Contratto di transazione con verbale di conciliazione giudiziale

Lorenzo Cavalaglio
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

La fine della lite può avvenire quando la sentenza (che conclude il processo) passa in giudicato, oppure, quando le parti raggiungono un accordo sulla controversia. Questo accordo può essere raggiunto fuori dalla sede giudiziaria racchiuso in un contratto denominato transazione, oppure, l'accordo sulla controversia può essere raggiunto alla presenza del giudice (e addirittura dal medesimo giudice agevolato). L'istituto che regola l'accordo sulla lite alla presenza del giudice è denominato conciliazione giudiziaria.

Formula

TRIBUNALE CIVILE DI ...

Sezione ... Giudice Dott. ... – R.G. n. ...

VERBALE DI CONCILIAZIONE GIUDIZIALE

II giorno ... del mese di ... dell'anno ... innanzi al Giudice Dott. ... del Tribunale di ... , Sezione ... , è chiamata la causa iscritta al ruolo generale n.  ... ,

TRA

Il Sig. ... (generalità), rappresentato e difeso dall'Avv. ...

CONTRO

Il Sig. (generalità), rappresentato e difeso dall'Avv. ... Sono comparsi il Sig. ... , assistito dall' Avv. ...  e il Sig. ... , assistito dall' Avv. ... , entrambi muniti del potere di transigere e conciliare nell'odierna controversia in virtù della procura ad litem in atti.      

Premesso che a seguito di ... è stato raggiunto un accordo per la soluzione della lite, l'Avv. ... , in nome e per conto del Sig. ... , e l'Avv. ... , in nome e per conto del Sig. ... , dichiarano reciprocamente di rinunziare agli atti del presente giudizio e di conciliare la lite in corso alle seguenti condizioni:

1) Il signor ... , come sopra rappresentato, offre ...

2) Il signor ... , come sopra rappresentato, offre ...

Le parti, con la sottoscrizione del presente atto, intendono porre fine alla controversia oggetto del presente giudizio, sicché dichiarano di non avere null'altro a pretendere relativamente ai diritti reciprocamente vantati e per qualsivoglia azione e diritto connesso e/o comunque riconducibile alla pretesa giudizialmente avanzata dal Sig. ... con l'atto introduttivo del presente giudizio.

Le spese di causa e di lite si intendono integralmente compensate tra tutte le parti in causa.

Sottoscrivono il presente verbale le parti di persona e i rispettivi difensori, questi ultimi anche per rinuncia ad avvalersi nei confronti delle reciproche controparti del vincolo di solidarietà istituito dall'art. 68 della legge professionale forense.

Luogo e data ...

Sottoscrizioni delle parti, dei difensori e del Giudice ...

Commento

Nell'ottica deflattiva del carico processuale, il legislatore ha notevolmente potenziato l'istituto della conciliazione giudiziaria (cioè avvenuta alla presenza del Giudice): a tal fine si ricordi l'art. 185 c.p.c. e l'art. 88 disp. att. c.c. (che regola espressamente il contenuto del verbale di conciliazione giudiziario).

Avuto riguardo alla natura giuridica dell'istituto in esame, la conciliazione giudiziaria è definita dal legislatore come una "convenzione" (art. 88 disp. att c.c.). Si tratta di un negozio giuridico che, presuppone la volontà delle parti di chiudere la lite, molto spesso può anche contenere delle reciproche concessioni: dunque la conciliazione non è altro che una transazione raggiunta in sede giudiziale.

Cass. lav., n. 8898/2024 ha però precisato che tale convenzione non è assimilabile a un negozio di diritto privato puro e semplice, caratterizzandosi, strutturalmente, per il necessario intervento del giudice e per le formalità di cui all' art. 88 disp. att. c.p.c. e, funzionalmente, per l'effetto processuale di chiusura del giudizio nel quale interviene e per gli effetti sostanziali derivanti dal negozio giuridico contestualmente stipulato dalle parti;

La conciliazione, anche se mette fine alla lite, chiudendo il procedimento, non è equiparabile ad una sentenza passata in giudicato, ma ha solo l'effetto di attribuire al contratto (atto negoziale) di conciliazione l'esecutività propria dei contratti ex art. 474 c.p.c.

Il verbale di conciliazione costituisce titolo esecutivo idoneo alla esecuzione forzata anche degli obblighi di fare e di non fare (Cass. VI, n. 28871/2022), posto che, come già statuito da Corte cost., n. 336/2002, si deve ritenere che i presupposti di fungibilità e coercibilità in forma specifica dell'obbligo dedotto nel titolo siano stati considerati al momento della formazione dell'accordo conciliativo dal giudice che lo ha promosso e sotto la cui vigilanza esso è stato concluso.

Il verbale di conciliazione può avere anche ad oggetto dei diritti reali immobiliari; in tal caso per l'opponibilità, è necessaria l'ulteriore formalità della trascrizione. La trascrizione ha lo scopo di attuare una forma di pubblicità posta a tutela della circolazione dei beni immobili e finalizzata alla soluzione dei conflitti fra più acquirenti dello stesso diritto dal medesimo dante causa.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.

Sommario