Contratto di transazione su controversia giudiziale

Lorenzo Cavalaglio
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

Con l'atto di transazione le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite già cominciata o prevengono una lite che può sorgere tra loro. È uno strumento negoziale che può avere i contenuti più variabili e che presenta indubbi vantaggi rispetto ad un giudizio ove i tempi, i costi e il protrarsi della situazione di incertezza vanno a discapito di entrambi i contendenti. Una volta conclusa la transazione le parti non possono più rivolgersi al giudice e rimettere in discussione la lite, salvo che una di esse sia rimasta inadempiente agli accordi stabiliti nella transazione medesima.

Formula

CONTRATTO DI TRANSAZIONE SU CONTROVERSIA GIUDIZIALE [1]

Con la presente scrittura privata, che verrà conservata agli atti del Notaio autenticante, espressamente autorizzato a rilasciarne copie, tra le parti [2] :

il Sig. (nome e cognome) ...., nato a .... il ...., residente in ...., via ...., n. ...., codice fiscale ...., il quale dichiara di essere .... (indicazione del regime patrimoniale della famiglia)

il Sig. (nome e cognome) ...., nato a .... il ...., residente in ...., via ...., n. ...., codice fiscale ...., il quale dichiara di essere .... (indicazione del regime patrimoniale della famiglia)

il Sig. (nome e cognome) ...., nato a .... il ...., residente in ...., codice fiscale ...., il quale dichiara di essere .... (indicazione del regime patrimoniale della famiglia)

PREMESSO CHE

- con atto di .... a rogito Notaio .... di .... in data .... repertorio n. ...., registrato presso l'Ufficio del Registro di .... in data .... al n. .... e trascritto a .... in data .... al n. .... di formalità, il Sig. .... trasferiva al Sig. ...., che accettava, l'intera piena proprietà della seguente porzione immobiliare facente parte del fabbricato sito in Comune di ...., avente accesso dal civico numero .... di via .... e precisamente appartamento posto al piano ...., distinto con il numero interno ...., composto di .... vani catastali, a confine con ...., salvo altri; censito al Catasto Fabbricati del Comune di .... al foglio ...., particella ...., subalterno ...., zona ...., categoria ...., classe ...., vani ...., superficie catastale mq. ...., Rendita € ....;

- successivamente con atto di .... a rogito Notaio .... di .... in data .... repertorio n. ...., registrato presso l'Ufficio del Registro di .... in data .... al n. .... e trascritto a .... in data .... al n. .... di formalità, il Sig. .... trasferiva al Sig. .... il medesimo immobile come sopra descritto;

- l'atto di .... tra il Sig. .... e il Sig. ...., anche se stipulato successivamente, veniva trascritto anteriormente all'atto di cessione nei confronti del Sig. ....; per l'effetto, ai sensi dell'art. 2644 del codice civile, l'alienazione del suddetto immobile nei confronti del Sig. .... risulta inopponibile al Sig. ....;

- con domanda giudiziale notificata in data .... e trascritta a .... in data .... al n. .... di formalità, il Sig. .... conveniva dinanzi al Tribunale di .... il Sig. .... e il Sig. .... formulando le seguenti conclusioni ....; in data .... con atto di comparsa di costituzione e risposta, i convenuti eccepivano che ....;

- pertanto è pendente presso il suddetto Tribunale il processo civile iscritto a ruolo in data .... al n. .... tra i predetti Sig. ...., Sig. .... e Sig. ...., i quali ora intendono porre fine alla controversia giudiziaria di cui sopra, facendosi reciproche concessioni e giungendo così ad una bonaria definizione della medesima per via transattiva ai sensi e per gli effetti dell'art. 1965 del c.c.;

- tutti i comparenti dichiarano e garantiscono, ai sensi dell'art. 1966, comma 1 del c.c. di avere la piena capacità e legittimazione a disporre dei diritti in oggetto, non esistendo terzi aventi diritto sui beni in contestazione [3] .

TUTTO CIÒ PREMESSO SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE

1. Contenuto del contratto

Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto.

2. Oggetto del contratto – reciproche concessioni

Le parti, a titolo transattivo, ai sensi dell'art. 1965 del codice civile, si fanno le seguenti reciproche concessioni [4] :

- il Sig. .... e il Sig. .... riconoscono in capo al Sig. .... la titolarità dell'intero diritto di piena proprietà dell'immobile descritto in premessa per averlo acquistato in virtù dell'atto di .... in data .... sopra citato. Consentono, quindi, alla trascrizione del presente atto ai sensi dell'art. 2643 n. 13 del c.c..

- il Sig. .... rinuncia alla propria azione giudiziale nei confronti dei suddetti Sig. .... e Sig. .... e più precisamente rinuncia a ....

3. Rinunce

Le parti si dichiarano pienamente soddisfatte, riconoscendo che la presente transazione ha effetto preclusivo di ogni futuro accertamento relativamente alla fondatezza o meno delle pretese e contestazioni suesposte e di non avere più nulla a pretendere [5] , reciprocamente, in relazione alle questioni in oggetto.

Le parti, pertanto, rinunciano agli effetti degli atti processuali iniziati e abbandonano il giudizio definitivamente.

Le parti compensano le spese di lite.

il Sig. ...., parte attrice, consente che la trascrizione della suddetta citazione eseguita all'Ufficio dei Registri Immobiliari di .... in data .... al numero .... di formalità venga, a richiesta di chiunque, annotata di totale cancellazione, con esonero del Conservatore da ogni responsabilità [6] .

4. Precisazioni sull'oggetto

Si precisa che la presente transazione si configura, nell'intenzione delle parti, come transazione non novativa [7] , in quanto il rapporto giuridico in contestazione trova il proprio titolo nell'atto di provenienza sopra citato, esclusa espressamente ogni intenzione delle parti di estinguere e novare il rapporto preesistente. Le parti quindi convengono la retroattività [8] degli effetti del presente contratto, ad ogni effetto di legge, e salvi i diritti dei terzi.

Le parti precisano che l'immobile in oggetto è stato già consegnato al Sig. .... prima d'ora.

Le parti dichiarano, altresì, che alla suddetta unità immobiliare, non avendo il presente atto di transazione effetti traslativi, non si applicano le disposizioni delle ll. n. 52/1985 e n. 47/1985 nonché del d.P.R. n. 380/2001 e loro successive modificazioni.

Per quanto occorrer possa, viene fatta rinunzia espressa ad ogni ipoteca legale eventualmente nascente dal presente atto.

5. Valore

Le parti dichiarano che il valore della presente transazione è pari a Euro ....

6. Dichiarazioni fiscali - Spese

Ai fini fiscali, i comparenti dichiarano che il presente atto contiene una transazione non novativa e che, pertanto, non dà luogo ad alcun trasferimento di diritti reali immobiliari. Per l'effetto, si applica l'imposta di registro in misura fissa.

Le spese del presente atto sono a carico di tutte le parti in quote uguali tra loro.

Letto, confermato e sottoscritto.

Luogo e data ....

Sottoscrizioni ....

[1]Si distingue tra transazione giudiziale attraverso la quale le parti pongono fine ad una lite già insorta (ove è già avvenuta la notifica della domanda giudiziale introduttiva del giudizio) e la transazione stragiudiziale che, invece, mira a comporre una lite sorta fuori dal processo.

[2]Il contratto di transazione richiede la forma scritta ad probationem (art. 1967 c.c.), salvo che la relativa controversia si riferisca a rapporti giuridici per i quali l'art. 1350 c.c. richiede la forma scritta per la validità del contratto; analogamente la transazione deve essere trascritta se ha ad oggetto una controversia su diritti menzionati dall'art. 2643 c.c.

In merito il Trib. Pisa con sentenza n. 529/2018 ha statuito: “In tema di transazione, poiché è richiesta la forma scritta unicamente “ad probationem” (salvo quando riguardi uno dei rapporti di cui all'art. 1350, n. 12 c.c.), la prova del contratto può anche essere fornita da un documento sottoscritto da una sola parte, ove risulti il consenso anche solo tacito, purché univoco, dell'altra parte manifestato mediante attuazione integrale dei relativi patti”.

[3]Ai fini di cui all'art. 1966, comma 1 c.c. è nulla (e non soltanto inefficace) la transazione relativa alla proprietà stipulata da persona diversa dal proprietario o suo rappresentante, riferendosi tale norma non alla capacità, ma alla legittimazione a transigere.

[4]Le reciproche concessioni ex art. 1965 c.c. devono essere intese in correlazione con le reciproche pretese e contestazioni e non già in relazione ai diritti effettivamente a ciascuna delle parti spettanti; pertanto le medesime non devono necessariamente trovarsi su n piano di parità economica o di rigorosa equipollenza.

[5]La S.C. ha chiarito che “Qualora, rispetto ad un medesimo rapporto, siano sorte o possano sorgere tra le parti più liti, in relazione a numerose questioni tra loro controverse, l'avere dichiarato, nello stipulare una transazione, di non aver più nulla a pretendere in dipendenza del rapporto, non implica necessariamente che la transazione investa tutte le controversie potenziali o attuali, dal momento che a norma dell'art. 1364 c.c. le espressioni usate nel contratto per quanto generali, riguardano soltanto gli oggetti sui quali le parti si sono proposte di statuire. Ne consegue che, se il negozio transattivo concerne soltanto alcuna delle stesse, esso non si estende, malgrado l'ampiezza dell'espressione adoperata, a quelle rimaste estranee all'accordo, il cui oggetto va determinato attraverso una valutazione di tutti gli elementi di fatto, con apprezzamento che sfugge al controllo di legittimità qualora sorretto da congrua motivazione” (Cass. I, n. 12367/2018).

[6]Il consenso alla cancellazione viene espresso solo se la domanda giudiziale è trascritta ai sensi dell'art. 2652 c.c.

[7]La transazione non novativa non è atto di natura traslativa e, pertanto, alla stessa non si applica la garanzia per vizi ed evizione e non dà luogo ad ipoteca legale.

[8]La transazione opera ex nunc, salva l'eventuale retroattività convenzionale che comunque non può pregiudicare i diritti dei terzi.

Commento

La transazione è il contratto con il quale le parti, facendosi reciproche concessioni, pongono fine ad una lite già incominciata o prevengono una lite che può sorgere tra di loro, ivi compresa l'ipotesi di una controversia stragiudiziale che potrebbe sfociare successivamente in un processo (art. 1965, comma 1 c.c.).

Senza il reciproco sacrificio, che le parti accettano per eliminare il fastidio e le spese di un processo, non c'è transazione. Infatti, secondo la giurisprudenza di legittimità (cfr. Cass. II, n. 24169/2013) “non è qualificabile transazione l'accordo con cui una parte riconosce integralmente l'altrui pretesa senza alcuna concessione in suo favore”.

Presupposto del negozio transattivo è, pertanto, la lite (in atto o futura) ovvero la res litigiosa, intesa come conflitto di natura giuridica.

Secondo la prevalente dottrina e giurisprudenza, con il termine lite il legislatore ha voluto fare riferimento ad una lite giudiziale; laddove, invece, parla di “prevenire una lite”, fa riferimento ad una mera lite di fatto.

Per stabilire quando una lite possa definirsi “già incominciata” bisogna avere riguardo al momento giudiziale di inizio della lite (per esempio la notifica dell'atto di citazione).

Più difficile è definire il momento di esistenza di una “lite che può sorgere tra le parti”: secondo la teoria prevalente, per la validità della transazione, è sufficiente l'esistenza di una res litigiosa ossia di un potenziale dissenso, anche se ancora da definire nei più precisi termini di una lite, non esteriorizzato in una rigorosa formulazione.

Si discute, invece, se la res dubia ovvero la situazione di incertezza in relazione ai propri diritti costituisca presupposto necessario e autonomo per la valida conclusione del contratto de quo; al riguardo è prevalente la teoria della non necessaria sussistenza di una res dubia, insistendo sull'elemento dell'incertezza quale fonte della lite (che sarebbe quindi l'unico presupposto essenziale per l'efficacia della transazione).

Natura giuridica

Innanzitutto è un contratto tipico in quanto espressamente disciplinato dal codice civile agli articoli 1956 e seguenti.

Si tratta di un contratto bilaterale o plurilaterale (ma non con comunione di scopo) e certamente è un contratto consensuale in quanto si conclude con il semplice consenso delle parti.

La transazione può essere sia ad effetti reali che ad effetti obbligatori: dipende pertanto dal contenuto delle concessioni.

È un contratto oneroso a prestazioni corrispettive stante la reciprocità delle concessioni che le parti si fanno rispetto alle contrapposte pretese che hanno dato luogo alla lite.

È un contratto commutativo e non aleatorio, anche se non è ammesso il rimedio della rescissione di cui all'art. 1448 c.c. e anche se il criterio della proporzionalità delle prestazioni non si può adottare in quanto non si può stabilire un rapporto tra quanto spettava a ciascuna parte in base alla situazione giuridica preesistente e quanto la stessa parte ottiene a seguito della transazione.

La capacità a transigere e la disponibilità dei diritti

Ai sensi dell'art. 1966 c.c. la transazione non può riguardare diritti indisponibili dai privati quali, ad esempio, gli alimenti legali, i diritti derivanti dal contratto di lavoro e i diritti personalissimi.

Le parti, inoltre, devono avere la capacità di disporre dei diritti che formano oggetto della lite, altrimenti la transazione è nulla: secondo la S.C. la norma fa riferimento alla legittimazione a transigere e non alla capacità di agire (dunque per l'ipotesi di insussistenza della capacità di agire si dovrebbe applicare la disciplina di cui all'art. 1425 c.c. che prevede l'annullabilità del contratto concluso dall'incapace legale).

Tipi di transazione

Si distingue la transazione semplice o pura, il cui oggetto coincide con quello della lite, dalla transazione complessa o mista (art. 1965, comma 2 c.c.) ove l'oggetto è più ampio di quello della lite stessa in quanto con le reciproche concessioni si creano, modificano o si estinguono anche rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa o della contestazione delle parti.

La transazione può essere generale quando le parti fanno riferimento a tutti gli affari che possono intercorrere tra loro, volendo chiudere ogni contestazione sui propri rapporti reciproci, determinando il sorgere di una nuova situazione.

Annullamento della transazione

La transazione è annullabile:

- ai sensi dell'art. 1969 c.c. per errore di diritto relativo alle questioni che sono state oggetto di controversia fra le parti (caput controversum): l'errore viziante del negozio è relativo ad un rapporto litigioso incerto. Dottrina e giurisprudenza ritengono che la norma debba essere interpretata in senso estensivo in modo da ricomprendere anche l'errore di fatto;

- ai sensi dell'art. 1972, comma 2 c.c. se la transazione (novativa) si fonda su un titolo nullo ma non illecito; l'annullabilità può essere fatta valere esclusivamente dalla parte che offre la prova positiva di aver ignorato la causa di nullità del titolo;

- ai sensi dell'art. 1975 c.c. per scoperta di documenti occultati (dolo) dall'altra parte e che non si potevano conoscere usando l'ordinaria diligenza (art. 1975 c.c.). Al contrario non può essere annullata la transazione per il fatto che, posteriormente uno dei contraenti venga a conoscenza di documenti che gli erano ignoti al tempo della transazione (su cui si veda ex plurimisApp. Bologna II, n. 126/2024).

Nullità della transazione

È nulla la transazione:

- per le ipotesi generali di cui all'art. 1418 c.c.;

- avente ad oggetto diritti indisponibili;

- relativa ad un contratto nullo perché illecito della causa o del motivo comune, ancorché le parti abbiano trattato della nullità di questo.

A tal proposito la S.C. ha statuito che “l'art. 1972 c.c. distingue tra la transazione relativa a contratto illecito e transazione relativa a contratto nullo, affermando la nullità della prima – anche se le parti abbiano trattato di tale nullità (comma 1) – e l'annullabilità – ad istanza della parte che abbia ignorato la causa di nullità – della seconda (comma 2). Poiché, ai sensi dell'art. 1418, comma 2 c.c., l'illiceità del contratto consegue solo all'illiceità della causa o del motivo comune ad entrambi i contraenti, la dichiarazione di nullità della transazione presuppone un'indagine volta a stabilire se l'assetto d'interessi complessivamente programmato dalle parti si ponga in contrasto con norme imperative: soltanto in tal caso opera il divieto di transigere con il conseguente ripristino della situazione anteriore alla stipulazione del negozio transattivo; l'invalidità di singole clausole contrattuali (a meno che esse non siano idonee ad evidenziare l'illiceità della causa o del motivo comune) è, invece, destinata a tradursi nella nullità dell'intero contratto solo ove se ne accerti l'essenzialità rispetto all'assetto d'interessi programmato dalle parti e comporta unicamente l'annullabilità della transazione” (Cass. I, n. 23064/2016).

Figure affini: l'arbitrato

Le parti possono far decidere da arbitri le controversie tra loro insorte, escludendo l'autorità giudiziaria.

Più precisamente, il compromesso è il contratto o la clausola (clausola compromissoria) che prevede la definizione della lite mediante arbitrato; per il compromesso è richiesta la forma scritta ad substantiam e deve determinare l'oggetto della controversia. Il compromesso deve, inoltre, contenere la nomina degli arbitri oppure deve stabilire il numero di essi e il modo per nominarli.

Gli arbitri devono sempre essere in numero dispari.

Una volta emesso il lodo arbitrale, questo può essere depositato, unitamente al compromesso o comunque all'atto contenente la clausola compromissoria, nella cancelleria del Tribunale nella cui circoscrizione è stata posta la sede dell'arbitrato. Il Tribunale, accertata la regolarità formale del lodo, lo dichiara esecutivo con decreto. Il lodo produce gli stessi effetti della sentenza del giudice.

Accanto all'arbitrato rituale è previsto, altresì, l'arbitrato irrituale: l'arbitro trae la sua investitura soltanto dalla volontà delle parti e l'arbitrato culmina in un atto la cui obbligatorietà per le parti deriva solo dalla loro volontà; si ha la funzione di composizione della lite attraverso la disposizione della situazione esistente, ma tale istituto non comporta necessariamente sacrifici per entrambe le parti in lite (le reciproche concessioni sono requisito tipico della transazione). Il risultato è un atto con efficacia di natura contrattuale.

La trascrizione

La transazione rientra negli atti soggetti a trascrizione; il legislatore, allo scopo di evitare incertezze, ha prescritto espressamente che devono essere trascritte le transazioni aventi per oggetto controversie sui diritti immobiliari (art. 2643, n. 13 c.c.).

La dottrina ritiene che la disposizione voglia far riferimento alla sola transazione con le quali le parti pongono fine o prevengono una lite su beni e diritti immobiliari disponendo proprio del rapporto che ha formato oggetto della contestazione.

Tuttavia rientrano negli atti soggetti a trascrizione anche le transazioni complesse o miste, cioè quelle con le quali le parti, per comporre la lite, creano, modificano o estinguono rapporti diversi da quello che ha formato oggetto della pretesa e della contestazione; tale trascrizione rientra nella previsione dei contratti che trasferiscono la proprietà (art. 2643 n. 1 c.c.) oppure trasferiscono o costituiscono diritti reali immobiliari (art. 2643 nn. 2 e 3 c.c.).

Profili fiscali

Fermo restando il principio di alternatività tra IVA e imposta di registro, ai sensi dell'art. 29 t.u.i.r. (d.P.R. n. 131/1986) occorre distinguere, ai fini del regime impositivo, tra varie tipologie di transazione:

1. La transazione che comporta il trasferimento di proprietà o la costituzione o il trasferimento di diritti reali immobiliari o mobiliari è tassata in base agli effetti che essa produce ossia si applicano le aliquote previste dalla Tariffa, Parte Prima, allegata al t.u.i.r.

2. La transazione che comporta obblighi di pagamento è assoggettata ad imposta proporzionale di registro nella misura del 3% su una base imponibile pari all'ammontare dell'obbligazione assunta ai sensi dell'art. 43, comma 1, lettera e) t.u.i.r. e dell'art. 9, Tariffa, Parte prima, allegata al t.u.i.r.

3. La transazione che comporta trasferimenti di crediti è soggetta alla tassazione prevista per le cessioni di credito (art. 6, Tariffa, Parte prima, allegata al t.u.i.r.);

4. La transazione che comporta trasferimenti di partecipazioni sociali è soggetta alla tassazione prevista per le cessioni di partecipazioni sociali;

5. La transazione che non comporta il trasferimento o la costituzione di diritti né l'assunzione di obblighi ma contempla esclusivamente obblighi di restituzione o l'estinzione di obbligazioni sorte in precedenza è soggetta al pagamento dell'imposta di registro in misura fissa, rientrando nella categoria degli atti non aventi per oggetto prestazioni a contenuto patrimoniale ai sensi dell'art. 11 Tariffa, Parte prima, allegata al t.u.i.r.

Infine, la S.C. ha recentemente statuito che “In tema d'imposta di registro, ai fini dell'individuazione dell'aliquota applicabile, in virtù dei criteri interpretativi di cui all'art. 20 del d.P.R. n. 131/1986 è configurabile una transazione e non una ricognizione di debito quando risulti una situazione di oggettiva incompatibilità tra il rapporto preesistente e quello originato nell'accordo, sicché il giudice di merito deve accertare se le parti, nel comporre l'originario rapporto litigioso, abbiano inteso o meno addivenire alla conclusione di un nuovo rapporto, costitutivo di autonome obbligazioni, ovvero se esse si siano limitate ad apportare modifiche alle obbligazioni preesistenti senza elidere il collegamento con il precedente contratto” (Cass. VI, n. 11692/2016).

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