Contratto di vendita di beni mobili con trasporto

Andrea Penta
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

Di regola, nel caso di vendita di cose mobili, la consegna avviene nel luogo ove il venditore aveva il domicilio o la sede dell'impresa al momento della vendita. Tuttavia, se la cosa al momento della vendita si trovava altrove e le parti ne erano a conoscenza, la sede naturale della vendita è rappresentata dal luogo in cui la cosa si trovava al tempo del contratto. Se per patto la cosa dev'essere trasportata da un luogo all'altro, la legge suppone che il venditore abbia solo l'obbligo della consegna nella maniera usuale in commercio, debba cioè rimettere la cosa al vettore o allo spedizioniere. Le spese di trasporto sono, però, a carico del compratore, poiché è utile suo particolare avere la cosa in un posto diverso da quello ove si trovava al tempo del contratto. Analogamente, il mittente (e dopo di lui il destinatario) può dare contrordini al vettore, ma a spese proprie.

Formula

Il sig. ... , nato a ... il ... ed ivi residente alla Via ... n. ... (C.F. ... ), in prosieguo denominato "Alienante "

E

la ... , in persona del suo legale rappresentante pro tempore, sig. ... , con sede in ... , alla Via ... n. ... (C.F. e P. IVA ... ), iscritta al registro delle imprese di ... n. ... , in prosieguo denominata “Acquirente”

CONVENGONO E STIPULANO QUANTO SEGUE.

1) Oggetto

Con il presente contratto l'Alienante trasferisce all'Acquirente, che accetta, la proprietà di ... (di seguito definito: il “Bene”).

2) Prezzo

Il corrispettivo del contratto viene determinato in € ...

Il corrispettivo viene corrisposto contestualmente alla sottoscrizione del presente contratto, sottoscrizione che ne costituisce quietanza.

Ovvero

Il corrispettivo sarà corrisposto dall'Acquirente all'Alienante con le seguenti modalità e nei seguenti termini, da considerarsi stabiliti nell'interesse dell'Alienante:

a)quanto a ... entro il ... (ad es., al momento della stipula del contratto)

b)quanto a ... entro il ... (ad es., al momento della consegna del Bene)

c)quanto a ... entro il ... (ad es., entro ... giorni dalla consegna del Bene)

3) Consegna

Il Bene viene consegnato all'Acquirente contestualmente alla sottoscrizione del presente contratto.

Ovvero

Il Bene dovrà essere consegnato all'Acquirente nel luogo dove l'Alienante ha il suo domicilio (o la sede dell'impresa) in ... (oppure: nel luogo dove il Bene si trova al tempo della vendita) entro la data del ... a mezzo di ... ed a spese dell'Acquirente.

Dovendo il Bene venduto essere trasportato da ... a ... , l'Alienante si libererà dall'obbligo della consegna rimettendo il Bene al vettore (o allo spedizioniere).

Le spese del trasporto sono a carico dell'Acquirente.

4) Resa e spedizione - Reclami

La fornitura della merce s'intende “Franco-Fabbrica”.

I rischi per la custodia e la perdita dei beni passano all'Acquirente al più tardi con la consegna al trasportatore.

All'atto della consegna l'Acquirente deve controllare il bene ricevuto e rilasciare una dichiarazione che attesti che egli non ha riscontrato evidenti anomalie. Eventuali reclami relativi allo stato dell'imballo, quantità, numero o caratteristiche esteriori dei Beni (vizi apparenti) dovranno, in ogni caso, essere notificati all'Alienante mediante lettera raccomandata a./r., a pena di decadenza, entro ... giorni dalla data di ricevimento dei Beni.

Eventuali reclami relativi a difetti non individuabili mediante un diligente controllo al momento del ricevimento (vizi occulti) dovranno essere notificati all'Alienante mediante lettera raccomandata a./r., a pena di decadenza, entro ... giorni dalla data della scoperta del difetto e, comunque, non ... 12 mesi dalla consegna.

È inteso che eventuali reclami o contestazioni non danno diritto all'Acquirente di sospendere o, co-munque, ritardare i pagamenti dei Beni oggetto di contestazione.

5) Garanzie

L'Acquirente dichiara di aver visionato il Bene e di averlo trovato privo di vizi ed idoneo all'uso cui è destinato.

L'alienante garantisce all'Acquirente la piena proprietà del Bene e che su di esso non sussiste alcun vincolo, garanzia reale o personale né diritto di terzi.

L'Alienante garantisce la perfetta idoneità del Bene all'uso per cui è destinato.

In caso di divergenza sulla qualità o condizione del Bene, l'Alienante o l'Acquirente potranno chiederne la verifica nei modi stabiliti dall'art. 696 c.p.c., anche in assenza del requisito dell'urgenza.

6) Garanzia di buon funzionamento

L'Alienante garantisce il buon funzionamento del Bene per un periodo di ... mesi dalla data di sottoscrizione del presente contratto.

L'Alienante si impegna a sostituire o riparare il Bene od i suoi componenti qualora, entro detto termine, vengano riscontrati guasti o mal funzionamenti o emergano problemi derivanti da difetti di fabbricazione che lo rendano non più conforme all'uso cui è destinato.

Le eventuali spese di riparazione o sostituzione sono a carico dell'Alienante.

Per la validità della garanzia, l'Acquirente dovrà denunciare il vizio, difetto o malfunzionamento entro 30 giorni dalla scoperta.

La presente garanzia non copre i difetti causati dall'Acquirente a seguito di negligenza o cattivo uso o uso non conforme del Bene, ovvero causati da riparazioni, sostituzione di componenti, manutenzioni effettuate da soggetti non autorizzati dall'Alienante.

7) Risoluzione

Il mancato pagamento del corrispettivo da parte dell'Acquirente secondo le modalità di cui al precedente articolo ... comporterà il diritto dell'Alienante di risolvere il contratto, previa diffida ad adempiere in un tempo di 15 giorni.

La risoluzione avrà luogo di diritto altresì a favore del contraente che, prima della scadenza del termine stabilito, abbia offerto all'altro, nelle forme d'uso, la consegna del Bene o il pagamento del prezzo, se l'altra parte non adempirà la propria obbligazione, nonché a favore dell'Alienante, se, alla scadenza del termine stabilito per la consegna, l'Acquirente (la cui obbligazione di pagare il prezzo non sia scaduta) non si presenti per ricevere il Bene preventivamente offerto, ovvero non l'accetti.

Il contraente che intenderà avvalersi della risoluzione dovrà darne comunicazione all'altra parte entro otto giorni dalla scadenza del termine; in mancanza di tale comunicazione, si osserveranno le disposizioni generali sulla risoluzione per inadempimento di cui agli artt. 1453 e ss..

8) Penale

In caso di ritardo del venditore, questi deve all'acquirente una penale pari al ... % del valore del bene per ogni mese di ritardo, salvo il risarcimento del danno ulteriore.

Qualora l'acquirente rifiuti ingiustificatamente la consegna del bene, egli deve comunque:

a) effettuare il pagamento secondo le condizioni previste dal contratto, esclusi i costi di trasporto, montaggio e installazione;

b) sopportare le spese di immagazzinamento e di assicurazione della merce, qualora il ritardo superi i ... giorni;

c) dopo un ritardo superiore ai ... giorni, assumere l'onere della custodia presso terzi.

9) Disposizioni generali

L'imposta di registrazione e la tassa di bollo del presente contratto sono a carico di entrambe le parti in eguale misura.

Qualunque modifica al presente contratto dovrà essere provata solo mediante atto scritto.

In particolare, premesso che nel contratto sono stati indicati tutti i singoli elementi che compongono il Bene e i servizi forniti, eventuali richieste di variazione da parte dell'Acquirente dovranno pervenire al venditore entro 8 giorni lavorativi dalla data di sottoscrizione, e l'Alienante, previa verifica di fattibilità, potrà comunicare all'Acquirente entro 8 giorni lavorativi l'accettazione della variazione.

Qualsiasi comunicazione richiesta o consentita dal presente contratto dovrà essere effettuata per iscritto tramite lettera raccomandata, telegramma o telefax; essa si intenderà efficacemente e validamente eseguita sempreché inviata come segue:

- se all'Alienante ... fax n. ...

- se all'Acquirente ... fax n. ...

ovvero presso il diverso indirizzo o numero di fax che ciascuna delle parti potrà comunicare all'altra successivamente alla data del presente contratto.

L'eventuale tolleranza di una delle parti di comportamenti dell'altra posti in essere in violazione delle disposizioni contenute nel presente contratto non costituisce rinuncia ai diritti derivanti dalle disposizioni violate, né al diritto di esigere l'esatto adempimento di tutti i termini e di tutte le condizioni qui previste.

10) Completezza del contratto

Il presente contratto annulla qualunque antecedente o contemporaneo altro accordo tra le parti.

11) Legge applicabile

Il presente contratto è disciplinato dalla legge italiana.

12) Foro competente

Per ogni controversia nascente dalla interpretazione o esecuzione del presente contratto sarà esclusivamente competente il Foro di ...

Oppure

Foro Competente / Clausola Arbitrale

Per qualsiasi controversia derivante dal presente contratto o collegata allo stesso sarà esclusivamente competente il Foro della sede dell'Alienante. Tuttavia, in deroga a quanto stabilito sopra, l'Alienante ha comunque la facoltà di portare la controversia davanti al giudice competente presso la sede dell'Acquirente.

Ovvero

Tutte le controversie derivanti dal presente contratto o in relazione ad esso saranno risolte in via definitiva secondo il Regolamento d'arbitrato della Camera Arbitrale di ... da uno o più arbitri nominati in conformità di detto Regolamento.

Ovvero

Tutte le controversie nascenti dal presente contratto verranno deferite alla Camera di Commercio di ... e risolte secondo il Regolamento dalla stessa adottato.

Qualora il tentativo di mediazione fallisca, le parti si impegnano a deferire la controversia ad un arbitro unico, nominato di comune accordo dalle parti stesse o, in caso di mancato accordo, dalla Camera Arbitrale della Provincia dove risiede l'Acquirente. L'arbitrato sarà rituale, di diritto. Sede dell'arbitrato sarà ...

13) Comunicazione in base al d.lgs. n. 196/2003 sul trattamento dei dati personali

I dati personali forniti saranno oggetto di trattamento manuale o a mezzo di sistemi informatici, nel pieno rispetto del d.lgs. n. 196/2003.

Tali dati saranno utilizzati per creare una mailing list per veicolare specifiche iniziative dell'Alienante a favore dell'Acquirente.

Il conferimento dei dati è facoltativo.

Ai sensi della normativa in oggetto, l'interessato ha diritto di avere conferma dell'esistenza dei dati che lo riguardano, di cancellarli se raccolti illecitamente, di rettificarli ed aggiornarli, di opporsi per motivi legittimi al trattamento effettuato al fine di informazione commerciale, invio di materiale pubblicitario, vendita diretta, compimento di ricerche di mercato e di comunicazione commerciale interattiva.

Titolare dei diritti è l'Alienante.

Redatto, confermato e sottoscritto in ... il ... .

Alienante ...

Acquirente ...

Commento

Vendita da piazza a piazza: luogo di consegna e specificazione della merce.

In termini generali, nella vendita da piazza a piazza, il contratto si deve ritenere concluso nel luogo dove il venditore lo esegue, mediante la consegna della merce al vettore o allo spedizioniere, senza che rilevi, ai fini della determinazione della competenza per territorio, l'assunzione del rischio o delle spese di trasporto. Né rileva che sia fatta valere la garanzia per vizi della cosa, atteso che essa trova fondamento nell'inadempimento del venditore rispetto all'obbligazione contrattuale di consegna, con la conseguenza che, ove si tratti di bene da trasportare da un luogo all'altro, il luogo dell'adempimento al fine della competenza per territorio, va identificato con il luogo della consegna del medesimo bene al vettore o allo spedizioniere, ai sensi dell'art. 1510 c.c. (Cass. II, n. 1057/2005).

Nella vendita da piazza a piazza, in mancanza di patto o uso contrario, il luogo di consegna della merce, ai sensi dell'art. 1510, comma 2 c.c., e di pagamento del prezzo è quello in cui il venditore rimette la cosa al vettore o allo spedizioniere, senza che rilevi, ai fini della determinazione della competenza per territorio, l'assunzione del rischio o delle spese di trasporto (Cass. II, n. 13103/1995).

Nella vendita con spedizione da piazza a piazza avente per oggetto un genus, il compratore acquista la proprietà della cosa alienatagli e ne assume i rischi relativi attraverso la specificazione fatta dal venditore con la consegna della merce al vettore, quando si tratta di spedizione destinata unicamente al compratore medesimo o quando si tratti di più spedizioni di lotti separati materialmente l'uno dall'altro, distinti per ciascun destinatario compratore. Quando, invece, la partita venduta sia stata spedita dal venditore alla rinfusa ai vari compratori, senza distinzione di lotti, il venditore non si libera con la consegna al vettore, ma con la specificazione da eseguirsi all'arrivo con la separazione delle singole partite, per la consegna al compratore (Cass. II, n. 8345/1990).

In tema di trasporto di merci, la pattuizione della clausola Cif comporta l'assunzione da parte del venditore del costo del trasporto e degli oneri connessi, ma non implica di per sé lo spostamento convenzionale del luogo di consegna (Cass. III, n. 15905/2011).

In tema di vendita internazionale che comporta il trasporto della merce venduta, luogo di consegna ai sensi dell'art. 31, comma 1, lettera a) della Convenzione di Vienna del 1980 è, salva specifica deroga pattizia, quello in cui la merce è rimessa al vettore (Tribunale Napoli 25 marzo 2010).

La clausola "franco stabilimento", come le clausole FOB, CIF e FIO, non integra una fattispecie incidente sul momento determinativo del trasferimento della proprietà, ma è clausola riferibile unicamente alle spese di trasporto e di carico e scarico e non implica di per sé lo spostamento convenzionale del luogo di consegna (Cass. S.U., n. 14299/2007).

Vendita da piazza a piazza: effetto liberatorio e responsabilità.

Nella vendita (anche internazionale) di cose mobili da piazza a piazza, il contratto di trasporto si inserisce nella vicenda contrattuale come modalità esecutiva di essa ed il venditore si fa sostituire nella prestazione di consegnare la cosa, con effetto liberatorio, dal vettore e dallo spedizioniere che assumono, così, la veste di ausiliari ex lege del compratore, a prescindere da una effettiva volontà di quest'ultimo in tal senso, con la conseguenza che il venditore, salvo espresso patto contrario, non risponde dell'inadempimento del vettore, come dovrebbe secondo i principi generali dettati dall'art. 1228 c.c., salvo, beninteso, che sia provata una sua colpa per non aver scelto il vettore o lo spedizioniere secondo quanto contrattualmente convenuto ovvero le modalità e le regole imposto dalla comune diligenza (Cass. II, n. 1381/1994). Pertanto, in tema di vendita di cose mobili da trasportare da un luogo ad un altro, il venditore si libera dall'obbligo di consegnare la merce al compratore, rimettendola al vettore o allo spedizioniere.

Pertanto, per tale figura contrattuale, il venditore non risponde dell'inadempimento del vettore o dello spedizioniere, non trovando applicazione il principio generale dettato dall'art. 1228 c.c. (Cass. III, n. 2084/2014).

Con la consegna della merce al vettore, ai sensi dell'art. 1510 c.c., la proprietà della stessa ed il rischio del suo perimento si trasferiscono all'acquirente (Cass. III, n. 13957/1999). In tema di assicurazione per conto di chi spetta nella vendita di cose mobili da trasportare da un luogo all'altro, il diritto all'indennizzo nell'ipotesi di perimento delle cose consegnate va riconosciuto non al mittente-venditore, bensì all'acquirente destinatario della merce in quanto titolare dell'interesse tutelato dalla garanzia assicurativa, dovendosi fare applicazione dell'art. 1510, comma 2, c.c., per cui il venditore, rimettendo al vettore o allo spedizioniere le cose oggetto della vendita, non solo si libera dell'obbligazione della loro consegna e dei rischi connessi al loro perimento, ma trasferisce all'acquirente, salvo patto contrario, anche la loro proprietà, con la conseguenza che, a seguito di detta consegna, la qualità di assicurato si trasferisce dal venditore all'acquirente (Cass. III, n. 18514/2007). In particolare, ne consegue che la qualità di assicurato avente diritto all'indennizzo, nel contratto di assicurazione per conto di chi spetta, è rivestita non dal venditore ma dall'acquirente (Cass. III, n. 13377/2018). In termini più generali, poiché la proprietà si trasferisce al compratore al momento della consegna al vettore, e con essa si trasferiscono anche i rischi ed i pericoli cui è esposta la merce, i diritti nascenti dal contratto di assicurazione stipulato dal venditore (prima o dopo la consegna) non possono essere fatti valere dallo stesso venditore, bensì dall'acquirente (Cass. III, n. 11585/2005).

In tema di vendita di cose mobili da trasportare da un luogo all'altro, con la consegna della merce al vettore o allo spedizioniere il venditore trasferisce all'acquirente - salvo patto contrario - la proprietà dei beni medesimi e, quindi, il rischio connesso al loro perimento.

Poiché in materia contrattuale è regola generale quella del carattere vincolante delle pattuizioni in cui si esprime la volontà negoziale (art. 1372), deve ritenersi che la clausola che preveda nella vendita con spedizione che la consegna della merce debba farsi ad un determinato vettore imponga una specifica modalità di adempimento della prestazione del venditore, con la conseguenza che questi si rende inadempiente ove effettui la consegna ad un trasportatore diverso da quello indicato in contratto e non può conseguire la liberazione della propria obbligazione se non con la consegna della merce all'acquirente, la prova della quale costituisce onere del venditore stesso (Cass. II, n. 5643/1995). Inoltre, la liberazione del venditore dall'obbligo di consegna, ai sensi dell'art. 1510, secondo comma, c.c., presuppone che il vettore, cui la cosa è rimessa, sia identificabile (Cass. II, n. 10343/2014). Inoltre, la semplice consegna della merce dal preteso venditore al vettore in mancanza di qualsiasi idonea prova della previa proposta del preteso acquirente non comporta conclusione del contratto (Cass. II, n. 11343/2003).

L'art. 1510, comma 2 c.c. pone la presunzione secondo cui, nella vendita di una cosa da trasportare da un luogo all'altro, deve considerarsi quale ipotesi normale quella della "vendita con spedizione", mentre è necessario un apposito patto contrario perché possa ritenersi conclusa "una vendita con consegna all'arrivo". La norma in questione è dunque disponibile, ma essendo la regola quella della "vendita con spedizione", perché possa ritenersi l'esistenza del patto contrario, occorre il concorso di elementi precisi e univoci atti a dimostrare la volontà di deroga (Cass. III, n. 2817/1999); a tal fine, è insufficiente la stipulazione della clausola "porto franco", perché questa esonera l'acquirente dalle spese di trasporto, ma non lo solleva dai rischi del medesimo (Trib. Parma I, n. 1438/2017). Invero, la previsione contrattuale circa il carico alla venditrice delle spese di trasporto come elemento contrario alla presunzione di legge posta dall'art. 1510 c.c. secondo la quale il venditore si libera della cosa venduta trasmettendola al vettore persiste anche allorché le spese del trasporto siano a carico del venditore medesimo (Cass. II, n. 16961/2014).

L'art. 1510, comma 2 c.c. è applicabile ad altre figure negoziali da cui, comunque, scaturisca l'obbligo di consegna o restituzione della cosa: è comunque fatto salvo il patto contrario, come nel caso in cui, in virtù di accordo, la parte si sia obbligata non semplicemente alla restituzione della merce, ma alla riconsegna di essa al domicilio della controparte, nel qual caso l'obbligazione è da ritenere adempiuta se - e nel momento in cui - il vettore riconsegna le cose al destinatario, per cui, in mancanza, il mittente risponde del fatto colposo del vettore (Cass. III, n. 4331/1993).

La proprietà delle cose individuate solo nel genere da trasportare da un luogo all'altro si trasmette con l'individuazione che avviene anche mediante la consegna al vettore. La consegna dal venditore al compratore di cosa venduta che deve essere trasportata da un luogo all'altro avviene con rimessione della medesima al vettore (Cass. III, n. 8063/2008). Poichè in caso di vendita di cose determinate solo nel genus il trasferimento della proprietà al compratore si determina per effetto della individuazione, il destinatario compratore (divenuto proprietario e possessore della merce) ha facoltà di agire contro il vettore, in caso di perdita della merce durante il viaggio (Cass. III, n. 4344/2001).

La legittimazione ad agire.

Nella vendita con spedizione disciplinata dall'art. 1510, comma 2 c.c. il contratto di trasporto concluso tra venditore-mittente e vettore, pur essendo collegato da un nesso di strumentalità con il contratto di compravendita concluso tra venditore-mittente e acquirente-destinatario, conserva la sua autonomia ed è, pertanto, soggetto alla disciplina dettata dagli art. 1683 ss. c.c., con la conseguenza che il venditore-mittente, anche dopo la rimessione delle cose al vettore, conserva la titolarità dei diritti nascenti dal contratto di trasporto - ivi compreso quello al risarcimento del danno da inadempimento - fino al momento in cui, arrivate le merci a destinazione (o scaduto il termine entro il quale sarebbero dovute arrivare), il destinatario non ne richieda la riconsegna al vettore ex art. 1689, comma 1 c.c. (Cass. III, n. 8212/2001; conf. Cass. III, n. 553/2012; nella giurisprudenza di merito, App. Firenze II, n. 1694/2011, e Trib. Rovereto 25 ottobre 2010). Pertanto, nel tempo intercorrente tra la consegna della cosa al vettore e quello in cui costui dovrebbe consegnarlo all'acquirente, il venditore conservi azione nei confronti del vettore stesso. In quest'ottica, con riferimento all'ipotesi di assicurazione del carico contro la perdita e le avarie occorse durante il trasporto, è stato ribadito che, per stabilire la titolarità del diritto all'indennizzo per la merce trasportata, occorre considerare l'incidenza del pregiudizio conseguente alla perdita ovvero al deterioramento delle cose trasportate (Cass. n. 2094/2008; Cass. n. 10980/2003).

Sempre in ambito assicurativo va chiarito che la vendita di una partita di merci alla condizione c.i.f. non implica necessariamente la legittimazione del compratore ad agire, quale assicurato nei confronti dell'assicuratore, a tal fine essendo necessario che la polizza sia stipulata per conto di chi spetta, e pertanto la legittimazione del compratore deve essere esclusa ove il venditore abbia stipulato una polizza in nome proprio per la copertura della generalità delle merci da lui vendute nell'arco di un periodo di tempo determinato (Trib. Napoli 20 gennaio 2005).

Per Cass. n. 24400/2010, la legittimazione del destinatario non è esclusiva, ma alternativa, rispetto a quella del mittente (o sub-mittente) e, dall'altro, il criterio discretivo deve essere individuato nella sfera patrimoniale in cui i danni esplicano il loro effetto. In particolare, nell'ipotesi di vendita di merce fuori piazza, ove per colpa del vettore si verifichi la perdita od il danneggiamento della merce trasportata, legittimato a domandare il risarcimento del danno nei confronti del vettore sarà, alternativamente, il destinatario od il mittente, a seconda di quale dei due abbia sopportato il peso economico della perdita. Pertanto, ove il mittente-venditore scelga di tenere indenne il destinatario-acquirente della perdita subita, il primo e non il secondo avrà titolo per promuovere l'azione risarcitoria nei confronti del vettore (Cass. III, n. 24400/2010).

Per la S.C., nel contratto di trasporto, la richiesta, rivolta al vettore, da parte del mittente (anziché del destinatario), di risarcimento dei danni per inesatto adempimento legittima il vettore stesso nei confronti dell'istante a condizione che questi dimostri di aver subito, lui personalmente (e non il destinatario), l'incidenza negativa dell'inadempimento (così Cass. n. 12744/1999).

Ove, peraltro, il venditore abbia previsto in fattura che le cose sarebbero rimaste di sua proprietà fino all'integrale pagamento del prezzo, nel caso della loro perdita durante il trasporto è titolare dell'interesse assicurato e, quindi, ha diritto al risarcimento del danno da parte degli assicuratori (Corte appello Roma 18/09/2008).

Nel caso di vendita con consegna all'arrivo il rischio della perdita o del danno della merce durante il trasporto grava sul venditore il quale, pertanto, è legittimato ad ottenere dal vettore il risarcimento del danno per la perdita della merce durante il trasporto e tale legittimazione sussiste anche nel caso di perdita parziale della merce e di ritiro da parte del destinatario di quella giunta a destinazione (Trib. Milano 27 gennaio 2009).

La denunzia nella vendita di cose da trasportare.

L' art. 1510, comma 2, c.c. , secondo cui "Salvo patto o uso contrario, se la cosa venduta deve essere trasportata da un luogo all'altro, il venditore si libera dall'obbligo della consegna rimettendo la cosa al vettore o allo spedizioniere; le spese del trasporto sono a carico del compratore", non esclude la possibilità del compratore di invocare la garanzia per i vizi in caso di consegna di bene non conforme (App. Napoli VII, n. 4300/2023).

In tema di vendita di cose mobili da trasportare da un luogo ad un altro, l'art. 1511 c.c. che fa decorrere il termine per la denuncia dei vizi dal ricevimento, impone un onere di diligenza a carico del compratore consistente nel dovere di esaminare con tempestività la cosa, ponendosi così in grado di rilevarne i difetti eventuali all'occorrenza anche con un'indagine a campione (Cass. II, n. 4496/2000conf. Cass. II, Ord. n. 1616/2021 ).

Da ciò consegue che il termine per la denunzia dei vizi e dei difetti di qualità apparenti decorre dal giorno in cui il compratore è stato in grado di esaminare la merce, ossia del giorno in cui questa è stata posta nella sua disponibilità mediante la consegna. In applicazione di tale principio, Cass. II, n. 49/1996, ha cassato la sentenza del giudice di merito il quale aveva escluso l'apparenza del vizio della cosa venduta sul presupposto che la merce si trovava confezionata per la spedizione in una scatola non trasparente ed aveva, quindi, ritenuto che il termine per la denunzia dovesse decorrere non dal momento in cui il compratore aveva ricevuto la merce, bensì da quando aveva proceduto all'apertura della confezione.

In relazione alla garanzia dovuta dal venditore, un vizio deve considerarsi occulto non solo quando non sia riconoscibile e apparente ad una diretta ispezione, ma anche quando per le caratteristiche del procedimento di fabbricazione della cosa venduta, per la sua consistenza o per le modalità della sua conservazione, ovvero per le circostanze della consegna, esso non possa essere rilevato ad un esame immediato, ma solo dopo che ne sia iniziata l'utilizzazione. A tale ipotesi va equiparata quella in cui, pur essendo in astratto possibile una verifica contestuale, essa tuttavia sarebbe talmente gravosa ed antieconomica da superare i criteri dell'ordinaria diligenza o la norma comportamento dei soggetti nei rapporti commerciali (Cass. III, n. 669/1976).

Un vizio è, invece, apparente, quando è di facile percezione ed è sufficiente una normale diligenza per constatarlo, in rapporto alle particolari circostanze della vendita ed alla persona dell'acquirente (Cass. I, n. 754/1971).

In tema di difetti di qualità apparenti nella vendita di cose da trasportare, la decorrenza del termine di denunzia dal giorno del ricevimento è stabilita dall'art. 1511 c.c. solo per le qualità essenziali all'uso cui la cosa è destinata, mentre per le qualità promesse il termine stesso decorre unicamente dalla scoperta del difetto, poiché l'affidamento generato dalla promessa del venditore solleva il compratore dall'onere di verifica alla consegna (Cass. II, n. 12465/2016).

Nel caso di vendita di cosa mobile, da consegnare al compratore in luogo diverso rispetto a quello dell'acquisto, il termine decadenziale di otto giorni entro cui denunciare i vizi non decorre dalla loro scoperta, bensì dalla consegna della merce (Cass. II, n. 444/2012).

È opportuno precisare che, in caso di vendita di beni mobili da trasportare pattuita con clausola "franco partenza", il venditore, a norma dell'art. 1510, secondo comma, c.c., non è tenuto a garantire che la merce giunga integra a destinazione, rispondendo solo dell'integrità della stessa al momento della consegna al vettore (Cass. II, n. 25423/2013).

Inoltre, nella vendita da piazza a piazza, il venditore con la consegna della merce al vettore si libera nei confronti dell'acquirente solo dell'obbligazione di consegna della cosa venduta, permanendo per contro a suo carico la garanzia per i vizi della stessa, non imputabili al trasporto, che gli vengano denunziati nei termini prescritti (Cass. II, n. 27125/2006).

Profili fiscali.

Nella vendita di cose mobili da piazza a piazza, il contratto di trasporto si inserisce nella vicenda contrattuale come modalità esecutiva di essa ed il venditore si fa sostituire nella prestazione di consegnare la cosa, con effetto liberatorio, dal vettore e dallo spedizioniere che assumono, così, la veste di ausiliari ex lege del compratore, con la conseguenza che il venditore, salvo espresso patto contrario, non risponde dell'inadempimento del vettore, come dovrebbe secondo i principi generali dettati dall'art. 1228 c.c. Il venditore non ne risponde neppure in presenza dalla clausola C. & F. o C.I.F., salvo che sia provata una sua colpa per non aver scelto il vettore o lo spedizioniere secondo quanto contrattualmente convenuto o secondo le modalità e le regole imposte dalla comune diligenza. Qualora, pertanto, il venditore abbia indennizzato il compratore per la mancata consegna della merce deve escludersi la surrogazione legale, ai sensi dell'art. 1203 n. 3 c.c., del venditore nei diritti dell'acquirente verso il vettore o lo spedizioniere, non esistendo un interesse giuridicamente rilevante del venditore a pagare il compratore, essendosi il primo liberato di ogni obbligo verso l'acquirente con la consegna della merce allo spedizioniere – vettore (Cass. II, n. 1381/1994).

Nell'ipotesi di trasporto di beni per tentata vendita o in conto campionario è obbligato all'emissione della bolla di accompagnamento il mittente e cioè colui che ha il possesso materiale del bene. Ne consegue che l'agente o rappresentante di commercio in possesso fisicamente delle merci oggetto di trasporto deve indicare quale mittente il proprio nome e non quello della ditta mandante (Comm. trib. centr. XIV, n. 5534/1996).

Nel caso di trasporto di merci in conto campionario, nessuna norma prevede che la bolla di accompagnamento debba provenire dal rappresentante di commercio, ossia da colui che promuove la vendita per conto e nell'interesse della ditta rappresentata, anziché da quest'ultima, che ha conferito il mandato (Comm. trib. centr. XXVII, n. 1440/1995).

L'obbligo sancito dall'art. 1 d.P.R. n. 627/1978 secondo il quale i beni viaggianti devono essere accompagnati, durante il trasporto, da bolla di accompagnamento, ha carattere generale, salvo solo le esenzioni del successivo art. 4, le quali hanno carattere tassativo; pertanto, il trasporto del bene dalla ditta concessionaria alle presentatrici porta a porta del prodotto del quale promuovono la vendita deve essere accompagnato dalla bolla di accompagnamento (Comm. trib. centr. XVI, n. 578/1992).

In tema di determinazione dei redditi d'impresa, ai sensi dell'art. 109 (già 75)  d.P.R.  n. 917/1986, i ricavi, i costi e gli altri oneri vanno imputati nell'esercizio di competenza in cui si è formato il titolo giuridico che ne costituisce la fonte, purché l'esistenza o l'ammontare degli stessi sia determinabile in modo oggettivo, sicché, in caso di vendita di merce da trasportare da un luogo all'altro, occorre guardare all'esercizio in cui è operata la consegna dei beni al vettore, senza che abbia rilievo la presenza delle clausole "franco magazzino del compratore" o "franco arrivo" (o  altre equivalenti ), poiché tali clausole regolamentano le spese di trasporto e le modalità di consegna, ma non derogano al principio secondo il quale il passaggio della proprietà avviene con la consegna dei menzionati beni al vettore (Cass., Ord. n. 6875 /2021).

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