Contratto di costituzione di pegno mobiliare non possessorio con clausola di appropriazione

Rosaria Giordano

Inquadramento

L'art. 1 del decreto legge n. 59/2016 ha introdotto nel nostro ordinamento l'istituto del pegno mobiliare non possessorio, che si “svincola” dal tradizionale requisito dello spossessamento e che assume, pertanto, natura convenzionale e non reale. Tale strumento può essere utilizzato soltanto a garanzia dei crediti concessi per l'esercizio dell'impresa, e può avere ad oggetto beni mobili esistenti o futuri, determinati o determinabili, ad esclusione dei beni mobili registrati. La differenza principale rispetto al pegno (possessorio) tradizionale è che l'imprenditore può continuare ad utilizzare il bene mobile destinato all'esercizio dell'impresa, sebbene oggetto della garanzia (senza privarsi della relativa proprietà come avviene in altre forme negoziali già esistenti, ad esempio il sale and lease back).

Formula

CONTRATTO COSTITUTIVO DI PEGNO

Con la presente scrittura privata, da valere ad ogni effetto di legge, fra le parti:

la Società .... s.p.a., con sede legale in ...., via .... n. ...., capitale sociale di € .... interamente versato, codice fiscale e numero di iscrizione al Registro Imprese di ...., in persona del rappresentante legale Sig. ...., il quale agisce nel presente atto in virtù dei poteri conferitigli dallo statuto sociale e dell'autorizzazione rilasciatagli dall'assemblea ordinaria dei soci del ....;

-creditore-

E

la Società .... s.p.a. 1 , con sede legale in ...., via .... n. ...., capitale sociale di € ...., codice fiscale e numero di iscrizione al Registro Imprese di ...., in persona del rappresentante legale Sig. .... il quale agisce nel presente atto in virtù dei poteri conferitigli dallo statuto sociale e dell'autorizzazione rilasciatagli dall'assemblea ordinaria dei soci del ....;

-debitore-

PREMESSO CHE

a) la Società .... s.p.a. ha concesso, con atto in pari data, a la Società .... s.p.a. un finanziamento, per l'esercizio della propria attività di impresa nell'ambito di ...., per l'importo complessivo di € ...., si conviene e si stipula quanto segue:

Articolo 1 - Premesse

Le premesse del presente contratto ne costituiscono parte integrante e sostanziale.

Articolo 2 - Oggetto

la Società .... s.p.a. concede ad la Società .... s.p.a., che accetta, pegno sul macchinario modello ...., individuato ...., a garanzia del credito della stessa nei propri confronti sino all'importo massimo garantito di Euro ....

Articolo 3 - Disponibilità del bene

Il macchinario come sopra individuato, ferma la costituzione del pegno, resterà nella disponibilità di .... s.p.a. ai fini dell'esercizio della propria attività di impresa.

Articolo 4 - Esclusione della rotatività della garanzia

È esclusa la possibilità per la Società .... s.p.a. di modificare l'oggetto della garanzia, sostituendolo con altro bene rispetto a quello indicato ovvero con la somma di denaro ricavata dalla vendita dello stesso 2 .

Articolo 5 - Escussione della garanzia

Nell'ipotesi di inadempimento della Società .... s.p.a. rispetto alla restituzione dell'importo finanziato di cui in premessa, inadempimento da ritenersi grave ove superi le tre rate consecutive, la Società .... s.p.a. potrà procedere all'escussione della garanzia provvedendo, decorso il termine di giorni 30 dall'invio dell'atto di intimazione di cui al comma 7 dell'art. 1 del d.l. n. 59/2016, conv. in l. n. 118/2016 3 , alla vendita mediante forme competitive, e previa pubblicazione del relativo avviso sul portale delle vendite pubbliche, del bene oggetto della garanzia.

Nell'ipotesi di inadempimento della Società .... s.p.a. rispetto all'obbligo di restituzione dell'importo finanziato di cui in premessa, inadempimento da ritenersi grave ove superi le tre rate consecutive, la Società .... s.p.a. potrà procedere all'escussione della garanzia provvedendo, decorso il termine di giorni 30 dall'invio dell'atto di intimazione di cui al comma 7 dell'art. 1 del d.l. n. 59/2016, conv. in l. n. 119/2016, a locare il macchinario sopra individuato allo stesso debitore 4 al canone mensile di € .... sino al raggiungimento dell'importo massimo garantito.

Nell'ipotesi di inadempimento della Società .... s.p.a. rispetto all'obbligo di restituzione dell'importo finanziato di cui in premessa, inadempimento da ritenersi grave ove superi le tre rate consecutive, la Società .... s.p.a. potrà procedere all'escussione della garanzia provvedendo, decorso il termine di giorni 30 dall'invio dell'atto di intimazione di cui al comma 7 dell'art. 1 del d.l. n. 59/2016, conv. in l. n. 119/2016, a locare il macchinario sopra individuato allo stesso debitore 4 al canone mensile di € .... sino al raggiungimento dell'importo massimo garantito. Ove il debitore rimanga inadempiente rispetto al pagamento di due mensilità di canone, si provvederà alla vendita con modalità competitive, previa pubblicazione del relativo avviso sul portale delle vendite pubbliche, del bene oggetto della garanzia.

Nell'ipotesi di inadempimento della Società .... s.p.a. rispetto all'obbligo di restituzione dell'importo finanziato di cui in premessa, inadempimento da ritenersi grave ove superi le tre rate consecutive, la Società .... s.p.a. potrà procedere all'escussione della garanzia, decorso il termine di giorni 30 dall'invio dell'atto di intimazione di cui al comma 7 dell'art. 1 del d.l. n. 59/2016, conv. in l. n. 119/2016, acquisendo la proprietà del bene oggetto della stessa, sino a concorrenza della somma garantita.

A tal fine, il valore del bene sarà individuato in un momento successivo all'inadempimento, da un perito individuato di comune accordo tra le parti ovvero nominato, in difetto, dal Presidente del Tribunale del luogo nel quale la debitrice ha la propria sede sociale.

Articolo 6 - Spese

Tutte le spese connesse al presente atto saranno a carico del debitore.

Articolo 7 - Registrazione

Ai fini dell'opponibilità ai terzi, il creditore è onerato della registrazione dell'atto nel registro informatico dei pegni mobiliari non possessori istituito presso l'Agenzia delle Entrate.

Articolo 8 - Disposizioni finali

Qualsiasi modifica o variazione del presente contratto non sarà valida e vincolante ove non risulti da atto scritto firmato da entrambe le parti. Per tutto quanto non previsto nel presente contratto si rinvia alle norme di legge vigenti in materia.

....

Sottoscrizioni delle parti

[1] Considerato che il pegno in esame è una garanzia afferente i soli crediti concessi per l'esercizio dell'impresa, il debitore deve essere un imprenditore, sebbene non necessariamente commerciale (ad esempio, un imprenditore agricolo).

[2] L'art. 1 del d.l. n. 59/2016 in tema di pegno mobiliare non possessorio ammette in via generale, ossia salvo differente accordo tra le parti in sede di costituzione del pegno, la cd. rotatività della garanzia, sicché se non viene predisposta la clausola in questione il debitore ha la facoltà di modificare l'oggetto del pegno, dovendo soltanto tenerne fermo il “valore economico”. Su un piano generale, come ribadito dalla recente Cass. I, n. 27501/2023, il cd. "patto di rotatività" - con cui le parti convengono, "ab origine" la variabilità dei beni costituiti in pegno, considerati non nella loro individualità ma per il loro valore economico - si connota come fattispecie a formazione progressiva, nascente da quell'accordo e caratterizzata dalla sostituzione, totale o parziale, dell'oggetto della garanzia, senza necessità di ulteriori stipulazioni, pur nella continuità del rapporto originario, i cui effetti risalgono alla consegna dei beni inizialmente dati in pegno, talché il trasferimento del vincolo pignoratizio così attuato non richiede una nuova e distinta manifestazione di volontà delle parti o che l'indicazione dei diversi beni risulti da un atto scritto avente data certa, rivelandosi, invece, sufficiente che la descritta sostituzione sia accompagnata dalla specifica indicazione di quelli sostituiti e dal riferimento all'accordo suddetto, così consentendosi il collegamento con l'originaria pattuizione.

[3] Tale atto è per larghi versi assimilabile ad un precetto.

Commento

L'art. 1 del decreto legge n. 59/2016 ha introdotto nel nostro ordinamento l'istituto del pegno mobiliare non possessorio, che si “svincola” dal tradizionale requisito dello spossessamento e che assume, pertanto, natura convenzionale e non reale. Tale strumento può essere utilizzato soltanto a garanzia dei crediti concessi per l'esercizio dell'impresa, e può avere ad oggetto beni mobili esistenti o futuri, determinati o determinabili, ad esclusione dei beni mobili registrati.

La differenza principale rispetto al pegno (possessorio) tradizionale è che l'imprenditore può continuare ad utilizzare il bene mobile destinato all'esercizio dell'impresa, sebbene oggetto della garanzia (senza privarsi della relativa proprietà come avviene in altre forme negoziali già esistenti, ad esempio il sale and lease back).

La disciplina dettata in tema di pegno mobiliare non possessorio cerca di coniugare l'esigenza di finanziamento dell'impresa con la tutela del creditore pignoratario.

Ratio dell'istituto in esame è incentivare il finanziamento delle imprese in difficoltà.

Sotto il profilo soggettivo, il nuovo pegno è quindi riservato ai soli imprenditori iscritti nel registro delle imprese, per garantire i crediti inerenti all'esercizio dell'impresa stessa e, pertanto, può essere utilizzato soltanto nei rapporti creditizi tra imprenditori e finanziatori istituzionali, mentre è da escludersene l'applicabilità tra imprenditore e consumatore, oppure tra privati.

Pertanto, la garanzia in questione si caratterizza perché sia i crediti garantiti che i beni oggetto di pegno non possessorio devono essere destinati all'attività d'impresa, con esclusione dei mobili registrati, oppure crediti derivanti dall'esercizio dell'impresa o inerenti allo stesso.

Oggetto della garanzia possono essere, secondo quanto previsto dal secondo comma dell'art. 1 del d.l. n. 59/2016, tutti i beni mobili destinati all'esercizio dell'impresa, esclusi i beni mobili registrati, compresi i beni futuri e quelli determinabili mediante riferimento ad una o più categorie merceologiche o ad un valore complessivo.

L'art. 1 del d.l. n. 59/2016 in tema di pegno mobiliare non possessorio ammette in via generale, ossia salvo differente accordo tra le parti in sede di costituzione della garanzia, il pegno rotativo.

Lo strumento si attiva previa iscrizione in un apposito registro informatico tenuto dall'Agenzia delle Entrate, da istituirsi secondo apposito decreto ministeriale e su cui è intervenuto – ai fini di definirne i requisiti – la legge n. 155/2017 (Delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi di impresa e dell'insolvenza), in Gazzetta Ufficiale n. 254/2017.

Peraltro, la pubblicità nel registro informatizzato dei pegni non possessori presso l'Agenzia delle Entrate non ha – a differenza di quanto previsto dal d.l. n. 59/2016, nella versione originaria, antecedente alla conversione – valenza costitutiva, avendo soltanto la funzione di rendere opponibile ai terzi (compresi i creditori nell'ambito delle procedure esecutive e concorsuali) il vincolo in questione.

L'iscrizione della garanzia ha durata decennale.

È tuttavia previsto che per le operazioni di iscrizione, consultazione, modifica, rinnovo o cancellazione presso il registro, gli obblighi a carico di chi effettua tali operazioni nonché le modalità di accesso al registro stesso sono rimesse ad un decreto che dovrà essere emesso dal Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia, da adottarsi entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione: l'accesso dovrà, infatti, avvenire con modalità esclusivamente informatiche.

Diverse e più ampie rispetto a quelle “classiche” sono le modalità di escussione del pegno non possessorio per l'ipotesi di inadempimento del debitore.

In tutti i casi indicati il creditore deve inviare, prima di procedere ad una delle forme di escussione della garanzia sopra indicate, un preventivo avviso scritto al datore della garanzia ed agli eventuali titolari di un pegno non possessorio trascritto successivamente.

Le forme di escussione della garanzia sono le seguenti:

a) la vendita dei beni oggetto del pegno, trattenendo il corrispettivo a soddisfacimento del credito fino a concorrenza della somma garantita. La vendita deve avvenire mediante procedure competitive, anche avvalendosi di soggetti specializzati nel settore merceologico del bene in questione.

Non sono consentite, invece, vendite a trattativa privata.

Deve essere assicurata a cura del creditore la pubblicità sul portale delle vendite pubbliche, ormai operativo a seguito delle specifiche tecniche pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale del 20 gennaio 2018.

Il prezzo-base della vendita deve essere fissato in ragione di una stima effettuata, salvo per i beni di non apprezzabile valore, da un operatore esperto, nominato, ove le parti non si accordino in tale senso, dal giudice. Lo stimatore deve essere un soggetto operante nel settore merceologico o professionale di “appartenenza” del bene, che sia in grado di valutare il valore di mercato di questo

;

b) altra alternativa per il creditore – che potrà essere utilizzata anche locando il bene allo stesso debitore, ove si tratti di un bene strumentale all'esercizio dell'impresa, in una sorta di lease back “invertito” – è la locazione del bene oggetto del pegno imputando i canoni a soddisfacimento del proprio credito fino a concorrenza della somma garantita, qualora sia previsto nel contratto di pegno e iscritto nel registro delle imprese;

c) il creditore può, infine, procedere all'appropriazione dei beni oggetto del pegno fino a concorrenza della somma garantita, a condizione che il contratto consenta tale possibilità e preveda anticipatamente i criteri e le modalità di valutazione del valore del bene oggetto di pegno e dell'obbligazione garantita.

Tale facoltà di apprensione diretta pone una delicata questione interpretativa, nella misura in cui la stessa potrebbe porsi in contrasto con il divieto di patto commissorio di cui all'art. 2744 c.c.

Per altro verso, appaiono peculiari i profili processuali delineati dal legislatore nel comma 7-bis dell'art. 1 del d.l. n. 59/2016, quanto agli strumenti di tutela del debitore ovvero del terzo datore del pegno a fronte dell'intimazione con la quale, prima di procedere alla escussione del pegno, il creditore lo rende edotto di ciò.

In particolare, viene consentito al debitore (o al terzo datore) di proporre opposizione, entro cinque giorni dalla notifica dell'atto di intimazione, con ricorso nelle forme proprie del procedimento sommario di cognizione, di cui agli artt. 702-bis/702-quater.

Profili fiscali

Con riferimento all'iscrizione ed alle operazioni nel registro informatizzato dei pegni mobiliari non possessori si è, allo stato, in attesa della normativa ministeriale che specificherà anche i relativi oneri economici.

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