Polizza contro gli infortuni

Luca Caputo
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

La polizza contro gli infortuni è il contratto con il quale l'impresa assicuratrice si obbliga, dietro corresponsione di un premio, al pagamento di una determinata somma all'assicurato, nel caso di lesione scaturente da una causa fortuita, violenta ed esterna che ne determini l'inabilità temporanea o l'invalidità permanente, oppure ad un terzo beneficiario, nel caso in cui all'infortunio segua la morte dell'assicurato. L'assicurazione contro gli infortuni non è oggetto di espressa regolamentazione normativa, se si esclude la previsione contenuta nell'art. 1916, quarto comma, c.c. che estende l'applicazione di tale norma, concernente la surroga dell'assicuratore nella posizione dell'assicurato verso i terzi responsabili, anche in relazione alle assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro e le disgrazie accidentali. L'assenza di una puntuale disciplina normativa ha quindi posto il problema del relativo inquadramento giuridico, e in particolare della assimilabilità questo tipo di polizza all'assicurazione contro i danni o all'assicurazione sulla vita. Proprio con riferimento a tale aspetto si sono registrate pronunce giurisprudenziali di segno contrastante fino all'intervento operato dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 5119/2002, che, sulla scorta di un ampio percorso argomentativo, hanno affermato il tendenziale inquadramento dell'assicurazione contro gli infortuni nella categoria delle assicurazioni contro i danni, con una significativa eccezione costituita dall'ipotesi in cui la polizza assicurativa sia estesa anche all'infortunio mortale. La collocazione dogmatica della polizza contro gli infortuni è foriera di conseguenze sul piano pratico, considerata la specificità della disciplina dettata dagli art. 1904 e seguenti del codice civile in tema di assicurazione contro i danni, correlata alla funzione indennitaria che svolge questo tipo di assicurazione e che invece tendenzialmente non è estensibile all'assicurazione sulla vita, a propria volta disciplinata dagli art. 1919 e seguenti del codice civile. In questa prospettiva, tra le altre, è di particolare interesse pratico la questione concernente l'applicabilità o meno all'assicurazione contro gli infortuni dell'art. 1910 c.c. in tema di stipula di più contratti assicurativi per il medesimo rischio e conseguenti obblighi che gravano sull'assicurato, nonché quella relativa alla classificazione dell'obbligazione pecuniaria assunta dall'assicuratore come debito di valuta o di valore.

Formula

POLIZZA CONTRO GLI INFORTUNI

TRA

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ... (da ora in poi “il Contraente” o “l'Assicurato”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ... , con sede legale in ... , alla piazza/via ... , P.IVA ... , iscritta nel registro delle imprese al n. ... capitale sociale ... , iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ... , in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ... , nato/a a ... , il ... (da ora in poi “l'Assicuratore”),

si stipula la presente:

POLIZZA CONTRO GLI INFORTUNI

Polizza n. ...

Decorrenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenza della copertura: ore 24,00 del gg/mm/aa

Scadenze annuali: ore 24,00 del gg/mm/aa di ogni anno

Tacito rinnovo: NO

GLOSSARIO

Assicurato: Persona fisica il cui interesse è protetto dall'Assicurazione;

Assicuratore: L'Impresa Assicurativa autorizzata all'esercizio dell'attività assicurativa con la quale il Contraente stipula il Contratto di assicurazione;

Beneficiario: Persona fisica o giuridica designata in Polizza dal Contraente, che può coincidere o meno con il Contraente stesso - ma che deve necessariamente essere diverso da questo in caso di liquidazione per morte dell'Assicurato -, e che riceve la prestazione prevista dal Contratto quando si verifica l'evento assicurato;

Caricamenti: Parte del premio versato dal Contraente destinata a coprire i costi commerciali e amministrativi dell'Assicuratore;

Conflitto di interesse: L'insieme delle situazioni in cui l'interesse dell'Assicuratore può essere in contrasto con quello del Contraente;

Contraente: Il soggetto, persona fisica o giuridica, che può coincidere o meno con l'Assicurato o il Beneficiario, che stipula il presente contratto di assicurazione e si impegna al pagamento del premio; è titolare a tutti gli effetti del Contratto;

Contratto: Accordo con il quale l'Assicuratore, a fronte del pagamento del premio, si impegna a pagare una prestazione assicurata in forma di capitale o rendita al verificarsi di un evento attinente alla vita dell'Assicurato;

Decorrenza: Data dalla quale il Contratto ha effetto, condizionata all'avvenuto pagamento del premio pattuito;

Durata contrattuale: Periodo durante il quale il Contratto è efficace e produce effetti tra le parti;

Franchigia: La franchigia è una somma che resta a carico dell'Assicurato in caso di sinistro e che quindi sarà detratta dall'importo da liquidare. Per la garanzia Infortuni la franchigia è espressa in percentuale e si detrae dal punteggio d'invalidità permanente riconosciuta all'assicurato. Nessun indennizzo è dovuto se l'importo o la percentuale di danno è uguale o inferiore alla franchigia prevista dalla garanzia;

Indennità: somma dovuta dall'Assicuratore all'Assicurato o al Beneficiario in caso di sinistro;

Infortunio: evento fortuito, violento ed esterno, che produce lesioni corporali obiettivamente constatabili che abbiano per conseguenza diretta ed esclusiva un'invalidità permanente o la morte;

Infortunio extra professionale: evento indicato alla voce ‘infortunio' che l'Assicurato subisce in occasione della vita comune di relazione;

Infortunio professionale: Evento indicato alla voce ‘infortunio' che l'Assicurato subisce mentre e perché attende all'esercizio delle mansioni inerenti all'attività professionale dichiarata in polizza, che viene svolta dall'Assicurato a carattere continuativo, abituale e remunerativo;

Invalidità permanente: la perdita definitiva ed irrimediabile, da parte dell'Assicurato, totale o parziale, della capacità di attendere ad un qualsiasi lavoro proficuo, indipendentemente dalla normale attività svolta;

Istituto di cura: Struttura sanitaria, pubblica o privata, regolarmente autorizzata all'erogazione dell'assistenza sanitaria ospedaliera. Non sono considerati Istituti di cura gli stabilimenti termali, le case di convalescenza e soggiorno;

Liquidazione: Pagamento all'avente diritto della prestazione dovuta al verificarsi dell'evento assicurato;

Massimale/capitale assicurato: Il massimale di garanzia rappresenta il limite massimo d'indennizzo per i danni subiti dall'assicurato;

Malattia: Ogni alterazione dello stato di salute non dipendente da infortunio;

Polizza: Documento che attesta l'esistenza del Contratto di assicurazione.

Premio: Importo che il Contraente si impegna a corrispondere all'Assicuratore secondo un piano di versamenti previsto dal Contratto di assicurazione;

Questionario sanitario: modulo costituito da domande sullo stato di salute dell'Assicurato che l'Assicuratore utilizza al fine di valutare il rischio che assume con il Contratto di assicurazione;

Recesso: Diritto del Contraente di recedere dal Contratto alle condizioni contrattualmente previste;

Revoca: Diritto del proponente di revocare la Proposta prima della conclusione del Contratto;

Ricovero: degenza comportante pernottamento in casa di cura;

Surrogazione: diritto dell'Assicuratore che ha pagato l'indirizzo al proprio Assicurato, di rivalersi nei confronti dei terzi responsabili del danno fino a concorrenza dell'importo pagato.

NOTA INFORMATIVA

La presente Nota informativa è redatta secondo lo schema predisposto dall'IVASS, ma il suo contenuto non è soggetto alla preventiva approvazione dell'IVASS.

Il Contraente deve prendere visione delle Condizioni di Assicurazione prima della sottoscrizione del Contratto.

INFORMAZIONI SULL'IMPRESA DI ASSICURAZIONE

Denominazione dell'Impresa di Assicurazione, Sede Legale, Sito Internet, Recapiti Telefonici, Indirizzo Mail

Riferimento ad autorizzazione all'esercizio dell'attività assicurativa e numero di iscrizione all'albo delle imprese assicurative

INFORMAZIONI SULLA SITUAZIONE PATRIMONIALE DELL'IMPRESA

Patrimonio netto; specifico riferimento alla parte relativa al capitale sociale e alle riserve patrimoniali.

Indice di solvibilità riferito allo specifico ramo assicurativo al quale attiene il contratto.

INFORMAZIONI GENERALI SUL CONTRATTO

Coperture assicurative offerte:

- morte conseguente a Infortunio;

- invalidità permanente conseguente a Infortunio;

- diaria giornaliera per ricovero ospedaliero conseguente a Infortunio 1 ;

Le suddette garanzie sono soggette limitazioni ed esclusioni della copertura assicurativa, secondo quanto previsto nelle condizioni generali e particolari di polizza, che possono dar luogo alla riduzione o al mancato pagamento dell'indennizzo. La polizza infortuni non può essere stipulata inoltre per le persone con più di 74 anni di età.

Dichiarazioni in ordine al rischio e conseguenze

Le dichiarazioni false o reticenti del Contraente o dell'Assicurato sulle circostanze del rischio possono comportare la perdita parziale o totale del diritto al risarcimento, nonché la cessazione dell'assicurazione ai sensi degli artt. 1892, 1893, 1894 e 1898 c.c.

Ai sensi dell'art. 1904 c.c. il contratto è nullo qualora, al momento della sua stipulazione, l'assicurato non abbia un interesse al risarcimento del danno, nonché, ai sensi dell'art. 1895 c.c., qualora il rischio assicurato non sia mai esistito o abbia cessato di esistere prima della stipulazione del contratto.

Se per il medesimo rischio sono contratti separatamente più contratti presso diversi assicuratori, l'Assicurato deve dare l'avviso di tutti i contratti stipulati a ciascuno degli assicuratori. L'inadempimento di tale obbligo può determinare la perdita del diritto all'indennizzo ai sensi dell'art. 1910 c.c.

Il Contraente deve comunicare all'Assicuratore ogni cambiamento dei dati indicati nella polizza, compresa l'attività professionale dell'Assicurato, che può comportare un aggravamento o una riduzione del rischio.

Gli aggravamenti di rischio non noti e non accettati dall'Assicuratore possono comportare la perdita totale o parziale del diritto all'indennizzo, nonché la cessazione dell'assicurazione ai sensi dell'art. 1898 c.c.

Nel caso di diminuzione del rischio, l'Assicuratore è tenuto a ridurre il premio o le rate di premio successivi alla comunicazione dell'assicurato ai sensi dell'art. 1897 c.c.

Premio

Il premio è annuale ed unico, da pagarsi alla stipula del contratto di assicurazione. Il premio deve essere pagato all'Assicuratore, anche eventualmente tramite agente assicurativo/broker specificato in polizza.

I mezzi di pagamento del premio accettati, ai sensi della vigente normativa antiriciclaggio (d.lgs. n. 231/2007) sono: assegni bancari, postali o circolari, muniti della clausola di non trasferibilità, ordini di bonifico, altri mezzi di pagamento bancario o postale, sistemi di pagamento elettronico e denaro contante, con i limiti e le modalità previsti dalla citata norma e dal Regolamento n° 5 dell'ISVAP.

È previsto, infine, che qualora il Contraente non provveda al pagamento del premio o delle rate di premio successive l'assicurazione resti sospesa dalle ore 24.00 del ... ° giorno successivo a quello della scadenza e riprenda vigore dalle ore 24.00 del giorno di pagamento.

Risoluzione del contratto e sospensione del pagamento dei premi

Nel solo caso in cui il Contraente abbia optato per il pagamento di premi annui, egli ha facoltà di risolvere il contratto interrompendo il pagamento dei premi. Per il pagamento delle rate di premio è prevista una tolleranza di ... giorni in cui il rischio è coperto. Qualora la rata di premio non venga pagata entro i ... giorni successivi a ciascuna scadenza, la garanzia assicurativa decade; in tal caso il Contratto si estingue automaticamente ed i premi già versati restano acquisiti dalla Società, a meno che il Contraente non decida di riattivarlo.

Revoca della proposta

Il Contraente può revocare la Proposta, ai sensi dell'art. 176 d.lgs. n. 209/2005, fino al momento della conclusione del Contratto.

Ai fini della revoca il Contraente deve inviare comunicazione scritta alla Società - contenente gli elementi identificativi della Proposta – mediante lettera a mezzo posta, indirizzata alla sede legale dell'Assicuratore.

Il premio eventualmente anticipato dal Contraente all'Assicuratore, viene restituito entro ... giorni dal ricevimento della comunicazione di revoca. Il premio sarà restituito al netto delle spese di emissione.

La revoca libera entrambe le parti da qualsiasi obbligazione derivante della proposta, con decorrenza dalle ore 24 del giorno di spedizione della lettera raccomandata, quale risulta dal timbro postale di invio.

Recesso

Salvo quanto previsto in caso di dichiarazioni inesatte o reticenti nel presente contratto non è previsto recesso per le parti e il contratto cessa automaticamente alla scadenza annuale della polizza.

Prescrizione

I diritti derivanti dal contratto si prescrivono in due anni dal giorno in cui si è verificato il fatto su cui si fonda il diritto all'indennizzo. Il diritto al pagamento del premio si prescrive in un anno dalla relativa scadenza di pagamento.

Legge applicabile al contratto

Per l'interpretazione del contratto di assicurazione si fa riferimento unicamente alle leggi della Repubblica Italiana.

Regime Fiscale

Il premio è soggetto all'aliquota di imposta nella misura di legge. Sono a carico del contraente le imposte, le tasse e gli altri oneri stabiliti per legge derivanti dalla stipulazione del contratto e non sono rimborsabili per alcun motivo.

Sinistri – Liquidazione dell'indennizzo

L'Assicurato deve dare avviso scritto dell'evento, a mezzo raccomandata o telefax all'Assicuratore, entro ... giorni dal sinistro o da quando ne ha avuto conoscenza; l'Assicurato dovrà inoltre fornire all'Assicuratore tutte le informazioni necessarie.

Reclami

Sono indennizzabili gli infortuni avvenuti nel periodo di validità della polizza con garanzia inclusa, che comportino l'invalidità permanente e/o la morte dell'assicurato, accertate entro ... anni dal giorno dell'infortunio anche se sopravvenute dopo la scadenza di polizza 2 . Le spese per l'accertamento del danno sono a carico dell'assicurato.

Eventuali reclami devono essere inoltrati compilando apposito “form” presente sul sito della Società o mediante telefax al numero ... o mediante lettera raccomandata inviata a ... , Ufficio Reclami, con sede in ... , alla via ... . I reclami saranno riscontrati entro ... giorni dal loro ricevimento.

Non sono considerati reclami le richieste di informazioni o di chiarimenti, le richieste di risarcimento danni o di esecuzione del contratto.

Qualora l'esponente non sia soddisfatto dall'esito del reclamo o in caso di assenza di riscontro entro ... giorni, potrà rivolgersi all'IVASS, Servizio Tutela degli Utenti, con sede in ... , alla via ... , corredando l'esposto della documentazione relativa al reclamo trattato dall'Assicuratore.

Tutela giudiziale

Per le controversie derivanti dall'applicazione della presente polizza è competente esclusivamente l'Autorità Giudiziaria, previo esperimento delle procedure di mediazione e negoziazione assistita obbligatoria nei casi in cui ne ricorrano i presupposti.

Informativa in corso di contratto

L'Assicuratore si impegna a comunicare al Contraente/Assicurato le eventuali variazioni delle informazioni contenute nel Fascicolo Informativo, anche per effetto di modifiche della normativa applicabile al Contratto successive alla conclusione dello stesso. In particolare, gli aggiornamenti del Fascicolo Informativo, non derivanti da innovazioni normative, saranno disponibili sul sito internet dell'Assicuratore ... .

Comunicazioni – Modifiche dell'assicurazione

Ogni comunicazione inerente la Polizza deve essere fatta per iscritto e le eventuali variazioni devono risultare da specifico atto sottoscritto dalle Parti.

Costi, sconti e regime fiscale

Costi gravanti sul contraente 3

Spese di emissione polizza.

Costi fissi.

Costi variabili.

Addizionale di frazionamento

Es.

Mensile 5%

Bimestrale 3,6%

Trimestrale 3%

Quadrimestrale 2,6%

Semestrale 2%

Spese per visita medica

I costi per eventuali accertamenti sanitari, non quantificabili a priori, non gravano sul premio e sono a carico dell'Assicurato cui è rimessa la scelta della struttura sanitaria a cui rivolgersi.

Quota parte percepita dagli intermediari

Eventuale quota parte percepita da intermediari per la stipula della polizza.

Sconti

Eventuali sconti applicati (ad es. in caso di addebito del premio tramite RID bancario o per stipula della polizza online).

Non sono previsti sconti di premio.

Regime fiscale imposta sui premi

Indicazione delle imposte e dello specifico regime fiscale applicabile in considerazione del tipo di polizza (es. detraibilità fiscale dei premi).

Regime di tassazione delle somme assicurate

Indicazione del regime di tassazione per le somme erogate in caso di erogazione del capitale o della rendita

CONDIZIONI GENERALI DI ASSICURAZIONE

Art. 1. Prestazioni assicurate

Nei limiti delle somme indicate in polizza e ferme restando le seguenti esclusioni, l'Assicurazione è prestata per gli infortuni subiti dall'Assicurato in polizza dopo la conclusione del contratto. La garanzia è operante per infortuni avvenuti sia nell'esercizio dell'attività professionale (indicata in polizza) sia nello svolgimento di attività di carattere non professionale, purché inerente alla vita comune e di relazione 4 . Più precisamente l'Assicuratore si impegna ad erogare l'indennizzo, nella misura contrattualmente previsto, per le conseguenze dirette ed esclusive di un infortunio che comporti:

- L'invalidità permanente insorta entro ... anni dal giorno dell'infortunio, anche se sopravvenuta dopo la scadenza di polizza. L'indennizzo sarà pagato secondo tabella allegata al netto della franchigia fissa ed assoluta indicata in polizza;

- La morte dell'assicurato avvenuta entro ... anni dal giorno dell'infortunio, anche se sopravvenuta dopo la scadenza della polizza. L'indennizzo in mancanza d'indicazione dei beneficiari è riconosciuto in parti uguali agli eredi dell'Assicurato. Nel caso in cui l'Assicurato intenda designare beneficiari diversi dagli eredi, deve effettuare una comunicazione all'Assicuratore.

CLAUSOLA FACOLTATIVA 5

- Il ricovero ospedaliero in un Istituto di cura pubblico o privato. L'indennizzo prevede il pagamento della diaria indicata in polizza per ogni giorno di degenza contabilizzato dall'Istituto di cura, fino a un massimo di ... giorni anche non consecutivi. Per degenze superiori a ... giorni consecutivi, a partire dall‘ ... ° giorno di ricovero la diaria pattuita sarà raddoppiata;

Art. 2 Infortuni indennizzabili

Per infortuni si considera un evento fortuito, violento ed esterno che produce lesioni corporali obiettivamente constatabili che abbiano per conseguenza diretta ed esclusiva un'invalidità permanente o la morte dell'Assicurato.

Sono inoltre considerati infortuni indennizzabili i seguenti eventi:

- l'asfissia non di origine morbosa;

- gli avvelenamenti acuti da ingestione o assorbimento di sostanze dovuti a causa fortuita e involontaria, eccetto quelli derivanti da abuso di alcolici o psicofarmaci, da uso di allucinogeni o da uso non terapeutico di stupefacenti o di allucinogeni;

- le lesioni causate da improvviso contatto con sostanze corrosive;

- l'annegamento;

- i colpi di sole e di calore;

- l'assideramento o il congelamento;

- le lesioni causate da infezioni acute obiettivamente accertate che derivino direttamente da morsi di animali o da punture di insetti, compresa la malaria;

la folgorazione;

- le lesioni muscolari o tendinee (esclusi gli infarti, le ernie in generale, comprese quelle addominali da sforzo) nella valutazione delle quali si prescinderà da eventuali condizioni patologiche che abbiano concausato le lesioni;

- derivanti dall'uso e/o dalla guida di veicoli a motore e di natanti da diporto sempreché l'Assicurato, se alla guida, sia in possesso della prescritta abilitazione;

- conseguenti a stati di malore o di incoscienza purché non determinati da ubriachezza, abuso di psicofarmaci, uso di stupefacenti ed allucinogeni;

- causati con imperizia, imprudenza o colpa grave dell'Assicurato;

- conseguenti ad atti compiuti per doveri di solidarietà umana o legittima difesa;

- causati da tumulti popolari a condizione che l'Assicurato non vi abbia preso parte attiva;

- derivanti da guerra e da insurrezione che l'Assicurato subisca fuori dal territorio della Repubblica Italiana, nel termine massimo di ... giorni dall'insorgere di tali eventi, a condizione che questi abbiano sorpreso l'Assicurato mentre già si trovava nello Stato nel quale insorgono;

- derivanti da aggressioni nelle quali l'Assicurato si sia trovato involontariamente coinvolto;

- subiti durante il servizio militare in tempo di pace, in seguito a richiamo per esercitazioni e durante il servizio di leva o il servizio sostitutivo, limitatamente ai rischi non connessi con lo svolgimento del servizio stesso;

- subiti dall'Assicurato in qualità di passeggero durante viaggi aerei di turismo, di trasferimento o trasporto pubblico su velivoli o elicotteri da chiunque esercitati.

Non sono considerati infortuni i seguenti eventi:

- le conseguenze dell'infortunio che si concretizzino nell'AIDS ed in sindromi ad esse correlate;

- le forme di epatite virale;

- le ernie in generale, comprese quelle addominali da sforzo;

- gli infarti determinati da qualsiasi causa;

- gli avvelenamenti e le infezioni che non abbiano per causa diretta ed esclusiva una lesione rientrante nella definizione di infortunio; le conseguenze di operazioni chirurgiche o di trattamenti non resi necessari da infortunio.

Art. 3. Esclusioni

Sono esclusi dalla presente garanzia gli infortuni:

- derivanti dalla guida di qualsiasi veicolo o natante a motore, se l'Assicurato è privo della prescritta abilitazione, salvo il caso di guida con patente scaduta, ma a condizione che l'Assicurato abbia, al momento del sinistro, i requisiti per il rinnovo;

- subiti durante il periodo di arruolamento volontario, di richiamo per mobilitazione o per motivi di carattere eccezionale;

- derivanti da reati dolosi compiuti o tentati dall'Assicurato e da atti contro la sua persona da lui volontariamente compiuti o consentiti;

- conseguenza di azioni delittuose dell'Assicurato o di sue imprese temerarie;

- subiti a causa di terremoti o fenomeni atmosferici aventi caratteristiche di calamità naturali;

- derivanti da guerra, insurrezioni;

- derivanti da fenomeni di trasmutazione dell'atomo o radiazioni provocate dalla accelerazione artificiale di particelle atomiche;

- derivanti da ubriachezza, dall'uso di allucinogeni, dall'uso non terapeutico di psicofarmaci e di stupefacenti;

- accaduti durante l'uso di aeromobili in genere, non in qualità di semplice passeggero trasportato;

- accaduti durante l'uso, anche come passeggero, di apparecchi per il volo da diporto o sportivo (ad esempio ultraleggeri, deltaplani, parapendio);

- accaduti, anche come passeggero, su aeromobili di aeroclubs o società di lavoro aereo per voli diversi da trasporto pubblico di passeggeri;

- derivanti dalla pratica delle seguenti attività sportive: sport aerei in genere, paracadutismo, pugilato, atletica pesante, lotta nelle sue varie forme, arti marziali in genere, speleologia, salti dal trampolino con sci o idroscì, sci acrobatico, bob, immersioni oltre i 30 metri, alpinismo di grado superiore al 3° comunque effettuato, arrampicata libera, sci alpinismo, sci estremo, canoa fluviale, rafting, bungee jumping;

derivanti dalla pratica di calcio, calcetto, ciclismo, equitazione, football americano, rugby, sci, snowboard, hockey su ghiaccio o a rotelle, pattinaggio su ghiaccio o a rotelle, pallavolo, pallacanestro, pallamano, pallanuoto, pentathlon moderno, qualora l'infortunio si verifichi durante gare e competizioni (e relative prove o allenamenti) organizzate o svolte sotto l'egida delle rispettive Federazioni sportive o associazioni a esse equiparabili;

- derivanti dalla pratica di qualsiasi sport esercitato professionalmente o che comunque comporti remunerazione sia diretta che indiretta;

- derivanti dalla partecipazione, anche come passeggero, a corse o gare automobilistiche, motociclistiche e motonautiche e alle relative prove e allenamenti;

Sono esclusi dalla copertura gli incidenti subiti durante lo svolgimento delle seguenti attività professionali:

- Meccanico collaudatore di veicoli terrestri, marittimi o aerei;

- Meccanico saldatore;

- Autotrasportatore;

- Trattorista;

- Agricoltore con uso di macchine agricole anche se per conto di terzi;

- Addetto alla lavorazione, trasporto, maneggio ed uso di sostanze esplodenti e contaminanti;

- Guida alpina;

- Personale che lavora in cave, miniere, pozzi e, in generale, nel sottosuolo;

- Personale che svolge attività lavorative subacquee;

- Domatore, Acrobata, Controfigura e Stunt-man, Giostraio;

- Militare, Forza dell'ordine, Vigile e, in generale, personale che lavora con armi da fuoco.

Art. 4. Persone non assicurabili

Non possono essere assicurate con la presente polizza, indipendentemente dalla concreta valutazione dello stato di salute, le persone con più di 74 anni di età, le persone affette da diabete, alcolismo, tossicodipendenza, sieropositività diagnosticata dal test HIV, sindrome da immunodeficienza acquisita (AIDS), epilessia, sindromi organico- cerebrali, schizofrenia, forme maniacodepressive o stati paranoidei.

La sopravvenienza di tali affezioni in corso di contratto è causa di cessazione dell'assicurazione.

Art. 5. Determinazione dell'invalidità permanente - Indennizzo da liquidare

L'assicuratore, ricevuta la documentazione relativa al sinistro e valutato il danno, determinerà l'indennità da liquidare all'Assicurato in funzione del grado d'invalidità permanente che gli sarà riconosciuta sulla base dei punteggi indicati nella apposita “Tabella” allegata.

Ai fini della determinazione dell'indennizzo saranno considerate le sole conseguenze dirette ed esclusive dell'infortunio che siano indipendenti da condizioni fisiche o patologiche preesistenti o sopravvenute.

Pertanto non rientrano nella valutazione del danno gli aggravamenti delle condizioni fisiche e patologiche che l'infortunio può avere generato, né il maggior effetto che tali condizioni possono causare alle lesioni prodotte dall'infortunio, perché conseguenze indirette e quindi non indennizzabili. Se l'Assicurato al momento dell'infortunio non è fisicamente sano e integro, saranno pagate soltanto le conseguenze dell'infortunio che si sarebbero comunque verificate qualora l'infortunio avesse colpito una persona fisicamente integra e sana. In caso di perdita anatomica o riduzione funzionale di un organo o di un arto già minorato, le percentuali indicate nella tabella per la valutazione del grado d'invalidità permanente saranno diminuite tenendo conto dell'invalidità preesistente.

Nei casi di perdita anatomica o funzionale di uno o più organi o arti l'indennità sarà definita sommando le singole percentuali calcolate per ciascuna lesione fino al limite massimo del 100%. Per le singole falangi terminali delle dita, escluso il pollice, sarà considerata invalidità permanente soltanto l'asportazione totale. Nel caso di perdita funzionale o anatomica di una falange del pollice l'indennità sarà uguale alla metà e per la falange di qualsiasi altro dito, pari a un terzo della percentuale stabilita per la perdita totale del rispettivo dito. Per i casi d'invalidità permanente non specificati nella tabella, l'indennità sarà stabilita con riferimento alle percentuali ed ai criteri indicati nei referti medici, tenendo conto della complessiva diminuzione della generica capacità lavorativa, indipendentemente dalla professione dell'Assicurato.

I postumi di Invalidità permanente vengono riconosciuti come tali e possono essere oggetto di accertamento non prima che, secondo parere medico, gli stessi si siano stabilizzati e comunque entro un periodo massimo di ... mesi dalla data di denuncia.

Art. 6 - Risoluzione delle controversie sul grado di invalidità

In caso di disaccordo tra le parti sulla definizione del grado d'invalidità permanente spettante all'Assicurato, la determinazione del punteggio può essere demandata dall'Assicurato e dall'Assicuratore a due diversi medici, nominati uno per parte. Qualora i due medici non raggiungano un accordo, le controversie di natura medica sul grado d'invalidità permanente potranno essere demandate per iscritto a un collegio di tre medici, nominati uno dall'Assicurato, uno dall'Assicuratore e il terzo di comune accordo o, in caso di disaccordo, dal Consiglio dell'Ordine dei Medici avente giurisdizione nel luogo ove dovrà riunirsi il Collegio medico stesso.

Ciascuna parte sosterrà le proprie spese e pagherà il medico da essa designato, contribuendo per metà alle spese e alle competenze del terzo medico. Il Collegio medico avrà la facoltà, qualora ne riscontri l'opportunità, di rinviare l'accertamento definitivo dell'invalidità permanente a epoca da definirsi. In tal caso il Collegio può intanto concedere un anticipo sull'indennizzo. Le decisioni del Collegio medico sono prese a maggioranza dei voti, con dispensa da ogni formalità di Legge e sono vincolanti sia per l'Assicuratore sia per l'Assicurato.

Art. 7 - Pagamento dell'indennizzo per infortunio - invalidità permanente

Determinata l'invalidità conseguente all'infortunio e l'indennizzo dovuto, l'Assicurazione ne dà comunicazione agli interessati e avuto notizia della loro accettazione, provvede, entro ... giorni da quest'ultima, al pagamento dell'importo indennizzabile, detraendo dalla percentuale di invalidità permanente indennizzabile la franchigia indicata in polizza. Non sarà detratta alcuna franchigia se il punteggio d'invalidità permanente riconosciuta all'assicurato è superiore ai ... punti percentuali.

In caso di decesso dell'Assicurato, in tutti i casi in cui sia prevista la corresponsione dell'Indennità per Invalidità permanente sotto forma di capitale:

- se il decesso avviene, per qualsiasi causa, prima che l'Impresa abbia potuto effettuare l'accertamento del grado di invalidità permanente gli eredi devono fornire, oltre alla documentazione medica nella loro disponibilità - e precisamente cartella clinica completa di ogni documentazione sanitaria relativa a degenze conseguenti all'Infortunio, certificati medici successivi, il certificato di morte dell'Assicurato, l'atto notorio attestante la qualifica di eredi. Una volta acquisita la documentazione medica sopra indicata l'Impresa provvede alla valutazione dell'invalidità permanente secondo i criteri specificamente indicati in base alla documentazione medica disponibile e s'impegna a comunicare agli eredi l'esito della valutazione del sinistro entro ... giorni dal ricevimento della documentazione di cui sopra. Nel caso l'indennizzo venga ufficialmente offerto o quantificato in misura determinata, l'Assicuratore paga agli eredi, previa produzione della dichiarazione di successione, in cui risulti vantato tra i crediti del deceduto anche l'indennizzo spettante per la prestazione invalidità permanente da infortunio, l'importo quantificato od offerto;

- se il decesso avviene, per qualsiasi causa, dopo che l'Indennizzo sia stato ufficialmente offerto o quantificato in misura determinata, l'Assicuratore paga agli eredi, previa produzione del certificato di morte dell'Assicurato, dell'atto notorio attestante la qualifica di eredi e della dichiarazione di successione, in cui risulti vantato tra i crediti del deceduto anche l'indennizzo spettante per la prestazione invalidità permanente da infortunio, l'importo quantificato od offerto.

Art. 8 - Pagamento dell'indennizzo per infortunio - morte

Accertata la morte dell'Assicurato, l'Assicuratore corrisponderà ai beneficiari (o agli eredi legittimi e/o testamentari qualora non fossero stati indicati dei beneficiari) in parti uguali la somma indicata in polizza quale capitale di garanzia. L'indennità per morte da infortunio non è cumulabile con l'indennità prevista per l'invalidità permanente. Qualora, nonostante il pagamento di un indennizzo per invalidità permanente, l'Assicurato dovesse morire per le conseguenze dell'infortunio stesso, L'Assicuratore corrisponderà ai beneficiari anche il capitale assicurato per il caso morte, detraendo da quest'ultimo l'importo già pagato per l'invalidità permanente.

Morte presunta - Nel caso in cui l'Autorità giudiziaria dichiari la morte presunta dell'Assicurato e tale evento sia stato registrato negli atti di stato civile, L'Assicuratore paga ai beneficiari (o agli eredi legittimi e/o testamentari qualora non fossero stati indicati dei beneficiari) in parti uguali la somma assicurata per il caso morte, salvo che dagli atti della predetta Autorità risulti che l'evento che ha causato la scomparsa non era compreso nella garanzia assicurativa.

L'Assicuratore liquiderà l'indennizzo trascorsi ... i mesi dalla presentazione dell'istanza per la dichiarazione di morte presunta. Se dopo il pagamento dell'indennizzo viene provata l'esistenza in vita dell'Assicurato, L'Assicuratore può chiedere ai beneficiari la restituzione di quanto pagato.

CLAUSOLA FACOLTATIVA 6

Art. 9 - Indennizzo - Pagamento indennità diaria da ricovero

La diaria giornaliera da ricovero è pagata all'Assicurato, al termine del ricovero, su presentazione in originale di regolare cartella clinica attinente al caso denunciato, sciogliendo i medici dal segreto professionale.

L'indennizzo spettante sarà quantificato in funzione dei giorni di ricovero. Qualora il ricovero sia stato superiore ai ... giorni consecutivi, sarà riconosciuto il raddoppio della diaria pattuita, dall' ... ° giorno in poi.

Art. 10. Beneficiari

Il Contraente ha facoltà di designare i Beneficiari e può in qualsiasi momento revocare o modificare tale designazione. La designazione di beneficio e le sue eventuali revoche o modifiche devono essere comunicate per iscritto all'Assicuratore, salvo che siano state effettuate mediante testamento.

Art. 11. Pagamenti dell'Assicuratore - Documentazione richiesta

Al fine di erogare le prestazioni dovute devono essere preventivamente consegnati tutti i documenti necessari a verificare l'obbligo di pagamento e ad individuare gli aventi diritto.

In caso di Sinistro, il Contraente/l'Assicurato o altro soggetto per conto dei medesimi, deve presentare all'Assicuratore denuncia scritta, entro ... giorni da quello in cui l'Infortunio si è verificato o da quando ne ha avuto conoscenza, contenente la narrazione dettagliata del fatto, la data, il luogo, le indicazioni delle cause e delle conseguenze, le generalità, l'indirizzo delle persone interessate e degli eventuali testimoni, mediante raccomandata A.R.

Alla suddetta comunicazione deve essere allegato anche il certificato medico attestante l'entità e la sede delle lesioni. L'inadempimento di tale obbligo può comportare la perdita totale o parziale del diritto all'Indennizzo, ai sensi dell'art. 1915 c.c.

L'Assicurato deve altresì:

- fornire copia della cartella clinica completa e di ogni altra documentazione sanitaria relativa a degenze conseguenti all'Infortunio denunciato;

- inviare successivamente, sino a guarigione avvenuta, i certificati medici sul decorso delle lesioni; tali certificati devono essere rinnovati alle rispettive scadenze e contestualmente trasmessi all'Assicuratore;

- sottoporsi agli accertamenti e controlli medici richiesti dall'Assicuratore;

- fornire alla stessa ogni altra informazione, a tal fine sciogliendo dal segreto professionale i medici che lo hanno visitato e curato.

Le spese di cura e quelle relative ai certificati medici sono a carico dell'Assicurato.

L'Assicurato s'impegna inoltre a sottoporsi a eventuali controlli medici richiesti dall'Assicuratore per accertare e determinare l'invalidità.

Nel caso in cui durante il periodo di cura sopravvenga la morte dell'Assicurato, il Contraente, se diverso dall'Assicurato, o i suoi eredi legittimi devono dare immediato avviso all'Assicuratore e fornire il certificato di morte dell'Assicurato e l'atto notorio attestante la qualifica di eredi.

Art. 12. Rinvio alle norme di legge

La presente assicurazione è regolata dalla legge italiana. Per tutto quanto non è regolato dal contratto valgono le norme di legge.

Art. 13. Tasse e imposte

Tasse e imposte relative al contratto sono a carico del Contraente/Assicurato o dei Beneficiari aventi diritto.

Art. 14. Foro competente

Per le controversie relative al presente contratto, è competente l'Autorità Giudiziaria del luogo di residenza o di domicilio del Contraente, dell'Assicurato o del Beneficiario parte in causa.

Le controversie riguardanti l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto sono soggette all'obbligo del preventivo esperimento della procedura di mediazione obbligatoria ai sensi dell'art. 5, comma 1, e comma 1-bis, del d.lgs. n. 28/2010, come reintrodotto dalla l. n. 98/2013, di conversione del d.l. n. 69/2013.

CLAUSOLA ALTERNATIVA

Per le controversie riguardanti l'applicazione l'interpretazione e l'esecuzione del presente contratto è competente in via esclusiva il Foro di ... , salvo che il Contraente rivesta la qualifica di Consumatore ai sensi e per gli effetti del d.lgs. n. 206/2005.

Art. 15. Dichiarazioni del Contraente e dell'Assicurato

Le dichiarazioni rese dal Contraente e dall'Assicurato devono essere esatte e complete.

In caso di dichiarazioni inesatte e reticenti relative a circostanze tali che l'Assicuratore non avrebbe prestato il consenso alla stipula, o non lo avrebbe dato alle medesime condizioni conoscendo il reale stato delle cose, l'Assicuratore, in caso di malafede o colpa grave, ha diritto:

- di rifiutare, in caso di sinistro e in ogni tempo, qualsiasi pagamento;

- di contestare la validità del contratto entro ... mesi dal giorno in cui ha conosciuto l'inesattezza della dichiarazione o la reticenza;

quando non esiste malafede o colpa grave, ha diritto:

- di ridurre, in caso di sinistro, le somme assicurate in relazione al maggior rischio accertato;

- di recedere in ogni caso dal contratto entro ... mesi dal giorno in cui ha conosciuto l'inesattezza della dichiarazione o la reticenza.

L'inesatta indicazione dell'età e del sesso dell'Assicurato comporta in ogni caso la rettifica, delle somme dovute.

Art. 16. Scadenza dell'assicurazione

L'assicurazione ha durata annuale e non è soggetta a proroga automatica; pertanto, salvo diversa pattuizione delle parti, avrà termine alla scadenza dell'annualità di premio.

Art. 17. legge sulla Privacy

Ai sensi del d.lgs. n. 196/2003 (Codice in materia di protezione dei dati personali) e successive modifiche, in particolare operate con il d.lgs. n. 101/2018 (Decreto Privacy Italiano), ciascuna delle parti acconsente al trattamento dei dati personali rilevabili dalla polizza o che ne derivino, per le finalità strettamente connesse agli adempimenti degli obblighi contrattuali da essa derivanti.

PRESTAZIONI ASSICURATE, MASSIMALE, FRANCHIGIA E PREMIO DI POLIZZA

PRESTAZIONI ASSICURATE:

CAPITALE da pagare in caso di decesso € ... ;

INDENNIZZO DA PAGARE IN CASO DI INVALIDITA' PERMANENTE PREVIA APPLICAZIONE DELLA TABELLA € ... ;

MASSIMALE € ... ;

FRANCHIGIA ... %;

DIARIA: per i primi ... giorni € ... ; per i successivi giorni € ... .

TABELLA INVALIDITA' PERMANENTE 7

Descrizione Infortunio Percentuale Destra Percentuale Sinistra
Perdita totale anatomica o funzionale di:    
arto superiore 70 60
mano o avambraccio 60 50
pollice 18 16
indice 14 12
medio o anulare 8 6
mignolo 12 10
falange ungueale del pollice 9 8
falange di altro dito della mano 1/3 dito 1/3 dito
Anchilosi della scapolo-omerale con arto in posizione favorevole, ma con immobilità della scapola 25 20
Anchilosi del gomito in angolazione compresa fra 120° e 70° con pronosupinazione libera 20 15
Anchilosi del polso in estensione rettilinea con pronosupinazione libera 10 8
Paralisi completa del nervo radiale 35 30
Paralisi completa del nervo ulnare 20 17
Descrizione Infortunio Percentuale
Amputazione di un arto inferiore:  
al di sopra della metà della coscia 70
al di sotto della metà della coscia ma al di sopra del ginocchio 60
al di sotto del ginocchio ma al di sopra del terzo medio di gamba 50
Amputazione di:  
un piede 40
ambedue i piedi 100
un alluce 5
altro dito del piede 1
falange ungueale dell'alluce 2,5
Anchilosi dell'anca in posizione favorevole 35
Anchilosi del ginocchio in estensione 25
Anchilosi della tibia-tarsica ad angolo retto con anchilosi della sotto-astralgica 15
Paralisi completa dello sciatico-popliteo esterno 15
Perdita totale della facoltà visiva di un occhio 25
Perdita totale della facoltà visiva di ambedue gli occhi 100
Sordità completa di un orecchio 10
Sordità completa di entrambi gli orecchi 40
Stenosi nasale assoluta monolaterale 4
Stenosi nasale assoluta bilaterale 10
Esiti di frattura scomposta di una costa 1
Esiti di frattura amielica-somatica con deformazione a cuneo di:  
vertebra cervicale 12
vertebra dorsale 5
12° dorsale 10
vertebra lombare 10
Esiti di frattura di un metamero sacrale 3
Esiti di frattura di un metamero coccige o con callo deforme 5
Postumi di trauma distorsivo cervicale con contrattura muscolare e limitazione dei movimenti del capo e del collo 2
Perdita anatomica di un rene 15
Perdita anatomica della milza senza compromissioni significative della crasi ematica 8

Il contratto decorre dalla data del pagamento del premio con durata di anni ... .

Il premio viene pagato in rate annuali, ciascuna di € ... (di cui imposte € ... ).

POLIZZA CONTRO GLI INFORTUNI

DOCUMENTO DI SINTESI

TRA

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ... (da ora in poi “il Contraente” o “l'Assicurato”)

E

la Compagnia Assicuratrice denominata ... , con sede legale in ... , alla piazza/via ... , P.IVA ... , iscritta nel registro delle imprese al n. ... capitale sociale ... , iscritta nell'Albo dei soggetti autorizzati dall'IVASS ... , in persona del legale rappresentante Sig./Sig.ra ... , nato/a a ... , il ... (da ora in poi “l'Assicuratore”)

DESCRIZIONE DEL RISCHIO

L'Assicuratore, nei limiti delle somme indicate in polizza e ferme restando le seguenti esclusioni, si impegna ad erogare l'indennizzo, nella misura contrattualmente prevista, per le conseguenze dirette ed esclusive di infortunio successivo alla stipula della polizza che comporti invalidità permanente o morte.

Dati dell'Assicurato

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ...

Dati dei Beneficiari (eventuali)

Il/La sig./sig.ra/la società ... , nato/a a ... , iscritta nel R.I. ... n. ... , il ... , residente/con sede legale in ... , alla via/piazza ... , CAP ... , C.F./P.IVA ...

DATI DI POLIZZA

Polizza n.

Decorrenza polizza: dalle ore 24,00 del ... / ... / ...

Scadenza polizza: alle ore 24,00 del ... / ... / ...

Rinnovo tacito: no

PRESTAZIONI ASSICURATE E PREMIO DI POLIZZA

CAPITALE da pagare in caso di decesso € ... ;

INDENNIZZO DA PAGARE IN CASO DI INVALIDITA' PERMANENTE PREVIA APPLICAZIONE DELLA TABELLA € ... ;

MASSIMALE € ... ;

FRANCHIGIA ... %;

DIARIA: per i primi ... giorni € ... ; per i successivi giorni € ... .

Il premio viene pagato in rate annuali, ciascuna di € ... (di cui imposte € ... ).

Luogo e data ...

Il Contraente/Assicurato ...

Ai sensi dell'art. 1341, comma 2, c.c., il Contraente/Assicurato dichiara di approvare specificamente le seguenti condizioni: Art. 2 Infortuni indennizzabili; Art. 3. Esclusioni; Art. 4. Persone non assicurabili; Art. 6 - Risoluzione delle controversie sul grado di invalidità; Art. 11. Pagamenti dell'Assicuratore - Documentazione richiesta

Il Contraente/Assicurato

...

[1] La presente prestazione è frequente in questo tipo di polizza ma non costituisce l'obbligazione principale ed essenziale dell'Assicuratore.

[2] In questo tipo di polizza è possibile il ricorso a clausole di questo tipo c.d. claims made, perché è ben possibile che le conseguenze di un infortunio si manifestino nel corso del tempo. Pertanto, lo schema di polizza elaborato fa espresso riferimento alla possibilità di pattuire un'estensione della durata della polizza a conseguenze che si manifestino anche dopo la scadenza.

[3] Nella presente parte della nota informativa si indicano i costi fissi e variabili applicati, le maggiorazioni (addizionali di frazionamento), di regola previste, e applicate sotto forma di percentuali sul premio in base ai periodi di frazionamento, spese per visita medica, costi per l'intermediazione ed eventuali sconti.

[4] Il presente schema di polizza è redatto considerando anche gli infortuni collegati allo svolgimento di attività lavorativa, trattandosi di una forma di polizza che garantisce la più ampia copertura assicurativa al contraente assicurato in relazione ai danni da infortuni.

[5] È frequente in questo tipo di polizza il ricorso ad estensioni della garanzia tese ad indennizzare l'Assicurato da spese mediche e sanitarie, con conseguente assunzione di obbligo di indennizzo da parte dell'Assicuratore, spesso sotto forma di “diaria”, come indicato nel presente schema di polizza.

[6] L'assunzione di questo obbligo di indennizzo da parte dell'Assicuratore, sotto forma di “diaria”, è spesso previsto, come già evidenziato innanzi, al fine di estendere la copertura assicurativa anche a spese mediche sostenute dall'Assicurato in conseguenza dell'infortunio.

[7] La presente tabella è esemplificativa.

Commento

Nozione e funzione della polizza contro gli infortuni.

La polizza contro gli infortuni è il contratto con il quale l'impresa assicuratrice si obbliga, dietro corresponsione di un premio, al pagamento di una determinata somma o all'assicurato, nel caso di lesione scaturente da una causa fortuita, violenta ed esterna che ne determini l'inabilità temporanea o l'invalidità permanente, o ad un terzo beneficiario, nel caso in cui all'infortunio consegua la morte dell'assicurato.

Attraverso la stipula della polizza contro gli infortuni l'assicurato si tutela rispetto alle conseguenze pregiudizievoli che possono derivargli da un evento fortuito e che possono sostanziarsi non soltanto nella necessità di sostenere esborsi di denaro per spese mediche (svolgimento di esami diagnostici, acquisto di farmaci, sottoposizione a cure mediche), ma anche nell'impossibilità di svolgere attività lavorativa per un determinato periodo di tempo. Di regola, quindi, il contenuto della prestazione dovuta dall'assicuratore è eterogeneo, sostanziandosi nella corresponsione di somme a titolo di rimborso di spese mediche, nell'erogazione di indennità - di regola giornaliere, parametrate ai giorni di ricovero - e di ulteriori indennizzi commisurati sia al capitale versato tramite l'erogazione dei premi sia al grado di invalidità riportato; nel caso di decesso dell'assicurato in conseguenza dell'infortunio la compagnia assicuratrice corrisponderà ai beneficiari designati un capitale o una rendita vitalizia. Accanto a queste prestazioni, che di regola sono quelle “essenziali”, ne vengono spesso ricomprese altre “accessorie”, come la garanzia di consulti medici gratuiti h24 e lo svolgimento del servizio di trasporto tramite autoambulanza dalla struttura ospedaliera all'abitazione privata. Deve anche rilevarsi che di regola questo tipo di polizze specificano preventivamente la misura dell'invalidità permanente in relazione alla quale si correla l'obbligo dell'impresa assicuratrice di corrispondere l'indennizzo, prevedendo, quindi, delle vere e proprie franchigie, al di sotto delle quali l'evento non è indennizzabile e che vengono fissate facendo riferimento a punti percentuali per quanto concerne l'invalidità permanente e facendo riferimento ai giorni per quanto concerne l'inabilità temporanea.

La polizza contro gli infortuni rientra nella categoria dei contratti assicurativi, con i quali condivide la natura aleatoria, derivante dall'incertezza che contraddistingue il verificarsi delle circostanze rispetto alle quali il contraente si intende assicurare e che comporta la mera eventualità dell'esecuzione della prestazione da parte dell'impresa assicuratrice, che dovrà essere eseguita solo al verificarsi degli eventi dedotti in assicurazione.

Natura giuridica delle polizze contro gli infortuni e disciplina ad esse applicabile.

Nonostante l'ampia e progressiva diffusione di questo contratto nella prassi, che ha determinato il formarsi di un contratto socialmente tipico, esso non è oggetto di una disciplina specifica nel Codice Civile; in realtà l'unica disposizione, nell'ambito dell'ampio corpo normativo contenuto nel capo ventesimo del libro quarto del codice civile dedicato ai contratti assicurativi, che fa riferimento a questo tipo di polizza è quella dell'art. 1916, comma 4 c.c. che prevede espressamente l'estensione della disciplina in essa contenuta, concernente in particolare la surroga dell'assicuratore nella posizione dell'assicurato nei confronti dei terzi responsabili anche alle “assicurazioni ... contro le disgrazie accidentali”, espressione che sembra alludere proprio alle polizze contro gli infortuni, atteso il carattere accidentale di questi ultimi.

L'assenza di una disciplina specifica in tema di assicurazione contro gli infortuni ha fatto sorgere allora la necessità di stabilire in quale tipologia di contratti essa debba essere inquadrata e, in particolare, se costituisca un'ipotesi di assicurazione contro i danni, soggetta quindi al principio indennitario ed alla disciplina dettata dagli art. 1904 ss. c.c. o piuttosto un'ipotesi riconducibile alla figura dell'assicurazione sulla vita, finalizzata, quindi, alla realizzazione di scopi essenzialmente di natura previdenziale e di risparmio e disciplinata dagli art. 1919 ss. c.c.

L'orientamento giurisprudenziale e dottrinale tradizionale e prevalente ha qualificato la polizza contro gli infortuni come una fattispecie di assicurazione sulla vita, ritenendo così ad essa applicabile la disciplina appositamente dettata per quest'ultima e non invece quella prevista per l'assicurazione contro i danni. Alla base di questa ricostruzione vi è, in primo luogo, la constatazione che attraverso questo tipo di polizze il contraente assicura anche il rischio relativo al decesso, cioè uno degli eventi tipici che i contraenti mirano a cautelare con l'assicurazione sulla vita, senza che assuma rilievo la tipologia della causa che è ha determinato l'evento letale, ossia il verificarsi di una circostanza fortuita, violenta ed esterna. Secondo questa ricostruzione, infatti, non vi sono motivi per differenziare il tipo di evento assicurato, la morte, che resta naturalisticamente lo stesso indipendentemente ed a prescindere dalle circostanze che l'hanno provocato. Inoltre, a differenza che nel caso di assicurazione contro i danni, l'evento assicurato, nel caso di polizza contro gli infortuni che ricomprenda anche il rischio morte, non è suscettibile di quantificazione economica, poiché non è possibile attribuire un valore economico alla vita umana (Cass. III, n. 2336/1966).

Sempre in questa prospettiva, tesa a ricondurre la polizza contro gli infortuni nell'alveo dell'assicurazione sulla vita, è stata valorizzata la circostanza che anche la prima, al pari della seconda, è funzionale ad assicurare determinate circostanze che attengono strettamente alla vita umana; infatti, nel concetto di eventi attinenti la vita umana cui fa riferimento l'art. 1882 c.c. nel prevedere le varie tipologie di assicurazione e nell'indicare il rischio assicurato con l'assicurazione sulla vita, possono essere fatti rientrare gli infortuni, quali circostanze che, determinando una lesione dell'integrità psico-fisica, con conseguente produzione di un'invalidità temporanea o permanente, incidono sull'esistenza dell'individuo danneggiato. In questo senso, quindi, la polizza contro gli infortuni non può essere inquadrata nella categoria delle assicurazioni contro i danni che postulano, invece, il verificarsi di un pregiudizio in relazione a beni materiali, suscettibili di essere oggetto di appropriazione e di godimento e, come tali, idonei ad essere stimati economicamente secondo criteri oggettivi, laddove ciò non è possibile se si considera il corpo umano come bene assicurato (Cass. I, n. 2915/1968). È stata così affermata l'applicazione dell'art. 1920, comma 3, c.c., che riconosce al terzo beneficiario dell'assicurazione sulla vita un diritto proprio a far valere i vantaggi che gli derivano dal contratto di assicurazione, all'assicurazione contro gli infortuni nel caso di infortunio mortale (Cass. I, n. 3207/1994; Cass. III, n. 6062/1998); ciò, evidentemente, sempre sulla base dell'assimilazione tra polizza contro gli infortuni e assicurazione sulla vita.

Secondo un diverso orientamento minoritario, l'assicurazione contro gli infortuni deve essere ricondotta alla categoria dell'assicurazione contro i danni, con la quale condivide il carattere indennitario; pertanto ad essa si applicheranno, in quanto compatibili, le disposizioni normative dettate per l'assicurazione contro i danni, come gli art. 1913 e 1915, comma 2 c.c., in tema di obbligo di avviso del sinistro da parte dell'assicurato (Cass. I, n. 1078/1978) e l'art. 1910 c.c. (Cass. I, n. 8597/1995) che, al fine di assicurare il rispetto del principio indennitario, autentico cardine del sistema assicurativo ed al cui rispetto sono vincolate le assicurazioni contro i danni, impone all'assicurato che abbia contratto più polizze per il medesimo rischio l'obbligo di comunicarne l'esistenza a ciascun assicuratore.

La sussistenza di un contrasto interpretativo in tema di individuazione della disciplina applicabile alle polizze contro gli infortuni ha reso necessario l'intervento delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, che, con la sentenza n. 5119/2002, hanno affermato il seguente principio di diritto: “alla assicurazione contro le disgrazie accidentali (non mortali), in quanto partecipe della funzione indennitaria propria dell'assicurazione contro i danni, va estesa l'applicazione dell'art. 1910, trattandosi di norme dettate a tutela del principio indennitario, per evitare che, mediante la stipulazione di più assicurazioni per il medesimo rischio, l'assicurato, ottenendo l'indennizzo da più assicuratori, persegua fini di lucro conseguendo un indebito arricchimento”. Al contempo la Corte di Cassazione a Sezioni Unite ha anche chiarito che la disposizione di cui all'art. 1910 c.c. non è applicabile alla polizza contro gli infortuni mortali.

La Suprema Corte a Sezioni Unite giunse al principio di diritto appena richiamato attraverso un articolato percorso argomentativo, nel quale, in primo luogo, vengono esaminate analiticamente le singole pronunce della medesima Corte che avevano affrontato la questione della disciplina applicabile, per mettere in luce che, in realtà, le diverse decisioni intervenute in materia non scaturivano dall'esigenza di individuare la disciplina organica delle polizze contro gli infortuni, ma dalla necessità di verificare, caso per caso, se specifiche norme dettate in tema di assicurazione contro i danni e in tema di assicurazione sulla vita fossero compatibili con i tratti peculiari delle prime; tant'è che la soluzione più ricorrente di ricondurre la polizza contro gli infortuni all'assicurazione sulla vita scaturiva dal fatto che la fattispecie in concreto esaminata era quella dell'operatività della polizza in correlazione ad infortuni mortali, certamente più vicina, in considerazione del tipo di evento assicurato, all'assicurazione sulla vita.

Ciò posto, le Sezioni Unite hanno messo in luce, in primo luogo, che assimilare l'infortunio con conseguente determinazione di inabilità temporanea e/o invalidità permanente dell'assicurato all'ipotesi contemplata dall'art. 1882 c.c., di evento attinente alla vita umana non è corretto, atteso che con quest'ultima espressione deve ritenersi che si faccia riferimento esclusivamente alla morte, perché solo questa può considerarsi evento attinente alla vita umana, laddove le altre circostanze non attengono a quest'ultima ma alla persona, determinandone un'integrazione della capacità psico-fisica; per altro verso, l'espressione utilizzata dal legislatore, sempre all'art. 1882 c.c., per descrivere l'assicurazione contro i danni “rivalere l'assicurato ... del danno ad esso prodotto da un sinistro” ha una portata talmente ampia da poter ricomprendere certamente anche i danni subiti dalla persona in conseguenza di un infortunio. Accanto a questa valutazione vi è poi un'altra circostanza rilevante ai fini del corretto inquadramento della polizza contro gli infortuni, costituita da un ulteriore argomento letterale frutto di un'espressa previsione normativa: l'art. 1916, comma 4, c.c., infatti, nel prevedere che le disposizioni da esso dettate “si applicano anche alle assicurazioni ... contro le disgrazie accidentali”, espressione certamente idonea ad essere riferita all'assicurazione in esame, ha espressamente previsto che in questo caso trovi applicazione la surrogazione dell'assicurazione nella posizione dell'assicurato rispetto all'evento dannoso che costituisce, in realtà, una previsione chiaramente ispirata al principio indennitario che contraddistingue le assicurazioni contro i danni e che, al contrario, non limita l'estensione degli indennizzi dovuti nelle assicurazioni sulla vita.

Ciò, quindi, costituisce un indice della volontà del legislatore di ricondurre questo tipo di polizza all'assicurazione contro i danni. Inoltre, non è condivisibile la ricostruzione che esclude che nella polizza contro gli infortuni siano riscontrabili dei veri e propri danni: infatti, l'infortunio è una circostanza che certamente determina il verificarsi di un danno, patrimoniale quando la diminuzione dell'integrità psicofisica da esso derivante si ripercuota sulla capacità lavorativa - e quindi di produrre reddito - dell'assicurato, non patrimoniale, quando esso invece non incida sulla capacità di lavoro, il che non esclude che, appunto, si riscontri la produzione di un danno biologico, come tale suscettibile di essere economicamente valutato. Né è di ostacolo a tale soluzione il fatto che nelle assicurazioni contro gli infortuni di regola l'entità degli indennizzi è già predeterminata nella polizza al momento della stipulazione; ciò, infatti, è possibile anche nella assicurazione contro i danni a beni materiali in virtù della previsione contenuta nell'art. 1908 c.c., che prevede la possibilità di una stima del danno condivisa dalle parti e anticipata al momento della conclusione del contratto.

Inoltre, e con specifico riferimento alla disposizione dettata dall'art. 1910 c.c. che prescrive l'obbligo di avviso in caso di stipula di una pluralità di assicurazioni, la Suprema Corte ha evidenziato come si tratti di una disposizione che scaturisce da una valutazione generale di disvalore che opera il legislatore in ordine alla stipula di una pluralità distinte di assicurazioni, in quanto tesa a conseguire una pluralità di indennizzi, il che, oltre a costituire in sostanza un incentivo alla causazione dolosa dei sinistri da parte dello stesso assicurato, contrasta certamente con l'art. 1905 c.c. che, nel prevedere che “L'assicuratore è tenuto a risarcire, nei modi e nei limiti stabiliti dal contratto, il danno sofferto dall'assicurato in conseguenza del sinistro” codifica il principio indennitario che è alla base delle assicurazioni contro i danni e che è strumentale, a propria volta, ad evitare che attraverso la stipula di contratti assicurativi l'assicurato, anziché conseguire il mero ripristino della situazione preesistente, realizzi un ingiustificato arricchimento, che risulterebbe, peraltro, pregiudizievole per le imprese assicurative e, conseguentemente, anche per il sistema economico nazionale.

Sulla scorta di questo iter argomentativo, quindi, le Sezioni Unite conclusero per l'applicabilità dell'art. 1910, commi 1 e 2, c.c. alla polizza contro gli infortuni non mortali, valorizzando la sussistenza in quest'ultimo caso, della medesima funzione indennitaria perseguita con l'assicurazione contro i danni. In realtà, infatti, la Suprema Corte stessa precisò che il principio così affermato aveva una portata limitata alle sole polizze contro gli infortuni non mortali, in cui, quindi, si registra una coincidenza tra soggetto assicurato, titolare dell'interesse garantito e beneficiario dell'indennizzo conseguente all'inabilità o all'invalidità, perché solo in questo caso la situazione è assimilabile a quella che si verifica nell'assicurazione contro i danni.

La soluzione è invece diversa nel caso di previsione della corresponsione dell'indennizzo in relazione ad un infortunio mortale. In questo caso, infatti, il rischio assicurato costituisce il tipico rischio che si intende assicurare con l'assicurazione sulla vita per il caso di morte, ossia quest'ultimo evento, senza che rilevi la particolare natura della causa di tale evento. Inoltre, passando ad esaminare più specificamente la compatibilità di alcune norme dettate in tema di assicurazione contro i danni all'assicurazione contro gli infortuni per il caso di infortunio mortale, se ne rivela l'incompatibilità logico-strutturale; più specificamente, in primo luogo, risultano incompatibili le norme sull'obbligo di avviso del sinistro di cui agli artt. 1913 e 1915 c.c., chiaramente incompatibili con l'intervenuto decesso del contraente assicurato; così come incompatibile appare la disposizione dell'art. 1910 c.c., in considerazione del fatto che non necessariamente il decesso dell'assicurato si traduce per il beneficiario in un danno, con la conseguenza che manca il presupposto fondamentale per poter ritenere operante il principio indennitario e, quindi, applicabile la disciplina dettata dall'art. 1910 c.c. a tale principio riconducibile.

Sulla scorta dell'elaborazione sistematica effettuata dalla Corte di Cassazione a Sezioni Unite nella decisione Cass. n. 5119/2002 è quindi possibile affermare che la polizza contro gli infortuni si caratterizza, in realtà, per assicurare un rischio di natura composita, al cui interno è ricompreso sia il rischio da infortunio, produttivo quindi di inabilità temporanea o di invalidità permanente, sostanzialmente assimilabile al tipo di rischio che si intende assicurare con l'assicurazione contro i danni, sia il rischio da infortunio mortale, assimilabile al rischio che si intende assicurare con l'assicurazione sulla vita (in particolare per il caso di morte).

Con la conseguenza che è quindi ben possibile, in termini pratici, applicare alla polizza contro gli infortuni una disciplina mista, mutuata in misura prevalente da quella dettata per l'assicurazione contro i danni, nel caso in cui si tratti di regolamentare vicende della polizza che si ricollegano alla deduzione come evento assicurato di un infortunio che abbia provocato l'inabilità temporanea o l'invalidità permanente dell'assicurato, e in misura prevalente da quella prescritta per l'assicurazione sulla vita, nel caso in cui le vicende della polizza che devono essere disciplinate siano strettamente connesse al rischio dell'infortunio mortale.

Il principio affermato dalla decisione a Sezioni Unite del 2002 è stato ribadito anche in successive e più recenti pronunce. In particolare, con la decisione n. 13233/2014, la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione, nel confermare che la polizza contro gli infortuni non mortali va inquadrata nella categoria dell'assicurazione contro i danni e, come tale, è governata dal principio indennitario, ha chiarito che, proprio al fine di assicurare il rispetto di questo principio, nel caso di giudizio di risarcimento dei danni promosso dal soggetto danneggiato, l'importo del risarcimento deve essere decurtato di quanto ottenuto a titolo di indennizzo da parte dell'assicuratore privato contro gli infortuni. Tale principio, infatti, che esclude il cumulo tra risarcimento del danno dovuto dal terzo danneggiante e indennizzo dovuto dall'assicuratore per il medesimo evento si basa proprio sulla necessità di garantire che sia rispettato il principio indennitario che al cui rispetto si è vincolati nella polizza contro gli infortuni non mortali.

Inoltre la Terza Sezione Civile della Corte di Cassazione con la recente decisione n. 10602/2018, ancorché riguardante un'ipotesi di assicurazione contro le malattie, ma in base ad un ragionamento che è espressamente indicato come riferibile anche alla polizza contro gli infortuni non mortali, ha ribadito che questo tipo di polizze va inquadrato nell'ambito all'interno della categoria dell'assicurazione contro i danni, poiché quest'ultima non può considerarsi come limitata esclusivamente all'assicurazione dei beni materiali o dei patrimoni, ma deve considerarsi estesa più in generale anche all'assicurazione delle persone, con conseguente operatività del principio indennitario e della disciplina strettamente connessa al rispetto di tale principio.

Altra conseguenza rilevante sul piano degli effetti del contratto derivante dall'inquadramento della polizza contro gli infortuni nella categoria dell'assicurazione contro i danni o dell'assicurazione sulla vita attiene alla natura dell'obbligazione di corrispondere l'indennizzo al contraente assicurato. In particolare, si è affermato che dalla riconduzione dell'assicurazione contro gli infortuni non mortali nell'alveo dell'assicurazione contro i danni deriva che, anche nel caso in cui quest'ultimo sia stato già predeterminato dalle parti in una somma fissa o in un valore per punto percentuale, come accade normalmente in questo tipo di polizze, poiché esso assolve la funzione di reintegrare il patrimonio dell'assicurato rispetto alle conseguenze pregiudizievoli derivanti dall'infortunio, costituisce un debito di valore e, come tale, deve essere oggetto di rivalutazione obbligatoria tenendo conto del lasso di tempo che intercorre tra il realizzarsi del sinistro e la sua liquidazione, e ciò indipendentemente dalla sussistenza di un inadempimento o di un colpevole ritardo dell'assicuratore, atteso che tale comportamento assume rilievo solo a partire dal momento della liquidazione, che trasforma il debito di valore in debito di valuta e rende, quindi, applicabili gli interessi moratori o il riconoscimento del maggior danno ai sensi dell'art. 1224 c.c. (Cass. III, n. 25099/2017).

L'accertamento dell'invalidità permanente da malattia.

Per quanto concerne, poi, più specificamente il tipo di evento in relazione al quale l'obbligazione dell'assicuratore diventa esigibile, può risultare molto problematico in concreto l'accertamento della situazione di invalidità permanente.

Com'è noto, con l'espressione invalidità permanente si intende una forma grave di danno fisico che deve essere causato, nel caso di specie, da un infortunio, inteso come evento accidentale, violento ed esterno e in ciò distinguibile da quello derivante da malattia (assicurato attraverso le polizze contro le malattie) che si caratterizza per la fonte interna del processo morboso che innesca il danno.

A proposito della distinzione tra la nozione di infortunio e quella di malattia, di recente App. Torino III, n. 653/2023 ha ritenuto che la richiesta di pagamento dell'indennizzo assicurativo avanzata dagli eredi di un medico deceduto per infezione da Covid non può essere soddisfatta poiché la garanzia della Polizza collettiva infortuni non opera in caso infezione da Covid, essendo quest'ultima qualificata come malattia, consistendo in un'alterazione patologica dello stato di salute.

Inoltre  si è affermato che affinché si versi in presenza di una situazione di invalidità permanente derivante da malattia, occorre che si accerti la presenza di uno stato di menomazione della persona, caratterizzato dai requisiti della stabilità e della non temporaneità (Cass. III, n. 5197/2015). Il problema interpretativo si è posto con particolare riferimento all'ipotesi di invalidità permanente da malattia, ma con dei principi che sono applicabili anche all'invalidità permanente da infortunio.

In questo caso, la Corte di Cassazione, dopo aver precisato che il termine invalidità indica una condizione di menomazione della persona, che può essere transitoria (nel caso di invalidità temporanea) o permanente (nel caso di invalidità permanente), ha precisato che con l'espressione invalidità temporanea si allude, in particolare, alla condizione di menomazione della persona durante il periodo in cui quest'ultima è ancora sussistente, laddove, invece l'espressione invalidità permanente descrive lo stato di menomazione, definitivo, che si riscontra dopo il decorso della malattia.

Questa distinzione assume rilievo perché se la polizza assicurativa considera come evento oggetto di assicurazione l'invalidità permanente, non può sovrapporsi a quest'ultima il distinto concetto di invalidità temporanea, poiché finché vi è quest'ultima non può esservi invalidità permanente. Ciò, del resto, trova riscontro in una serie di disposizioni, e in particolare, negli artt. 137, comma 1, e 138, comma 2, del d.lgs. n. 209/2005 (Codice delle Assicurazioni private) che, nel differenziare il danno patrimoniale e danno non patrimoniale derivante da inabilità temporanea da quello derivante da invalidità permanente, sostanzialmente conferma che quest'ultima implica l'avvenuta guarigione clinica del soggetto danneggiato cui faccia seguito l'insorgenza di postumi invalidanti, nonché in tutte quelle norme assicurative e previdenziali che, nell'individuare la misura dell'invalidità permanente oltre la quale deve essere corrisposto il trattamento indennitario, inducono a ritenere che quest'ultima postuli necessariamente la cessazione dello stato di malattia e la stabilizzazione dei postumi, atteso che, diversamente, non sarebbe possibile verificare il superamento delle percentuali oltre le quali è dovuto il trattamento indennitario, trattandosi di situazione non stabilizzata. In altri termini, inabilità temporanea ed invalidità permanente costituiscono due situazioni differenti caratterizzate da presupposti diversi e, soprattutto, tra esse incompatibili perché finché si versa in una situazione di invalidità temporanea non può esservi invalidità permanente che postula la guarigione clinica del soggetto danneggiato dall'infortunio.

Tale distinzione, del resto, trova inoltre conferma in altre decisioni della Corte di Cassazione in cui si è stabilito che “se la morte della vittima è stata causata dalle lesioni, l'unico danno biologico risarcibile è quello correlato dall'inabilità temporanea, in quanto per definizione non è in questo caso concepibile un danno biologico da invalidità permanente. Infatti, secondo i principi medico-legali, a qualsiasi lesione dell'integrità psicofisica consegue sempre un periodo di invalidità temporanea, alla quale può conseguire talora un'invalidità permanente. Per l'esattezza l'invalidità permanente si considera insorta allorché, dopo che la malattia ha compiuto il suo decorso, l'individuo non sia riuscito a riacquistare la sua completa validità. Il consolidarsi di postumi permanenti può quindi mancare in due casi: o quando, cessata la malattia, questa risulti guarita senza reliquati; ovvero quando la malattia si risolva con esito letale. La nozione medico legale di invalidità permanente presuppone, dunque, che la malattia sia cessata, e che l'organismo abbia riacquistato il suo equilibrio, magari alterato, ma stabile. Si intende, pertanto, come nell'ipotesi di morte causata dalla lesione, non sia configurabile alcuna invalidità permanente in senso medico legale: la malattia, infatti, non si risolve con esiti permanenti, ma determina la morte dell'individuo" (Cass. III, n. 7632/2003). Tale principio è stato affermato anche in altre pronunce in cui la Suprema Corte ha ribadito l'impossibilità di sovrapporre invalidità temporanea e invalidità permanente, nel senso che quest'ultima non può ritenersi sussistente finché non è cessata la prima, ricorrendo, diversamente, una ipotesi di vera e propria duplicazione del danno (Cass. III, n. 3806/2004).

Ciò comporta, quindi, secondo la Suprema Corte che, se in un contratto di assicurazione è previsto il pagamento di un indennizzo nel caso di invalidità permanente conseguente a malattia, alcun indennizzo è dovuto nel caso in cui la malattia subita dall'assicurato, senza addivenire a guarigione clinica, abbia avuto esito letale (Cass. III, n. 5197/2015). Questo principio deve ritenersi applicabile anche alla polizza in esame, poiché anche nel caso in cui il decesso dell'assicurato sia derivato da infortunio è possibile che esso costituisca una conseguenza immediata di quest'ultimo e si verifichi quindi in maniera istantanea, senza che si possa riscontrare una situazione di guarigione clinica che costituisce il presupposto per la verifica della sussistenza di postumi permanenti.

Si tratta di un principio condivisibile che appare in linea con l'interpretazione consolidata della Corte di Cassazione, sviluppatasi soprattutto in tema di danno biologico, in relazione al quale è frequente la necessità di distinguere l'invalidità temporanea da quella permanente, e in virtù della quale si è affermato che quest'ultima può essere oggetto di valutazione soltanto una volta che si è completato il decorso della malattia ed è cessata quest'ultima; infatti, l'invalidità permanente postula necessariamente la stabilizzazione dei postumi invalidanti, poiché essa si basa intrinsecamente sul presupposto che, cessato lo stato patologico, residui una situazione di invalidità (Cass. III, n. 26897/2014).

Quanto al dies a quo della prescrizione del diritto all'indennizzo dell'assicurato, si è affermato che esso va individuato, ai sensi dell'art. 2952, comma 2, c.c. nel verificarsi dell'evento lesivo previsto dalla polizza e, in particolare, nel momento in cui emerga lo stato di invalidità permanente coperto dalla stessa, sicché l'assicuratore che intenda opporre la prescrizione del diritto fatto valere dall'assicurato ha l'onere di provare non già la data di verificazione del sinistro, ma quella nella quale si è manifestato lo stato di invalidità conseguente allo stesso (Cass. VI, n. 8973/2020); in altri termini ciò che rileva è il momento in cui si rende evidente e percepibile lo stato di invalidità conseguente all'infortunio.

Profili fiscali

Per i contratti di assicurazione contro gli infortuni, le somme erogate dall'impresa assicurativa, nel caso in cui si verifichi il sinistro, non sono soggette ad alcuna imposizione fiscale.

 Per altro verso, è ammessa la detrazione ai fini IRPEF dei premi versati annualmente per contratti aventi per oggetto il rischio morte, invalidità permanente non inferiore al 5% o non autosufficienza. Il limite massimo previsto è pari al 19% di 530 € (19% di 1.291,14 € per assicurazioni relative al rischio di non autosufficienza); ne deriva che l'importo massimo detraibile è di 100,70 € (prima di tale soglia il limite di detraibilità era pari 1.291,14 €, 630 € per l'anno 2013). I premi versati possono essere detraibili anche se sostenuti nell'interesse di familiari fiscalmente a carico (soggetti con un reddito complessivo non superiore a certe soglie: 4 mila o 2.840,51 € a seconda dell'età fino a 24 anni ovvero superiore). 

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