Contratto di forfaiting

Alessandro Farolfi

Inquadramento

Il forfaiting rappresenta una modalità di finanziamento e “smobilizzo” dei crediti all'esportazione, di solito non a breve termine, attuata mediante la cessione pro soluto (ossia senza rivalsa verso l'esportatore cedente) a favore di un istituto finanziario, detto forfaiter, di effetti cambiari derivanti dalla fornitura di beni o servizi all'estero, in cambio dell'anticipazione in contanti dell'importo dei suddetti titoli, dal quale viene dedotto un tasso di interesse in misura fissa o variabile e, molto spesso, una o più commissioni di servizio.

Formula

CONTRATTO DI FORFAITING

TRA

...., con sede in .... ( ....), via .... n. ...., iscritta nel Registro delle Imprese di ...., C.F. .... e P.IVA ...., REA ...., rappresentata ai fini del presente contratto da ...., quale ...., nato a .... ( ....) il ...., residente a .... ( ....), via .... n. ...., C.F. .... (oppure in virtù di delega rilasciata da .... in data ...., allegata al presente atto)

E

...., con sede in .... ( ....), via .... n. .... e capitale sociale di € .... ( ....), iscritta nel Registro delle Imprese di ...., C.F. e P.IVA ...., REA .... rappresentata ai fini del presente contratto da ...., quale ...., nato a .... ( ....) il ...., residente a .... ( ....), via .... n. ...., C.F. ...., (oppure in virtù di delega rilasciata da .... in data ...., allegata al presente atto)

....

PREMESSO CHE

a) la società .... vende i prodotti .... sui seguenti mercati esteri .... salvi gli accordi commerciali che saranno successivamente conclusi e che il forfaiter si riserva di approvare i fini del presente contratto;

b) la società .... intende razionalizzare i rischi dell'insoluto mediante ....

c) ....

d) le premesse costituiscono parte integrante dell'accordo.

SI CONVIENE E STIPULA QUANTO SEGUE

In seguito alle trattative intercorse le parti confermano il raggiungimento dell'accordo in ordine alle seguenti condizioni di “forfaiting transaction”:

1) Beni

Il presente contratto riguarda l'esportazione dei seguenti beni .... identificati da .....

2) Paese di importazione:

I beni dovranno essere consegnati a mezzo .... e pervenire a .....

3) Importo del credito:

Il Prezzo dei beni è stato determinato in .... €/$ come risulta dall'ordine di acquisto .... che si allega.

4) Esigibilità:

L'acquirente si è impegnato a pagare l'importo di cui sopra entro il .... mediante ..... [1]

L'importo di .... pari al .... % del prezzo convenuto è (oppure non è) stato pagato anticipatamente in data .....

5) Garanzie

Il credito è fondato su Promissory Notes/Bills of Exchange (lettere di credito, titolo, cambiali) accettate da .... (committente estero) in favore di .... (impresa esportatrice che si avvale del forfaiting) con l'avvallo o la garanzia irrevocabile ed a prima richiesta, priva di condizioni, emessa dalla banca .... pagabile a .....

6) Condizioni

Il tasso di sconto è pari a .... %, calcolato sulla base di 365/360 giorni [2] .

È prevista una Commitment fee del .... % [3] .

In caso di accettazione, la cessione del credito deve intendersi pro soluto.

7) Spedizione della documentazione

I documenti dovranno essere forniti al forfaiter irrevocabilmente entro il .... La spedizione dovrà riguardare la documentazione completa e nel caso in cui entro la data suddetta non pervenga la integrale documentazione la parte (il Forfaiter) si riserva di applicare una penale (fee) di ...., ovvero di recedere, dandone comunicazione scritta entro .... giorni.

La documentazione include l'originale dei Promissory Notes/Bills of Exchange (lettere di credito, titolo, cambiali) legalmente compilate, l'originale della lettera di garanzia, la copia della conferma della notifica alla banca garante del presente accordo, la copia della polizza di carico (Bill od Lading) o lettera di trasporto aereo (Air Waybill) o di ogni altro documento di trasporto (shipping documents) relativi ai Beni oggetto del presente contratto, copia della fattura o documento fiscale relativo all'esportazione.

Al ricevimento della documentazione integrale il Forfaiter si riserva il diritto di richiedere un'ulteriore conferma alla Banca garante [4] .

7) Legge applicabile:

Il presente accordo è disciplinato dalla l. .....

8) Foro competente/arbitrato.

Ogni vertenza che potesse eventualmente insorgere fra parti in ordine all'interpretazione ed applicazione del presente contratto sarà riferita al giudizio di un collegio arbitrale internazionale costituito da .... presso la Camera internazionale di ....

Sede dell'arbitrato sarà ...., mentre la lingua dell'arbitrato è .....

Esportatore/venditore (seller) ....

Banca/compagnia anticipante (Forfaiting Bank) ....

Solitamente l'utilizzo del contratto è previsto nei casi in cui l'esigibilità non è a brevissimo tempo, si può andare da 6 mesi anche fino a 4/5 anni.

Il tasso di sconto è l'elemento principale del contratto e la sua entità dipende da due fattori: il costo della provvista fondi sul mercato (c.d. tasso LIBOR o altro tasso relativo alla divisa in cui è previsto il pagamento oppure, ancora tassi Cirr: Commercial Interest Rate of Reference) e lo “spread”, cioè il margine che il forfaiter aggiunge al tasso LIBOR.

La cosiddetta commissione di impegno, chiamata “commitment fee”, si aggira di solito nella misura dell'uno per mille/mese o più a seconda del grado di rischio coperto.

L'anticipazione da parte del forfaiter si fonda, oltre che sull'utilizzo di cambiali internazionali, sul fatto che il credito sia garantito da una banca di suo gradimento attraverso la firma di avallo sulle cambiali, oppure una lettera di garanzia che può avere varie forme (fidejussione, lettera di credito a pagamento differito o “standby letter of credit”).

Commento

Il forfaiting è, come anticipato, una tecnica di finanziamento e di “smobilizzo” dei crediti all'esportazione a medio termine, attuata mediante la cessione pro-soluto (senza rivalsa verso l'esportatore cedente) a favore di un istituto finanziario, detto forfaiter, di effetti cambiari derivanti dalla fornitura di beni o servizi all'estero, in cambio dell'anticipazione in contanti dell'importo dei suddetti titoli, dai quali viene generalmente dedotto un tasso di interesse in misura fissa o variabile, nonché commissioni e/o un fee di accesso.

Solitamente per accedere a tale tipologia di operazione è necessario che la fornitura sia stata pagata per una parte in contanti (10-15%) alla stipula del contratto, mentre la restante parte sia stata dilazionata attraverso titoli di credito cambiari.

Questi ultimi dovranno possedere determinati requisiti per poter essere presentati al forfaiter:

- essere in monete forti;

- avere scadenza non inferiore a 6 mesi e non superiori a 5 anni;

- essere provviste di idonea garanzia da parte di una banca estera;

- essere girati con la clausola “senza garanzia” alla banca nazionale dell'esportatore la quale opporrà analoga girata nei confronti del forfaiter.

Nell'ordinamento italiano l'operazione di forfaiting non ha una regolamentazione organica cui far riferimento. La sua disciplina è quindi determinata dalla prassi commerciale attraverso una regolamentazione ormai standardizzata. L'operazione si realizza mediante negozi collegati (lo sconto pro-soluto del credito è di solito accompagnato da una garanzia extracartolare), e pur avvicinandosi allo schema della cessione del credito, se ne differenzia per la sua causa o funzione economica concreta che è quella di permettere all'esportatore di smobilizzare immediatamente i propri crediti senza rischi di rivalsa. Riferimenti legislativi a figure negoziali riconducibili al forfaiting si trovano nella l. n. 227/1977, modificata dal d.lgs. n. 143/1998, ove disciplina le agevolazioni finanziarie dei crediti all'esportazione. Inoltre la prassi commerciale può oggi ritenersi fortemente influenzata da e in concreto modellata sulle c.d. Norme uniformi ICC per il forfaiting (URF 800), ufficialmente approvate dalla Commissione delle Nazioni Unite sul diritto commerciale internazionale (UNCITRAL) nella sessione tenutasi a Vienna il 14 luglio 2017.

Nonostante l'assenza di una più compiuta disciplina nel nostro ordinamento e la sua recente emersione all'attenzione degli interpreti nazionali, in dottrina si è evidenziato come l'origine dell'istituto sia antichissima, sostanzialmente riconducibile ai traffici commerciali di seta dei Fenici con gli Ateniesi, attraverso la concessione di credito ai compratori e l'emissione, da parte degli Ateniesi, di titoli di credito che i commercianti fenici cedevano a finanziatori orientali.

Va però ricordato come un riferimento normativo espresso al forfaiting si trovi all'art. 1, comma 2, lett. f), punto 2 rubricato “Definizioni”, del d.lgs. n. 385/1993 (testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia o TUB) che ricomprende il forfaiting fra le attività ammesse al mutuo riconoscimento, qualificandolo come operazione di prestito. Pur se il legislatore interno evita di definire e tantomeno disciplinare il forfaiting, la disposizione appare significativa sia perché, in linea generale, attraverso l'espresso richiamo all'operazione in questione, ricompresa fra le attività ammesse al mutuo riconoscimento, ne attesta la liceità nel nostro ordinamento, sia in quanto, in termini più specifici, la collocazione del forfaiting fra le operazioni di prestito sembra denotare la volontà di attribuire alla figura una prevalente funzione di finanziamento.

La caratteristica peculiare del forfaiting è data dal trasferimento al forfaiter mediante girata con clausola “without recourse” (senza rivalsa) che esclude la responsabilità cambiaria del girante-esportatore nei confronti del giratario-forfaiter.

L'obiettivo è liberare il girante da qualsiasi tipo di responsabilità per ciò che riguarda i problemi di riscossione, i rischi e costi che possono derivarne.

Il forfaiter si fa quindi carico di tutti i rischi di natura commerciale, politica ed economica.

Le fasi tipiche dell'operazione di forfaiting sono state così scomposte:

1) firma del contratto di fornitura azienda esportatrice e acquirente estero;

2) esecuzione e spedizione della fornitura;

3) rilascio di effetti cambiari da parte dell'acquirente, debitamente avallati o garantiti dalla sua banca;

4) conclusione dell'impegno allo sconto con un istituto di forfaiting;

5) presentazione degli effetti all'istituto di forfaiting, per il tramite della banca dell'esportatore, debitamente girati con la clausola “without recourse”;

6) il forfaiter sconta gli effetti e accredita il netto ricavo presso le casse della banca di credito nazionale dell'esportatore;

7) invio degli effetti all'incasso da parte del forfaiter alla rispettiva scadenza, presso la banca avallante;

8) pagamento da parte dell'importatore degli effetti alla banca avallante la quale a sua volta trasferisce gli importi dovuti al forfaiter.

Pur avendo in comune con il factoring l'obiettivo della “smobilizzazione” e l'incasso, normalmente in via anticipata, del credito commerciale, i due contratti non vanno confusi.

Mentre il primo, infatti, riguarda essenzialmente la vendita e l'esportazione di beni all'estero e, una volta perfezionato mediante l'invio integrale della documentazione richiesta, comporta la cessione pro soluto (without recourse) del credito, il factoring costituisce un'operazione più articolata che raramente comporta la cessione pro soluto del credito. Infatti, il factoring è un particolare tipo di contratto con il quale un soggetto, cedente, si impegna a cedere tutti i crediti presenti e/o futuri ad un altro soggetto, il factor, il quale dietro un corrispettivo, fornisce una serie di servizi all'impresa cedente:

- l'amministrazione;

- la gestione e l'incasso dei crediti;

- l'assistenza legale nella fase di recupero crediti;

- la valutazione dell'affidabilità della clientela;

- provvede inoltre al finanziamento dell'impresa sia attraverso concessione di prestiti, sia attraverso il pagamento anticipato dei crediti ceduti.

Ancora, talune affinità possono essere individuate con lo sconto, in particolare con lo sconto di titoli di credito, di cui all'art. 1859 c.c. Vi sono tuttavia alcuni tratti differenziali di particolare rilievo: a) la rivalsa che il cessionario ha nei confronti del cedente nel caso dello sconto, che è invece assente nel forfaiting; b) una più accentuata causa di finanziamento nello sconto, che invece si accompagna ad una funzione prevalentemente traslativa del credito (e del sottostante rischio di incasso) nell'operazione di forfaiting (vds., sulla causa finanziaria dello sconto e sulla possibilità di rivalsa, Cass. n. 10689/2000).

Profili fiscali

Ai fini IVA, le operazioni di cessione di crediti pro-soluto o pro-solvendo sono considerate esenti IVA exartt. 3, comma 2, n. 3 e 10 n. 1) del d.P.R. n. 633/1972. Si tratta infatti di prestazioni di servizi aventi ad oggetto sostanzialmente un prestito di denaro a titolo oneroso, che comprende, oltre lo sconto di crediti e titoli di credito, tutte le operazioni aventi causa di finanziamento, incluse quelle attuate con cessione di credito. Sul tema della rilevanza o meno della cessione del credito in ambito Iva, si è recentemente espressa l'Agenzia delle Entrate con la circolare n. 1/E del 15 febbraio 2013, ancorché in relazione a fattispecie parzialmente differente rispetto a quella in commento e cioè alle operazioni ad esigibilità differita tipiche del cosiddetto regime Iva per cassa disciplinato dall'art. 32-bis del d.l. n. 83/2012, affermando che nel caso in cui il credito del cedente sia soggetto a campo IVA l'esigibilità del tributo resta sospesa sino a che il debitore ceduto non paghi al proprio cessionario.

Per effetto dell'art. 11 del d.lgs. n. 446/1997, infine, le perdite su crediti non rilevano ai fini della determinazione della base imponibile IRAP; tali perdite restano però interamente deducibili ai fini IRES.

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