Contratto di bartering pubblicitario

Nicola Rumine

Inquadramento

Il contratto di bartering pubblicitario (la traduzione letterale del termine bartering è baratto) è un contratto atipico che coinvolge più imprese che accettano di scambiarsi beni o servizi a fronte di pubblicità.

In ambito televisivo per bartering si intende ogni contributo di un'impresa al finanziamento di programmi volto a promuovere il nome, il marchio, l'immagine, l'attività, i prodotti dell'impresa sponsor.

Precisamente con il contratto di bartering l'impresa produce l'intero programma, dislocando liberamente al suo interno la pubblicità cui il programma stesso è funzionale, per poi cederlo alla rete televisiva dietro inserimento nel palinsesto.

Tale contratto presenta un duplice vantaggio: da una parte l'impresa gestisce personalmente il rapporto tra pubblicità e programma e non paga lo spazio televisivo, dall'altra l'emittente acquisisce gratuitamente un programma e riversa il rischio degli ascolti all'impresa che le ha fornito il programma stesso.

Formula

CONTRATTO DI BARTERING PUBBLICITARIO

TRA

- Società ...., con sede legale in .... via .... n. ...., P.IVA n. ...., in persona del legale rappresentante, Sig. ...., nato a ...., il .... residente in ...., via .... n. ...., C.F. ....,

- Il Produttore -

E

- Società ...., con sede legale in .... via .... n. ...., P.IVA n. ...., in persona del legale rappresentante, Sig. ...., nato a ...., il .... residente in ...., via .... n. ...., C.F. ....,

- l'Emittente -

PREMESSO CHE

- Il Produttore .... ha realizzato un programma televisivo denominato ...., le cui specifiche sono contenute nell'allegato A del presente contratto e intende trasmetterlo in televisione tramite l'Emittente .... al canale ....;

- l'Emittente .... è interessata a trasmettere tale programma gratuitamente ed è altresì disposta a concedere al Produttore, altrettanto gratuitamente, gli spazi pubblicitari collocati negli intermezzi del programma nonché all'interno del programma medesimo e nell'ambito del programma cronologicamente precedente a quello oggetto del contratto, in base a quanto stabilito nel palinsesto televisivo del giorno di trasmissione;

- le parti concordano di voler stipulare un accordo mediante la formula contrattuale del bartering pubblicitario.

Quanto sopra premesso, che costituisce parte integrante e sostanziale del presente contratto, le parti

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE

1. Oggetto del contratto

Con il presente contratto il Produttore si impegna a concedere all'Emittente, che accetta, i diritti relativi al programma televisivo denominato .... senza richiedere alcun corrispettivo in denaro 1 .

2. Orari di programmazione

L'Emittente si impegna a tramettere gratuitamente tale programma nei seguenti giorni e nelle seguenti fasce orarie ....; ....; ....; e con cadenza ...., concedendo altresì al Produttore, altrettanto gratuitamente, gli spazi pubblicitari collocati negli intermezzi pubblicitari del programma televisivo stesso nonché quelli all'interno del programma e quelli nell'ambito del programma cronologicamente precedente a quello oggetto del contratto, in base a quanto stabilito nel palinsesto televisivo del giorno di trasmissione.

3. Durata del contratto

Il presente contratto ha una durata di 12 (dodici) mesi che inizieranno a decorrere dal ....

Le parti potrebbero pattuire una clausola di rinnovo tacito del contratto, come suggerito di seguito: “3.2. Il presente contratto si considera tacitamente rinnovato a ciascuna scadenza per l'ulteriore periodo di 1 (uno) anno, fatto salvo il diritto di diniego del rinnovo esercitabile da ciascuna delle parti e che dovrà essere comunicato all'altra mediante l'invio di una raccomandata a/r, con almeno 3 (tre) mesi di preavviso rispetto alla scadenza di ciascun periodo di durata del contratto”.

4. Costi di inserimento spazi pubblicitari

4.1. I costi di inserimento degli spazi pubblicitari negli intermezzi pubblicitari e all'interno del programma .... saranno a carico del Produttore.

4.2 I costi di inserimento degli spazi pubblicitari all'interno del programma trasmesso immediatamente prima, in base al palinsesto televisivo del giorno, saranno invece a carico dell'Emittente.

5. Rischio di impresa

Il Produttore si assume il rischio di impresa legato all'audience del programma da lui prodotto e trasmesso dall'Emittente, nonché della conseguente svalutazione degli spazi pubblicitari, impegnandosi a continuare a sostenere i costi di inserimento degli spazi pubblicitari per tutta la durata del presente contratto.

Le parti potrebbero inserire la clausola c.d. make goods e dunque convenire la vendita di diversi spazi pubblicitari in caso di un basso livello di audience del programma televisivo, così come suggerito di seguito: “Le parti convengono tuttavia che laddove l'indice di gradimento del pubblico, in riferimento al citato programma ...., non dovesse raggiungere la percentuale del ...., l'Emittente metterà a disposizione del Produttore gli spazi pubblicitari della fascia oraria ...., anziché quelli concordati nel presente contratto”.

6. Pubblicità del programma

L'Emittente pubblicizzerà il programma .... nell'ambito di altri n. .... spazi pubblicitari onde consentire ai telespettatori di venire a conoscenza della sua esistenza e dei giorni e degli orari in cui esso verrà trasmesso.

7. Garanzia di titolarità del programma. Esonero di responsabilità

Il Produttore garantisce all'Emittente di essere il legittimo titolare o comunque di essere licenziatario dei diritti di sfruttamento del programma televisivo, nonché degli eventuali marchi o altri segni distintivi riprodotti nell'ambito del programma stesso, esonerando espressamente l'Emittente da ogni responsabilità in caso di violazione di disposizioni di legge o di diritti di terzi.

8. Divieto di cessione del contratto

È vietata la cessione, anche parziale, del presente contratto e dei diritti che da esso scaturiscono, salvo specifico consenso scritto dell'altra parte.

9. Clausole risolutive espresse

9.1. Costituiscono eventi risolutivi del presente rapporto ai sensi e per gli effetti dell'art. 1456 c.c.:

- l'inadempimento degli obblighi contrattuali previsti nel presente contratto, in particolare quelli a carico dell'Emittente relativi all'obbligo di trasmettere il citato programma televisivo nei giorni e negli orari concordati;

- il comportamento contrario ai doveri di correttezza e di diligenza nell'esecuzione del contratto;

- atti e/o fatti lesivi dell'immagine e del diritto di riservatezza di ciascuna parte.

9.2. Il mancato o l'inesatto adempimento di una soltanto delle obbligazioni qui specificatamente indicate, comporta la risoluzione ipso iure del contratto, salvo il risarcimento dei danni.

10. Legge applicabile

Il presente contratto è regolato dalla legge italiana.

11. Foro competente

Per tutte le controversie nascenti dal presente contratto, comprese quelle inerenti alla sua esistenza, validità, estinzione, interpretazione, esecuzione e risoluzione, sarà competente l'autorità giudiziaria del Foro di .....

12. Elezione di domicilio

Le parti dichiarano di eleggere domicilio ai fini del presente contratto presso le rispettive sedi, così come indicate in epigrafe e qualsiasi comunicazione attinente e relativa al presente contratto dovrà essere effettuata nella sede eletta, come in epigrafe indicata, in lingua italiana e in forma scritta, tramite consegna a mano o raccomandata A.R. o con posta elettronica certificata o forma equipollente che assicuri la prova dell'avvenuta ricezione.

13. Tutela della privacy

Le parti si impegnano a trattare i rispettivi dati personali conformemente alla normativa vigente di tutela della privacy, in particolare al d. lgs. n. 196/2003 e al Regolamento Europeo n. 679/2016, nonché ai conseguenti decreti ministeriali di attuazione, esclusivamente per finalità relative alla gestione del presente rapporto.

Letto, confermato e sottoscritto.

Luogo e data ....

Firma il Produttore ....

Firma l'Emittente ....

Si approvano specificamente ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 1341 e 1342 c.c. le seguenti clausole: n. 3 (rinnovo tacito contratto); n. 7 (Garanzia di titolarità del programma. Esonero di responsabilità); n. 9 (Legge applicabile); n. 10 (Foro competente).

Firma il Produttore ....

Firma l'Emittente ....

[1] [1]Una tipologia di bartering che si sta affermando al di fuori del settore televisivo è il c.d. bartering finanziario, in base al quale un istituto di credito si impegna a fornire dati e notizie della borsa valori e dei mercati finanziari a una casa editrice di quotidiani, che a fronte di ciò si obbliga a promuovere l'immagine pubblicitaria dell'istituto di credito presso i suoi lettori.

Commento

Premessa

Con il contratto di bartering televisivo un'impresa concede, di regola a titolo gratuito, a una o più stazioni televisive indipendenti, i diritti relativi a programmi contenenti annunci commerciali di inserzionisti terzi.

Si possono però distinguere diverse tipologie di bartering:

1) il bartering diretto, nel quale vi è un solo rapporto giuridico bilaterale e ove l'impresa controparte è funzionalmente organizzata per la produzione di programmi televisivi;

2) il bartering complesso, nel quale l'impresa che intende produrre un programma per promuovere la collocazione dei propri prodotti, non essendo in grado di produrlo in proprio, ricorre alla produzione in affitto; tuttavia il contratto di bartering continua ad essere bilaterale e non vi è un rapporto di connessione con il contratto di produzione;

3) il bartering improprio, nel quale l'impresa affida al produttore del programma l'incarico di contattare l'emittente televisiva;

4) il bartering finanziario, che a sua volta si articola in:

a) bartering finanziario televisivo, in cui grandi gruppi finanziari realizzano programmi di carattere informativo su economia e finanza per promuovere indirettamente la propria attività;

b) bartering finanziario sulla carta stampata, in cui istituti di credito si impegnano a fornire notizie; di borsa e di mercati finanziari e imprese editrici si obbligano, come corrispettivo, a veicolare l'immagine pubblicitaria;

c) bartering finanziario di rete, analogo al bartering finanziario sulla carta stampata, ma attuato nelle reti telematiche.

Il bartering è un contratto atipico, a effetti reali, a prestazioni corrispettive e bilaterale ed è un contratto che si perfeziona per effetto del libero consenso delle parti. Per una recente applicazione giurisprudenziale si veda Trib. Padova II, 6 maggio 2019 e Trib. Torino I, n. 2933/2021.

Al contratto di bartering si ritengono applicabili le norme del contratto permuta di cui all'art. 1552 c.c. anche se i due contratti sono ontologicamente differenti in quanto la permuta presuppone lo scambio di beni materiali.

Posto che il contratto di bartering televisivo prevede la cessione di diritti di utilizzazione economica di un'opera dell'ingegno (ossia il programma televisivo), ai sensi degli artt. 12 e 110 l. n. 633/1941 è richiesta la forma scritta ad probationem.

Le figure contrattuali limitrofe

È evidente la differenza tra il contratto di bartering e gli altri contratti pubblicitari.

Infatti, mentre nei contratti pubblicitari lo spot pubblicitario è il prodotto dell'impresa e il programma è il prodotto della rete televisiva, nel bartering al contrario il programma televisivo è ideato e realizzato da una società specializzata cui saranno concessi spazi pubblicitari (riferimenti alla distinzione nella parte in fatto di Cass. III, n. 4202/2024).

Per quanto concerne nello specifico la differenza tra bartering e sponsorizzazione televisiva, quest'ultima richiede un contributo al finanziamento dei programmi realizzati dalla stessa rete TV o che essa ha acquistato da terzi con i contributi erogati.

Nel bartering, invece, l'impresa finanzia integralmente la produzione del programma, occupandosi inoltre di introdurre messaggi pubblicitari volti a promuovere i suoi prodotti, la sua immagine e il suo marchio presso il pubblico dei telespettatori.

Un ulteriore elemento distintivo tra i due contratti è poi legato a requisiti soggettivi: il contratto di sponsorizzazione televisiva, ai sensi dell'art. 2 del regolamento UE n. 581/1993, può essere stipulato da tutte le imprese pubbliche o private, purché il loro oggetto sociale risulti estraneo alla produzione cinematografica o radiotelevisiva, mentre nel contratto di bartering di regola l'impresa che produce il programma è un produttore televisivo o cinematografico.

Non fa sorgere alcun dubbio, infine, la distinzione tra il bartering e il contratto di inserzione pubblicitaria.

L'inserzione pubblicitaria, infatti, presuppone il pagamento di un corrispettivo in denaro; il bartering, invece, come si è visto, rappresenta un vero e proprio baratto tra imprese nel settore televisivo o cinematografico.

I diritti e i doveri delle parti nel contratto di bartering

Per quanto concerne gli obblighi a carico dell'impresa incaricata di produrre il programma televisivo, si è visto che essa è tenuta realizzare tale programma, che poi verrà trasmesso dall'impresa emittente in determinati giorni e in determinate fasce orarie previamente concordate.

Ai fini della determinatezza dell'oggetto del contratto, risulta dunque essenziale che nel contratto vi sia l'indicazione specifica della fascia oraria e della frequenza con cui il programma televisivo verrà trasmesso.

Laddove l'emittente non dovesse rispettare tale orario e frequenza di trasmissione, si ritiene che l'impresa produttrice del programma potrà fondatamente far valere la risoluzione del contratto per inadempimento della controparte, come previsto dagli artt. 1453 c.c. e ss.

In riferimento agli spazi pubblicitari oggetto di cessione gratuita il contratto dovrà poi indicare se essi saranno collocati all'interno del programma stesso ovvero all'interno di altri programmi trasmessi dal palinsesto o se invece saranno trasmessi separatamente negli intermezzi pubblicitari del programma.

Infatti, se verranno posti all'interno del programma realizzato dall'impresa produttrice, sarà quest'ultima a doversi occupare del loro inserimento e dei relativi costi di montaggio; viceversa, se collocati nell'ambito di un altro programma televisivo, dovrà occuparsene l'emittente a sue spese.

Come sopra osservato l'impresa produttrice del programma si assume tutti i rischi relativi all'audiance del programma, che potrebbe infatti comportare un consistente calo del valore di vendita degli spazi pubblicitari.

Tuttavia le parti potrebbero includere nel contratto di bartering la clausola (molto ricorrente nella contrattualistica statunitense) c.d. “make goods”, in base alla quale, nel caso in cui non sia stato raggiunto l'indice di gradimento del programma convenzionalmente garantito, l'emittente dovrà cedere all'impresa produttrice uno spazio pubblicitario diverso da quello concordato così da farle recuperare almeno in parte l'investimento.

Profili fiscali

La rilevanza fiscale delle operazioni di barter trading tra imprese attiene soprattutto all'imposizione Iva.

Tali operazioni di scambio prevedono, infatti, l'emissione di regolare fattura da parte dell'azienda che consegna i beni o i servizi all'impresa che li riceve.

La fattura riporta un'apposita dicitura, che identifica, a fronte della transazione, il mancato flusso finanziario del corrispettivo economico e la contestuale acquisizione del credito che sarà successivamente compensato con altre fatture di fornitura a debito, in questo modi crediti e debiti così maturati verranno normalmente iscritti a bilancio.

Tali operazioni di scambio non presentano, secondo la nostra normativa fiscale, diversità sostanziali rispetto alle operazioni saldate attraverso l'utilizzo del denaro in quanto i beni o i servizi consegnati o effettuati in cambio di altri beni o servizi vengono considerati mezzi di pagamento alternativi alla moneta di conto, pertanto quando gli scambi avvengono tra operatori economici nell'esercizio di una impresa o nell'esercizio di arte o professione costituiscono operazioni imponibili ai fini IVA (art. 1 d.P.R. n. 633/1972).

Ai fini IVA la legge dice che “Le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate in corrispettivo di altre cessioni di beni o prestazioni di servizi, o per estinguere precedenti obbligazioni, sono soggette all'imposta separatamente da quelle in corrispondenza delle quali sono effettuate.”

L'operazione di scambio o di baratto si qualifica fiscalmente come un contratto di permuta (art. 1552 c.c.): tali operazioni sono regolate dall'art. 11 e dall'art. 13, comma 2, lett. d) d.P.R. n. 633/1972.

A riguardo la S.C., premesso che in tema di IVA, la permuta deve essere considerata non come unica operazione bensì come più operazioni tra loro indipendenti, autonome ai fini della tassazione, alle quali va applicata la relativa disciplina in merito alla sussistenza dei presupposti di assoggettamento all'imposta ed in ordine alla determinazione di base imponibile ed aliquota; ai detti fini, l'art. 11 d.P.R. n. 633/1972 amplia la nozione di permuta rispetto a quella civilistica, contenuta nell'art. 1552 c.c., estendendola anche alle ipotesi di permute tra beni e servizi e di servizi con altri servizi, ha chiarito che, di conseguenza, in tale ultimo caso, il ricevimento da parte di uno dei due contraenti del servizio, nella specie relativo alla risistemazione da parte del conduttore dell'immobile locato a fronte della riduzione del relativo canone operata dal locatore, equivale, in parte qua, al pagamento del corrispettivo ed è in tale momento che l'operazione si considera effettuata ai fini IVA (Cass. trib., n. 28723/2017).

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