Trust con funzione di garanzia

Lorenzo Cavalaglio
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

Il trust, a causa della sua estrema flessibilità, è un negozio idoneo a perseguire scopi del tutto eterogenei, tra i quali lo scopo di garanzia. L'utilizzo di un trust come strumento di garanzia del credito rappresenta una valida risposta all'esigenza, particolarmente incombente sugli operatori economici, di costituire garanzie del credito che consentano al creditore, in caso di inadempimento del debitore, di soddisfare la propria pretesa senza dover ricorrere ad una procedura esecutiva caratterizzata da eccessivi formalismi, tempi decisamente lunghi e incertezze di risultato.

Formula

Repertorio N. .... Raccolta N. ....

ISTITUZIONE DI TRUST

REPUBBLICA ITALIANA

L'anno ...., il giorno .... del mese di ....

In ...., nel mio studio in via ....

Avanti a me .... (nome cognome), Notaio in ...., iscritto al Collegio Notarile dei Distretti Riuniti di .... sono presenti:

.... (nome cognome del settlor/disponente) nato a .... il .... residente in .... via .... n. .... codice fiscale ....

.... (nome cognome del trustee) nato a .... il .... residente in .... via .... n. .... codice fiscale ....

.... (nome cognome del protector) nato a .... il .... residente in .... via .... n. .... codice fiscale ....

Detti comparenti, della cui identità personale io Notaio sono certo, mi chiedono di ricevere il presente atto con il quale convengono e stipulano quanto segue.

PARTE PRIMA

DISPOSIZIONI GENERALI

1. Istituzione del Trust

1.1 Il Sig. .... istituisce un “Trust”, a norma della l. n. 364/1989 (successivamente l. n. 364/1989) di Ratifica della Convenzione dell'Aja del 1° luglio 1985 (successivamente Convenzione dell'Aja) per gli scopi e con l'oggetto di cui al punto 2.

1.2 Il Trust è denominato ...., da qui in poi più semplicemente detto “Trust”.

1.3 Il Trust ha effetto dal momento della sua istituzione che avviene in data odierna.

1.4 Il Trust è irrevocabile dal Disponente.

2. Scopo e Oggetto del Trust assistenziale

2.1 Il Disponente istituisce il presente Trust al fine esclusivo di segregare la somma di denaro infra indicata, nonché successivamente e solo eventualmente altri beni, esclusivamente a far fronte all'obbligazione di .... (precisazioni).

3. Individuazione del Trustee

3.1 Il termine “Trustee” individua chi riveste l'ufficio di trustee; tale ufficio può essere ricoperto da una o più persone, ed in tale caso “un Trustee” indica ciascuna di esse e, se non diversamente disposto, le relative decisioni dovranno essere prese all'unanimità; ove venga meno uno dei componenti dell'ufficio i Trustees superstiti proseguiranno senza necessità di sua sostituzione.

3.2 “Primo Trustee” del Trust viene nominato il Sig. ...., da qui in poi semplicemente detto il “Trustee”, che dichiara di accettare tale incarico.

4. Dotazione dei Beni al Trust

4.1 Il Disponente costituisce in Trust, per le finalità e con le limitazioni derivanti dal presente atto ed agli effetti di cui alla legge sopra citata relativa alla legge applicabile ai “Trusts” ed al loro riconoscimento:

- la somma di € .... che verrà trasferita sul c/c aperto dal Trustee entro i 5 (cinque) giorni successivi alla stipula del presente atto.

5. Individuazione dei “Beni in Trust” - “Fondo in Trust”

5.1 Sono Beni in “Trust”, che ne costituiscono il “Fondo in Trust”:

a) la somma di denaro in oggetto di questo atto;

b) ogni bene immobile e mobile e/o diritto acquistato per mezzo dei “Beni in Trust” od in ogni modo derivante e/o generato a qualunque titolo dai “Beni in Trust” e dal loro impiego;

c) i proventi, frutti e le rendite dei beni e dei diritti di quanto sopra indicato.

5.2 I “Beni in Trust” sono in piena ed esclusiva proprietà del Trustee, affinché egli se ne avvalga secondo quanto enunciato in questo strumento, e costituiscono una massa distinta non facente parte del patrimonio del Trustee medesimo né di alcun regime patrimoniale nascente da matrimonio e/o convenzione matrimoniale, sicché gli eventuali creditori del Trustee non possono far valere le loro ragioni sulle somme e/o beni ricompresi in questo Trust, così come tali beni saranno insensibili alle vicende familiari e/o successorie e/o fiscali del Trustee, conformemente alle norme di legge applicabili, ed in particolare, giusto il disposto dell'art. 11, comma 2 e 3) della detta Convenzione dell'Aja.

6. Dotazione di “Beni in Trust” da parte di soggetti diversi dal Disponente

6.1 Chiunque, diverso dal Disponente, potrà trasferire in qualsiasi momento somme di denaro, diritti, beni mobili ed immobili al Trustee, affinché siano inclusi fra i “Beni in “Trust” fermo restando che tali trasferimenti costituiscono il mezzo per l'attuazione dello scopo del “Trust” in precedenza enunciato.

7. Durata del “Trust

7.1 La durata del presente Trust è commisurata alla vita del beneficiario. Esso cesserà con la morte del medesimo.

8. Legge regolatrice del Trust

8.1 Il Trust è regolato dalla legge di ....

9. Legge e Sede dell'Amministrazione

9.1 La sede dell'amministrazione del Trust è .... (indirizzo). È facoltà del Trustee spostare la sede del Trust dandone comunicazione scritta al Protector.

9.2 Le obbligazioni e la responsabilità del Trustee sono cumulativamente disciplinate dalla legge regolatrice del Trust e dalla Legge Italiana.

9.3 La validità, l'efficacia e l'opponibilità degli atti del Trustee posti in essere in Italia e riguardanti beni immobili siti in Italia, beni mobili registrati, quote ed azioni di società italiane sono regolate dalla legge italiana.

10. Autorità giudiziaria

10.1 Ogni controversia relativa all'istituzione, validità ed effetti del Trust è obbligatoriamente ed esclusivamente sottoposta alla competenza ....

10.2 Ogni controversia relativa ai diritti dei Beneficiari o di qualsiasi obbligazione o diritto del Trustee, o di qualsiasi altro soggetto menzionato in quest'atto, è devoluta alla giurisdizione dell'Autorità Giudiziaria Italiana del foro competente secondo il diritto processuale italiano.

PARTE SECONDA

IL BENEFICIARIO

11. Appartenenza del Fondo in Trust

11.1 Il Trustee detiene il fondo in Trust a vantaggio del beneficiario.

11.2 Per l'effetto il Trustee, nella sua discrezionalità, e tenuto conto di eventuali desideri del Disponente (Letter of Wishes) dovrà:

a) valutare quali esigenze soddisfare con i beni in Trust;

b) impiegare per tale scopo il Reddito del Fondo in trust e, ove occorra il Fondo stesso.

11.3 Al termine del Trust, i beni residui costituenti il Fondo in trust saranno attribuiti al disponente.

11.4 Il Trustee, in accordo con la legge applicabile, terrà il Fondo in Trust a disposizione dei relativi beneficiari finali e curerà qualunque adempimento necessario per rendere tale appartenenza opponibile ai terzi.

12. Divieto di trasferimento dei diritti dei Beneficiari

12.1 I diritti dei Beneficiari e del Patrimonio Residuo sono personali e non sono trasferibili per atto fra vivi.

PARTE TERZA

IL TRUSTEE

13. Custodia - Segregazione

13.1 Il Trustee deve custodire i Beni in Trust ed è tenuto al compimento di qualsiasi attività necessaria a tutelare la consistenza fisica dei Beni in Trust, il titolo di appartenenza e, se del caso, il possesso in favore del Trust.

13.2 Il Trustee è obbligato a tenere i Beni in Trust separati dai propri, sia da qualsiasi altro bene o diritto gli sia intestato.

13.3 Tutte le volte che si tratti di beni o diritti iscritti o iscrivibili in registri, pubblici o privati, il Trustee è tenuto a richiederne l'iscrizione o nella sua qualità di Trustee del Trust o al nome del Trust o in qualsiasi altro modo che riveli l'esistenza del Trust.

13.4 Quando in una qualunque operazione il Trustee informa un'altra parte interessata che egli sta agendo quale Trustee, od in qualsiasi altro modo si riveli l'esistenza del Trust, qualsiasi pretesa di tale altra parte potrà essere soddisfatta esclusivamente per mezzo del Fondo in Trust.

14. Direttive al Trustee

14.1 Il Trustee deve destinare i beni in Trust all'esclusivo scopo sopra indicato.

(Eventualmente): Il Trustee è vincolato all'osservanza delle Direttive meglio indicate nel documento allegato al presente atto sotto la lettera “B”.

15. Poteri del Trustee

15.1 Il Trustee dispone dei “Beni in Trust” in conformità alle Direttive di cui al punto precedente, senza alcuna limitazione che non risulti in questo atto e senza mai dover giustificare i propri poteri, che coincidono con quelli che la legge riconosce al proprietario, ed in particolare, in via esemplificativa, con quelli di acquistare, vendere, costituire diritti reali o personali di godimento, accendere ipoteche.

15.2 Il Trustee ha piena e completa capacità processuale attiva e passiva in relazione ai Beni in Trust. Egli può comparire nella sua qualità di Trustee dinanzi a notai e a qualunque pubblica autorità senza che mai gli si possa eccepire carenza o indeterminatezza di poteri. Può rivolgersi all'autorità giudiziaria per ottenere prescrizioni e direttive.

16. Deleghe del Trustee

16.1 Il Trustee è di regola tenuto a svolgere le proprie funzioni personalmente.

16.2 Egli, peraltro, potrà delegare il compimento di singole attività per un tempo determinato sotto il suo diretto controllo.

16.3 Il Trustee può nominare avvocati, consulenti fiscali, consulenti finanziari, procuratori ad negotia e/o ad acta, il cui pagamento è autorizzato dal Protector.

17. Nomina, revoca e/o sostituzione del Trustee o del Protector

17.1 Alla morte del Trustee, revoca, rinuncia o accertata incapacità del medesimo, il nuovo Trustee sarà individuato dal Protector e, per il caso in cui il Protector non vi provveda, la nomina verrà fatta da ....

Alla morte del Protector, revoca, rinuncia o accertata incapacità del medesimo, il nuovo Protector sarà individuato dal Disponente.

17.2 Il Trustee ha facoltà di rinunciare all'incarico in qualsiasi momento, anche in assenza di giusta causa, previa comunicazione a mezzo lettera raccomandata indirizzata con avviso di ricevimento al Disponente, al Beneficiario e al Protector con preavviso di sessanta giorni, sì che si possa provvedere alla sua sostituzione.

17.3 Per gli effetti di cui sopra, il Trustee revocato/sostituito/dimissionario cesserà immediatamente nella carica e perderà ogni potere e diritto conferitogli con il presente atto, a semplice ricezione della comunicazione di revoca/sostituzione da inviarsi a mezzo servizio postale con attestazione di ricevimento.

17.4 La nomina del nuovo Trustee sarà eseguita con scrittura privata a firma autenticata ed avrà effetto ed efficacia erga omnes dal momento della sua comunicazione al nuovo Trustee ed al precedente.

18. Effetti del mutamento del “Trustee”

18.1 In conseguenza della cessazione del Trustee, per revoca o dimissioni, egli perde ipso iure ogni diritto sui Beni in Trust, con obbligo di consegnare senza indugio qualsiasi documento o atto in suo possesso attinente ai Beni in Trust, ed è tenuto:

a) a porre in essere senza indugio ogni necessario atto per consentire al suo successore di esercitare i diritti spettanti al Trustee sui Beni in Trust e, in quanto le risultanze di pubblicità lo richiedano, per farlo risultare quale Trustee di questo Trust o anche quale proprietario o titolare dei “Beni in Trust” nella sua specifica qualità di Trustee di questo Trust;

b) a consegnare i Beni in Trust al suo successore, consegnandogli qualsiasi atto o documento in suo possesso che abbia attinenza con il Trust o i Beni in Trust, fornendo ogni ragguaglio il nuovo Trustee ragionevolmente gli richieda e in genere ponendolo in grado, per quanto in suo potere, di prendere possesso dei Beni del Trust e di assolvere senza difficoltà le obbligazioni inerenti l'ufficio.

19. Compenso del Trustee

19.1 Il compenso del Trustee è pari ad euro .... annui oltre accessori come per legge.

19.2 Le spese sostenute dal Trustee per l'adempimento delle sue funzioni sono a carico del Trust, ivi comprese quelle necessarie per sostenere i costi di gestione, rimborsare sé stesso di ogni anticipazione, nonché per il pagamento di eventuali compensi e rimborsi a sé o a terzi.

19.3 Il Trustee ha il diritto di prelevare le somme di cui sopra dai beni del Trust.

20. Rendiconto

20.1 Il Trustee mantiene una contabilità accurata nonché la documentazione di ogni operazione, predisponendo ed aggiornando con ragionevole periodicità una informazione piena sulla consistenza ed il valore dei Beni in Trust e su ogni entrata ed uscita.

20.2 Il Trustee redige, entro 6 (sei) mesi dalla scadenza di ciascun anno solare, un inventario e bilancio del Fondo in Trust.

20.3 Sopraggiunto il termine finale della Durata del Trust, il Trustee redige e consegna al Beneficiario del Patrimonio Residuo l'inventario ed il rendiconto finale dei beni in Trust.

PARTE QUARTA

IL PROTECTOR

21. Nomina del Protector

21.1 Il Disponente nomina “Protector” del Trust il Sig. ...., che dichiara di accettare tale incarico a titolo gratuito.

21.2 Il Protector ha il compito di:

a) nominare un nuovo Trustee, per il caso di cessazione dalla carica di quello già nominato;

b) vigilare sull'operato del Trustee, tutelando innanzi all'autorità giudiziaria competente i diritti del Beneficiario in caso violazione dei doveri stabiliti nel presente atto da parte del Trustee;

c) autorizzare il Trustee a compiere le operazioni straordinarie;

d) approvare i compensi del trustee eccedenti la misura forfetariamente indicata.

DISPOSIZIONI CONCLUSIVE

22. Disciplina tributaria

22.1 Ai fini della registrazione del presente atto, dichiara il Disponente che il valore dei beni conferiti in trust ammonta ad € .....

23. Disposizioni finali

23.1 Per quanto non disciplinato nel presente atto si applicano le norme della legge regolatrice e della Convenzione dell'Aja del 1° luglio 1985.

Spese e tasse del presente atto sono a carico del Disponente.

Le parti espressamente mi esonerano dalla lettura degli allegati.

Richiesto io Notaio ho ricevuto il presente atto e ne ho dato lettura alle parti, che lo approvano e con me Notaio lo sottoscrivono alle ore ....

Dattiloscritto da persona di mia fiducia ed in parte da me manoscritto su .... pagine di .... fogli e fin qui della ....

Sottoscrizioni

Commento

L'ammissibilità di un trust interno a scopo di garanzia è oggi tendenzialmente riconosciuta sia in dottrina che in giurisprudenza nei limiti posti dai principi generali del nostro ordinamento (per un caso di trust con funzione illecita, in quanto in frode ai creditori si veda Trib. Milano impr., 20 febbraio 2021) e  a condizione che la legge regolatrice del trust (necessariamente diversa da quella italiana) riconosca tale tipologia.

Sul punto la giurisprudenza di merito ha più volte affermato che “il trust è pienamente compatibile con l'ordinamento giuridico italiano dal momento che la non applicabilità dell'art. 2740 c.c. emerge direttamente dagli artt. 2 e 11 della Convenzione dell' Aja, i quali identificano in modo esclusivo la fonte della segregazione nella proprietà qualificata del trustee e forniscono una nuova lettura del concetto di patrimonio” (Trib. Bologna, n. 4545/2003), e che i beni conferiti dal disponente in trust sono impignorabili in quanto l'art. 11 della Convenzione dell'Aja, introdotta nell'ordinamento italiano con la legge di esecuzione, rappresenta l'eccezione al principio di responsabilità illimitata con tutto il patrimonio del debitore di cui all'art. 2740 c.c. (Trib. Brescia 12 ottobre 2004).

Il trust con funzione di garanzia copre ambiti operativi rispetto ai quali le tradizionali garanzie non possono trovare applicazione oppure non riescono a soddisfare determinate esigenze di adeguata tutela dei creditori.

A tal proposito si evidenzia che tra le ragioni che, in astratto, inducono un creditore a preferire il trust a scopo di garanzia alle tradizionali forme di garanzia conosciute dal nostro ordinamento è proprio l'estrema duttilità dell'istituto in esame, sia con riferimento all'oggetto della garanzia (nel trust, infatti, possono confluire immobili, mobili, crediti, beni immateriali e così via), sia con riferimento alle minori formalità necessarie per la costituzione della garanzia e, specialmente, per la sua realizzazione.

Con il negozio in oggetto si attua la separazione dei beni confluiti nel trust a scopo di garanzia sia dal patrimonio del disponente (debitore o terzo garante) sia dal patrimonio del trustee; l'effetto indiretto, inoltre, è quello di privilegiare il soddisfacimento, con i beni in trust, del debitore garantito. Una volta ammessa la separazione, si esclude qualsivoglia violazione della tipicità delle cause di prelazione dal momento che il programma destinatorio è di natura obbligatoria e non attribuisce alcun diritto reale (nemmeno di garanzia) sui beni costituiti in trust in favore dei beneficiari, almeno nel senso fatto proprio dagli ordinamenti di matrice romanistica. Tra l'altro, a riprova di quanto appena rilevato in merito alla diversa configurazione dei diritti dei beneficiari, basti considerare che è consueta, nell'ambito di trust a scopo di garanzia, la nomina di un protector (guardiano) nell'interesse dei beneficiari, dotato di poteri di intervento e di veto nei confronti del trustee.

Il trust con funzione di garanzia si caratterizza, dunque, per la presenza di una vera e propria contrattazione tra disponente e trustee a favore di un determinato beneficiario; inoltre, la surrogazione reale è un effetto assolutamente normale con la conseguenza che il trustee custodisce non i beni segregati ma il quantum che è in essi incorporato; la distribuzione finale, inoltre, non presenta le difficoltà proprie della realizzazione delle garanzie in senso proprio trattandosi di attribuire beni agli aventi diritto in base ad una disciplina contrattuale ben definita senza il ricorso al processo esecutivo.

Preme, altresì, evidenziare che la fattispecie del trust a scopo di garanzia non sembra confliggere con il divieto di patto commissorio di cui all'art. 2744 c.c. in quanto essa non realizza, nella sua configurazione tipica, la condotta vietata: da un lato, infatti, la proprietà del bene viene trasferita non al creditore, ma ad un terzo e, dall'altro lato, il terzo (trustee) ha normalmente il compito, in caso di inadempimento del debitore, di realizzare i beni confluiti nel trust a garanzia, di soddisfare il creditore garantito e di rimettere l'eventuale residuo attivo al debitore (c.d. patto marciano).

Infine si ritiene opportuno riportare quanto statuito di recente dalla giurisprudenza, sia di legittimità che di merito, circa il rapporto tra l'istituto del trust e l'azione revocatoria ex art. 2901 c.c. e, precisamente:

- “la Legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione dell'Aja sui trust rende superfluo che il giudice provveda di volta in volta a valutare se il singolo trust persegua interessi meritevoli di tutela ex art. 1322 c.c. Ai fini dell'esperimento dell'azione revocatoria il conferimento in un trust familiare ha natura di atto a titolo gratuito. Ai fini dell'esperimento dell'azione revocatoria la riserva in capo al disponente del potere di sostituire ad libitum il trustee e i beneficiari costituisce prova della scientia damni in capo al disponente. I beneficiari che non siano titolari di diritti attuali sui beni in trust non sono legittimati passivi nell'azione revocatoria avente ad oggetto il conferimento in trust” (Cass. III, n. 9637/2018);

- “non può trovare accoglimento la domanda revocatoria ex art. 2901 c.c. che investa il solo atto istitutivo del trust e non anche il relativo atto di conferimento, in quanto il primo è atto neutro, inidoneo a nuocere alla garanzia spettante ai creditori” (App. Trento 6 novembre 2018);

- “nel giudizio per la revocatoria del conferimento in trust il beneficiario è litisconsorte necessario se il trust ha natura onerosa e non è litisconsorte necessario se il trust ha natura gratuita. È revocabile ex art. 2901 c.c. il conferimento di beni immobili in un trust familiare posto in essere dal disponente, fideiussore di una s.r.l. nei confronti della banca creditrice agente in revocatoria, successivamente al rilascio della fideiussione, desumendosi la scientia damni in capo al disponente, requisito soggettivo richiesto in considerazione della natura gratuita di tale trust, dalla anteriorità del rilascio della fideiussione rispetto al conferimento in trust” (Trib. Roma 10 ottobre 2018).

In conclusione, alcuni cenni in tema di fiscalità indiretta del trust secondo recenti pronunce della giurisprudenza di legittimità. La Suprema Corte di Cassazione, con la sentenza Cass. n. 15468/2018, ha statuito l'assoggettamento a tassa fissa dell'istituto in esame in quanto il trustee non riceve alcun arricchimento del suo patrimonio a seguito dell'atto di costituzione di beni in trust. Ai fini della tassazione, infatti, occorre fare riferimento al momento dell'attribuzione definitiva dei beni al beneficiario perché è in quel momento che il trasferimento dei beni medesimi costituisce indice della capacità contributiva.

Più precisamente, il conferimento di beni in trust non sconta l'imposta sulle successioni e donazioni in quanto non dà luogo ad alcun reale trasferimento imponibile. Il conferimento di beni in trust non sconta l'imposta proporzionale di cui all'art. 9 della tariffa, parte prima, allegata al d.P.R. n. 131/1986, in quanto non ha carattere patrimoniale.

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