escludendo la responsabilità del debitore che non adempia ad un obbligo pur contrattualmente previsto. Diversamente, invece, le clausole di delimitazione dell'oggetto del contratto, incidono ex ante, a monte, nel senso che attengono alla fase della predisposizione del regolamento contrattuale; con l'ulteriore conseguenza che, laddove le parti abbiano limitato l'oggetto del contratto, non potrà parlarsi in alcun modo di limitazione della responsabilità, atteso che la mancata previsione degli obblighi nell'assetto negoziale implicherà che non può aversi neanche una loro violazione.

Le conseguenze della collocazione della clausola nell'una o nell'altra categoria assumono grande rilevanza pratica, perché solo le clausole di esonero da responsabilità, in quanto sfavorevoli rispetto alla posizione dell'altro contraente, necessitano di apposita approvazione per iscritto ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c. e sono soggette alla disciplina delle clausole vessatorie dettate dal c.d. Codice del Consumo (d.lgs. n. 206/2005 artt. 33, comma 2 lett. a) e q), art. 36, comma 2 lett. a), laddove a concludere l'assicurazione sia un “consumatore”, ovvero una persona fisica che agisce per scopi estranei alla propria attività imprenditoriale, professionale o commerciale.

Peraltro, dal codice del consumo si desume anche la differenza tra le due tipologie di clausole in esame: infatti, l'art. 34, comma 2, chiarisce che la valutazione concernente la vessatorietà o meno di una clausola non può riguardare la determinazione dell'oggetto del contratto, purché questo sia determinato in modo chiaro e comprensibile, con ciò evidenziando indirettamente che le clausole di esonero da responsabilità e di delimitazione dell'oggetto attengono a due profili nettamente distinti.

Inoltre le clausole limitative dell'oggetto non sono soggette alla tutela formale di cui agli artt. 1341 e 1342 c.c. nel caso di contratti assicurativi conclusi tra contraenti di pari forza contrattuale, né tantomeno alla disciplina prevista dal codice del consumo per le clausole vessatorie.

Nei contratti di assicurazione contro i danni a beni materiali il problema si è posto con particolare forza perché è frequente nella prassi il ricorso a clausole che escludano la indennizzabilità di determinati sinistri, ossia di sinistri che si verifichino secondo determinate modalità. In questi casi, infatti, il problema che si pone è proprio di stabilire se clausole di questo tipo costituiscono delle condizioni tese a determinare l'oggetto del contratto, ossia a precisare il contenuto rischio assicurato, o a limitare la responsabilità della impresa assicuratrice al verificarsi del sinistro.

La Corte di Cassazione civile in materia ha affermato che devono considerarsi clausole limitative della responsabilità, con conseguente necessità della specifica approvazione per iscritto da parte dell'assicurato ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c. quelle clausole che “limitano le conseguenze della colpa o dell'inadempimento o che escludono il rischio garantito”; diversamente rientrano nelle clausole di delimitazione dell'oggetto del contratto, quelle clausole che attengono al contenuto e ai limiti della garanzia assicurativa e, quindi, specificano il rischio garantito (Cass. III, n. 23741/2009; Cass. III, n. 8235/2010; Cass. III, n. 4254/2012; Cass. I, n. 17783/2014). Ne consegue, quindi, che le clausole che precisano i confini ed i limiti del “sinistro”, inteso come evento dannoso assicurato, circoscrivendolo sotto il profilo spaziale, temporale, o delle modalità di causazione delimitano l'oggetto del contratto e, come tali, sono valide.

La tendenziale validità delle clausole di delimitazione dell'oggetto del contratto – e nel caso di specie di delimitazione/specificazione del rischio assicurato – non esclude che, in relazione ad esse, possa porsi il problema della relativa interpretazione.

Si tratta di una problematica ricorrente nei contratti assicurativi e in particolare nei contratti di assicurazione contro i danni a beni materiali, in cui spesso, nel descrivere gli eventi dannosi che possono verificarsi si usano delle formule lessicali ambigue, che risultano poi nella pratica di non agevole interpretazione, specie quando da esse si fa derivare la non operatività della polizza. In questi casi i criteri interpretativi che devono prevalere, ha affermato la Suprema Corte, sono quelli dettati dall'art. 1367 (principio di conservazione del contratto) e art. 1366 (interpretazione del contratto secondo buona fede) del codice civile: in particolare, si è affermato che “nel caso in cui un contratto (di assicurazione contro i danni) contenga due clausole che disciplinano in modo diverso, e ciascuno esaustivo, lo stesso fatto, correttamente il giudice del merito attribuisce prevalenza a quella che ritiene più congrua alla soddisfazione degli interessi di entrambe le parti, atteso che, così operando, egli osserva sia il principio di conservazione del contratto – perché se le parti hanno attribuito ad un fatto una tale rilevanza da farne oggetto di due diverse clausole, entrambe esaustive, deve ritenersi che sia conforme alla volontà delle parti che almeno una clausola rimanga efficace – sia il principio di buona fede, che nella scelta impone di preferire la clausola che soddisfi (meglio) l'interesse di entrambe le parti” (Cass. I, n. 2773/1996).

Occorre, dunque, che prevalga l'interpretazione che salvaguarda l'efficacia del contratto e, quindi, l'operatività della polizza e che faccia salva la complessiva volontà delle parti come desumibile dall'intero assetto contrattuale. Oltre alle norme citate, anche l'art. 1370 c.c. può pertanto costituire un ulteriore criterio in grado di orientare l'ermeneusi di clausole ambigue contenute nei contratti assicurativi: trattandosi di clausole normalmente inserite nelle condizioni generali del contratto, esse devono essere interpretate, nel dubbio, secondo il significato che è più favorevole al soggetto che non le ha predisposte, cioè contra stipulatorem (cfr. in questo senso Trib. Brindisi 19 gennaio 2011, n. 77). Tale interpretazione continua a essere seguita dalla prevalente giurisprudenza di merito: si è così affermato, recentemente, in una fattispecie in materia di assicurazioni contro danni derivanti da agenti atmosferici, che qualora il testo contrattuale presenti elementi di ambiguità, esso vada interpretato in senso favorevole al contraente sia con riferimento al contenuto che all'estensione della garanzia (Trib. Milano 12 dicembre 2019, n. 11530).

Altra problematica che si riscontra di frequente nella prassi in stretta correlazione a quella appena esaminata, perché investe, in sostanza, l'operatività in concreto della polizza, concerne il riparto dell'onere probatorio tra le parti nei casi in cui, in virtù di clausole che delimitano o concorrono a delimitare l'oggetto del contratto, si pongano problemi di operatività della polizza. Sul punto, deve osservarsi che l'orientamento giurisprudenziale prevalente è nel senso che grava sull'assicurato l'onere di provare, ai sensi dell'art. 2697 c.c., che si è verificato l'evento coperto dalla garanzia assicurativa, atteso che il fatto costitutivo del diritto azionato da quest'ultimo è rappresentato da un sinistro verificatosi in dipendenza di un rischio assicurato e all'interno dell'ambito di operatività spazio-temporale della polizza (Cass. III, n. 4426/1997; Cass. III, n. 30656/2017); ne consegue, quindi, che è l'assicurato che agisce in giudizio per ottenere l'indennizzo a dover provare i fatti costitutivi del relativo diritto e, quindi, anche il verificarsi di tutte le circostanze che, in base alla polizza, sono idonee a integrare il rischio assicurato. Con la conseguenza che la prospettazione di un fatto impeditivo della operatività della polizza, in quanto fatto estintivo della pretesa della domanda, deve essere provato non da quest'ultimo ma dal dall'assicuratore (Cass. III, n. 17024/2015). In questa prospettiva, si è valorizzato, in particolare, in alcune decisioni giurisprudenziali di merito, il dato normativo dell'art. 1900, comma 1, c.c.. in forza del quale non è dovuto indennizzo per i sinistri cagionati da dolo o colpa grave del contraente, per affermare che l'onere di provare la causa impeditiva o estintiva del diritto all'indennizzo grava sull'assicuratore (Trib. Torino 9 ottobre 2020, n. 3524). Si veda da ultimo Cass. III, n. 31251/2023: nel giudizio promosso dall'assicurato nei confronti dell'assicuratore avente ad oggetto il pagamento dell'indennizzo è onere dell'attore provare che il rischio avveratosi rientra in quelli cd. inclusi, cioè, coperti dalla polizza; per converso, spetta all'assicuratore dimostrare la sussistenza dei presupposti fattuali per l'applicazione delle clausole cd. di delimitazione del rischio indennizzabile (soggettive, oggettive, causali, spaziali e temporali), in quanto impeditive della pretesa dell'attore.

In termini diversi sembra collocarsi una diversa decisione del 2015 della Suprema Corte (Cass. III, n. 17024/2015), in cui si afferma che la prospettazione di un fatto impeditivo della operatività della polizza, in quanto fatto estintivo della pretesa della domanda, deve essere provato non da quest'ultimo ma dal dall'assicuratore.

Profili fiscali

Gli indennizzi assicurativi incidono sotto diversi versanti nella formazione del reddito d'impresa.

In primo luogo, occorre considerare i beni che sono stati colpiti dal sinistro e per i quali l'assicurazione eroga l'indennizzo che possono essere distinti tra beni merce, ossia beni dai quali l'impresa consegue normalmente dei ricavi (all'interno dei quali rientrano: i beni alla cui produzione o al cui scambio è diretta l'attività dell'impresa; le materie prime e le materie sussidiarie, i semilavorati e gli altri beni mobili, esclusi quelli strumentali, acquistati o prodotti per essere impiegati nella produzione; le azioni, le quote di partecipazione al capitale di società o di enti che non costituiscono immobilizzazioni anche se non rientrano tra i beni al cui scambio è diretta l'attività dell'impresa; le obbligazioni, i titoli in serie o di massa) e beni ammortizzabili.

In particolare, se l'indennizzo assicurativo viene erogato in relazione alla perdita o al danneggiamento di un bene merce, esso è considerato fiscalmente come un ricavo (art. 85 d.P.R. n. 917/1986TUIR, comma 1, lettera f) e concorre alla formazione del reddito d'impresa in base al principio di competenza.

Se, invece, l''indennizzo assicurativo è corrisposto per la perdita o il danneggiamento di un bene ammortizzabile, esso è considerato fiscalmente come una plusvalenza (art. 86 TUIR, comma 1, lett. b). La plusvalenza si determina quale differenza tra l'indennizzo conseguito, al netto di eventuali oneri accessori di diretta imputazione (come ad esempio spese di perizia), ed il costo non ammortizzato del bene.

La plusvalenza concorre a formare il reddito, per l'intero ammontare nell'esercizio in cui è stata realizzata.

Tuttavia, nel caso in cui i beni perduti o danneggiati, sono stati posseduti per un periodo pari o maggiore a tre anni il contribuente può scegliere di far concorrere la plusvalenza alla formazione del reddito, in quote costanti, nell'esercizio stesso e nei successivi, ma non oltre il quarto. La scelta deve risultare dalla dichiarazione dei redditi.

Per le società sportive professionistiche è sufficiente il possesso per un periodo pari o maggiore ad un anno per poter rateizzare la plusvalenza.

Sia nel caso in cui l'indennizzo assicurativo si riferisce alla perdita o al danneggiamento di beni merce, che nel caso in cui si riferisce alla perdita di un bene ammortizzabile, se esso viene liquidato dall'assicurazione in un esercizio successivo rispetto a quello nel quale il sinistro si è verificato, o se il credito nei confronti dell'assicurazione diventa certo e obiettivamente determinabile solo in un esercizio successivo, esso va considerato come una sopravvenienza attiva.

Sotto un distinto profilo, occorre considerare che per i premi di assicurazione relativi a beni la cui deducibilità è limitata si applicano norme particolari (ad esempio, ai premi di assicurazione relativi a polizze per responsabilità civile auto o per incendi e furti sui veicoli aziendali). Tali costi sono deducibili con le stesse regole e nelle stesse misure previste per la deducibilità dei costi di acquisto dei veicoli (art. 164 TUIR).

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