Assicurazione sulla vita di un terzo

Luca Caputo
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

Il contratto di assicurazione sulla vita di un terzo costituisce una particolare fattispecie di assicurazione sulla vita. Esso, in particolare, trova il suo fondamento nell'art. 1919 c.c., che dispone che l'assicurazione può essere stipulata oltre che sulla vita propria anche su quella di un terzo. La deduzione in contratto di un evento che attiene non alla vita del contraente, bensì di un soggetto terzo, comporta la necessità che quest'ultimo presti, ai fini della validità del contratto, il proprio consenso per iscritto. La ratio del necessario consenso scritto da parte del terzo, da alcuni ricondotta a ragioni di ordine pubblico, da altri alla necessità di sopperire all'elemento dell'interesse del contraente, implica anche che esso non sia necessario quando il terzo non assume la veste di “mero portatore del rischio”, ma concentri in sé anche la veste di beneficiario, atteso che in questo caso la fattispecie appare inquadrabile nella diversa ipotesi dell'assicurazione a favore del terzo, riconducibile al paradigma normativo dell'art. 1891 c.c. La rilevanza del consenso ai fini della validità del contratto nel caso in cui il terzo assuma la veste di “mero portatore del rischio” conferisce particolare importanza alla prestazione del consenso, la cui prova deve necessariamente essere fornita per iscritto. L'espressa previsione della necessità del consenso nel caso di assicurazione sulla vita del terzo per il caso di morte induce a ritenere che esso non sia invece necessario nel caso in cui l'evento dedotto nel contratto assicurativo non sia il decesso del terzo, ma la sua sopravvivenza oltre una certa età. Quanto alla disciplina, fatta eccezione per la previsione relativa alla necessità del consenso del terzo, l'assicurazione sulla vita di un terzo costituisce una fattispecie di assicurazione sulla vita a tutti gli effetti; essa, come tale, assolve ad una funzione di tipo previdenziale o di investimento del risparmio a fini previdenziali, in ciò differenziandosi, quindi, dagli altri contratti assicurativi, che tendenzialmente perseguono una funzione indennitaria. La funzione dell'assicurazione sulla vita giustifica, quindi, la posizione che l'ordinamento attribuisce al terzo beneficiario della prestazione e le disposizioni, come l'art. 1923 c.c., che tendono a salvaguardare il diritto del beneficiario anche nel caso di sottoposizione dell'assicurato a procedure esecutive o fallimentari. Inoltre, il ricorso nella prassi a forme di assicurazione sulla vita che correlano la prestazione dovuta dall'assicuratore all'andamento di investimenti sul mercato mobiliare pone il problema dell'applicabilità a tali fattispecie della disciplina dell'assicurazione o piuttosto di quella sulla collocazione di prodotti finanziari sul mercato da parte degli intermediari mobiliari.

Formula

ASSICURAZIONE SULLA VITA DI UN TERZO 1

TRA

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ... (da ora in poi “il Contraente”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ... , con sede legale in ... , alla piazza/via ... , P.IVA ... , iscritta nel registro delle imprese al n. ... capitale sociale ... , iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ... , in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ... , nato/a a ... , il ... (da ora in poi “l'Assicuratore”)

E

Il/La sig./sig.ra ... , nato/a a ... , il ... , residente in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F. ... (da ora in poi “il Terzo Assicurato”)

si stipula la presente:

ASSICURAZIONE SULLA VITA DI UN TERZO

Polizza n. ...

Decorrenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenze annuali: ore 24,00 del gg/mm/aa di ogni anno

Tacito rinnovo: SI

GLOSSARIO

Assicuratore: L'Impresa Assicurativa autorizzata all'esercizio dell'attività assicurativa con la quale il Contraente stipula il Contratto di assicurazione;

Beneficiario: Persona fisica o giuridica designata in Polizza dal Contraente, che può coincidere o meno con il Contraente stesso, e che riceve la prestazione prevista dal Contratto quando si verifica l'evento assicurato;

Carenza: Periodo durante il quale le garanzie del Contratto di assicurazione non sono efficaci. Qualora l'evento assicurato si verifica in tale periodo l'Assicuratore non corrisponde la prestazione assicurata;

Caricamenti: Parte del premio versato dal Contraente destinata a coprire i costi commerciali e amministrativi dell'Assicuratore;

Conflitto di interesse: L'insieme delle situazioni in cui l'interesse dell'Assicuratore può essere in contrasto con quello del Contraente;

Consenso del Terzo Assicurato: Consenso, specificamente prestato dal Terzo Assicurato, con il quale quest'ultimo acconsente alla stipula della presente polizza, da effettuarsi con dichiarazione contenuta nella presente polizza o in atto separato che richiami specificamente la presente polizza;

Contraente: Il soggetto, persona fisica o giuridica, diverso dal Terzo Assicurato, e che può coincidere o meno con il Beneficiario, che stipula il presente contratto di assicurazione e si impegna al pagamento del premio; è titolare a tutti gli effetti del Contratto;

Contratto: Accordo con il quale l'Assicuratore, a fronte del pagamento del premio, si impegna a pagare una prestazione assicurata in forma di capitale o rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita del Terzo Assicurato;

Decorrenza: Data dalla quale il Contratto ha effetto, condizionata all'avvenuto pagamento del premio pattuito;

Durata contrattuale: Periodo durante il quale il Contratto è efficace e produce effetti tra le parti;

Età computabile: L'età del Terzo Assicurato, calcolata dalla data di sottoscrizione della presente polizza, non tenendo conto delle frazioni d'anno inferiori a sei mesi, ma considerando anno intero le frazioni di anno superiori a sei mesi;

Liquidazione: Pagamento all'avente diritto della prestazione dovuta al verificarsi dell'evento assicurato;

Malattia: Ogni alterazione dello stato di salute non dipendente da infortunio;

Polizza: Documento che attesta l'esistenza del Contratto di assicurazione;

Premio: Importo che il Contraente si impegna a corrispondere all'Assicuratore secondo un piano di versamenti previsto dal Contratto di assicurazione;

Prestazione: Somma pagabile sotto forma di capitale o di rendita che l'Assicuratore garantisce al Beneficiario al verificarsi dell'evento assicurato;

Questionario sanitario: modulo costituito da domande sullo stato di salute del Terzo Assicurato che l'Assicuratore utilizza al fine di valutare il rischio che assume con il Contratto di assicurazione;

Recesso: Diritto del Contraente di recedere dal Contratto alle condizioni contrattualmente previste;

Revoca: Diritto del proponente di revocare la Proposta prima della conclusione del Contratto;

Terzo Assicurato: Persona fisica, diversa dal Contraente, sulla cui vita è stipulato il Contratto di Assicurazione.

NOTA INFORMATIVA

La presente Nota informativa è redatta secondo lo schema predisposto dall'IVASS, ma il suo contenuto non è soggetto alla preventiva approvazione dell'IVASS.

Il Contraente deve prendere visione delle Condizioni di Assicurazione prima della sottoscrizione del Contratto.

INFORMAZIONI SULL'IMPRESA DI ASSICURAZIONE

Denominazione dell'Impresa di Assicurazione, Sede Legale, Sito Internet, Recapiti Telefonici, Indirizzo Mail

Riferimento ad autorizzazione all'esercizio dell'attività assicurativa e numero di iscrizione all'albo delle imprese assicurative

INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DELL'IMPRESA

Patrimonio netto; specifico riferimento alla parte relativa al capitale sociale e alle riserve patrimoniali.

Indice di solvibilità riferito allo specifico ramo assicurativo al quale attiene il contratto.

INFORMAZIONI GENERALI SUL CONTRATTO

Prestazioni assicurative e garanzie offerte

La durata del presente contratto è fissata da un minimo di 1 anno ad un massimo di ... anni.

Il contratto prevede le seguenti prestazioni assicurative principali:

Prestazione in caso di decesso: erogazione di un capitale costante o decrescente, a seconda della tariffa scelta dal Contraente.

L'assicurazione oggetto del presente contratto consiste nell'impegno dell'Assicuratore, in caso di decesso del Terzo Assicurato prima della scadenza contrattuale, a pagare al Beneficiario:

- in caso di tariffa a capitale costante: il capitale assicurato pattuito alla stipula del contratto;

- in caso di tariffa a capitale decrescente: il capitale assicurato decrescente in modo lineare in base alla periodicità (annua, semestrale, quadrimestrale, trimestrale o mensile) scelta dal Contraente;

- in caso di erogazione della prestazione pattuita sotto forma di rendita, ad erogare al Beneficiario l'importo dovuto a titolo di capitale secondo la formula prescelta sotto forma di rendita mensile fino ad un massimo di anni ... .

La presente polizza è stipulata non solo per la copertura del rischio di morte; pertanto nessuna prestazione è prevista in caso di sopravvivenza del Terzo Assicurato alla scadenza del contratto 2 .

L'Assicuratore non riconosce alcuna prestazione in caso di decesso del Terzo Assicurato per i periodi di Carenza indicati nelle Condizioni Particolari di Polizza.

Inoltre, l'Assicuratore non riconosce la prestazione qualora il decesso del Terzo Assicurato sia conseguenza diretta di una delle cause riportate nelle Condizioni di Assicurazione.

CLAUSOLA CON PRESTAZIONE FACOLTATIVA 3

Prestazione complementare di tipo ... :

Capitale raddoppiato in caso di decesso per infortunio o triplicato in caso di decesso per infortunio conseguente ad incidente stradale:

Al verificarsi di tali circostanze l'Assicuratore si obbliga a pagare al Beneficiario un capitale raddoppiato o triplicato in caso di decesso per infortunio conseguente ad incidente stradale.

L'assicurazione complementare infortuni non è operante nei casi di morte verificatasi dopo ... giorni dal momento in cui si è verificato l'infortunio.

Anche per la prestazione complementare nessuna prestazione è prevista in caso di sopravvivenza dell'Assicurato alla scadenza del contratto.

L'Assicuratore non riconosce alcuna prestazione in caso di decesso del Terzo Assicurato per i periodi di Carenza indicati alle Condizioni Particolari contenute nelle Condizioni di Assicurazione. Inoltre, l'Assicuratore non riconosce la prestazione qualora il decesso del Terzo Assicurato sia conseguenza diretta di una delle cause riportate specificamente nelle condizioni di polizza.

In tutti i casi l'assunzione del rischio da parte dell'Assicuratore comporta il preventivo accertamento delle condizioni di salute del Terzo Assicurato.

Per capitali assicurati inferiori a un limite prefissato e con limite nei primi 6 mesi (periodo di "carenza") l'efficacia della garanzia risulti limitata, come previsto dalla specifica Condizione Particolare, il contratto potrà essere stipulato senza visita medica, mediante la compilazione di un semplice questionario sanitario.

Premio

L'entità del premio dipende dalle garanzie previste dal contratto, nonché dalla somma assicurata; influiscono inoltre la durata dell'assicurazione, l'età computabile e il sesso del Terzo Assicurato, nonché il suo stato di salute e le abitudini di vita (professione, sport, ecc.).

Il Contraente può scegliere se corrispondere premi annui di importo costante da versare per tutta la durata contrattuale (durata pagamento premi) e comunque non oltre la morte del Terzo Assicurato o, in alternativa, un premio unico. La scelta in ordine alle modalità di pagamento del premio implica l'applicazione di una diversa tariffa.

Premi annui

In caso di premi annui, il Contraente deve effettuare il pagamento in via anticipata all'atto della sottoscrizione del contratto ed alle scadenze pattuite indicate in polizza.

Il pagamento dei premi annui può essere frazionato in rate mensili, bimestrali, trimestrali, quadrimestrali o semestrali. In tal caso il pagamento dei premi dovrà essere effettuato rispettivamente ad ogni ricorrenza mensile, trimestrale, quadrimestrale o semestrale della data di decorrenza; il relativo importo viene maggiorato dell'addizionale di frazionamento (interessi di frazionamento) specificamente previste.

Premio unico

In caso di premio unico, il Contraente deve effettuare il pagamento in via anticipata ed in unica soluzione all'atto della sottoscrizione del contratto.

Il pagamento deve essere effettuato in ogni caso anticipatamente tramite bonifico bancario sul conto corrente dell'Assicuratore, o tramite l'addebito attraverso RID (Rimessa Interbancaria Diretta) sul conto corrente bancario intrattenuto dal Contraente con la Banca in caso di premi annui, o attraverso assegno non trasferibile all'Assicuratore o tramite Agente Assicurativo.

Pagamenti con mezzi diversi non sono considerati validi ed efficaci.

Costi, sconti e regime fiscale

Costi gravanti sul contraente 4

Spese di emissione polizza.

Costi fissi.

Costi variabili.

Addizionale di frazionamento

Es.

Mensile 5%

Bimestrale 3,6%

Trimestrale 3%

Quadrimestrale 2,6%

Semestrale 2%

Spese per visita medica

I costi per eventuali accertamenti sanitari, non quantificabili a priori, non gravano sul premio e sono a carico del Contraente cui è rimessa la scelta della struttura sanitaria a cui rivolgersi, previo consenso del Terzo Assicurato.

Quota parte percepita dagli intermediari

Eventuale quota parte percepita da intermediari per la stipula della polizza.

Sconti

Eventuali sconti applicati (ad es. in caso di addebito del premio tramite RID bancario o per stipula della polizza online).

Non sono previsti sconti di premio.

Regime fiscale imposta sui premi

Indicazione delle imposte e dello specifico regime fiscale applicabile in considerazione del tipo di polizza (es. detraibilità fiscale dei premi).

Regime di tassazione delle somme assicurate

Indicazione del regime di tassazione per le somme erogate in caso di erogazione del capitale o della rendita

ALTRE INFORMAZIONI SUL CONTRATTO

Risoluzione del contratto e sospensione del pagamento dei premi

Nel solo caso in cui il Contraente abbia optato per il pagamento di premi annui, egli ha facoltà di risolvere il contratto interrompendo il pagamento dei premi. Per il pagamento delle rate di premio è prevista una tolleranza di ... giorni in cui il rischio è coperto. Qualora la rata di premio non venga pagata entro i ... giorni successivi a ciascuna scadenza, la garanzia assicurativa decade; in tal caso il Contratto si estingue automaticamente ed i premi già versati restano acquisiti dalla Società, a meno che il Contraente non decida di riattivarlo.

Riscatto, riduzione e riattivazione

Il presente Contratto non riconosce un valore di riscatto e di riduzione 5 .

In caso di sospensione del Contratto, il Contraente ha la facoltà di riattivarlo entro ... mesi dalla scadenza di pagamento secondo le modalità indicate nelle Condizioni di Assicurazione.

Revoca della proposta

Il Contraente può revocare la Proposta, ai sensi dell'art. 176 del d.lgs. n. 209/2005, fino al momento della conclusione del Contratto.

Ai fini della revoca il Contraente deve inviare comunicazione scritta alla Società - contenente gli elementi identificativi della Proposta – mediante lettera a mezzo posta, indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

La revoca libera entrambe le parti da qualsiasi obbligazione derivante della proposta, con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risulta dal timbro postale di invio.

Recesso

Dopo la conclusione del Contratto, il Contraente può esercitare il diritto di recesso, ai sensi dell'art. 177 del d.lgs. n. 209/2005, entro un termine di ... giorni.

Per l'esercizio del recesso il Contraente deve inviare comunicazione scritta indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il recesso ha l'effetto di liberare il Contraente e l'Assicuratore da qualsiasi obbligazione derivante dal contratto con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risultante dal timbro postale di invio della stessa.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

Prescrizione

Ai sensi dell'art. 2952 c.c., i diritti alle prestazioni assicurative si prescrivono in due anni dalla data di esigibilità delle stesse.

Qualora i Beneficiari omettano di richiedere gli importi dovuti, entro il suddetto termine di prescrizione, questi ultimi sono devoluti al fondo per le vittime delle frodi finanziarie come previsto in materia di rapporti dormienti dalla l. n. 266/2005 e successive modifiche ed integrazioni.

Legge applicabile

Al presente Contratto stipulato dalla Società si applica la legge italiana.

Informazioni sulle procedure liquidative e reclami

Liquidazione dell'indennizzo

L'erogazione della prestazione da parte dell'Assicuratore è subordinata alla consegna della documentazione comprovante il verificarsi degli eventi assicurati secondo le modalità descritte nelle condizioni di contratto.

Reclami

Eventuali reclami devono essere inoltrati compilando apposito “form” presente sul sito della Società o mediante telefax al numero ... o mediante lettera raccomandata inviata a ... , Ufficio Reclami, con sede in ... , alla via ... . I reclami saranno riscontrati entro ... giorni dal loro ricevimento.

Non sono considerati reclami le richieste di informazioni o di chiarimenti, le richieste di risarcimento danni o di esecuzione del contratto.

Qualora l'esponente non sia soddisfatto dall'esito del reclamo o in caso di assenza di riscontro entro ... giorni, potrà rivolgersi all'IVASS, Servizio Tutela degli Utenti, con sede in ... , alla via ... , corredando l'esposto della documentazione relativa al reclamo trattato dall'Assicuratore.

Tutela giudiziale

Per le controversie derivanti dall'applicazione della presente polizza è competente esclusivamente l'Autorità Giudiziaria, previo esperimento delle procedure di mediazione e negoziazione assistita obbligatoria nei casi in cui ne ricorrano i presupposti.

Le controversie riguardanti l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto sono soggette all'obbligo del preventivo esperimento della procedura di mediazione obbligatoria ai sensi dell'art. 5, comma 1 e comma 1-bis, del d.lgs. n. 28/2010, come reintrodotto dalla l. n. 98/2013, di conversione del d.l. n. 69/2013.

Informativa in corso di contratto

L'Assicuratore si impegna a comunicare al Contraente e al Terzo Assicurato le eventuali variazioni delle informazioni contenute nel Fascicolo Informativo, anche per effetto di modifiche della normativa applicabile al Contratto successive alla conclusione dello stesso. In particolare, gli aggiornamenti del Fascicolo Informativo, non derivanti da innovazioni normative, saranno disponibili sul sito internet dell'Assicuratore ... .

Comunicazioni – Modifiche dell'assicurazione

Ogni comunicazione inerente la Polizza deve essere fatta per iscritto e le eventuali variazioni devono risultare da specifico atto sottoscritto dalle Parti.

Informazioni da parte del contraente

Si informa che, ai sensi dell'art. 1926 c.c., vi è l'obbligo da parte del Contraente di comunicare all'Assicuratore i cambiamenti di professione o di attività del Terzo Assicurato che intervengono in corso di contratto.

CONDIZIONI GENERALI DI ASSICURAZIONE

Art. 1. Prestazioni assicurate

In caso di decesso del Terzo Assicurato prima della scadenza contrattuale, l'Assicuratore garantisce, ai Beneficiari designati, il pagamento immediato del capitale assicurato:

- in caso di capitale costante: il capitale pattuito alla stipula del contratto;

- in caso di capitale decrescente: il capitale valido al momento dell'evento. Questo, stabilito alla stipula del contratto, decresce di 1/(n x m) (ove n è la durata dell'assicurazione e m la periodicità di decrescenza del capitale scelta dal Contraente , con m=1 se periodicità annuale, m=2 se periodicità semestrale, m=3 se periodicità quadrimestrale, m=4 se periodicità trimestrale ed m=12 se periodicità mensile), fino ad annullarsi al termine del contratto, come evidenziato dalla seguente formula:

Ch = C − C m

1

n m m

m (h −1)

ove C è il capitale stabilito alla stipula del contratto, Ch è il capitale caso morte nell'h-esimo periodo di assicurazione (h=1,2,3,..., n x m).

In caso di sopravvivenza del Terzo Assicurato alla data di scadenza del contratto di assicurazione questo si intenderà estinto ed i premi pagati resteranno acquisiti dall'Assicuratore.

CLAUSOLA FACOLTATIVA

In caso di decesso del Terzo Assicurato prima della scadenza contrattuale, l'Assicuratore garantisce, ai Beneficiari designati, il pagamento del capitale assicurato, come stimato al punto precedente, sotto forma di rendita su base mensile o annua.

Art. 2. Rischio di morte

Il rischio di morte è coperto qualunque possa esserne la causa, senza limiti territoriali.

È escluso dalla presente garanzia il decesso causato da:

a) dolo del Contraente o del Beneficiario;

b) partecipazione attiva del Terzo Assicurato a delitti dolosi;

c) partecipazione attiva del Terzo Assicurato a fatti di guerra, salvo che derivi da obblighi verso lo Stato italiano;

d) incidente di volo, se il Terzo Assicurato viaggia a bordo di aeromobile non autorizzato al volo o con pilota non titolare di brevetto idoneo e, in ogni caso, se viaggia in qualità di membro dell'equipaggio;

e) suicidio, se avviene nei primi ... anni dall'entrata in vigore dell'assicurazione o, trascorso questo periodo, nei primi ... mesi dall'eventuale riattivazione dell'assicurazione;

f) eventi causati da armi nucleari, dalla trasmutazione del nucleo dell'atomo e dalle radiazioni provocate artificialmente dall'accelerazione di particelle atomiche, o esposizione a radiazioni ionizzanti;

g) guida di veicoli e natanti a motore per i quali il Terzo Assicurato non sia abilitato a norma delle disposizioni in vigore; è tuttavia inclusa la copertura in caso di possesso di patente scaduta da non più di sei mesi.

In questi casi, ad eccezione di quello indicato alla lettera a), per il quale non è prevista alcuna prestazione, l'Assicuratore corrisponderà esclusivamente la riserva matematica pura calcolata al momento del decesso.

Art. 3. Premio

Il premio unico è pagato dal Contraente in via anticipata all'atto di sottoscrizione del contratto.

Il premio annuo, frazionabile in rate semestrali, quadrimestrali, trimestrali, bimestrali o mensili, è costante per tutta la durata contrattuale, ma non è dovuto oltre la data di decesso del Terzo Assicurato; oltre tale data non sono dovute neanche le eventuali rate di premio annuo ancora da corrispondere.

Le rate di premio debbono essere pagate alle scadenze pattuite.

Il pagamento deve essere effettuato in ogni caso anticipatamente tramite bonifico bancario sul conto corrente dell'Assicuratore, o tramite l'addebito attraverso RID (Rimessa Interbancaria Diretta) sul conto corrente bancario intrattenuto dal Contraente con la Banca in caso di premi annui, o attraverso assegno non trasferibile all'Assicuratore o tramite Agente Assicurativo.

Pagamenti con mezzi diversi non sono considerati validi ed efficaci.

Art. 4. Interruzione del pagamento premi - Termine di tolleranza - Riattivazione

Qualora il Contraente interrompa il pagamento dei premi annui nel corso della durata del contratto, trascorsi ... giorni di tolleranza dalla scadenza della prima rata non pagata in cui il rischio è coperto, il contratto verrà estinto, qualunque sia il numero dei premi annui corrisposti, con eventuali frazioni, ed i premi versati resteranno acquisiti dall'Assicuratore, senza diritto a capitale ridotto od a valore di riscatto.

Il Contraente ha comunque facoltà entro ... mesi dalla scadenza della prima rata di premio non versata di richiedere il ripristino della piena efficacia del contratto, versando gli importi arretrati aumentati degli interessi legali (riattivazione).

Art. 5. Conclusione del contratto - Entrata in vigore dell'assicurazione

Il contratto si considera concluso nel momento in cui, a seguito della sottoscrizione della proposta di assicurazione, il Contraente abbia ricevuto apposita comunicazione scritta dall'Assicuratore attestante l'accettazione da parte di quest'ultima.

L'assicurazione entra in vigore, a condizione che sia stato pagato il premio, dalle ore 24 della data di decorrenza indicata nella lettera di accettazione.

Art. 6. Revoca della proposta

Il Contraente può revocare la Proposta, ai sensi dell'art. 176 del d.lgs. n. 209/2005, fino al momento della conclusione del Contratto.

Ai fini della revoca il Contraente deve inviare comunicazione scritta alla Società - contenente gli elementi identificativi della Proposta – mediante lettera a mezzo posta, indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

La revoca libera entrambe le parti da qualsiasi obbligazione derivante della proposta, con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risulta dal timbro postale di invio.

Art. 7 - Recesso dal contratto

Dopo la conclusione del Contratto, il Contraente può esercitare il diritto di recesso, ai sensi dell'art. 177 del d.lgs. n. 209/2005, entro un termine di ... giorni.

Per l'esercizio del recesso il Contraente deve inviare comunicazione scritta indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il recesso ha l'effetto di liberare il Contraente e l'Assicuratore da qualsiasi obbligazione derivante dal contratto con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risultante dal timbro postale di invio della stessa.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

Art. 8. Cessione

È fatto divieto al Contraente di cedere il presente contratto, senza preventiva approvazione dell'Assicuratore.

Art. 9. Beneficiari

Ai sensi e per gli effetti dell'art. 1921 c.c., il Contraente ha facoltà di designare i Beneficiari e può in qualsiasi momento revocare o modificare tale designazione. La designazione di beneficio e le sue eventuali revoche o modifiche devono essere comunicate per iscritto all'Assicuratore, salvo che siano state effettuate mediante testamento.

La designazione dei Beneficiari non può essere revocata o modificata nei seguenti casi (art. 1921 c.c.):

- dopo che il Contraente ed i Beneficiari abbiano dichiarato per iscritto alla Società, rispettivamente, la rinuncia al potere di revoca e l'accettazione del beneficio;

- dopo la morte del Contraente (se persona fisica);

- dopo che, verificatosi l'evento previsto per la liquidazione delle prestazioni, i Beneficiari abbiano comunicato per iscritto alla Società di volersi avvalere del beneficio.

In tali casi le operazioni di pegno o vincolo di polizza richiedono l'assenso scritto dei Beneficiari.

Ai sensi dell'art. 1920 del c.c., i Beneficiari acquistano, per effetto della designazione, un diritto proprio nei confronti dell'Assicuratore. Ciò comporta, in particolare, che le somme corrisposte a seguito del decesso del Contraente/Assicurato non rientrano nell'asse ereditario e che non possono essere sottoposte ad azioni esecutive a danno del Terzo Assicurato o del Contraente (art. 1923 c.c.) 6 .

Art. 10. Pagamenti della Società e prescrizione

Al fine di erogare le prestazioni dovute devono essere preventivamente consegnati tutti i documenti necessari a verificare l'obbligo di pagamento e ad individuare gli aventi diritto.

La documentazione da consegnare è la seguente:

- richiesta di liquidazione firmata da ciascun Beneficiario con una copia di un valido documento di identificazione di ciascuno di essi;

- certificato di morte del Terzo Assicurato;

- dichiarazione sostitutiva dell'atto di notorietà che indichi, nel caso in cui non siano specificate le generalità complete dei Beneficiari, ma vi sia solo una designazione generica:

a) le generalità complete di tutti gli eredi (per diritto proprio o in base all'art. 1412 c.c. nell'ipotesi di eredi legittimi premorti all'Assicurato), ancorché rinunciatari;

b) se esistono eredi incapaci (minori, interdetti, ecc.), le generalità complete dei tutori degli stessi nominati dal Giudice Tutelare.

E che in ogni caso attesti:

a) per le successioni testamentarie, che il testamento esibito è l'ultimo, che è ritenuto valido ed efficace e che non vi sono opposizioni;

b) per le successioni legittime, la mancanza di qualsiasi disposizione testamentaria;

c) copia dell'eventuale testamento valido ed efficace, cioè pubblicato ai sensi dell'art. 620 c.c. e senza opposizioni per verificare che i beneficiari della polizza vita non siano stati modificati (artt. 1920 e 1921 c.c.);

d) in caso di eredi incapaci (minori, interdetti, ecc.), copia della autorizzazione all'incasso del Giudice Tutelare;

in caso di premorienza di un Beneficiario designato, la liquidazione, in base all'art. 1412 c.c., verrà effettuata a favore degli eredi dello stesso. In tale evenienza, dopo la segnalazione, verrà precisata l'ulteriore documentazione da produrre;

- relazione del medico curante del Terzo Assicurato;

- in caso di ricovero, copia di tutte le cartelle cliniche, complete di anamnesi ed autenticate dalla Direzione Sanitaria;

- in caso di morte violenta, copia degli atti legali completi (Autorità Giudiziaria / Polizia Giudiziaria) comprensivi dell'eventuale referto autoptico, richiesta di archiviazione da parte del Pubblico Ministero e provvedimento di archiviazione del Giudice per le Indagini Preliminari.

Le somme dovute dalla Società saranno liquidate mediante accredito su conto corrente bancario comunicato dall'avente diritto. In alternativa, il pagamento potrà essere richiesto a mezzo assegno non trasferibile emesso dalla Sede a favore dell'avente diritto ed inviato presso l'indirizzo comunicato da quest'ultimo

In ogni caso, verificata la sussistenza dell'obbligo di pagamento, l'Impresa Assicurativa mette a disposizione la somma dovuta entro ... giorni dal ricevimento della documentazione completa. Decorso tale termine, e a partire dal medesimo, sono dovuti gli interessi legali a favore degli aventi diritto.

Ai sensi del codice civile (art. 2952), i diritti derivanti dal contratto di assicurazione si prescrivono in due anni da quando si è verificato il fatto su cui il diritto stesso si fonda (prescrizione). Qualora i Beneficiari non richiedano entro il predetto termine di prescrizione la liquidazione della prestazione, l'importo viene devoluto dalla Società al fondo per le vittime delle frodi finanziarie come previsto in materia di rapporti dormienti dalla l. n. 266/2005 e successive modifiche ed integrazioni.

Art. 11. Rinvio alle norme di legge

L'assicurazione sulla vita è regolata dalla legge italiana. Per tutto quanto non è regolato dal contratto valgono le norme di legge.

Art. 12. Tasse e imposte

Tasse e imposte relative al contratto sono a carico del Contraente o dei Beneficiari aventi diritto.

Art. 13. Foro competente

Per le controversie relative al presente contratto, è competente l'Autorità Giudiziaria del luogo di residenza o di domicilio del Contraente o del Beneficiario parte in causa.

CLAUSOLA ALTERNATIVA

Per le controversie riguardanti l'applicazione l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto è competente in via esclusiva il Foro di ... , salvo che il Contraente rivesta la qualifica di Consumatore ai sensi e per gli effetti del d.lgs. n. 206/2005.

Art. 14. Dichiarazioni del Contraente e dell'Assicurato

Le dichiarazioni rese dal Contraente e dal Terzo Assicurato devono essere esatte e complete.

In caso di dichiarazioni inesatte e reticenti relative a circostanze tali che l'Assicuratore non avrebbe prestato il consenso alla stipula, o non lo avrebbe dato alle medesime condizioni conoscendo il reale stato delle cose, l'Assicuratore, in caso di malafede o colpa grave, ha diritto:

- di rifiutare, in caso di sinistro e in ogni tempo, qualsiasi pagamento;

- di contestare la validità del contratto entro ... mesi dal giorno in cui ha conosciuto l'inesattezza della dichiarazione o la reticenza;

quando non esiste malafede o colpa grave, ha diritto:

- di ridurre, in caso di sinistro, le somme assicurate in relazione al maggior rischio accertato;

- di recedere in ogni caso dal contratto entro ... mesi dal giorno in cui ha conosciuto l'inesattezza della dichiarazione o la reticenza.

L'inesatta indicazione dell'età e del sesso del Terzo Assicurato comporta in ogni caso la rettifica, delle somme dovute.

Art. 15. Condizione particolare di carenza per assicurazioni senza visita medica (valida solo se espressamente richiamata in polizza) 7

Premesso che il Terzo Assicurato può richiedere che gli venga accordata la piena copertura assicurativa senza periodo di carenza, purché si sottoponga a visita medica accettando le modalità e gli eventuali oneri che ne dovessero derivare, il presente contratto viene assunto senza visita medica e pertanto rimane convenuto che, qualora il decesso del Terzo Assicurato avvenga entro i primi ... mesi dalla conclusione del contratto ed il pagamento dei premi sia in regola, l'Assicuratore corrisponderà - in luogo della prestazione assicurata - una somma pari all'ammontare dei premi versati, al netto dei costi indicati in contratto.

Qualora il contratto fosse emesso in sostituzione di uno o più precedenti contratti - espressamente richiamati nel testo della polizza - l'applicazione della suddetta limitazione avverrà tenendo conto delle rispettive date di conclusione dei contratti.

L'Assicuratore non applicherà entro i primi ... mesi dalla conclusione del contratto la limitazione sopraindicata e pertanto la somma da essa dovuta sarà pari all'intera prestazione assicurata, qualora il decesso sia conseguenza diretta ed esclusiva:

- di una delle seguenti malattie infettive acute sopravvenute dopo l'entrata in vigore del contratto: tifo, paratifo, tetano, difterite, scarlattina, morbillo, poliomielite anteriore acuta, meningite cerebrospinale, polmonite, encefalite epidemica, carbonchio, febbri puerperali, tifo esantematico, epatite virale A e B, leptospirosi ittero- emorragica, colera, brucellosi, dissenteria bacillare, febbre gialla, febbre Q, salmonellosi, botulismo, mononucleosi infettiva, parotite epidemica, peste, rabbia, pertosse, rosolia, vaccinia generalizzata, encefalite postvaccinica;

- di shock anafilattico sopravvenuto dopo l'entrata in vigore del contratto;

- di infortunio avvenuto dopo l'entrata in vigore del contratto, intendendo per infortunio l'evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna che produca al Terzo Assicurato lesioni corporali obiettivamente constatabili, che abbiano come conseguenza diretta ed esclusiva la sua morte, purché questa, quando non sia immediata avvenga entro ... mesi dall'infortunio e la causa del decesso sia provata anatomopatologicamente.

Qualora il decesso del Terzo Assicurato avvenga entro i primi ... anni dalla conclusione del contratto e sia dovuto alla sindrome di immunodeficienza acquisita (AIDS), ovvero ad altra patologia ad essa collegata, in luogo della prestazione assicurata verrà corrisposta una somma pari all'ammontare dei premi versati, al netto dei costi indicati in contratto. Anche per questa limitazione si applica quanto stabilito nel precedente secondo comma qualora il contratto fosse emesso in sostituzione di uno o più precedenti contratti.

Art. 16. Scadenza dell'assicurazione

L'assicurazione scadrà e avrà termine in ogni caso alla scadenza dell'annualità di premio più vicina al compimento del ... ° anno di età del Terzo Assicurato, salvo diversa indicazione scritta della Società.

CLAUSOLA CON PRESTAZIONE FACOLTATIVA 8

CONDIZIONE COMPLEMENTARE

CAPITALE RADDOPPIATO IN CASO DI DECESSO PER INFORTUNIO O TRIPLICATO IN CASO DI DECESSO PER INFORTUNIO CONSEGUENTE AD INCIDENTE STRADALE (Valida solo se espressamente richiamata in polizza)

Art. 17. Definizione di infortunio

Agli effetti dell'assicurazione complementare, s'intende per infortunio un evento dovuto a causa fortuita, violenta ed esterna, che produca al Terzo Assicurato lesioni corporali obiettivamente constatabili e tali che abbiano come conseguenza diretta ed esclusiva la sua morte purché questa, quando non sia immediata, avvenga entro sei mesi dall'infortunio e la causa del decesso sia provata anatomopatologicamente.

Per infortunio conseguente ad incidente stradale si intende quell'infortunio cagionato da veicoli o mezzi meccanici in circolazione su strade d'uso pubblico o su aree a queste equiparate, nonché su aree private in cui l'assicurato rimane vittima come pedone, conducente o passeggero, che produca al Terzo Assicurato lesioni corporali obiettivamente constatabili e tali che abbiano come conseguenza diretta la sua morte purché questa, quando non sia immediata, avvenga entro 6 mesi dall'infortunio e la causa del decesso sia provata anatomopatologicamente.

Rientrano nella presente garanzia:

- l'asfissia non di origine morbosa;

- gli avvelenamenti acuti da ingestione o da assorbimento di sostanze;

- le affezioni conseguenti a morsi di animali o a punture di insetti o aracnidi;

- l'annegamento, l'assideramento o congelamento, la folgorazione, i colpi di sole o di calore;

- gli infortuni conseguenti a stati di malore o di incoscienza;

- gli infortuni derivanti da imperizia, imprudenza o negligenza anche gravi;

- gli infortuni derivanti da tumulti popolari, atti di terrorismo, vandalismo e attentati, a condizione che il Terzo Assicurato non vi abbia preso parte attiva.

Art. 18. Esclusioni e delimitazioni del rischio

La garanzia non è operante quando l'infortunio dipenda, direttamente o indirettamente, da:

- stati di ubriachezza o comunque di volontaria alterazione psichica del Terzo Assicurato;

- atti illeciti commessi dolosamente dal Terzo Assicurato;

- movimenti tellurici;

- fatti di guerra o insurrezioni; le garanzie comprendono tuttavia gli infortuni derivanti da stato di guerra, anche non dichiarata, per il periodo massimo di ... giorni dall'inizio delle ostilità se, ed in quanto, il Terzo Assicurato risulti sorpreso dallo scoppio degli eventi bellici mentre si trova all'estero. La copertura non opererà tuttavia per il rischio volo;

- esposizione a forme di radioattività artificiale;

- operazioni chirurgiche e trattamenti non resi necessari da infortunio;

- imprese inusuali e temerarie, ad eccezione degli gli atti compiuti per solidarietà umana;

- pratica dei seguenti sport: scalata di qualsiasi tipo dal 3° grado in poi, speleologia, salto dal trampolino con sci o idrosci, sci alpinismo, bob, skeleton, immersione con autorespiratore, paracadutismo e sport aerei in genere e in generale tutte le ipotesi in cui siano praticati c.d. sport estremi;

- guida o uso di veicoli o natanti a motore in competizioni sportive e relative prove, salvo si tratti di gare automobilistiche di regolarità pura;

- incidenti di volo, salvo i casi di viaggio come passeggero su aerei di linea.

Art. 19. Denuncia dell'infortunio - obblighi relativi

La denuncia dell'infortunio, con l'indicazione del luogo, ora dell'evento, delle cause e delle circostanze che lo determinarono, unite alle dichiarazioni di eventuali testimoni, deve essere effettuata immediatamente, al più tardi entro ... giorni, per iscritto all'Assicuratore. Se è intervenuto un medico, un suo certificato deve essere aggiunto alla denuncia.

Gli aventi diritto devono collaborare con l'Assicuratore fornendo tutte le informazioni necessarie per l'istruzione della pratica. In ogni caso devono:

- fornire la prova che la morte del Terzo Assicurato è sopravvenuta in seguito ad infortunio, allegando la relativa documentazione;

- autorizzare i medici intervenuti dopo l'infortunio a dare all'Assicuratore tutte le informazioni che da questa venissero loro richieste, al fine di procedere al pagamento dell'indennità.

Art. 20. legge sulla Privacy

Ai sensi del d.lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e successive modifiche, in particolare operate con il d.lgs. n. 101/2018 (Decreto Privacy Italiano), ciascuna delle parti acconsente al trattamento dei dati personali rilevabili dalla polizza o che ne derivino, per le finalità strettamente connesse agli adempimenti degli obblighi contrattuali da essa derivanti.

PRESTAZIONI ASSICURATE E PREMIO DI POLIZZA

PRESTAZIONI ASSICURATE:

CAPITALE da pagare in caso di decesso € ... inizialmente, e poi a diminuire annualmente.

DURATA E PREMI:

Il contratto decorre dalla data del pagamento del premio con durata di anni ... .

Il premio viene pagato in rate annuali, ciascuna di € ... (di cui imposte € ... ) per un periodo di anni ...

ASSICURAZIONE SULLA VITA PER IL CASO DI MORTE

DOCUMENTO DI SINTESI

TRA

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ... (da ora in poi “il Contraente”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ... , con sede legale in ... , alla piazza/via ... , P.IVA ... , iscritta nel registro delle imprese al n. ... capitale sociale ... , iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ... , in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ... , nato/a a ... , il ... (da ora in poi “l'Assicuratore”)

E

Il/La sig./sig.ra ... , nato/a a ... , il ... , residente in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F. (da ora in poi “il Terzo Assicurato”)

DESCRIZIONE DEL RISCHIO

L'Assicuratore, in caso di decesso del Terzo Assicurato prima della scadenza contrattuale, garantisce ai Beneficiari designati, il pagamento immediato del capitale assicurato alle condizioni dettagliatamente descritte in polizza.

Dati del Terzo Assicurato

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ...

Dati dei Beneficiari

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ...

DATI DI POLIZZA

Polizza n.

Decorrenza polizza: dalle ore 24,00 del ... / ... / ...

Scadenza polizza: alle ore 24,00 del ... / ... / ...

Rinnovo tacito: sì

PRESTAZIONI ASSICURATE E PREMIO DI POLIZZA

PRESTAZIONI ASSICURATE:

CAPITALE da pagare in caso di decesso € ... inizialmente, e poi a diminuire annualmente.

DURATA E PREMI:

Il contratto decorre dalla data del pagamento del premio con durata di anni ... .

Il premio viene pagato in rate annuali, ciascuna di € ... (di cui imposte € ... ) per un periodo di anni ...

Luogo e data ...

Il Contraente

...

Il Terzo Assicurato 9

...

Ai sensi dell'art. 1341, comma 2 c.c., il Contraente e il Terzo Assicurato dichiarano di approvare specificamente le seguenti condizioni: Art 4. Interruzione del pagamento premi – Termine di tolleranza - Riattivazione; Art. 7 - Recesso dal contratto; Art 10. Pagamenti della Società e prescrizione; Art 15. Condizione particolare di carenza per assicurazioni senza visita medica; Art. 18. Esclusioni e delimitazioni del rischio; Art. 19. Denuncia dell'infortunio - obblighi relativi

Il Contraente

...

Il Terzo Assicurato

...

ALLEGATO A - QUESTIONARIO PER VALUTAZIONE ADEGUATEZZA

QUESTIONARIO PER LA VALUTAZIONE DELL'ADEGUATEZZA DEL CONTRATTO VITA (A CURA DEL CONTRAENTE)

A. INFORMAZIONI ANAGRAFICHE

COGNOME E NOME: ETÀ

STATO OCCUPAZIONALE

-NON OCCUPATO-LAVORATORE DIPENDENTE

-LAVORATORE AUTONOMO-ALTRO

DESCRIZIONE PROFESSIONE:

B. INFORMAZIONI SULLE PERSONE DA TUTELARE

LEI HA EVENTUALI SOGGETTI DA TUTELARE?

- NO

- CONIUGE

- FIGLI

- CONIUGE E FIGLI

- ALTRO

C. INFORMAZIONI SULLA ESPERIENZA IN MATERIA DI INVESTIMENTI

LEI HA FAMILIARITÀ CON I SEGUENTI STRUMENTI FINANZIARI?

REDDITO FISSO- SÌ - NO

AZIONI- SÌ - NO

CON GARANZIA DI CAPITALE E/O DI RENDIMENTO- SÌ - NO

D. INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE FINANZIARIA E ASSICURATIVA

QUAL È LA SUA CAPACITÀ DI RISPARMIO ANNUO?

-FINO A ... EURO

- DA ... A ... EURO

- DA ... A ... EURO

- DA ... A ... EURO

- OLTRE ... EURO

COPERTURE “VITA” ATTUALMENTE POSSEDUTE:

- RISPARMIO/INVESTIMENTO

- INVALIDITÀ/MALATTIE GRAVI

- PENSIONE COMPLEMENTARE

- LONG TERM CARE (LTC)

- CASO MORTE

- NESSUNA

ASPETTATIVE SULL'EVOLUZIONE FUTURA DEI SUOI REDDITI PERSONALI:

- IN CRESCITA

- STAZIONARIA

- IN DIMINUZIONE

FONTE PRINCIPALE DI PROVENIENZA DELL'ATTUALE INVESTIMENTO:

- RISPARMIO PERSONALE

- DISINVESTIMENTO

- ALIENAZIONE DI IMMOBILE

- EREDITÀ/DONAZIONE

- INDENNIZZO A SEGUITO DI SINISTRO

- VINCITA

- ALTRO

E. INFORMAZIONI SULLE ASPETTATIVE IN RELAZIONE AL CONTRATTO

QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE INTENDE PERSEGUIRE CON IL CONTATTO?

-RISPARMIO/INVESTIMENTO

-PREVIDENZA/PENSIONE COMPLEMENTARE

-PROTEZIONE ASSICURATIVA DI RISCHIO: (MORTE, INVALIDITÀ, MALATTIE GRAVI)

QUAL È LA SUA PROPENSIONE AL RISCHIO, E CONSEGUENTEMENTE QUALI SONO LE SUE ASPETTATIVE DI RENDIMENTO DELL'INVESTIMENTO RELATIVAMENTE AL PRODOTTO PROPOSTO?

-BASSA: non sono disposto ad accettare oscillazioni del valore del mio investimento nel tempo e di conseguenza accetto rendimenti modesti, ma sicuri nel tempo

-MEDIA: sono disposto ad accettare oscillazioni contenute del valore del mio investimento nel tempo e di conseguenza accetto probabili rendimenti medi a scadenza del contratto o al termine dell'orizzonte temporale consigliato

-ALTA: sono disposto ad accettare possibili forti oscillazioni del valore del mio investimento nell'ottica di massimizzarne la redditività e nella consapevolezza che ciò comporta dei rischi.

QUAL È L'ORIZZONTE TEMPORALE CHE SI PREFIGGE PER LA REALIZZAZIONE DEGLI OBIETTIVI?

- BREVE (<= 5 ANNI)

- MEDIO (6-10 ANNI)

- LUNGO (>10 ANNI)

Il Contraente dichiara che le informazioni sopra riportate sono veritiere e complete

Luogo e data ...

Firma del Contraente ...

DICHIARAZIONE DI VOLONTÀ DI SOTTOSCRIZIONE DEL CONTRATTO IN CASO DI OFFERTA ASSICURATIVA ADEGUATA

Il sottoscritto Contraente dichiara di aver risposto alle domande del “Questionario per la valutazione dell'adeguatezza” secondo quanto sopra riportato.

... , lì

Firma del Contraente

...

DICHIARAZIONE DI RIFIUTO A FORNIRE LE INFORMAZIONI RICHIESTE

Il sottoscritto Contraente dichiara di non voler rispondere alle domande riportate nel “Questionario per la valutazione dell'adeguatezza del contratto” o ad alcune di esse, nella consapevolezza che ciò ostacola la valutazione dell'adeguatezza del contratto alle proprie esigenze assicurative.

Luogo e data ...

Firma del Contraente ...

ALLEGATO B - QUESTIONARIO ANAMNESICO

QUESTIONARIO ANAMNESICO (A CURA DEL TERZO ASSICURATO) 10

Luogo e data ...

Firma del Terzo Assicurato ...

[1] Il contratto di assicurazione sulla vita di un terzo costituisce una particolare fattispecie di assicurazione sulla vita. Esso, in particolare, scaturisce dall'espressa previsione contenuta nell'art. 1919 c.c., che dispone che l'assicurazione può essere stipulata oltre che sulla vita propria anche sulla vita di un terzo. La deduzione in contratto di un evento che attiene non alla vita del contraente ma di un soggetto terzo comporta la necessità che quest'ultimo presti, ai fini della validità del contratto, il proprio consenso per iscritto. Ciò può essere fatto all'interno dello stesso contratto, come previsto nella presente formula contrattuale, o con dichiarazione separata sottoscritta dal terzo.

[2] È possibile stipulare l'assicurazione sulla vita anche per il caso vita, ossia facendo riferimento all'ipotesi in cui l'Assicurativo sopravviva oltre una certa data; è inoltre possibile la stipula di polizze miste, che comprendono entrambi gli eventi.

[3] Di regola questo tipo di assicurazione prevede prestazioni ulteriori a carico dell'Assicuratore, sotto forma di multipli della prestazione tipica dovuta, nel caso in cui l'evento assicurato sia conseguenza di determinate circostanze. La moltiplicazione della prestazione si ricollega alla minore probabilità statistica del verificarsi dell'evento morte in base a determinate circostanze.

[4] Nella presente parte della nota informativa si indicano i costi fissi e variabili applicati, le maggiorazioni (addizionali di frazionamento), di regola previste, e applicate sotto forma di percentuali sul premio in base ai periodi di frazionamento, spese per visita medica, costi per l'intermediazione ed eventuali sconti.

[5] Il presente schema di polizza è redatto non contemplando la possibilità di riscatto della polizza, come avviene tendenzialmente per le polizze di questo tipo. Ciò non esclude la possibilità di prevedere un riscatto anticipato, il cui oggetto è determinato dall'Impresa Assicurativa.

[6] La Corte di Cassazione ha precisato che in caso di assicurazione sulla vita, qualora si sia verificato l'evento dedotto in assicurazione e quindi il contratto assicurativo possa realizzare il suo scopo, le somme dovute ai beneficiari sono sottratte dall'attivo fallimentare, considerata la funzione che si intende realizzare con la stipula di questo tipo di contratti (Cass. I, n. 8676/2000; Cass. I, n. 11975/1999).

[7] L'inserimento di questa clausola è facoltativa e prevede la possibilità che la stipula della polizza avvenga senza preventiva visita medica dell'assicurato, con tutto ciò che ne consegue in caso di decesso dello stesso entro un lasso di termine breve.

[8] Di regola questo tipo di assicurazione prevede prestazioni ulteriori a carico dell'Assicuratore, sotto forma di multipli della prestazione tipica dovuta, nel caso in cui l'evento assicurato sia conseguenza di determinate circostanze. La moltiplicazione della prestazione si ricollega alla minore probabilità statistica del verificarsi dell'evento morte in base a determinate circostanze.

[9] Il Terzo Assicurato può prestare il proprio consenso alla stipula dell'Assicurazione sulla sua vita all'interno dello stesso contratto, come previsto nella presente formula contrattuale, o con dichiarazione separata che richiami la polizza già stipulata tra Contraente e Assicuratore.

[10] In questo tipo di polizza è possibile inserire un questionario, contenente una serie di domande concernenti la sussistenza o meno di particolari patologie (diabete, ipertensione) in capo all'assicurato, l'eventuale condizioni di fumatore, l'esercizio di attività sportiva o professionale a rischio. L'inserimento è previsto di regola nei soli casi in cui la polizza sia stipulata senza preventiva visita medica dell'assicurato, di regola prevista ed eseguita prima della stipula. Nel caso di dichiarazione di consenso del Terzo Assicurato effettuata con atto separato il questionario sarà contenuto nella dichiarazione scritta separata dalla polizza e riferita a questa.

Commento

Nozione, struttura e funzione dell'assicurazione sulla vita di un terzo.

L'assicurazione sulla vita di un terzo costituisce un'ipotesi di assicurazione sulla vita espressamente contemplata dall'art. 1919 c.c. che, appunto, prevede che l'assicurazione possa essere stipulata non soltanto sulla vita propria ma anche sulla vita di un terzo.

Le assicurazioni sulla vita costituiscono una particolare categoria di contratti assicurativi caratterizzati dal fatto che, attraverso la relativa stipulazione, in cambio del pagamento di un premio da parte del contraente, l'impresa assicuratrice si impegna a corrispondere un capitale o una rendita al verificarsi di un determinato evento attinente la vita umana. Più specificamente gli eventi in correlazione ai quali può prevedersi l'obbligo di corrispondere la somma riportata nella polizza possono essere costituiti sia dalla morte, non solo dell'assicurato, ma anche di un soggetto terzo, nel qual caso l'art. 1919, comma 2, c.c. richiede espressamente che sia prestato il consenso del terzo, sia dalla sopravvivenza dell'assicurato o di un terzo, nel qual caso l'impresa assicuratrice si impegna a corrispondere il capitale (o la rendita) al raggiungimento di una determinata età, sia entrambi gli eventi, nel caso delle c.d. “polizze miste”. In quest'ultima ipotesi, infatti, si concentrano all'interno della medesima polizza le caratteristiche e le finalità di entrambe le polizze (caso morte o caso vita) dal momento che l'assicuratore si impegna, in caso di morte del contraente assicurato (o del terzo) avvenuta prima di una certa età, a corrispondere il capitale o la rendita alle persone indicate come beneficiari e, nel caso di sopravvivenza oltre una certa età, a corrispondere il capitale o la rendita allo stesso contraente.

La natura aleatoria che caratterizza l'assicurazione sulla vita di un terzo è riconducibile al fatto che l'evento dedotto nell'assicurazione, sia esso costituito dalla morte o dalla sopravvenienza del contraente assicurato, può non verificarsi durante la vigenza della polizza, con conseguente incertezza in ordine all'esecuzione della prestazione da parte dell'impresa assicuratrice, accomuna l'assicurazione sulla vita di un terzo agli altri contratti assicurativi, che si caratterizzano, appunto per avere natura aleatoria. Al contempo, la correlazione dell'obbligo dell'assicuratore di corrispondere un capitale o una rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita dell'assicurato palesa la differenza che intercorre sul piano funzionale tra l'assicurazione sulla vita e le altre ipotesi di assicurazione, come l'assicurazione contro i danni e quella sulla responsabilità civile: infatti, mentre queste ultime assolvono la funzione di tenere indenne il contraente assicurato dalle conseguenze dannose di un determinato evento, e realizzano tale funzione attraverso il meccanismo della traslazione del rischio dal contraente assicurato all'impresa assicuratrice, nel caso dell'assicurazione sulla vita di un terzo, al pari delle altre ipotesi di assicurazioni sulla vita, la funzione perseguita è quella di consentire che i soggetti indicati quali beneficiari, al verificarsi dell'evento assicurato possano conseguire un capitale o una rendita. Peraltro, poiché l'evento oggetto di garanzia assicurativa può essere costituito non soltanto dalla morte dell'assicurato o del terzo ma anche dalla sua sopravvivenza, la funzione realizzata può essere anche quella di consentire allo stesso assicurato di beneficiare, in caso di sua sopravvivenza oltre una certa età, di un risparmio accumulato in caso di sopravvivenza.

È in questa prospettiva, allora, che si afferma che le polizze vita assolvono ad una funzione previdenziale o di investimento di risparmio a fini previdenziali.

Si tratta, quindi, con ogni evidenza di una funzione diversa da quella indennitaria che si persegue con gli altri contratti assicurativi.

Ciò comporta alcune conseguenze pratiche sotto il profilo della disciplina applicabile e, in particolare, che, diversamente dalle ipotesi di assicurazione contro i danni, per le quali è previsto che l'indennizzo sia necessariamente commisurato al valore delle cose assicurate, e di assicurazione per la responsabilità civile, in cui parimenti l'indennizzo è parametrato al pregiudizio patrimoniale derivante dall'azione di responsabilità proposta da terzi danneggiati, nel caso dell'assicurazione sulla vita la determinazione dell'importo dovuto dall'assicuratore al verificarsi dell'evento dedotto nel contratto assicurativo è assolutamente libera e correlata soltanto all'entità dei premi pagati.

Il consenso del terzo.

Nel prevedere la possibilità che l'assicurazione possa essere stipulata anche sulla vita di un terzo, l'art. 1919, comma 2, c.c. dispone espressamente che nel caso in cui l'assicurazione sulla vita sia stipulata per il caso di morte del terzo, sia acquisito il consenso di quest'ultimo. In base alla previsione normativa, infatti, in questo caso è necessario, ai fini della validità del contratto, che si acquisisca il consenso del terzo medesimo, sia personalmente, sia mediante il suo rappresentante legale nel caso di soggetto incapace.

Non del tutto pacifica è la ratio alla base della previsione dell'obbligo di prestazione del consenso da parte del terzo nell'assicurazione sulla vita stipulata per il caso di morte di quest'ultimo. Secondo la ricostruzione tradizionale essa va individuata in ragioni di ordine pubblico: infatti, poiché il contraente o i beneficiari conseguiranno la prestazione con il decesso del terzo, si intende evitare che tale strumento possa costituire un meccanismo che incentivi l'omicidio, come potrebbe avvenire se la polizza potesse essere stipulata sulla vita di un terzo senza che questi fosse interpellato tramite, appunto, la prestazione del proprio consenso. Secondo una diversa e più recente ricostruzione, invece, poiché deve ritenersi che anche l'assicurazione sulla vita, al pari degli altri contratti assicurativi, assolve una funzione indennitaria, e richiede, quindi, la prova della sussistenza di uno specifico interesse da parte del contraente alla relativa conclusione, il consenso del terzo svolgerebbe il compito di sopperire alla necessaria prova dell'interesse del contraente alla stipulazione, in questo caso meno evidente e di più difficile individuazione rispetto ad altre tipologie di contratti assicurativi.

Quanto alla natura giuridica del consenso del terzo, si tratta di una dichiarazione unilaterale di volontà, attraverso la quale il terzo acconsente alla stipula dell'assicurazione, determinando così la legittimità di una fattispecie che sarebbe altrimenti invalida. Si tratta, quindi, di un atto negoziale distinto dal contratto assicurativo perché esso, in sostanza, non si identifica con la prestazione del consenso alla stipula dell'assicurazione, che deve essere prestato dalle parti di tale contratto, ossia il contraente assicurato e l'impresa assicuratrice, ma si autorizza il compimento di questo atto, che diversamente il contraente non sarebbe legittimato a stipulare e che quindi, proprio per effetto del consenso prestato dal terzo, può essere considerato valido.

È evidente, allora, che in questo caso il consenso del terzo ha un ruolo determinate ai fini della validità del contratto di assicurazione sulla vita, ragion per cui, laddove manchi, il contratto deve ritenersi affetto da nullità perché stipulato da un soggetto non legittimato.

È espressamente previsto, inoltre, dall'art. 1919, comma 2 c.c. che il consenso può essere prestato anche dal terzo che sia affetto da incapacità.

La norma in questione, inoltre, prevede espressamente che la dichiarazione di volontà del terzo sia provata per iscritto, ai sensi dell'art. 2725 c.c. (c.d. forma ad probationem) e al fine di poter produrre gli effetti di cui all'art. 2702 c.c., in base al quale “La scrittura privata fa piena prova fino a querela di falso della provenienza delle dichiarazioni da chi l'ha sottoscritta, se colui contro il quale la scrittura è prodotta ne riconosce la sottoscrizione, ovvero se questa è legalmente considerata come riconosciuta”.

Quanto alla necessità o meno che il consenso sia prestato all'interno della polizza, in realtà ciò non è previsto espressamente: è quindi possibile che consenso del terzo venga prestato all'interno del contratto assicurativo, mediante dichiarazione inglobata nello stesso, oppure tramite un atto distinto, comunicato al contraente o all'assicuratore che provvederanno, poi, a rendere edotto la propria controparte contrattuale. È bene chiarire che la prestazione del consenso da parte del terzo non comporta che questi assuma gli obblighi derivanti dalla stipulazione del contratto e, salvo che non assommi in sé anche la qualità di beneficiario, egli non potrà vantare alcun diritto in relazione al contratto stipulato.

La previsione normativa che riconduce l'obbligo di prestare il consenso nel caso di assicurazione sulla vita all'ipotesi in cui l'evento dedotto in contratto sia la morte del terzo ha indotto ad interrogarsi sulla necessità o meno di acquisire tale consenso nella diversa ipotesi in cui la polizza vita sia stipulata correlando la prestazione dell'assicuratore alla sopravvivenza del terzo oltre una certa età. L'espressa delimitazione della previsione del consenso all'assicurazione sulla vita per il caso di morte induce a ritenere che il consenso non sia necessario laddove l'assicurazione sulla vita sia stata stipulata per il caso vita e non per il caso morte. Tale soluzione appare in linea con il dato letterale della norma e con la “ratio” del consenso, specialmente come ricostruita nella prospettiva della tesi tradizionale, secondo la quale essa va individuata nell'esigenza di assicurare che non vi siano incentivi all'omicidio dell'assicurato ignaro dell'esistenza di un'assicurazione che ha ad oggetto quale rischio la sua morte. Al contempo va osservato che, se si accede all'orientamento più recente che ravvisa la ratio sottesa al consenso del terzo nell'esigenza di sopperire alla funzione latamente indennitaria anche di questo tipo di polizza, che risulterebbe più difficile da riscontrare nel caso di assicurazione sulla vita di un terzo, allora non dovrebbe escludersi la necessità di ottenere il consenso del terzo ai fini della validità della stipulazione.

In ogni caso, per quanto concerne gli oneri formali e in particolare la previsione dell'obbligo di forma scritta a fini probatori della prestazione del consenso da parte del terzo, richiesta dall'ultima parte del secondo comma dell'art. 1919 c.c., deve osservarsi che essa costituisce una deroga alla regola generale della libertà delle forme, con la conseguenza che deve essere interpretata in maniera restrittiva. Pertanto, qualora si acceda alla soluzione minoritaria che ritiene comunque necessario il consenso del terzo anche nell'ipotesi in cui l'assicurazione sia stata stipulata per la sua sopravvivenza, in questo caso, non troverà comunque applicazione, considerato il principio generale di libertà delle forme, la disposizione che prevede l'obbligo di forma scritta per provare il consenso del terzo.

Altra ipotesi in cui si ritiene non necessaria la prestazione del consenso da parte del terzo è costituita da quella, ricostruita dalla giurisprudenza, in cui il terzo non assume il ruolo di “mero portatore del rischio”, cioè in cui non ricopre esclusivamente la veste di soggetto assicurato, in relazione alla cui vita viene stipulata la polizza, ma anche quella di beneficiario della polizza, o anche quando tale veste sia assunta comunque dai suoi eredi o da soggetti che esso è chiamato ad indicare. In questo caso, infatti, si afferma che non sussiste l'obbligo di acquisire il consenso del terzo (Cass. III, n. 1846/1973; Cass. I, 13 maggio 1977, n. 1883; Cass. I, n. 2393/1977; Cass. III, n. 3707/2018). A ben vedere, in questi casi non si versa nell'ipotesi dell'assicurazione sulla vita di un terzo, disciplinata dall'art. 1919 c.c., ma nella diversa ipotesi dell'assicurazione a favore di un terzo, prevista in termini generali all'art. 1891 c.c. Infatti, nella fattispecie delineata dall'art. 1891 c.c. (assicurazione per conto altrui o per conto di chi spetta) - la cui diretta applicabilità anche all'assicurazione sulla vita non è pacifica ed è contestata in particolare da chi esclude che in quest'ultimo tipo di assicurazione ricorra la funzione indennitaria propria dei contratti assicurativi -, il terzo assume la veste di soggetto assicurato e non di mero portatore di rischio con la conseguenza che, proprio per questo motivo, non è richiesta l'acquisizione del relativo consenso; in questa ipotesi, infatti, si realizza una scissione tra assicurato e contraente che stipula la polizza, nel senso che i diritti derivanti dall'assicurazione spettano al primo, senza che questi però sia tenuto ad assumere le obbligazioni derivanti dalla stessa, che gravano invece sul contraente (art. 1891, comma 2 c.c.). Ciò spiega, quindi, perché in questa ipotesi, a differenza di quella delineata dall'art. 1919, comma 2, non occorre il consenso del terzo, che è il soggetto a favore del quale, direttamente, o indirettamente, mediante la facoltà di designare i terzi beneficiari, si producono gli effetti della polizza. La polizza, infatti, in questi casi finisce con il realizzare l'interesse di quest'ultimo in quanto contraente assicurato. In altri termini, in questa diversa ipotesi, si rientra nell'ambito dell'assicurazione per conto altrui, per la cui validità non occorre la prestazione del consenso da parte del terzo, che in questo caso, in realtà, è solo apparentemente tale, perché è in realtà ai sensi dell'art. 1891 c.c. il soggetto assicurato, cioè colui nei cui confronti la polizza direttamente o indirettamente (attraverso la facoltà di designazione dei soggetti beneficiari), produrrà i propri effetti, con la conseguenza che in questi casi esso non assume certamente la veste di mero portatore del rischio al quale è applicabile la norma di cui all'art. 1919 c.c.

Quanto evidenziato rende tale fattispecie differente anche da quella dell'assicurazione stipulata a favore di un terzo, disciplinata dall'art. 1920 c.c.: in quest'ultimo caso, infatti, il terzo non è il soggetto assicurato, ma solo il beneficiario degli effetti della polizza, come accade nei casi di stipula di un contratto a favore del terzo.

La disciplina dell'assicurazione sulla vita di un terzo.

Particolare attenzione è stata prestata sia dal legislatore che dalla giurisprudenza proprio alla posizione del terzo beneficiario della assicurazione sulla vita: infatti, l'art. 1920, comma 3 c.c. prevede espressamente che “Per effetto della designazione il terzo acquista un diritto proprio ai vantaggi dell'assicurazione”. Si è pertanto affermato in giurisprudenza che “il beneficiario designato è titolare di un diritto proprio, derivante dal contratto, alla prestazione assicurativa” (Cass. I, n. 4484/1996; Cass. II, n. 6531/2006); ciò comporta, in particolare, che il beneficiario è legittimato ad agire direttamente nei confronti della impresa assicuratrice per far valere i diritti che ad esso derivano dalla polizza assicurativa e, più specificamente, per riscuotere il capitale o la rendita al verificarsi dell'evento assicurato.

L'insorgenza in capo al beneficiario di una posizione giuridica propria derivante dalla designazione, effettuata sin dalla polizza o in altra occasione (art. 1920, comma 2 c.c.), comporta anche che il relativo diritto trova pur sempre la sua fonte direttamente nel contratto, senza, quindi, entrare a far parte del patrimonio ereditario del soggetto stipulante (Cass. II, n. 26606/2016); da ciò deriva, pertanto, l'importante conseguenza pratica per cui il relativo diritto non può essere oggetto di eventuali disposizioni testamentarie dello stipulante né di devoluzione agli eredi secondo le regole della successione legittima. Con l'ulteriore implicazione che quando la designazione dei beneficiari viene effettuata nel contratto facendo riferimento alla categoria degli eredi legittimi o testamentari, ciò non comporta che il rapporto debba poi essere regolato dalle norme che governano la successione ereditaria, poiché l'indicazione contenuta nel contratto ha solo la funzione di fornire un criterio in base al quale individuare i beneficiari, ossia di designarli sulla base della loro astratta appartenenza alla categoria dei successori. Ciò spiega anche perché in questo caso, provenendo la legittimazione dei beneficiari dal contratto di assicurazione, qualora questi siano identificati, ad esempio, con gli eredi legittimi, affinché si verificano i presupposti che rendono la polizza operativa in concreto non occorre che questi procedano all'accettazione dell'eredità; il che si giustifica proprio in considerazione del fatto che il titolo alla base del diritto è costituito dalla previsione contenuta nel contratto di assicurazione e non dalle norme che regolamentano la successione ereditaria. Tant'è che si afferma che anche nel caso in cui la designazione dei beneficiari avvenga mediante testamento – ipotesi ritenuta ammissibile in base all'ampia formulazione dell'art. 1920, comma 2 c.c. - ciò comporta pur sempre che il terzo beneficiario acquisti un diritto proprio nei confronti dell'assicuratore, senza che sulla sua posizione possano interferire le vicende successorie; ne consegue che in questo caso la designazione del beneficiario effettuata dall'assicurato viene comunque qualificata come atto negoziale “inter vivos” diretto ad integrare la volontà contrattuale già manifestata con la stipula della polizza assicurativa e soltanto connesso all'evento morte, che quindi costituisce non la causa dell'attribuzione (integrando dunque un patto successorio, vietato dall'art. 458 c.c.), ma solo l'evento in occasione del quale si consolida la posizione giuridica del terzo beneficiario già in parte scaturente dalla stipulazione.

Di recente, nella giurisprudenza di merito, si veda similmente App. Firenze IV, n. 1867/2023: l'assicurazione sulla vita ex art. 1920 c.c. è un negozio tra vivi con effetti post mortem, nel senso che la morte dell'assicurato segna il limite cronologico al quale differisce l'esecuzione della prestazione assicurativa, ma allo stesso è evento che tempo consolida il diritto di credito già acquistato dal beneficiario in forza della designazione: pertanto nel momento in cui l'assicurato individua il beneficiario, questi acquista un diritto soggettivo proprio, ovvero il diritto al pagamento dell'indennità assicurativa, sottratto al patrimonio dell'assicurato, posto che la polizza assicurativa vita non rientra nel patrimonio del de cuius.

Proprio in tema di designazione del terzo tramite disposizione testamentaria sono state recentemente sottoposte all'esame del Primo Presidente, per la valutazione dell'eventuale assegnazione alle Sezioni Unite della S.C., le seguenti questioni, per contrasto giurisprudenziale: a) se in materia di assicurazione sulla vita in favore di un terzo, in presenza del diffuso uso della formula contrattuale genericamente riferita ai “legittimi eredi”, tale espressione sia meramente descrittiva di coloro che, in astratto, rivestono la qualità di eredi legittimi o se debba intendersi, invece, che sia riferita ai soggetti effettivamente destinatari dell'eredità; b) se la designazione degli eredi in sede testamentaria possa interferire, in sede di liquidazione di indennizzo, con la individuazione astratta dei legittimi eredi; c) se, in tale seconda ipotesi, il beneficio indennitario debba ricalcare la misura delle quote ereditarie spettanti ex lege o se la natura di “diritto proprio” sancita dalla norma (cfr. art. 1920 c.c., u.c.) imponga una divisione dell'indennizzo complessivo fra gli aventi diritto in parti uguali (Cass. III, n. 33195/2019). Si tratta, quindi, di una serie di questioni che presentano una stretta interconnessione con la tematica delle successioni e che pongono, di fondo, la problematica della natura tecnica o atecnica della designazione del terzo che sia individuato facendo riferimento alla categoria dei legittimi eredi.

Le Sezioni Unite si sono poi pronunciate con sentenza n. 11421/2021, affermando che la designazione generica degli eredi come beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita, in una delle forme previste dell' art. 1920, comma 2, c.c , comporta l'acquisto di un diritto proprio ai vantaggi dell'assicurazione da parte di coloro che, al momento della morte del contraente, rivestano tale qualità in forza del titolo della astratta delazione indicata all'assicuratore per individuare i creditori della prestazione. La designazione generica degli eredi come beneficiari di un contratto di assicurazione sulla vita, in difetto di una inequivoca volontà del contraente in senso diverso, non comporta la ripartizione dell'indennizzo tra gli aventi diritto secondo le proporzioni della successione ereditaria, spettando a ciascuno dei creditori, in forza della eadem causa obligandi , una quota uguale dell'indennizzo assicurativo (da ultimo Cass. III, n. 24951/2023).

Quanto evidenziato rende maggiormente evidente la peculiarità dell'assicurazione sulla vita sotto il profilo causale, che ha condotto parte della dottrina a parlare di contratto con funzione di investimento del risparmio finalizzato alla previdenza.

Al contempo va anche osservato che proprio la circostanza che il beneficiario - che come si è osservato nel caso di assicurazione sulla vita di un terzo può anche coincidere con quest'ultimo o con i suoi eredi - acquisti la sua posizione giuridica soggettiva in virtù del contratto di assicurazione comporta che la relativa posizione non possa essere svincolata dal contratto; il che implica, quindi, che l'impresa assicuratrice possa far valere nei confronti del terzo tutte le eccezioni derivanti dal contratto, quali ad esempio l'efficacia di clausole contrattuali che delimitano l'operatività della polizza al verificarsi di determinate condizioni e circostanze.

La posizione del beneficiario nel caso di polizza a favore di un terzo va poi coordinata con la sostanziale libertà della relativa designazione da parte del contraente; la designazione, infatti, costituisce un atto negoziale unilaterale, di carattere strettamente personale, il che comporta che l'assicurato debba esercitarlo personalmente e che non sia possibile la relativa trasmissione agli eredi. Proprio al fine di assicurare il libero esercizio della facoltà di designazione del beneficiario da parte dell'assicuratore, l'art. 1921 c.c. appresta una disciplina tesa a salvaguardare la libertà del contraente che può quindi procedere a revocare la designazione del terzo beneficiario effettuata in precedenza purché ciò avvenga nelle medesime forme con le quali è avvenuta la designazione precedente (art. 1991, comma 1 c.c.). Al contempo la norma in questione prevede, per garantire il carattere personale della revoca della designazione, che questa non possa essere fatta dagli eredi, nel caso quindi di morte del contraente assicurato e, per tutelare il legittimo affidamento maturato in capo al beneficiario, che la revoca non possa più essere disposta dopo che questi abbia dichiarato di volere avvalersi del beneficio previsto in suo favore e sempre che l'evento dedotto nel contratto assicurativo si sia verificato; ciò, chiaramente, in analogia con quanto previsto dalla disciplina generale del contratto a favore di terzo ai sensi dell'art. 1411, comma 2, c.c.

Poiché la libertà di revocare la designazione del beneficiario è posta a tutela dello stesso contraente, il quale è quindi libero di procedere o meno alla relativa revoca, l'art. 1921 c.c. prevede, al secondo comma, anche la possibilità che lo stesso contraente rinunci preventivamente ad avvalersi del potere di revoca, purché ciò avvenga in forma scritta; la conseguenza è che in questo caso, qualora il beneficiario dichiari di voler conseguire la prestazione prevista in suo favore dalla polizza assicurativa, anche senza che si sia verificato l'evento dedotto in assicurazione, la designazione diviene irrevocabile, con la sola eccezione dell'ipotesi in cui il beneficiario attenti alla vita dell'assicurato, atteso che, in questo caso, essa non ha effetto (art. 1922, comma 2 c.c.).

La tutela della posizione del beneficiario (sia esso un terzo o lo stesso assicurato) si esprime non solo sul piano della legittimazione che gli è riconosciuta a far valere un diritto proprio che, quindi lo legittima ad agire direttamente nei confronti dell'impresa assicuratrice in virtù di quanto previsto nel contratto assicurativo, ma anche sul piano oggettivo in relazione al vincolo che, per effetto della stipula del contratto assicurativo, si determina sulle somme dovute ad esso, a titolo di capitale o di rendita, dall'assicuratore al verificarsi dell'evento assicurato.

L'art. 1923 c.c., nel disciplinare questo profilo, prevede che “Le somme dovute dall'assicuratore al contraente o al beneficiario non possono essere sottoposte ad azione esecutiva o cautelare”, con ciò ponendo un di vincolo di indisponibilità delle somme destinate ad essere attribuite al terzo beneficiario. Secondo l'orientamento giurisprudenziale prevalente tale vincolo, sebbene previsto con specifico riferimento alle azioni esecutive individuali, opera anche con riferimento alla procedura fallimentare. Si è affermato, in particolare, che le somme dovute dall'assicuratore in forza di polizza di assicurazione sulla vita, qualora si sia verificato l'evento dedotto in assicurazione e quindi il contratto assicurativo possa realizzare il suo scopo, sono sottratte dall'attivo fallimentare, considerata la funzione che si intende realizzare con la stipula di questo tipo di contratti (Cass. I, n. 11975/1999; Cass. I, n. 8676/2000); in questo caso, infatti, prevale la funzione previdenziale dell'assicurazione che l'erogazione delle somme da parte dell'assicuratore è concretamente destinata a realizzare.

Diversamente, invece, risulta controversa l'ipotesi in cui il beneficiario, poi fallito, intenda riscattare le somme erogate in conseguenza della stipula della polizza: secondo un primo orientamento giurisprudenziale, infatti, sebbene si tratti di una restituzione strumentale a realizzare la finalità di risparmio che le assicurazioni sulla vita pure mirano a perseguire, in questo caso difetterebbe la funzione previdenziale che giustifica la sottrazione delle somme alla massa fallimentare (Cass. I, n. 8676/2000). Secondo un diverso filone giurisprudenziale, invece, il vincolo di indisponibilità opera in ogni caso, perché la disposizione di cui all'art. 1923 c.c., richiamata dall'art. 46 l. fall. ha una portata generale e trova applicazione anche nel caso in cui la pretesa rivolta nei confronti dell'assicuratore trovi la propria fonte nel riscatto della polizza prima del verificarsi dell'evento assicurato (Cass. I, n. 1811/1965).

La sussistenza di un contrasto giurisprudenziale in materia ha reso necessario l'intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che, con la sentenza Cass. n. 8271/2008 hanno statuito che “In tema di contratto di assicurazione sulla vita, alla dichiarazione di fallimento del beneficiario non consegue lo scioglimento del contratto, né il curatore - al pari di quanto previsto per le "somme dovute", di regola già impignorabili secondo l'art. 1923 c.c. - può agire contro il terzo assicuratore per ottenere il valore di riscatto della relativa polizza stipulata dal fallito quand'era in bonis, non rientrando tale cespite tra i beni compresi nell'attivo fallimentare ai sensi dell'art. 46, comma 1, n. 5 l. fall., considerata la funzione previdenziale riconoscibile al predetto contratto, non circoscritta alle sole somme corrisposte a titolo di indennizzo o risarcimento”. Con la decisione resa a Sezioni Unite, quindi, la Suprema Corte ha valorizzato ancora una volta la funzione latu sensu previdenziale che si persegue con questo tipo di polizza, giungendo quindi ad escludere in termini generali sia l'effetto automatico di scioglimento del contratto, sia la possibilità per il curatore di sostituirsi al contraente assicurato agendo nei confronti dell'assicuratore.

Sul punto deve osservarsi che con la decisione Cass. n. 2256/2015 della Prima Sezione Civile della Corte di Cassazione, è stato nuovamente applicato il principio interpretativo più risalente che escludeva il vincolo di impignorabilità delle somme dovute all'assicuratore rispetto alla procedura fallimentare nel caso di esercizio del riscatto preventivo della polizza, con ciò discostandosi, quindi, dal dictum delle Sezioni Unite. Si tratta, tuttavia, di una pronuncia isolata poiché in una decisione successiva la medesima Prima Sezione ha ribadito che le somme erogate dall'impresa assicuratrice all'assicurato fallito a titolo di riscatto della polizza vita sono sottratte all'azione di inefficacia di cui all'art. 44 l. fall. in virtù del combinato disposto degli artt. 1923 c.c. e 46, comma 1, n. 5, l. fall., evidenziando che l'esonero dalla disciplina del fallimento va posto in correlazione con tutte le diverse possibilità finalità dell'assicurazione sulla vita e, dunque, non considerando solo la funzione previdenziale ma anche quella di risparmio (Cass. I, n. 12261/2016); la decisione appare particolarmente interessante perché sembra spingersi anche oltre rispetto alla statuizione delle Sezioni Unite, non riconducendo la ratio alla base della sottrazione alle azioni del curatore e l'attrazione alla massa fallimentare delle somme dovute al beneficiario esclusivamente alla funzione previdenziale ma anche alla finalità di risparmio che, come si è evidenziato innanzi, è certamente presente in questo tipo di polizza.

Le c.d. “polizze rivalutabili” e le c.d. “polizze linked”. L'applicabilità della disciplina fin qui richiamata, in particolare per quanto concerne la legittimazione diretta del beneficiario e i vincoli che gravano sulle somme dovute in virtù della polizza assicurativa, rende quindi estremamente importante la verifica da svolgere in concreto sul tipo di contratto stipulato, e ciò specialmente in considerazione del diffondersi nella prassi di alcuni contratti che, pur avendo la denominazione di polizze assicurative, in realtà non sono tali, ma costituiscono piuttosto degli “strumenti finanziari”.

Infatti, è possibile che le polizze miste prevedano dei meccanismi tesi ad incrementare il valore del capitale erogato sotto forma di premi attraverso investimenti di quote dei premi sul mercato finanziario. Ci si riferisce, in particolare, alle c.d. “polizze rivalutabili”, caratterizzate dal fatto che una parte del premio confluisce in una gestione di tipo separato dell'impresa assicuratrice e che sono quindi oggetto di rivalutazione a scadenze programmate sulla base dell'andamento della gestione separata. Diversa da questa ipotesi è quella delle c.d. “polizze linked”, disciplinate dall'art. 2 del d.lgs. n. 209/2005 (Codice delle Assicurazioni Private), che le definisce come assicurazioni sulla vita “di cui al ramo I e ramo II, le cui prestazioni principali sono direttamente collegate al valore di quote di organismi di investimento collettivo del risparmio o di fondi interni ovvero a indici o ad altri valori di riferimento”; in questo caso, quindi, la prestazione dell'assicuratore viene ad essere collegata all'andamento di specifici strumenti finanziari (come fondi di investimento o determinati indici di borsa), con conseguente accrescimento del rischio dovuto proprio alle oscillazioni del mercato. Di regola le polizze linked sono di due tipi: “unit linked”, quando il valore del capitale assicurato è posto in correlazione all'andamento di valore di quote riconducibili a fondi di investimento e “index linked”, quando il valore del capitale è correlato all'andamento di un determinato indice preso come punto di riferimento.

Com'è stato evidenziato da attenta dottrina, in realtà, si tratta di strumenti che presentano tratti peculiari tali da non poter essere ricondotti semplicemente alle assicurazioni sulla vita: prevale, in questo caso, la componente di rischio del capitale tipico dell'investimento in considerazione del fatto che i premi corrisposti vengono investiti dall'impresa assicuratrice in prodotti finanziari, con la conseguenza che l'evento rischio non è più correlato semplicemente ad un fatto attinente alla vita umana, come prevede per le assicurazioni in generale l'art. 1882 c.c.; inoltre, spesso queste polizze nella prassi sono accompagnate da clausole che non assicurano neanche la restituzione del capitale, il che può comportare una perdita totale di quest'ultimo in conseguenza dell'andamento negativo dell'investimento effettuato tramite esse.

Ciò spiega, quindi, perché la Suprema Corte ha affermato che, quando nelle polizze non sono presenti clausole che consentono di realizzare la funzione previdenziale propria delle assicurazioni sulla vita - come ad esempio la previsione di un rendimento minimo garantito o l'impegno dell'assicurazione alla restituzione del capitale -, esse devono essere considerate dei veri e propri strumenti finanziari, con conseguente assoggettamento alla relativa disciplina (Cass. III, n. 6061/2012).

Più recentemente si è chiarito che nelle polizze “unit linked”, anche contraddistinte per la natura mista, finanziaria e assicurativa sulla vita e pur se sia prevalente la prima finalità, “comunque la parte qualificata come assicurativa deve rispondere ai principi dettati dal codice civile, delle assicurazioni e della normativa secondaria ad essi collegata, con particolare riferimento al rischio demografico rispetto al quale il giudice di merito deve valutare l'entità della copertura assicurativa, desumibile dall'ammontare del premio versato dal contraente rispetto al capitale garantito, dall'orizzonte temporale e dalla tipologia dell'investimento” (Cass. III, n. 6319/2019); proprio in questa prospettiva è stata cassata la decisione con la quale il giudice di merito non aveva considerato l'elemento dell'esiguità del rischio demografico contrattualmente previsto in relazione all'equilibrio delle prestazioni che risultava in questo modo sostanzialmente vanificato).

Al contempo l'inquadramento di questo tipo di polizze e la relativa collocazione, anche sotto il profilo della disciplina applicabile, è tipica attività demandata al giudice di merito, la quale spetta accertare se la polizza, al di là del nomen iuris dato dalle parti, sia da considerarsi come polizza assicurativa sulla vita oppure come strumento finanziario con rischio esclusivo a carico dell'assicurato; o in alternativa come un contratto che presenti gli elementi dell'uno o dell'altro tipo; si tratta di un'attività interpretativa rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, e che, come tale, se adeguatamente motivata, non è censurabile in Cassazione (Cass. III, n. 7577/2020).

Ciò comporta, tra l'altro, che, in base alla ricostruzione della disciplina applicabile, può in concreto non trovare applicazione l'art. 1923 c.c. sui vincoli di impignorabilità delle somme dovute dall'assicuratore e che, invece, devono trovare applicazione le disposizioni del Testo Unico in materia di Intermediazione finanziaria (d.lgs. n. 58/1998), ed in particolare quelle che individuano gli obblighi di comportamento che devono osservare gli intermediari finanziari nel collocare i prodotti finanziari, in primo luogo sotto il profilo informativo (cfr. artt. 21, 23 e 25-bis).

In base a questa distinzione in una recentissima pronuncia (Cass. III, n. 10333/2018) la Corte di Cassazione ha confermato la decisione dei giudici di merito che avevano qualificato la fattispecie come contratto di investimento in strumenti finanziari, proprio in virtù del fatto che nei contratti stipulati, pur formalmente denominati come assicurativi, il rischio dell'evento assicurato non era concretamente assunto, per le condizioni stipulate, dall'assicuratore, ma gravava completamente sui contraenti assicurati, che quindi finivano, in concreto, con l'assumere il rischio tipico di chi investe in strumenti finanziari, non avendo la certezza di ottenere la restituzione del capitale al verificarsi dell'evento assicurato. In questi termini si è affermato, ancora più recentemente, che quando, all'interno di una polizza index linked, la prestazione della compagnia di assicurazione non risulti legata ad un evento attinente alla vita umana, bensì al valore di strumenti finanziari, la causa del contratto deve ritenersi completamente estranea rispetto a quella tipica del contratto di assicurazione, con irrilevanza, quindi, della denominazione adottata dalle parti e con conseguente applicazione alla fattispecie delle norme in tema di intermediazione mobiliare come, in particolare, gli artt. 21 e 23 del TUF (sugli obblighi informativi), e gli artt. 28 e 29 del Reg. Consob 11522/98 (sull'obbligo di profilatura dell'investitore e sugli obblighi di astensione dell'intermediario finanziario) (Trib. Bari III, 9 dicembre 2019, n.4554).

Da tale principio può quindi desumersi che in materia di assicurazione sulla vita, anche di un terzo, è possibile per le parti integrare e modificare lo schema tipico previsto dal legislatore, purché entro i limiti in cui non si sia in presenza di disposizioni inderogabili (come ad esempio quella relativa al necessario consenso del terzo da provare per iscritto nel caso di assicurazione per il caso di morte), sempre che tali modifiche non vadano ad incidere sulla funzione stessa che con il contratto si intende in concreto perseguire - che assume rilievo nell'ottica della moderna teoria della causa del contratto come causa in concreto, ossia come sintesi degli interessi che il contratto è concretamente diretto a realizzare (Cass. III, n. 10490/2006) -, perché diversamente si rischia, come avvenuto con riferimento alla decisione resa in tema di polizze linked.

Ciò che assume rilievo decisivo, infatti, come è emerso dalla questione relativa alla distinzione tra assicurazione sulla vita e polizze linked è che le modifiche concordate dalle parti alla disciplina legali non siano tali a snaturare le caratteristiche tipiche dell'assicurazione sulla vita trasformandola, quindi, come nel caso esaminato nella decisione del 2018 in un vero e proprio strumento finanziario ad alto rischio per entrare nell'area degli strumenti finanziari, come tali soggetti alla disciplina del TUF.

In questo senso, quindi, ai fini della ricostruzione della natura polizza e dell'individuazione della disciplina concretamente applicabile, diventa centrale l'interpretazione delle clausole contrattuali e in particolar modo di quelle che disciplinano le modalità e le condizioni di riscatto della polizza e che stabiliscono la misura dell'importo dovuto a seguito di quest'ultimo, ad esempio, come si è visto, correlandolo o meno all'andamento di fondi di investimento e simili, perché è proprio da questo tipo di clausole che può desumersi se le parti, pur derogando ad alcuni tratti dello schema legale, hanno comunque intesto stipulare un contratto assicurativo destinato a realizzare finalità di natura previdenziale - o meglio di investimento di risparmio a fini previdenziali - o un vero e proprio strumento finanziario, con tutto ciò che ne consegue sul piano della disciplina concretamente applicabile.

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