Accordo di transazione ereditaria

Lorenzo Cavalaglio
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

La transazione è uno strumento negoziale che può avere i contenuti più variabili e che presenta indubbi vantaggi rispetto ad un giudizio ove i tempi, i costi e il protrarsi della situazione di incertezza vanno a discapito di entrambi i contendenti. Proprio per codeste qualità è uno strumento frequentemente utilizzato in ambito delle controversie ereditarie.

Occorre altresì evidenziare il complesso rapporto tra contratto di divisione (ereditaria) e contratto di transazione che non costituisce certo una novità per l'interprete e l'operatore pratico.

Formula

ACCORDO DI TRANSAZIONE EREDITARIA

TRA

Il signor ... , nato a ... il ... , residente in ... via ... n ... , codice fiscale ... ;

E

Il signor ... , nato a ... il ... , residente in ... via ... n ... , codice fiscale ... ;

PREMESSO CHE

• in data ... , decedeva in ... il signor ... , il quale era nato a ... il giorno ... , residente in vita in ... , via ... n. ... , lasciando a succedergli per legge ... (generalità), per la quota di ... quale ... (indicazione del grado di parentela), giusta dichiarazione di successione registrata all'Agenzia delle Entrate di ... in data ... al numero ... volume ... ;

nell'ipotesi di mancata presentazione della dichiarazione di successione: “ i comparenti dichiarano che non vi era l'obbligo di presentazione della denuncia di successione a norma dell'art. 36, comma 3, d.P.R. n. 637/1972”.

 

nell'ipotesi di successione per testamento pubblico: “ il signor ... lasciava a succedergli i signori ... in virtù di testamento pubblico a rogito Notaio ... di ... in data ... repertorio n. ... degli atti di ultima volontà e successivo verbale di passaggio al repertorio degli atti tra vivi ricevuto dal medesimo Notaio ... di ... in data ... repertorio n. ... , registrato presso l'Agenzia delle Entrate di ... in data ... al n. ... serie ... Più precisamente con il suddetto testamento pubblico il de cuius manifestava la seguente volontà ... ”;

 

 nell'ipotesi di successione per testamento olografo: “il de cuius aveva disposto del proprio patrimonio ereditario mediante testamento olografo pubblicato con verbale a rogito Notaio ... di ... in data ... , repertorio n. ... , registrato a ... il ... , testamento con il quale ... ”;

• l'asse ereditario del de cuius è costituito dai seguenti beni: porzioni immobiliari (descrizione immobile, confini, dati catastali e titoli di provenienza), liquidità – somme di denaro, crediti, partecipazioni sociali, altre situazioni giuridiche soggettive attive e passive esistenti in capo al de cuius alla data della sua morte;

• successivamente il signor ... sollevava contestazioni in ordine a ... ; sulla base di tale elemento il signor ... conveniva in giudizio innanzi il Tribunale di ... il signor ... per ottenere ... e per sentire dichiarare ... (ad esempio: controversie riguardanti il riconoscimento dei beni facenti parte del patrimonio ereditario e per lo scioglimento della comunione ereditaria)

• pertanto è pendente presso il suddetto Tribunale il processo civile iscritto a ruolo in data ... al n. ... tra i predetti signori ... , i quali intendono porre fine alla controversia giudiziaria cui sopra, facendosi reciproche concessioni e giungendo così ad una bonaria definizione della medesima per via transattiva ai sensi e per gli effetti dell'art. 1965 del c.c.

 

nell'ipotesi di transazione per prevenire una lite futura: “ora, allo scopo di prevenire ogni eventuale futura possibilità di contestazione sulle suddette disposizioni di ultima volontà effettuate dal de cuius, le parti intendono stipulare tra loro un contratto di transazione, facendosi reciproche concessioni, il tutto ai sensi e per gli effetti dell'articolo 1965 del codice civile”.

TUTTO CIÒ PREMESSO SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE:

1. Contenuto del contratto

Le premesse formano parte integrante e sostanziale del presente atto.

2. Oggetto del contratto – reciproche concessioni

Le parti, a titolo transattivo, ai sensi dell'art. 1965 del c.c., si fanno le seguenti reciproche concessioni:

1. Il signor ... dichiara di riconoscere ... , di nulla avere a pretendere per nessun titolo e/o ragione nei confronti di ... e di rinunciare a qualsivoglia pretesa su ...

2. Il signor ... dichiara di rinunciare a qualsivoglia pretesa di ... (per esempio il medesimo comparente rinuncia ai sensi dell'art. 557, comma 2, del c.c. all'azione di riduzione per l'eventuale lesione di legittima lui spettante).

3. Effetti dell'accordo

Per effetto di quanto convenuto nel presente accordo e dell'esatto adempimento delle obbligazioni nello stesso previste, le parti dichiarano di rinunciare irrevocabilmente ad ogni pretesa dedotta o deducibile a qualunque titolo derivante o connessa alla successione in morte del de cuius. Le parti dichiarano reciprocamente di non avere nulla più a pretendere per qualsiasi ragione, titolo o causa derivanti dai fatti o dai rapporti dedotti nelle premesse.

4. Spese

Le spese del presente atto sono a carico di tutte le parti in quote uguali tra loro.

Letto, confermato e sottoscritto.

Luogo e data ...

Sottoscrizioni ...

Commento

Le questioni relative ad una futura eredità non possono costituire oggetto di transazione, altrimenti si configurerebbe un patto successorio, nullo ai sensi dell'art. 458 del c.c.

Quando la successione è stata aperta, la transazione può riguardare i diritti patrimoniali nascenti dalla stessa, ma non lo status di erede (che può essere conferito soltanto per legge o per testamento).

Si rileva, altresì, che ai sensi degli artt. 460 e 486 del c.c., secondo parte della dottrina, il chiamato all'eredità che non sia in possesso dei beni potrà transigere a condizione che la controversia non ecceda i limiti dell'ordinaria amministrazione, mentre qualora lo stesso abbia il possesso di tali beni, o nell'ipotesi in cui la controversia ecceda i limiti dell'ordinaria amministrazione, la transazione sarà valida, ma avrà l'effetto di implicare l'accettazione dell'eredità. L'erede beneficiato che abbia provveduto ad effettuare l'inventario potrà invece transigere se autorizzato dal tribunale (pena la decadenza da detto beneficio).

Infine, occorre prestare la massima attenzione agli accordi di divisione ereditaria.

L'art. 764, comma 1, c.c. dispone che “l‘azione di rescissione è anche ammessa contro ogni altro atto che abbia per effetto di far cessare tra i coeredi la comunione dei beni ereditari”, mentre il comma 2 stabilisce che “l'azione non è ammessa contro la transazione con la quale si è posto fine alle questioni insorte a causa della divisione o dell'atto fatto in luogo della medesima, ancorché non fosse al riguardo incominciata alcuna lite”.

La prevalente giurisprudenza, con riferimento a tale ultima disposizione, distingue tra divisione transattiva e transazione divisoria.

La divisione transattiva è un negozio giuridico di carattere divisorio, ove il comune intento delle parti è quello di risolvere la controversia divisionale tramite lo scioglimento della comunione e l'attribuzione proporzionale delle quote , ossia di superare amichevolmente questioni afferenti le operazioni divisionali.

La transazione divisoria, invece, ha tutte le caratteristiche di una vera e propria transazione diretta a comporre una lite , concernente l'esistenza o l'entità del diritto di chi pretende di partecipare al riparto dell'eredità, accordandosi sull'attribuzione delle porzioni senza procedere al calcolo delle misure corrispondenti alle quote. Pertanto il primario elemento di distinzione non è individuabile nella natura transattiva del negozio, comune ad entrambe, ma dall'esistenza di proporzionalità – sussistente nel solo caso di divisione transattiva   – tra le attribuzioni patrimoniali e le quote di ciascun partecipante alla comunione. Si applica il principio della corrispondenza tra la quota di fatto e la quota ideale solo se si è in presenza di una divisione transattiva: al contrario, tutte le volte in cui si pone fine allo stato di divisione prescindendo dal principio della corrispondenza tra quota ideale e quota di fatto, si ha una transazione divisoria; in secondo luogo, l'azione di rescissione è esercitabile solo nel caso di divisione transattiva e non in quello di transazione divisoria.

Di recente Cass. II, n. 35829/2023: il discrimen tra divisione transattiva, rescindibile ex art. 764, comma 1, c.c., e transazione divisoria, non rescindibile ex art. 764, comma 2, c.c., né annullabile per errore ex art. 1969 c.c. non è costituito dalla natura transattiva di una controversia divisionale, ricorrente in entrambi i negozi, bensì dall'esistenza, nella prima e non nella seconda, di proporzionalità tra le attribuzioni patrimoniali e le quote di ciascuno dei partecipanti alla comunione.

La non agevole individuazione della linea di discrimen tra le fattispecie ha una conseguenza di non poco conto: solo alla transazione divisoria, dunque, si applica il secondo comma dell'art. 764 c.c., non potendosi ammettere l'azione di rescissione in relazione a un negozio che ha il precipuo fine di stabilizzare, in vista del superamento della lite tra le parti, l'accordo transattivo.

Al riguardo, i giudici di legittimità hanno affermato il seguente principio di diritto: "Ai fini dell'interpretazione di un negozio come transazione divisionale, nel quale la causa transattiva prevale su quella divisionale, non è possibile presumere la volontà di transigere con rinuncia ai propri diritti, sulla base della semplice consapevolezza della sproporzione delle quote o dei beni indicati nell'accordo divisorio, in mancanza non solo dell'aliquid datum aliquid retentum, ma anche di un mero disaccordo tra gli eredi e di qualsiasi espressa rinuncia o menzione della volontà di comporre future controversie" (Cass. II, n. 8240/2019).

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