Assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente

Luca Caputo

Inquadramento

Il contratto di assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente costituisce una fattispecie atipica che scaturisce dalla prassi negoziale, nella quale è stata inizialmente utilizzata come forma di garanzia complementare rispetto alla polizza vita. Progressivamente il contratto di assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente si è affermato nella prassi come tipologia contrattuale autonoma nella quale le parti sin dall'inizio estendono la garanzia assicurativa non solo alla morte ma anche all'invalidità permanente. Trattandosi di un contratto atipico, esso non trova regolamentazione espressa nella disciplina del codice civile dettata in tema di contratti assicurativi. La principale peculiarità di questo tipo di contratto assicurativo è rappresentata dal fatto che esso presenta, per il tipo di evento oggetto di garanzia assicurativa, ovvero sia la morte sia l'invalidità permanente del contraente assicurato, tratti che consentono di assimilarlo in parte alla fattispecie di assicurazione sulla vita e in parte all'assicurazione contro i danni. Ciò comporta, quindi, che non tutte le disposizioni che disciplinano l'assicurazione sulla vita possono trovare applicazione all'assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente, atteso che alcune di esse trovano giustificazione nella funzione strettamente previdenziale o comunque di investimento del risparmio a fini previdenziali che contraddistingue l'assicurazione sulla vita, laddove in questo caso, se si considera l'invalidità permanente come evento assicurato è evidente la sussistenza di una funzione indennitaria tipica delle assicurazioni contro i danni. La non riconducibilità totale alla categoria dell'assicurazione sulla vita, né a quella dell'assicurazione contro i danni non esclude, ovviamente, che questo contratto presenti pur sempre alcuni tratti caratteristici dei contratti assicurativi, e in primo luogo il carattere aleatorio, che rende incerta l'esecuzione di una delle prestazioni dedotte in contratto, in particolare quella dovuta da parte dell'impresa assicuratrice. La deduzione in contratto quale evento assicurato non solo della morte, ma anche dell'invalidità permanente rende centrale, in questo tipo di contratto, l'interpretazione di quest'ultimo concetto giuridico, con tutto ciò che ne consegue anche in tema di distinzione da ipotesi, come l'invalidità di tipo temporaneo, che esulano dalla fattispecie e di verifica in concreto del verificarsi della situazione oggetto di copertura assicurativa.

Formula

ASSICURAZIONE SULLA VITA PER IL CASO DI MORTE

O INVALIDITÀ PERMANENTE

TRA

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ... (da ora in poi “il Contraente” o “l'Assicurato”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ... , con sede legale in ... , alla piazza/via ... , P.IVA ... , iscritta nel registro delle imprese al n. ... capitale sociale ... , iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ... , in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ... , nato/a a ... , il ... (da ora in poi “l'Assicuratore”),

si stipula la presente:

ASSICURAZIONE SULLA VITA PER IL CASO DI MORTE

Polizza n. ...

Decorrenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenze annuali: ore 24,00 del gg/mm/aa di ogni anno

Tacito rinnovo: SI

GLOSSARIO

Assicurato: Persona fisica sulla cui vita è stipulato il Contratto di Assicurazione;

Assicuratore: L'Impresa Assicurativa autorizzata all'esercizio dell'attività assicurativa con la quale il Contraente stipula il Contratto di assicurazione;

Beneficiario: Persona fisica o giuridica designata in Polizza dal Contraente, che può coincidere o meno con il Contraente stesso, e che riceve la prestazione prevista dal Contratto quando si verifica l'evento assicurato;

Carenza: Periodo durante il quale le garanzie del Contratto di assicurazione non sono efficaci. Qualora l'evento assicurato avviene in tale periodo l'Assicuratore non corrisponde la prestazione assicurata;

Caricamenti: Parte del premio versato dal Contraente destinata a coprire i costi commerciali e amministrativi dell'Assicuratore;

Conflitto di interesse: L'insieme delle situazioni in cui l'interesse dell'Assicuratore può essere in contrasto con quello del Contraente;

Contraente: Il soggetto, persona fisica o giuridica, che può coincidere o meno con l'Assicurato o il Beneficiario, che stipula il presente contratto di assicurazione e si impegna al pagamento del premio; è titolare a tutti gli effetti del Contratto;

Contratto: Accordo con il quale l'Assicuratore, a fronte del pagamento del premio, si impegna a pagare una prestazione assicurata in forma di capitale o rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita dell'Assicurato;

Decorrenza: Data dalla quale il Contratto ha effetto, condizionata all'avvenuto pagamento del premio pattuito;

Durata contrattuale: Periodo durante il quale il Contratto è efficace e produce effetti tra le parti;

Età computabile: L'età dell'Assicurato, calcolata dalla data di sottoscrizione della presente polizza, non tenendo conto delle frazioni d'anno inferiori a sei mesi, ma considerando anno intero le frazioni di anno superiori a sei mesi;

Invalidità permanente: la perdita definitiva ed irrimediabile, da parte dell'Assicurato, della capacità di attendere ad un qualsiasi lavoro proficuo, indipendentemente dalla normale attività svolta;

Liquidazione: Pagamento all'avente diritto della prestazione dovuta al verificarsi dell'evento assicurato;

Malattia: Ogni alterazione dello stato di salute non dipendente da infortunio;

Polizza: Documento che attesta l'esistenza del Contratto di assicurazione.

Premio: Importo che il Contraente si impegna a corrispondere all'Assicuratore secondo un piano di versamenti previsto dal Contratto di assicurazione.

Prestazione: Somma pagabile sotto forma di capitale o di rendita che l'Assicuratore garantisce al Beneficiario al verificarsi dell'evento assicurato.

Questionario sanitario: modulo costituito da domande sullo stato di salute dell'Assicurato che l'Assicuratore utilizza al fine di valutare il rischio che assume con il Contratto di assicurazione;

Recesso: Diritto del Contraente di recedere dal Contratto alle condizioni contrattualmente previste;

Revoca: Diritto del proponente di revocare la Proposta prima della conclusione del Contratto.

NOTA INFORMATIVA

La presente Nota informativa è redatta secondo lo schema predisposto dall'IVASS, ma il suo contenuto non è soggetto alla preventiva approvazione dell'IVASS.

Il Contraente deve prendere visione delle Condizioni di Assicurazione prima della sottoscrizione del Contratto.

INFORMAZIONI SULL'IMPRESA DI ASSICURAZIONE

Denominazione dell'Impresa di Assicurazione, Sede Legale, Sito Internet, Recapiti Telefonici, Indirizzo Mail

Riferimento ad autorizzazione all'esercizio dell'attività assicurativa e numero di iscrizione all'albo delle imprese assicurative

INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DELL'IMPRESA

Patrimonio netto; specifico riferimento alla parte relativa al capitale sociale e alle riserve patrimoniali.

Indice di solvibilità riferito allo specifico ramo assicurativo al quale attiene il contratto.

INFORMAZIONI GENERALI SUL CONTRATTO

Prestazioni assicurative e garanzie offerte

La durata del presente contratto è fissata da un minimo di 1 anno ad un massimo di ... anni.

Il contratto prevede le seguenti prestazioni assicurative principali:

Prestazione in caso di decesso: erogazione di un capitale costante o decrescente, a seconda della tariffa scelta dal Contraente.

L'assicurazione oggetto del presente contratto consiste nell'impegno dell'Assicuratore, in caso di decesso dell'Assicurato prima della scadenza contrattuale, di pagare al Beneficiario:

- in caso di tariffa a capitale costante: il capitale assicurato pattuito alla stipula del contratto;

- in caso di tariffa a capitale decrescente: il capitale assicurato decrescente in modo lineare in base alla periodicità (annua, semestrale, quadrimestrale, trimestrale o mensile) scelta dal Contraente;

- in caso di erogazione della prestazione pattuita sotto forma di rendita, ad erogare al Beneficiario l'importo dovuto a titolo di capitale secondo la formula prescelta sotto forma di rendita mensile fino ad un massimo di anni ... .

La presente polizza è stipulata esclusivamente per la copertura del rischio di morte; pertanto nessuna prestazione è prevista in caso di sopravvivenza dell'Assicurato alla scadenza del contratto [1] .

L'Assicuratore non riconosce alcuna prestazione in caso di decesso dell'Assicurato per i periodi di Carenza indicati nelle Condizioni Particolari di Polizza.

Inoltre, l'Assicuratore non riconosce la prestazione qualora il decesso dell'Assicurato sia conseguenza diretta di una delle cause riportate nelle Condizioni di Assicurazione.

Prestazione in caso di invalidità permanente

L'assicurazione oggetto del presente contratto consiste nell'impegno dell'Assicuratore, nel caso in cui l'Assicurato, prima della scadenza contrattuale, divenga invalido in modo permanente a seguito di infortunio o di malattia, di pagare al Beneficiario il capitale assicurato secondo le modalità innanzi previste.

CLAUSOLA CON PRESTAZIONE FACOLTATIVA [2]

Prestazione complementare di tipo ... :

Capitale raddoppiato in caso di decesso per infortunio o triplicato in caso di decesso per infortunio conseguente ad incidente stradale:

Al verificarsi di tali circostanze l'Assicuratore si obbliga a pagare al Beneficiario un capitale raddoppiato o triplicato in caso di decesso per infortunio conseguente ad incidente stradale.

L'assicurazione complementare infortuni non è operante nei casi di morte verificatasi dopo ... giorni dal momento in cui si è verificato l'infortunio.

Anche per la prestazione complementare nessuna prestazione è prevista in caso di sopravvivenza dell'Assicurato alla scadenza del contratto.

L'Assicuratore non riconosce alcuna prestazione in caso di decesso o invalidità permanente dell'Assicurato per i periodi di Carenza indicati alle Condizioni Particolari contenute nelle Condizioni di Assicurazione. Inoltre, l'Assicuratore non riconosce la prestazione qualora il decesso dell'Assicurato sia conseguenza diretta di una delle cause riportate specificamente nelle condizioni di polizza.

In tutti i casi l'assunzione del rischio da parte dell'Assicuratore comporta il preventivo accertamento delle condizioni di salute dell'Assicurato.

Per capitali assicurati inferiori a un limite prefissato e con limite nei primi 6 mesi (periodo di "carenza") l'efficacia della garanzia risulti limitata, come previsto dalla specifica Condizione Particolare, il contratto potrà essere stipulato senza visita medica, mediante la compilazione di un semplice questionario sanitario.

Premio

L'entità del premio dipende dalle garanzie previste dal contratto, nonché dalla somma assicurata; influiscono inoltre la durata dell'assicurazione, l'età computabile e il sesso dell'Assicurato, nonché il suo stato di salute e le abitudini di vita (professione, sport, ecc.).

Il Contraente può scegliere se corrispondere premi annui di importo costante da versare per tutta la durata contrattuale (durata pagamento premi) e comunque non oltre la morte dell'Assicurato o, in alternativa, un premio unico. La scelta in ordine alle modalità di pagamento del premio implica l'applicazione di una diversa tariffa.

Premi annui

In caso di premi annui, il Contraente deve effettuare il pagamento in via anticipata all'atto della sottoscrizione del contratto ed alle scadenze pattuite indicate in polizza.

Il pagamento dei premi annui può essere frazionato in rate mensili, bimestrali, trimestrali, quadrimestrali o semestrali. In tal caso il pagamento dei premi dovrà essere effettuato rispettivamente ad ogni ricorrenza mensile, trimestrale, quadrimestrale o semestrale della data di decorrenza; il relativo importo viene maggiorato dell'addizionale di frazionamento (interessi di frazionamento) specificamente previste.

Premio unico

In caso di premio unico, il Contraente deve effettuare il pagamento in via anticipata ed in unica soluzione all'atto della sottoscrizione del contratto.

Il pagamento deve essere effettuato in ogni caso anticipatamente tramite bonifico bancario sul conto corrente dell'Assicuratore, o tramite l'addebito attraverso RID (Rimessa Interbancaria Diretta) sul conto corrente bancario intrattenuto dal Contraente con la Banca in caso di premi annui, o attraverso assegno non trasferibile all'Assicuratore o tramite Agente Assicurativo.

Pagamenti con mezzi diversi non sono considerati validi ed efficaci.

Costi, sconti e regime fiscale

Costi gravanti sul contraente [3]

Spese di emissione polizza.

Costi fissi.

Costi variabili.

Addizionale di frazionamento

Es.

Mensile 5%

Bimestrale 3,6%

Trimestrale 3%

Quadrimestrale 2,6%

Semestrale 2%

Spese per visita medica

I costi per eventuali accertamenti sanitari, non quantificabili a priori, non gravano sul premio e sono a carico dell'Assicurato cui è rimessa la scelta della struttura sanitaria a cui rivolgersi.

Quota parte percepita dagli intermediari

Eventuale quota parte percepita da intermediari per la stipula della polizza.

Sconti

Eventuali sconti applicati (ad es. in caso di addebito del premio tramite RID bancario o per stipula della polizza online).

Non sono previsti sconti di premio.

Regime fiscale imposta sui premi

Indicazione delle imposte e dello specifico regime fiscale applicabile in considerazione del tipo di polizza (es. detraibilità fiscale dei premi).

Regime di tassazione delle somme assicurate

Indicazione del regime di tassazione per le somme erogate in caso di erogazione del capitale o della rendita

ALTRE INFORMAZIONI SUL CONTRATTO

Risoluzione del contratto e sospensione del pagamento dei premi

Nel solo caso in cui il Contraente abbia optato per il pagamento di premi annui, egli ha facoltà di risolvere il contratto interrompendo il pagamento dei premi. Per il pagamento delle rate di premio è prevista una tolleranza di ... giorni in cui il rischio è coperto. Qualora la rata di premio non venga pagata entro i ... giorni successivi a ciascuna scadenza, la garanzia assicurativa decade; in tal caso il Contratto si estingue automaticamente ed i premi già versati restano acquisiti dalla Società, a meno che il Contraente non decida di riattivarlo.

Riscatto, riduzione e riattivazione

Il presente Contratto non riconosce un valore di riscatto e di riduzione [4] .

In caso di sospensione del Contratto, il Contraente ha la facoltà di riattivarlo entro ... mesi dalla scadenza di pagamento secondo le modalità indicate nelle Condizioni di Assicurazione.

Revoca della proposta

Il Contraente può revocare la Proposta, ai sensi dell'art. 176 del d.lgs. n. 209/2005, fino al momento della conclusione del Contratto.

Ai fini della revoca il Contraente deve inviare comunicazione scritta alla Società - contenente gli elementi identificativi della Proposta – mediante lettera a mezzo posta, indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

La revoca libera entrambe le parti da qualsiasi obbligazione derivante della proposta, con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risulta dal timbro postale di invio.

Recesso

Dopo la conclusione del Contratto il Contraente può esercitare il diritto di recesso, ai sensi dell'art. 177 del d.lgs. n. 209/2005, entro un termine di ... giorni.

Per l'esercizio del recesso il Contraente deve inviare comunicazione scritta indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il recesso ha l'effetto di liberare il Contraente e l'Assicuratore da qualsiasi obbligazione derivante dal contratto con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risultante dal timbro postale di invio della stessa.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

Prescrizione

Ai sensi dell'articolo 2952 c.c., i diritti alle prestazioni assicurative si prescrivono in due anni dalla data di esigibilità delle stesse.

Qualora i Beneficiari omettano di richiedere gli importi dovuti, entro il suddetto termine di prescrizione, questi ultimi sono devoluti al fondo per le vittime delle frodi finanziarie come previsto in materia di rapporti dormienti dalla l. n. 266/2005 e successive modifiche ed integrazioni.

Legge applicabile

Al presente Contratto stipulato dalla Società si applica la legge italiana.

Informazioni sulle procedure liquidative e reclami

Liquidazione dell'indennizzo

L'erogazione della prestazione da parte dell'Assicuratore è subordinata alla consegna della documentazione comprovante il verificarsi degli eventi assicurati secondo le modalità descritte nelle condizioni di contratto.

Reclami

Eventuali reclami devono essere inoltrati compilando apposito “form” presente sul sito della Società o mediante telefax al numero ... o mediante lettera raccomandata inviata a ... , Ufficio Reclami, con sede in ... , alla via ... . I reclami saranno riscontrati entro ... giorni dal loro ricevimento.

Non sono considerati reclami le richieste di informazioni o di chiarimenti, le richieste di risarcimento danni o di esecuzione del contratto.

Qualora l'esponente non sia soddisfatto dall'esito del reclamo o in caso di assenza di riscontro entro ... giorni, potrà rivolgersi all'IVASS, Servizio Tutela degli Utenti, con sede in ... , alla via ... , corredando l'esposto della documentazione relativa al reclamo trattato dall'Assicuratore.

Tutela giudiziale

Per le controversie derivanti dall'applicazione della presente polizza è competente esclusivamente l'Autorità Giudiziaria, previo esperimento delle procedure di mediazione e negoziazione assistita obbligatoria nei casi in cui ne ricorrano i presupposti.

Informativa in corso di contratto

L'Assicuratore si impegna a comunicare al Contraente/Assicurato le eventuali variazioni delle informazioni contenute nel Fascicolo Informativo, anche per effetto di modifiche della normativa applicabile al Contratto successive alla conclusione dello stesso. In particolare, gli aggiornamenti del Fascicolo Informativo, non derivanti da innovazioni normative, saranno disponibili sul sito internet dell'Assicuratore ... .

Comunicazioni – Modifiche dell'assicurazione

Ogni comunicazione inerente la Polizza deve essere fatta per iscritto e le eventuali variazioni devono risultare da specifico atto sottoscritto dalle Parti.

Informazioni da parte del contraente

Si informa che, ai sensi dell'art. 1926 c.c., vi è l'obbligo da parte del contraente di comunicare all'Assicuratore i cambiamenti di professione o di attività dell'Assicurato che intervengono in corso di contratto.

CONDIZIONI GENERALI DI ASSICURAZIONE

Art. 1. Prestazioni assicurate

Art. 1.a Copertura assicurativa per decesso

In caso di decesso dell'Assicurato prima della scadenza contrattuale, l'Assicuratore garantisce, ai Beneficiari designati, il pagamento immediato del capitale assicurato:

- in caso di capitale costante: il capitale pattuito alla stipula del contratto;

- in caso di capitale decrescente: il capitale valido al momento dell'evento. Questo, stabilito alla stipula del contratto, decresce di 1/(n x m) (ove n è la durata dell'assicurazione e m la periodicità di decrescenza del capitale scelta dal Contraente , con m=1 se periodicità annuale, m=2 se periodicità semestrale, m=3 se periodicità quadrimestrale, m=4 se periodicità trimestrale ed m=12 se periodicità mensile), fino ad annullarsi al termine del contratto, come evidenziato dalla seguente formula:

Ch = C − C m

1

n m m

m (h −1)

ove C è il capitale stabilito alla stipula del contratto, Ch è il capitale caso morte nell'h-esimo periodo di assicurazione (h=1,2,3,..., n x m).

In caso di sopravvivenza dell'Assicurato alla data di scadenza del contratto di assicurazione questo si intenderà estinto ed i premi pagati resteranno acquisiti dall'Assicuratore.

CLAUSOLA FACOLTATIVA

In caso di decesso dell'Assicurato prima della scadenza contrattuale, l'Assicuratore garantisce, ai Beneficiari designati, il pagamento del capitale assicurato, come stimato al punto precedente, sotto forma di rendita su base mensile o annua.

Art. 1.b Copertura assicurativa per invalidità permanente

L'Assicuratore garantisce, ai Beneficiari designati, il pagamento immediato del capitale assicurato, secondo le medesime modalità indicate al punto precedente, in caso di invalidità permanente dell'Assicurato, a seguito di infortunio o malattia, di grado non inferiore al 66%.

Il grado di invalidità permanente è accertato secondo i criteri stabiliti per le assicurazioni contro gli infortuni e malattie professionali, con particolare riferimento alle disposizioni contenute nel T.U. che disciplina la materia di cui al d.P.R. n. 1124/1965, in vigore dal 31 dicembre 1999.

Art. 2. Rischio di morte o invalidità permanente - esclusioni

Il rischio di morte/invalidità permanente è coperto qualunque possa esserne la causa, senza limiti territoriali.

È escluso dalla presente garanzia il decesso causato da:

a) dolo del Contraente o del Beneficiario;

b) partecipazione attiva dell'Assicurato a delitti dolosi;

c) partecipazione attiva dell'Assicurato a fatti di guerra, salvo che derivi da obblighi verso lo Stato italiano;

d) incidente di volo, se l'Assicurato viaggia a bordo di aeromobile non autorizzato al volo o con pilota non titolare di brevetto idoneo e, in ogni caso, se viaggia in qualità di membro dell'equipaggio;

e) suicidio, se avviene nei primi ... anni dall'entrata in vigore dell'assicurazione o, trascorso questo periodo, nei primi ... mesi dall'eventuale riattivazione dell'assicurazione;

f) eventi causati da armi nucleari, dalla trasmutazione del nucleo dell'atomo e dalle radiazioni provocate artificialmente dall'accelerazione di particelle atomiche, o esposizione a radiazioni ionizzanti;

g) guida di veicoli e natanti a motore per i quali l'Assicurato non sia abilitato a norma delle disposizioni in vigore; è tuttavia inclusa la copertura in caso di possesso di patente scaduta da non più di sei mesi;

h) infortuni, infermità per malattie già noti alla data di decorrenza dell'Assicurazione e loro conseguente;

i) riconoscimento dello stato di invalido dell'Assicurato alla data di decorrenza, anche se per patologie diverse da quelle per le quali presenta la richiesta di prestazione;

In questi casi, ad eccezione di quello indicato alla lettera a), per il quale non è prevista alcuna prestazione, l'Assicuratore corrisponderà esclusivamente la riserva matematica pura calcolata al momento del decesso.

Art. 3. Premio

Il premio unico è pagato dal Contraente in via anticipata all'atto di sottoscrizione del contratto.

Il premio annuo, frazionabile in rate semestrali, quadrimestrali, trimestrali, bimestrali o mensili, è costante per tutta la durata contrattuale, ma non è dovuto oltre la data di decesso dell'Assicurato; oltre tale data non sono dovute neanche le eventuali rate di premio annuo ancora da corrispondere.

Le rate di premio debbono essere pagate alle scadenze pattuite.

Il pagamento deve essere effettuato in ogni caso anticipatamente tramite bonifico bancario sul conto corrente dell'Assicuratore, o tramite l'addebito attraverso RID (Rimessa Interbancaria Diretta) sul conto corrente bancario intrattenuto dal Contraente con la Banca in caso di premi annui, o attraverso assegno non trasferibile all'Assicuratore o tramite Agente Assicurativo.

Pagamenti con mezzi diversi non sono considerati validi ed efficaci.

Art. 4. Interruzione del pagamento premi – Termine di tolleranza - Riattivazione

Qualora il Contraente interrompa il pagamento dei premi annui nel corso della durata del contratto, trascorsi ... giorni di tolleranza dalla scadenza della prima rata non pagata in cui il rischio è coperto, il contratto verrà estinto, qualunque sia il numero dei premi annui corrisposti, con eventuali frazioni, ed i premi versati resteranno acquisiti dall'Assicuratore, senza diritto a capitale ridotto od a valore di riscatto.

Il Contraente ha comunque facoltà entro ... mesi dalla scadenza della prima rata di premio non versata di richiedere il ripristino della piena efficacia del contratto, versando gli importi arretrati aumentati degli interessi legali (riattivazione).

Art. 5. Conclusione del contratto - Entrata in vigore dell'assicurazione

Il contratto si considera concluso nel momento in cui, a seguito della sottoscrizione della proposta di assicurazione, il Contraente abbia ricevuto apposita comunicazione scritta dall'Assicuratore attestante l'accettazione da parte di quest'ultima.

L'assicurazione entra in vigore, a condizione che sia stato pagato il premio, dalle ore 24 della data di decorrenza indicata nella lettera di accettazione.

Art. 6. Revoca della proposta

Il Contraente può revocare la Proposta, ai sensi dell'art. 176 del d.lgs. n. 209/2005, fino al momento della conclusione del Contratto.

Ai fini della revoca il Contraente deve inviare comunicazione scritta alla Società - contenente gli elementi identificativi della Proposta – mediante lettera a mezzo posta, indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

La revoca libera entrambe le parti da qualsiasi obbligazione derivante della proposta, con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risulta dal timbro postale di invio.

Art. 7 - Recesso dal contratto

Dopo la conclusione del Contratto il Contraente può esercitare il diritto di recesso, ai sensi dell'articolo 177 del Decreto Legislativo 209/2005, entro un termine di ... giorni.

Per l'esercizio del recesso il Contraente deve inviare comunicazione scritta indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il recesso ha l'effetto di liberare il Contraente e l'Assicuratore da qualsiasi obbligazione derivante dal contratto con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risultante dal timbro postale di invio della stessa.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

Art. 8. Cessione

È fatto divieto al Contraente di cedere il presente contratto, senza preventiva approvazione dell'Assicuratore.

Art. 9. Beneficiari

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 1921 c.c., il Contraente ha facoltà di designare i Beneficiari e può in qualsiasi momento revocare o modificare tale designazione. La designazione di beneficio e le sue eventuali revoche o modifiche devono essere comunicate per iscritto all'Assicuratore, salvo che siano state effettuate mediante testamento.

La designazione dei Beneficiari non può essere revocata o modificata nei seguenti casi (art. 1921 c.c.):

- dopo che il Contraente ed i Beneficiari abbiano dichiarato per iscritto alla Società, rispettivamente, la rinuncia al potere di revoca e l'accettazione del beneficio;

- dopo la morte del Contraente (se persona fisica);

- dopo che, verificatosi l'evento previsto per la liquidazione delle prestazioni, i Beneficiari abbiano comunicato per iscritto alla Società di volersi avvalere del beneficio.

In tali casi le operazioni di pegno o vincolo di polizza richiedono l'assenso scritto dei Beneficiari.

Ai sensi dell'articolo 1920 del c.c., i Beneficiari acquistano, per effetto della designazione, un diritto proprio nei confronti dell'Assicuratore. Ciò comporta, in particolare, che le somme corrisposte a seguito del decesso del Contraente/Assicurato non rientrano nell'asse ereditario e che non possono essere sottoposte ad azioni esecutive a danno dell'Assicurato o del Contraente (art. 1923 c.c.) [5] .

Art. 10. Pagamenti della Società e prescrizione

Al fine di erogare le prestazioni dovute devono essere preventivamente consegnati tutti i documenti necessari a verificare l'obbligo di pagamento e ad individuare gli aventi diritto.

La documentazione da consegnare è la seguente:

- richiesta di liquidazione firmata da ciascun Beneficiario con una copia di un valido documento di identificazione di ciascuno di essi;

- certificato di morte dell'Assicurato;

- dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che indichi, nel caso in cui non siano specificate le generalità complete dei Beneficiari, ma vi sia solo una designazione generica:

a) le generalità complete di tutti gli eredi (per diritto proprio o in base all'art. 1412 c.c. nell'ipotesi di eredi legittimi premorti all'Assicurato), ancorché rinunciatari;

b) se esistono eredi incapaci (minori, interdetti, ecc.), le generalità complete dei tutori degli stessi nominati dal Giudice Tutelare.

E che in ogni caso attesti:

a) per le successioni testamentarie, che il testamento esibito è l'ultimo, che è ritenuto valido ed efficace e che non vi sono opposizioni;

b) per le successioni legittime, la mancanza di qualsiasi disposizione testamentaria;

c) copia dell'eventuale testamento valido ed efficace, cioè pubblicato ai sensi dell'art. 620 c.c. e senza opposizioni per verificare che i beneficiari della polizza vita non siano stati modificati (artt. 1920 e 1921 c.c.);

d) in caso di eredi incapaci (minori, interdetti, ecc.), copia della autorizzazione all'incasso del Giudice Tutelare;

in caso di premorienza di un Beneficiario designato, la liquidazione, in base all'art. 1412 c.c., verrà effettuata a favore degli eredi dello stesso. In tale evenienza, dopo la segnalazione, verrà precisata l'ulteriore documentazione da produrre;

- relazione del medico curante dell'Assicurato;

- in caso di ricovero, copia di tutte le cartelle cliniche, complete di anamnesi ed autenticate dalla Direzione Sanitaria;

- in caso di morte violenta, copia degli atti legali completi (Autorità Giudiziaria / Polizia Giudiziaria) comprensivi dell'eventuale referto autoptico, richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero e provvedimento di archiviazione del Giudice per le Indagini Preliminari.

Le somme dovute dalla Società saranno liquidate mediante accredito su conto corrente bancario comunicato dall'avente diritto. In alternativa, il pagamento potrà essere richiesto a mezzo assegno non trasferibile emesso dalla Sede a favore dell'avente diritto ed inviato presso l'indirizzo comunicato da quest'ultimo

In ogni caso, verificata la sussistenza dell'obbligo di pagamento, l'Impresa Assicurativa mette a disposizione la somma dovuta entro ... giorni dal ricevimento della documentazione completa. Decorso tale termine, e a partire dal medesimo, sono dovuti gli interessi legali a favore degli aventi diritto.

Ai sensi del codice civile (art. 2952), i diritti derivanti dal contratto di assicurazione si prescrivono in due anni da quando si è verificato il fatto su cui il diritto stesso si fonda (prescrizione). Qualora i Beneficiari non richiedano entro il predetto termine di prescrizione la liquidazione della prestazione, l'importo viene devoluto dalla Società al fondo per le vittime delle frodi finanziarie come previsto in materia di rapporti dormienti dalla legge n. 266/2005 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 11. Rinvio alle norme di legge

L'assicurazione sulla vita è regolata dalla legge italiana. Per tutto quanto non è regolato dal contratto valgono le norme di legge.

Art. 12. Tasse e imposte

Tasse e imposte relative al contratto sono a carico del Contraente o dei Beneficiari aventi diritto.

Art. 13. Foro competente

Per le controversie relative al presente contratto, è competente l'Autorità Giudiziaria del luogo di residenza o di domicilio del Contraente, dell'Assicurato o del Beneficiario parte in causa.

Le controversie riguardanti l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto sono soggette all'obbligo del preventivo esperimento della procedura di mediazione obbligatoria ai sensi dell'art. 5, comma 1, e comma 1-bis, del d.lgs. n. 28/2010, come reintrodotto dalla l. n. 98/2013, di conversione del d.l. n. 69/2013.

CLAUSOLA ALTERNATIVA

Per le controversie riguardanti l'applicazione l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto è competente in via esclusiva il Foro di ... , salvo che il Contraente rivesta la qualifica di Consumatore ai sensi e per gli effetti del d.lgs. n. 206/2005.

Art. 14. Dichiarazioni del Contraente e dell'Assicurato

Le dichiarazioni rese dal Contraente e dall'Assicurato devono essere esatte e complete.

In caso di dichiarazioni inesatte e reticenti relative a circostanze tali che l'Assicuratore non avrebbe prestato il consenso alla stipula, o non lo avrebbe dato alle medesime condizioni conoscendo il reale stato delle cose, l'Assicuratore, in caso di malafede o colpa grave, ha diritto:

- di rifiutare, in caso di sinistro e in ogni tempo, qualsiasi pagamento;

- di contestare la validità del contratto entro ... mesi dal giorno in cui ha conosciuto l'inesattezza della dichiarazione o la reticenza;

quando non esiste malafede o colpa grave, ha diritto:

- di ridurre, in caso di sinistro, le somme assicurate in relazione al maggior rischio accertato;

- di recedere in ogni caso dal contratto entro ... mesi dal giorno in cui ha conosciuto l'inesattezza della dichiarazione o la reticenza.

L'inesatta indicazione dell'età e del sesso dell'Assicurato comporta in ogni caso la rettifica, delle somme dovute.

Art. 15. Condizione particolare di carenza per assicurazioni senza visita medica (valida solo se espressamente richiamata in polizza) [6]

Premesso che l'Assicurato può richiedere che gli venga accordata la piena copertura assicurativa senza periodo di carenza, purché si sottoponga a visita medica accettando le modalità e gli eventuali oneri che ne dovessero derivare, il presente contratto viene assunto senza visita medica e pertanto rimane convenuto che, qualora il decesso o lo stato di invalidità permanente dell'Assicurato si determini entro i primi ... mesi dalla conclusione del contratto ed il pagamento dei premi sia in regola, l'Assicuratore corrisponderà - in luogo della prestazione assicurata - una somma pari all'ammontare dei premi versati, al netto dei costi indicati in contratto.

Qualora il contratto fosse emesso in sostituzione di uno o più precedenti contratti - espressamente richiamati nel testo della polizza - l'applicazione della suddetta limitazione avverrà tenendo conto delle rispettive date di conclusione dei contratti.

L'Assicuratore non applicherà entro i primi ... mesi dalla conclusione del contratto la limitazione sopraindicata e pertanto la somma da essa dovuta sarà pari all'intera prestazione assicurata, qualora il decesso sia conseguenza diretta ed esclusiva:

- di una delle seguenti malattie infettive acute sopravvenute dopo l'entrata in vigore del contratto: tifo, paratifo, tetano, difterite, scarlattina, morbillo, poliomielite anteriore acuta, meningite cerebrospinale, polmonite, encefalite epidemica, carbonchio, febbri puerperali, tifo esantematico, epatite virale A e B, leptospirosi ittero- emorragica, colera, brucellosi, dissenteria bacillare, febbre gialla, febbre Q, salmonellosi, botulismo, mononucleosi infettiva, parotite epidemica, peste, rabbia, pertosse, rosolia, vaccinia generalizzata, encefalite postvaccinica;

- di shock anafilattico sopravvenuto dopo l'entrata in vigore del contratto;

- di infortunio avvenuto dopo l'entrata in vigore del contratto, intendendo per infortunio l'evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produca all'Assicurato lesioni corporali obiettivamente constatabili, che abbiano come conseguenza diretta ed esclusiva la sua morte, purché questa, quando non sia immediata avvenga entro ... mesi dall'infortunio e la causa del decesso sia provata anatomopatologicamente.

Qualora il decesso o l'invalidità permanente dell'Assicurato si determini entro i primi ... anni dalla conclusione del contratto e sia dovuto alla sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS), ovvero ad altra patologia ad essa collegata, in luogo della prestazione assicurata verrà corrisposta una somma pari all'ammontare dei premi versati, al netto dei costi indicati in contratto. Anche per questa limitazione si applica quanto stabilito nel precedente secondo comma qualora il contratto fosse emesso in sostituzione di uno o più precedenti contratti.

Art. 16. Scadenza dell'assicurazione

L'assicurazione scadrà e avrà termine in ogni caso alla scadenza dell'annualità di premio più vicina al compimento del ... ° anno di età dell'Assicurato, salvo diversa indicazione scritta della Società.

CLAUSOLA CON PRESTAZIONE FACOLTATIVA [7]

CONDIZIONE COMPLEMENTARE

CAPITALE RADDOPPIATO IN CASO DI DECESSO PER INFORTUNIO O TRIPLICATO IN CASO DI DECESSO PER INFORTUNIO CONSEGUENTE AD INCIDENTE STRADALE (Valida solo se espressamente richiamata in polizza)

Art. 17. Definizione di infortunio

Agli effetti dell'assicurazione complementare, s'intende per infortunio un evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna, che produca all'Assicurato lesioni corporali obiettivamente constatabili e tali che abbiano come conseguenza diretta ed esclusiva la sua morte purché questa, quando non sia immediata, avvenga entro sei mesi dall'infortunio e la causa del decesso sia provata anatomopatologicamente;

Per infortunio conseguente ad incidente stradale si intende quell'infortunio cagionato da veicoli o mezzi meccanici in circolazione su strade d'uso pubblico o su aree a queste equiparate, nonché su aree private in cui l'assicurato rimane vittima come pedone, conducente o passeggero, che produca all'Assicurato lesioni corporali obiettivamente constatabili e tali che abbiano come conseguenza diretta la sua morte purché questa, quando non sia immediata, avvenga entro 6 mesi dall'infortunio e la causa del decesso sia provata anatomopatologicamente.

Rientrano nella presente garanzia:

- l'asfissia non di origine morbosa;

- gli avvelenamenti acuti da ingestione o da assorbimento di sostanze;

- le affezioni conseguenti a morsi di animali o a punture di insetti o aracnidi;

- l'annegamento, l'assideramento o congelamento, la folgorazione, i colpi di sole o di calore;

- gli infortuni conseguenti a stati di malore o di incoscienza;

- gli infortuni derivanti da imperizia, imprudenza o negligenza anche gravi;

- gli infortuni derivanti da tumulti popolari, atti di terrorismo, vandalismo e attentati, a condizione che l'Assicurato non vi abbia preso parte attiva.

Art. 18. Esclusioni e delimitazioni del rischio

La garanzia non è operante quando l'infortunio dipenda, direttamente o indirettamente, da:

- stati di ubriachezza o comunque di volontaria alterazione psichica dell'Assicurato;

- atti illeciti commessi dolosamente dall'Assicurato;

- movimenti tellurici;

- fatti di guerra o insurrezioni; le garanzie comprendono tuttavia gli infortuni derivanti da stato di guerra, anche non dichiarata, per il periodo massimo di ... giorni dall'inizio delle ostilità se, ed in quanto, l'Assicurato risulti sorpreso dallo scoppio degli eventi bellici mentre si trova all'estero. La copertura non opererà tuttavia per il rischio volo;

- esposizione a forme di radioattività artificiale;

- operazioni chirurgiche e trattamenti non resi necessari da infortunio;

- imprese inusuali e temerarie, ad eccezione degli gli atti compiuti per solidarietà umana;

- pratica dei seguenti sport: scalata di qualsiasi tipo dal 3° grado in poi, speleologia, salto dal trampolino con sci o idrosci, sci alpinismo, bob, skeleton, immersione con autorespiratore, paracadutismo e sport aerei in genere e in generale tutte le ipotesi in cui siano praticati c.d. sport estremi;

- guida o uso di veicoli o natanti a motore in competizioni sportive e relative prove, salvo si tratti di gare automobilistiche di regolarità pura;

- incidenti di volo, salvo i casi di viaggio come passeggero su aerei di linea.

Art. 19. Denuncia dell'infortunio - obblighi relativi

La denuncia dell'infortunio, con l'indicazione del luogo, ora dell'evento, delle cause e delle circostanze che lo determinarono, unite alle dichiarazioni di eventuali testimoni, deve essere effettuata immediatamente, al più tardi entro ... giorni, per iscritto all'Assicuratore. Se è intervenuto un medico, un suo certificato deve essere aggiunto alla denuncia.

Gli aventi diritto devono collaborare con l'Assicuratore fornendo tutte le informazioni necessarie per l'istruzione della pratica. In ogni caso devono:

- fornire la prova che la morte dell'Assicurato è sopravvenuta in seguito ad infortunio, allegando la relativa documentazione;

- autorizzare i medici intervenuti dopo l'infortunio a dare all'Assicuratore tutte le informazioni che da questa venissero loro richieste, al fine di procedere al pagamento dell'indennità.

In caso di invalidità permanente deve essere depositata certificazione attestante l'invalidità permanente totale emessa da enti pubblici o da medico legale, nonché copia della cartella clinica e documentazione dell'eventuale incidente stradale.

Art. 20. Legge sulla Privacy

Ai sensi del d.lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e successive modifiche, in particolare operate con il d.lgs. n. 101/2018 (Decreto Privacy Italiano), ciascuna delle parti acconsente al trattamento dei dati personali rilevabili dalla polizza o che ne derivino, per le finalità strettamente connesse agli adempimenti degli obblighi contrattuali da essa derivanti.

PRESTAZIONI ASSICURATE E PREMIO DI POLIZZA

PRESTAZIONI ASSICURATE:

CAPITALE da pagare in caso di decesso o invalidità permanente € ... inizialmente, e poi a diminuire annualmente.

DURATA E PREMI:

Il contratto decorre dalla data del pagamento del premio con durata di anni ... .

Il premio viene pagato in rate annuali, ciascuna di € ... (di cui imposte € ... ) per un periodo di anni ...

ASSICURAZIONE SULLA VITA PER IL CASO DI MORTE O INVALIDITA' PERMANENTE

DOCUMENTO DI SINTESI

TRA

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ... (da ora in poi “il Contraente” o “l'Assicurato”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ... , con sede legale in ... , alla piazza/via ... , P.IVA ... , iscritta nel registro delle imprese al n. ... capitale sociale ... , iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ... , in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ... , nato/a a ... , il ... (da ora in poi “l'Assicuratore”)

DESCRIZIONE DEL RISCHIO

L'Assicuratore, in caso di decesso o invalidità permanente dell'Assicurato che si determini prima della scadenza contrattuale, garantisce ai Beneficiari designati, il pagamento immediato del capitale assicurato alle condizioni dettagliatamente descritte in polizza.

Dati dell'Assicurato

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ...

Dati dei Beneficiari

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ...

DATI DI POLIZZA

Polizza n.

Decorrenza polizza: dalle ore 24,00 del ... / ... / ...

Scadenza polizza: alle ore 24,00 del ... / ... / ...

Rinnovo tacito: sì

PRESTAZIONI ASSICURATE E PREMIO DI POLIZZA

PRESTAZIONI ASSICURATE:

CAPITALE da pagare in caso di decesso € ... inizialmente, e poi a diminuire annualmente.

DURATA E PREMI:

Il contratto decorre dalla data del pagamento del premio con durata di anni ... .

Il premio viene pagato in rate annuali, ciascuna di € ... (di cui imposte € ... ) per un periodo di anni ...

Luogo e data ...

Il Contraente/Assicurato

...

Ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c., il Contraente/Assicurato dichiara di approvare specificamente le seguenti condizioni: Art 4. Interruzione del pagamento premi – Termine di tolleranza - Riattivazione; Art. 7 - Recesso dal contratto; Art 10. Pagamenti della Società e prescrizione; Art 15. Condizione particolare di carenza per assicurazioni senza visita medica; Art. 18. Esclusioni e delimitazioni del rischio; Art. 19. Denuncia dell'infortunio - obblighi relativi

Il Contraente/Assicurato

...

ALLEGATO A - QUESTIONARIO PER VALUTAZIONE ADEGUATEZZA

QUESTIONARIO PER LA VALUTAZIONE DELL'ADEGUATEZZA DEL CONTRATTO VITA

A.INFORMAZIONI ANAGRAFICHE

COGNOME E NOME: ETÀ

STATO OCCUPAZIONALE

-NON OCCUPATO-LAVORATORE DIPENDENTE

-LAVORATORE AUTONOMO-ALTRO

DESCRIZIONE PROFESSIONE:

B.INFORMAZIONI SULLE PERSONE DA TUTELARE

LEI HA EVENTUALI SOGGETTI DA TUTELARE?

- NO

- CONIUGE

- FIGLI

- CONIUGE E FIGLI

- ALTRO

C.INFORMAZIONI SULLA ESPERIENZA IN MATERIA DI INVESTIMENTI

LEI HA FAMILIARITÀ CON I SEGUENTI STRUMENTI FINANZIARI?

REDDITO FISSO- SÌ - NO

AZIONI- SÌ - NO

CON GARANZIA DI CAPITALE E/O DI RENDIMENTO- SÌ - NO

D.INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA E ASSICURATIVA

QUAL È LA SUA CAPACITÀ DI RISPARMIO ANNUO?

-FINO A ... EURO

- DA ... A ... EURO

- DA ... A ... EURO

- DA ... A ... EURO

- OLTRE ... EURO

COPERTURE “VITA” ATTUALMENTE POSSEDUTE:

- RISPARMIO/INVESTIMENTO

- INVALIDITÀ/MALATTIE GRAVI

- PENSIONE COMPLEMENTARE

- LONG TERM CARE (LTC)

- CASO MORTE

- NESSUNA

ASPETTATIVE SULL'EVOLUZIONE FUTURA DEI SUOI REDDITI PERSONALI:

- IN CRESCITA

- STAZIONARIA

- IN DIMINUZIONE

FONTE PRINCIPALE DI PROVENIENZA DELL'ATTUALE INVESTIMENTO:

- RISPARMIO PERSONALE

- DISINVESTIMENTO

- ALIENAZIONE DI IMMOBILE

- EREDITÀ/DONAZIONE

- INDENNIZZO A SEGUITO DI SINISTRO

- VINCITA

- ALTRO

E.INFORMAZIONI SULLE ASPETTATIVE IN RELAZIONE AL CONTRATTO

QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE INTENDE PERSEGUIRE CON IL CONTATTO?

-RISPARMIO/INVESTIMENTO

-PREVIDENZA/PENSIONE COMPLEMENTARE

-PROTEZIONE ASSICURATIVA DI RISCHIO: (MORTE, INVALIDITÀ, MALATTIE GRAVI)

QUAL È LA SUA PROPENSIONE AL RISCHIO, E CONSEGUENTEMENTE QUALI SONO LE SUE ASPETTATIVE DI RENDIMENTO DELL'INVESTIMENTO RELATIVAMENTE AL PRODOTTO PROPOSTO?

-BASSA: non sono disposto ad accettare oscillazioni del valore del mio investimento nel tempo e di conseguenza accetto rendimenti modesti, ma sicuri nel tempo

-MEDIA: sono disposto ad accettare oscillazioni contenute del valore del mio investimento nel tempo e di conseguenza accetto probabili rendimenti medi a scadenza del contratto o al termine dell'orizzonte temporale consigliato

-ALTA: sono disposto ad accettare possibili forti oscillazioni del valore del mio investimento nell'ottica di massimizzarne la redditività e nella consapevolezza che ciò comporta dei rischi.

QUAL È L'ORIZZONTE TEMPORALE CHE SI PREFIGGE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI?

- BREVE (<= 5 ANNI)

- MEDIO (6-10 ANNI)

- LUNGO (> 10 ANNI)

Il Contraente dichiara che le informazioni sopra riportate sono veritiere e complete

Luogo e data ...

Firma del Contraente ...

DICHIARAZIONE DI VOLONTÀ DI SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO IN CASO DI OFFERTA ASSICURATIVA ADEGUATA

Il sottoscritto Contraente dichiara di aver risposto alle domande del “Questionario per la valutazione dell'adeguatezza” secondo quanto sopra riportato.

Luogo e data ...

Firma del Contraente ...

DICHIARAZIONE DI RIFIUTO A FORNIRE LE INFORMAZIONI RICHIESTE

Il sottoscritto Contraente dichiara di non voler rispondere alle domande riportate nel “Questionario per la valutazione dell'adeguatezza del contratto” o ad alcune di esse, nella consapevolezza che ciò ostacola la valutazione dell'adeguatezza del contratto alle proprie esigenze assicurative.

Luogo e data ...

Firma del Contraente ...

ALLEGATO B - QUESTIONARIO ANAMNESICO

QUESTIONARIO ANAMNESICO [8]

Luogo e data ...

Firma dell'Assicurato ...

1. È possibile stipulare l'assicurazione sulla vita anche per il caso vita, ossia facendo riferimento all'ipotesi in cui l'Assicurativo sopravviva oltre una certa data; è inoltre possibile la stipula di polizze miste, che comprendono entrambi gli eventi.

2. Di regola questo tipo di assicurazione prevede prestazioni ulteriori a carico dell'Assicuratore, sotto forma di multipli della prestazione tipica dovuta, nel caso in cui l'evento assicurato sia conseguenza di determinate circostanze. La moltiplicazione della prestazione si ricollega alla minore probabilità statistica del verificarsi dell'evento morte in base a determinate circostanze.

3. Nella presente parte della nota informativa si indicano i costi fissi e variabili applicati, le maggiorazioni (addizionali di frazionamento), di regola previste, e applicate sotto forma di percentuali sul premio in base ai periodi di frazionamento, spese per visita medica, costi per l'intermediazione ed eventuali sconti.

4. Il presente schema di polizza è redatto non contemplando la possibilità di riscatto della polizza, come avviene tendenzialmente per le polizze di questo tipo. Ciò non esclude la possibilità di prevedere un riscatto anticipato, il cui oggetto è determinato dall'Impresa Assicurativa.

5. La Corte di Cassazione ha precisato che in caso di assicurazione sulla vita, qualora si sia verificato l'evento dedotto in assicurazione e quindi il contratto assicurativo possa realizzare il suo scopo, le somme dovute ai beneficiari sono sottratte dall'attivo fallimentare, considerata la funzione che si intende realizzare con la stipula di questo tipo di contratti (Cass. I, n. 8676/2000, Cass. I, n. 11975/1999).

6. L'inserimento di questa clausola è facoltativa e prevede la possibilità che la stipula della polizza avvenga senza preventiva visita medica dell'assicurato, con tutto ciò che ne consegue in caso di decesso dello stesso entro un lasso di termine breve.

7. Di regola questo tipo di assicurazione prevede prestazioni ulteriori a carico dell'Assicuratore, sotto forma di multipli della prestazione tipica dovuta, nel caso in cui l'evento assicurato sia conseguenza di determinate circostanze. La moltiplicazione della prestazione si ricollega alla minore probabilità statistica del verificarsi dell'evento morte in base a determinate circostanze.

8. In questo tipo di polizza è possibile inserire un questionario, contenente una serie di domande concernenti la sussistenza o meno di particolari patologie (diabete, ipertensione) in capo all'assicurato, l'eventuale condizioni di fumatore, l'esercizio di attività sportiva o professionale a rischio. L'inserimento è previsto di regola nei soli casi in cui la polizza sia stipulata senza preventiva visita medica dell'assicurato, di regola prevista ed eseguita prima della stipula.

Commento

Nozione, natura giuridica e funzione dell'assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente.

L'assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente costituisce una fattispecie atipica di contratto assicurativo, che ha origine nella prassi negoziale, ed in particolare nel frequente ricorso nell'ambito delle polizze vita a forme di garanzia complementari e accessorie tese ad estendere la copertura assicurativa anche all'invalidità permanente. Il progressivo utilizzo di questo tipo di polizza integrativa e complementare ha comportato che esso si sia di fatto affermato come fattispecie autonoma caratterizzata dal prevedere, sin dal momento della stipula, che la garanzia assicurativa operi sia per il caso di morte che per il caso di invalidità permanente del contraente assicurato.

L'estensione dell'oggetto della garanzia assicurativa all'invalidità permanente comporta, in primo luogo, un problema di inquadramento giuridico di questa figura negoziale.

Infatti, se la deduzione dell'evento morte come circostanza alla quale è correlata l'operatività della garanzia assicurativa, e in particolare l'obbligazione dell'impresa assicurativa di corrispondere un capitale o una rendita ai soggetti indicati come beneficiari (o allo stesso contraente nel caso di polizza sulla vita di un terzo ai sensi dell'art. 1919, comma 2 c.c.), rende la fattispecie astrattamente inquadrabile nella più ampia categoria dei contratti di assicurazione sulla vita, disciplinati dagli art. 1919 c.c. e seguenti, ossia di quei contratti assicurativi in virtù dei quali, dietro pagamento di un premio da parte del contraente assicurato, l'impresa assicuratrice si obbliga a corrispondere un capitale o una rendita al verificarsi di un determinato evento attinente la vita umana, deve osservarsi che l'estensione della garanzia assicurativa anche all'ipotesi di invalidità permanente dell'assicurato induce ad assimilare questa fattispecie più alla categoria dell'assicurazione contro i danni, caratterizzato dalla funzione di tenere indenne il contraente assicurato del danno ad esso prodotto da un sinistro e disciplinati dagli artt. 1904 e seguenti del c.c.

La distinzione tra le due tipologie risulta dunque evidente già sul piano funzionale: come noto, infatti, la funzione che si persegue con l'assicurazione sulla vita per il caso di morte (e più in generale con l'assicurazione sulla vita) non è quella di mantenere indenne il contraente assicurato dalle conseguenze dannose di un determinato evento, nel senso di trasferire il rischio dal contraente assicurato all'impresa assicuratrice, ma piuttosto quella di garantire che, in caso di morte del contraente, i soggetti indicati come beneficiari, come ad esempio i familiari, possano essere tutelati sul piano patrimoniale facendo affidamento su un capitale o su una rendita; così come l'assicurazione sulla vita può perseguire la funzione di consentire il conseguimento di una integrazione del reddito, ad esempio da pensione, a partire da un determinato momento. Tant'è che si ritiene generalmente che la funzione delle assicurazioni sulla vita sia di tipo previdenziale o di investimento del risparmio a fini previdenziali. Il che comporta, diversamente dalle ipotesi di assicurazione contro i danni - per le quali è previsto che l'indennizzo sia necessariamente commisurato al valore delle cose assicurate - che nel caso dell'assicurazione sulla vita la determinazione dell'importo dovuto dall'assicuratore al verificarsi dell'evento dedotto nel contratto assicurativo è assolutamente libera e correlata soltanto all'entità dei premi pagati.

La funzione che si persegue con l'assicurazione contro i danni è invece indennitaria, e si sostanzia nell'esigenza di tenere indenne il contraente assicurato dalle le conseguenze pregiudizievoli derivanti da un determinato evento dannoso traslando tali conseguenze dalla sfera dell'assicurato a quella dell'impresa assicuratrice.

È evidente, allora, che se si considera il verificarsi dell'evento morte come oggetto della garanzia assicurativa, il contratto in esame appare riconducibile alla categoria delle assicurazioni sulla vita, di cui realizza la funzione e al quale può conseguentemente applicarsi la disciplina dettata dagli art. 1919 e ss. del c.c. Se invece si considera il verificarsi dell'evento invalidità permanente come oggetto della garanzia assicurativa, il contratto risulta inquadrabile nelle categoria delle assicurazioni contro i danni, in quanto teso a mantenere indenne il contraente assicurato da un evento pregiudizievole che comporta, in particolare, la significativa riduzione della propria integrità psico-fisica con tutto ciò che ne consegue in tema di disciplina applicabile che dovrà essere individuata in quella dettata dal legislatore agli articoli 1904 e seguenti del codice civile in tema di assicurazione contro i danni.

La disciplina dell'assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente.

Le differenze, quindi, tra le due ipotesi sono rilevanti: basti pensare al fatto che la funzione indennitaria tipica dell'assicurazione contro i danni comporta che il contraente assicurato non possa trarre benefici dal verificarsi dell'evento dannoso oggetto di copertura assicurativa (art. 1908 c.c.), con la conseguenza che, al verificarsi dello stesso, l'indennizzo dovuto dall'assicurazione avrà la funzione di ripristinare la situazione economica preesistente al danno, ovviamente nei limiti dei massimali di polizza. Con l'ulteriore conseguenza, soprattutto sul piano processuale, delle enormi difficolta, specie in ambito processuale, per accertare e quantificare i danni, spesso oggetto di contestazione da parte dell'impresa assicuratrice. Diversamente, invece, nell'assicurazione sulla vita per il caso di morte, poiché la funzione che il contraente assicurato è, come evidenziato, di tipo previdenziale, la prestazione dovuta dalla compagnia assicuratrice al verificarsi dell'evento dedotto in assicurazione non sarà vincolata ad alcun tipo di stima, ma risulterà commisurata esclusivamente ai premi versati dall'assicurato. È evidente, allora, che in quest'ultimo caso non vi sarà l'esigenza di procedere in concreto all'accertamento e quantificazione del danno, con tutto ciò che ne consegue in termini di possibili contestazioni e contrasti giudiziari tra le parti e non troveranno applicazione tutte quelle disposizioni del codice civile, come gli articoli 1908 e seguenti c.c. che mirano ad evitare che la stipula di un contratto assicurativo e il successivo verificarsi dell'evento assicurato costituiscano occasioni di lucro per il contraente assicurato.

Ciò comporta anche che, sempre sotto il profilo della disciplina applicabile, con riferimento all'estensione della garanzia all'invalidità permanente, trovi applicazione l'art. 1910, comma 1 e 2 c.c., che impone all'assicurato, in caso di stipulazione di più polizze assicurative aventi ad oggetto il medesimo rischio, l'onere di comunicare a ciascun assicuratore l'esistenza di tutte le assicurazioni, con conseguente perdita del diritto all'indennità nel caso in cui abbia dolosamente omesso di dare tale comunicazione. Si tratta, infatti, di una disposizione che, al pari di quelle dettate dagli artt. 1908 e 1909 c.c. sul valore dei beni assicurati, ha la funzione di evitare che l'assicurato, attraverso la conclusione di una pluralità di polizze assicurative ed il successivo pagamento dell'indennità dovuta da parte di ciascuno di essi, consegua un lucro non consentito che integra un vero e proprio ingiustificato arricchimento (Cass. S.U., n. 5119/2002 e, in termini conformi, anche Cass. III, n. 5000/2004). Dopo aver effettuato una ricostruzione dogmatica dell'istituto dell'assicurazione contro gli infortuni, caratterizzata dalla mancanza di espressa previsione normativa, le Sezioni Unite hanno posto in luce la necessità di procedere ad una verifica condotta caso per caso sulla scorta delle singole clausole e condizioni contrattuali non potendosi assimilare tout court l'assicurazione in questione alla fattispecie dell'assicurazione sulla vita o dell'assicurazione contro i danni, proprio perché in base al tipo di evento assicurato che viene in rilievo può giustificarsi l'applicazione o meno di norme che disciplinano l'una o l'altra figura contrattuale.

Altra conseguenza rilevante sul piano della disciplina si registra in ordine alla non operatività, nel caso in cui l'indennizzo debba essere corrisposto per il verificarsi di una situazione di invalidità permanente, del vincolo di impignorabilità che si crea sulle somme dovute dall'assicuratore al beneficiario nell'assicurazione sulla vita. L'art. 1923 c.c., in tema di assicurazione sulla vita, infatti, prevede che “Le somme dovute dall'assicuratore al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare”, con ciò ponendo un di vincolo di indisponibilità sulle somme destinate ad essere attribuite al terzo beneficiario, nel caso di assicurazione sulla vita per il caso di morte. Tale vincolo, specificamente previsto con riferimento alle azioni esecutive, si ritiene operante anche in relazione alla procedura fallimentare. Si è affermato, sul punto, che le somme dovute dall'assicuratore in forza di polizza di assicurazione sulla vita, qualora si sia verificato l'evento dedotto in assicurazione e quindi il contratto assicurativo possa realizzare il suo scopo, sono sottratte dall'attivo fallimentare, considerata la funzione che si intende realizzare con la stipula di questo tipo di contratti (Cass. I, n. 11975/1999; Cass. I, n. 8676/2000); in questo caso, quindi, l'interpretazione giurisprudenziale valorizza la funzione previdenziale dell'assicurazione sulla vita. Risulta invece più controversa l'ipotesi in cui il beneficiario, poi fallito, intenda riscattare le somme erogate in conseguenza della stipula della polizza: secondo un primo orientamento giurisprudenziale, infatti, sebbene si tratti di una restituzione che mira ad assicurare la funzione di strumento di risparmio che le assicurazioni sulla vita pure sono dirette a realizzare, manca la realizzazione della funzione previdenziale che giustifica la sottrazione delle somme alla massa fallimentare (Cass. I, n. 8676/2000); per un diverso filone interpretativo, invece, il vincolo di indisponibilità opera in ogni caso (Cass. I, n. 1811/1965), perché la disposizione di cui all'art. 1923 c.c., richiamata dall'art. 46 della l. fall., ha una portata generale e trova applicazione anche nel caso in cui la pretesa rivolta nei confronti dell'assicuratore trovi la propria fonte nel riscatto della polizza prima del verificarsi dell'evento assicurato.

Il sorgere di un contrasto giurisprudenziale in materia ha condotto all'intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che, con la sentenza n. 8271/2008, hanno statuito che “In tema di contratto di assicurazione sulla vita, alla dichiarazione di fallimento del beneficiario non consegue lo scioglimento del contratto, né il curatore - al pari di quanto previsto per le "somme dovute", di regola già impignorabili secondo l'art.1923 cod. civ. - può agire contro il terzo assicuratore per ottenere il valore di riscatto della relativa polizza stipulata dal fallito quand'era in bonis, non rientrando tale cespite tra i beni compresi nell'attivo fallimentare ai sensi dell'art. 46, comma 1, n. 5 l. fall., considerata la funzione previdenziale riconoscibile al predetto contratto, non circoscritta alle sole somme corrisposte a titolo di indennizzo o risarcimento”. Con la decisione resa a Sezioni Unite, quindi, la Suprema Corte ha valorizzato la funzione latu sensu previdenziale che si persegue con questo tipo di polizza, giungendo quindi ad escludere in termini generali sia l'effetto automatico di scioglimento del contratto, sia la possibilità per il curatore di sostituirsi al contraente assicurato agendo nei confronti dell'assicuratore. Si è successivamente discostata dal dictum delle Sezioni Unite la decisione n. 2256/2015 resa dalla Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, con la quale si è fatto nuovamente applicazione del tradizionale criterio che escludeva il vincolo di impignorabilità delle somme dovute all'assicuratore rispetto alla procedura fallimentare nel caso di esercizio del riscatto preventivo della polizza. Si tratta di una decisione isolata poiché in una pronuncia successiva e più recente, la medesima Prima Sezione ha ribadito che le somme erogate dall'impresa assicuratrice all'assicurato fallito a titolo di riscatto della polizza vita sono sottratte all'azione di inefficacia di cui all'art. 44 l. fall. in virtù del combinato disposto degli artt. 1923 c.c. e 46, comma 1, n. 5, l. fall., evidenziando che l'esonero dalla disciplina del fallimento va posto in correlazione con tutte le diverse possibilità finalità dell'assicurazione sulla vita e, dunque, non considerando solo la funzione previdenziale ma anche quella di risparmio (Cass. I, n. 12261/2016).

È evidente, alla luce di questo excursus, che il vincolo che si instaura sulle somme dovute dall'assicuratore previsto dall'art. 1923 c.c., ed esteso dall'interpretazione giurisprudenziale anche in caso di assoggettamento dell'assicurato alla procedura fallimentare, trova la propria giustificazione, come si evince anche dalle richiamate pronunce, nella funzione tipica di natura previdenziale o comunque di risparmio che realizza l'assicurazione sulla vita per il caso di morte.

Ciò spiega, quindi, perché, diversamente, tale norma non possa trovare applicazione nel caso in cui l'indennità è dovuta non già in conseguenza della morte, ma dell'invalidità permanente del contraente assicurato (Cass. III, n. 13342/2004); in questo senso si è infatti affermato che tale norma è prevista in materia di assicurazione sulla vita e può trovare applicazione, nel caso di assicurazione contro gli infortuni, soltanto nell'ipotesi in cui l'indennità sia dovuta in conseguenza di un infortunio mortale perché in questo caso il rischio che si realizza e che si intende assicurare è quello tipico dell'assicurazione sulla vita per il caso di morte, anche se ricollegato ad una specifica causa (l'infortunio). In altri termini, nel caso di invalidità permanente non si assicura un evento attinente alla vita umana, ma un evento attinente alla persona, il che giustifica, quindi, la non applicazione dell'art. 1923 c.c. e la attrazione delle somme dovute dall'assicuratore alla massa fallimentare, anche tenuto conto del fatto che l'impignorabilità di un determinato bene e la sua conseguente esclusione dall'attivo fallimentare rientrano in materie sottratte alla disponibilità dei privati, come emerge dal disposto dell'articolo 46, comma primo, Legge Fallimentare. Al contempo ciò spiega perché, diversamente, la norma in questione possa trovare applicazione nel caso in cui l'evento assicurato è l'infortunio mortale, atteso che in questo caso l'evento assicurato è lo stesso dell'assicurazione sulla vita, da cui si differenzia solo per il fatto di essere posto in correlazione ad una determinata causa, ossia l'infortunio.

Alla luce di quanto osservato, può quindi affermarsi che, per quanto concerne l'individuazione della disciplina applicabile all'assicurazione sulla vita per il caso di morte o invalidità permanente, non può stabilirsi in via preventiva ed in termini assoluti che essa sia inquadrabile nella categoria dell'assicurazione sulla vita o nell'assicurazione contro i danni, con tutto ciò che ne consegue in termini pratici, come si è visto, ad esempio, in tema di coassicurazione, di vincolo di impignorabilità delle somme dovute dall'assicuratore e di proporzionalità tra premi pagati e misura dell'indennizzo. Ne consegue, quindi, che l'atipicità di questa assicurazione non comporta che essa debba essere inquadrata in un unica tipologia contrattuale, ossia in quella dell'assicurazione sulla vita o in quella dell'assicurazione contro i danni, dovendosi piuttosto applicare una disciplina di tipo misto che, sulla scorta dell'interpretazione delle singole clausole contrattuali e dell'esame del tipo di evento rischioso che viene concretamente in rilievo, può essere ricondotta in concreto all'una o all'altra tipologia contrattuale.

L'evento dedotto in assicurazione: l'“invalidità permanente”.

Per quanto concerne, poi, più specificamente il tipo di evento al quale si correla la prestazione dell'assicuratore, se è certo che nessun problema interpretativo pone l'accertamento in ordine al verificarsi o meno dell'evento morte, più problematico e complesso può risultare l'accertamento della situazione di “invalidità permanente”.

Con l'espressione invalidità permanente si indica una forma grave di danno fisico che può essere causata da infortunio o da malattia e che deve manifestarsi in correlazione causale con il verificarsi dell'infortunio o della malattia.

Più specificamente, si è chiarito che affinché risulti integrata una situazione di invalidità permanente derivante da malattia, occorre che si accerti la presenza di uno stato di menomazione della persona, caratterizzato dai requisiti della stabilità e della non temporaneità e che tale stato si sia manifestato solo dopo la cessazione della malattia, con la conseguenza che, nel caso in cui l'assicurazione prevede il pagamento di un indennizzo per invalidità permanente derivante da malattia, nessun indennizzo è dovuto nel caso in cui la malattia, senza che si sia verificata un'effettiva guarigione clinica, abbia avuto esito mortale (Cass. III, n. 5197/2015).

Il problema interpretativo si è posto con particolare riferimento all'ipotesi di invalidità permanente da malattia. In questo caso la Corte di Cassazione, dopo aver precisato che il termine invalidità indica una condizione di menomazione della persona, che può essere transitoria nel caso di invalidità temporanea, o permanente nel caso dell'invalidità permanente, ha precisato che con l'espressione invalidità temporanea si allude, in particolare, alla condizione di menomazione della persona durante il periodo in cui quest'ultima è ancora sussistente, laddove, invece l'espressione invalidità permanente descrive lo stato di menomazione, definitivo, che si riscontra dopo il decorso della malattia.

Tale distinzione assume rilievo perché se la polizza assicurativa considera come evento oggetto di assicurazione l'invalidità permanente, a quest'ultima non può sovrapporsi il distinto concetto di invalidità temporanea, poiché finché vi è quest'ultima non può esservi alcuna invalidità permanente, posta l'incompatibilità logica ed ontologica tra le due forme di invalidità. Ciò, del resto, trova riscontro in una serie di disposizioni e, in particolare, negli artt. 137, comma 1, e 138, comma 2, del d.lgs. n. 2009/2005 (Codice delle Assicurazioni private) che, nel differenziare il danno patrimoniale e danno non patrimoniale derivante da inabilità temporanea da quello derivante da invalidità permanente, sostanzialmente conferma che quest'ultima implica l'avvenuta guarigione clinica del soggetto danneggiato, cui faccia seguito l'insorgenza di postumi invalidanti. Parimenti, la distinzione di cui sopra trova riscontro anche in tutte quelle norme assicurative e previdenziali che, nell'individuare la misura dell'invalidità permanente oltre la quale deve essere corrisposto il trattamento indennitario, inducono a ritenere che quest'ultima postuli necessariamente la cessazione dello stato di malattia e la stabilizzazione dei postumi, atteso che, diversamente, non sarebbe possibile verificare il superamento delle percentuali oltre le quali è dovuto il trattamento indennitario, trattandosi di situazione non stabilizzata.

Tale distinzione trova inoltre conferma in altre decisioni della Corte di Cassazione in cui quest'ultima ha stabilito che “se la morte della vittima è stata causata dalle lesioni, l'unico danno biologico risarcibile è quello correlato dall'inabilità temporanea, in quanto per definizione non è in questo caso concepibile un danno biologico da invalidità permanente. Infatti, secondo i principi medico-legali, a qualsiasi lesione dell'integrità psicofisica consegue sempre un periodo di invalidità temporanea, alla quale può conseguire talora un'invalidità permanente. Per l'esattezza l'invalidità permanente si considera insorta allorché, dopo che la malattia ha compiuto il suo decorso, l'individuo non sia riuscito a riacquistare la sua completa validità. Il consolidarsi di postumi permanenti può quindi mancare in due casi: o quando, cessata la malattia, questa risulti guarita senza reliquati; ovvero quando la malattia si risolva con esito letale. La nozione medico legale di invalidità permanente presuppone, dunque, che la malattia sia cessata, e che l'organismo abbia riacquistato il suo equilibrio, magari alterato, ma stabile. Si intende, pertanto, come nell'ipotesi di morte causata dalla lesione, non sia configurabile alcuna invalidità permanente in senso medico legale: la malattia, infatti, non si risolve con esiti permanenti, ma determina la morte dell'individuo" (Cass. III, n. 7632/2003). Il principio è stato confermato anche in altre pronunce in cui la Suprema Corte ha ribadito l'impossibilità di sovrapporre invalidità temporanea e invalidità permanente, nel senso che quest'ultima non può ritenersi sussistente finché non è cessata la prima, ricorrendo, diversamente, una ipotesi di vera e propria duplicazione del danno (Cass. III, n. 3806/2004).

Ciò comporta, quindi, secondo la Suprema Corte che, se in un contratto di assicurazione è previsto il pagamento di un indennizzo nel caso di invalidità permanente conseguente a malattia, alcun indennizzo è dovuto nel caso in cui la malattia subita dall'assicurato, senza addivenire a guarigione clinica, abbia avuto esito letale (Cass. III, n. 5197/2015).

Si tratta di un principio condivisibile che appare in linea con l'interpretazione consolidata della Corte di Cassazione, sviluppatasi soprattutto in tema di danno biologico, in relazione al quale è frequente la necessità di distinguere l'invalidità temporanea da quella permanente, e in virtù della quale si è affermato che quest'ultima può essere oggetto di valutazione soltanto una volta che si è completato il decorso della malattia ed è cessata quest'ultima; infatti, l'invalidità permanente postula necessariamente la stabilizzazione dei postumi invalidanti, poiché essa si basa intrinsecamente sul presupposto che, cessato lo stato patologico, residui una situazione di invalidità (Cass. III, n. 26897/2014).

La problematica in esame, relativa alla necessità di distinguere i postumi permanenti da quelli temporanei, si pone, nel caso di assicurazione sulla vita stipulata oltre che per il caso di morte anche per il caso di invalidità permanente, sia con riferimento all'ipotesi in cui quest'ultima derivi da una malattia, sia per il caso in cui derivi da infortunio, poiché anche in questo caso potrebbe verificarsi che all'infortunio conseguano in via immediata dei postumi di natura solo transitoria e, come tali, non suscettibili di essere indennizzati e, solo successivamente, dei postumi di natura permanente. Anche in questa ipotesi, quindi, e non solo nel caso in cui l'invalidità permanente consegua ad una malattia, può verificarsi uno stato di invalidità transeunte con conseguente necessità di accertare il momento in cui quest'ultimo cessa ed è possibile quindi riscontrare la sussistenza di postumi invalidanti di tipo permanente ai quali si correla in concreto l'operatività della polizza.

Va anche osservato che normalmente questo tipo di polizze specificano preventivamente la misura dell'invalidità permanente in relazione alla quale sorge l'obbligo dell'impresa assicuratrice di corrispondere l'indennizzo, prevedendo, quindi, delle vere e proprie franchigie, al di sotto delle quali l'evento non è indennizzabile. Secondo le previsioni contrattuali, quindi, di regola, occorre che i postumi invalidanti permanenti superino un determinato grado percentuale di invalidità, individuato in correlazione alla piena integrità psicofisica dell'assicurato, affinché l'assicurazione sia obbligata ad erogare la prestazione dovuta all'assicurato.

Ciò può dare luogo, nella prassi, a contrasti tra le parti in ordine alla sussistenza o meno di un'invalidità di tipo permanente che superi la soglia fissata in contratto, con conseguente instaurazione di controversie giudiziarie finalizzate ad accertare la sussistenza o meno dei presupposti per l'operatività della polizza. Si tratta di controversie che, nella maggior parte dei casi, richiedono per la relativa definizione l'espletamento di una consulenza tecnica d'ufficio ai sensi degli artt. 191 e ss. c.p.c., con la nomina di un consulente d'ufficio, terzo e imparziale, di regola un medico legale, che, previa visita dell'assicurato, procederà alla quantificazione dei postumi permanenti secondo criteri medico-scientifici.

Il fatto che la risoluzione della questione concernente l'operatività o meno della polizza in base alla verifica del grado dei postumi invalidanti avvenga spesso attraverso l'espletamento di una consulenza tecnica d'ufficio, nei casi in cui le parti non siano addivenute ad una soluzione bonaria in via stragiudiziale, induce a ritenere che un utile strumento processuale per arrivare alla soluzione della controversia senza ricorrere al procedimento ordinario possa essere costituito dall'accertamento tecnico preventivo ed in particolare a fini conciliativi previsto dall'art. 696-bis c.p.c.; infatti, l'espletamento di una consulenza tecnica preventiva può costituire l'occasione per una definizione bonaria della controversia, come peraltro dovrebbe avvenire, nelle intenzioni del legislatore, proprio attraverso tale strumento, o, quanto meno, per cristallizzare l'accertamento che comunque dovrebbe essere svolto in sede di giudizio di merito, ed eventualmente acquisirlo in quest'ultimo, in caso di mancato accordo tra le parti.

Profili fiscali

Le plusvalenze, ossia la differenza tra capitale maturato e capitale versato, sono oggetto di imposizione al momento dell'incasso del capitale.

A partire dalla data del 1° luglio 2014, l'aliquota prevista è quella del 26%, trattandosi di un regime sostitutivo rispetto a quello progressivo IRPEF del beneficiario della plusvalenza.

Pertanto il capitale liquidato non deve essere oggetto di dichiarazione IRPEF.

Peraltro, se i rendimenti derivano da titoli di stato (ed equiparati) l'aliquota è ridotta al 12,5%.

Questo può comportare che, in concreto, l'aliquota cui è assoggettata la plusvalenza maturata dal contribuente si correli all'effettivo mix di investimenti che viene operato, avendo riguardo alla percentuale di titoli pubblici rispetto alla totalità degli stessi.

La prestazione per il caso morte non concorre alla formazione dell'attivo ereditario e pertanto non è soggetta ad imposta di successione.

Ove si provveda alla liquidazione della rendita, la relativa erogazione non costituisce parimenti reddito IRPEF perché il capitale trasformato in rendita viene assoggettato alla tassazione sull'eventuale plusvalenza, così come la rivalutazione annua della rendita medesima.

Le polizze assicurative sono assoggettate, inoltre, all'imposta di bollo, ossia ad un'imposta proporzionale al valore dell'investimento alla data del 31 dicembre di ogni anno.

Per altro verso, è ammessa la detrazione ai fini IRPEF dei premi versati annualmente per contratti aventi per oggetto il rischio morte, invalidità permanente non inferiore al 5% o non autosufficienza. Il limite massimo previsto è pari al 19% di 530 € (19% di 1.291,14 € per assicurazioni relative al rischio di non autosufficienza); ne deriva che l'importo massimo detraibile è di 100,70 € (prima di tale soglia il limite di detraibilità era pari 1.291,14 €, 630 € per l'anno 2013). I premi versati possono essere detraibili anche se sostenuti nell'interesse di familiari fiscalmente a carico (soggetti con un reddito complessivo non superiore a certe soglie: 4 mila o 2.840,51 € a seconda dell'età fino a 24 anni ovvero superiore). 

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