Patto parasociale di blocco

Rosaria Giordano

Inquadramento

I patti parasociali sono di norma accordi tra soci mediante i quali gli stessi si obbligano a tenere un determinato comportamento nella società o verso la società. Si tratta, come evidenziato in sede di legittimità, di convenzioni atipiche che si pongono sul “piano parasociale”, in quanto riguardante i rapporti personali tra i soci e sul quale essi sono destinati ad operare, distinto dal “piano sociale”, concernente invece l'organizzazione della società e non direttamente investito da quei patti (Cass. I, n. 9846/2014). I patti in questione possono servire sia ai soci che insieme detengono la maggioranza delle azioni o quote sociali per influenzare in vario modo il “governo” dell'ente societario, come nell'esemplificazione proposta, sia ai soci cd. di minoranza per meglio tutelare i propri interessi rispetto alle decisioni della maggioranza.

Formula

PATTO PARASOCIALE DI BLOCCO

Con la presente scrittura privata 1 , da valersi ad ogni effetto di legge, tra i sottoscritti:

- SOCIO ...., nato a ...., in data ...., residente in ...., via ...., codice fiscale ....;

- SOCIO ...., nato a ...., in data ...., residente in ...., via ...., codice fiscale ....;

SOCIO ...., nato a ...., in data ...., residente in ...., via ...., codice fiscale ....;

PREMESSO CHE

- in data .... è stata costituita la società .... s.p.a., con sede in ...., via ....

- il capitale sociale si compone di azioni suddivise percentualmente tra i soci come segue:

SOCIO ....  25%

SOCIO ....  25%

SOCIO ....  25%

SOCIO ....  25%

- che i soci ...., .... e ...., intendono formalizzare alcuni accordi interni già definiti ed accettati verbalmente;

si conviene e si stipula quanto segue:

1) considerata la loro partecipazione al capitale sociale della società .... s.p.a. pari al 75% dell'intero capitale sociale; rilevata l'esigenza di una autonomia dei tre soci sottoscritti e di una piena responsabilità di gestione degli amministratori per una conduzione della società che risponda a criteri di economicità nel rispetto della programmazione economica, si costituisce tra i sottoscritti un Sindacato nell'interesse della Società e della generalità dei soci con i seguenti obiettivi:

a) bloccare per un determinato periodo di tempo determinato il trasferimento delle azioni della società .... s.p.a. possedute dagli aderenti al sindacato, all'interno dei membri del sindacato stesso;

b) i sottoscritti partecipanti si impegnano a non vendere a terzi le AZIONI da essi vincolate in Sindacato, né ad iniziare per esse trattative di vendita, neppure a termine per tutta la durata del Sindacato medesimo. Sono però ammessi il trasferimento di AZIONI suindicate all'interno dei sottoscrittori del presente patto di Sindacato. Vigente il patto di Sindacato i partecipanti che intendessero utilizzare in tutto o in parte le AZIONI da essi vincolate per eventuali operazioni di riporto o per costituirle in garanzia o in pegno presso terzi, per dette AZIONI, che ovviamente resteranno sindacate, i partecipanti dovranno riservarsi espressamente il diritto di voto, il cui esercizio continuerà ad essere regolato dal presente patto.

La possibilità di trasferire le azioni può essere, nell'autonomia negoziale tra i soci, prevista in favore di soggetti legati da stretti vincoli di parentela con gli stessi: “Ciascun partecipante al patto potrà trasferire, con l'approvazione di tutti i partecipanti, le proprie AZIONI sociali ai figli, ove questi ultimi si impegnino a sottoscrivere, con separato accordo, il presente patto di sindacato.”.

2) I partecipanti hanno la facoltà di vendere fra essi, in tutto o in parte, le AZIONI vincolate alle seguenti condizioni e procedure:

a) il valore o il numero delle AZIONI vincolate in sindacato dovrà mantenersi complessivamente uguale al valore o al numero delle AZIONI vincolate dai partecipanti: a tal fine, il partecipante al sindacato che volesse vendere le proprie AZIONI, o parte di esse, si impegnerà ad offrirle con le modalità sottoscritte, agli altri partecipanti al sindacato, i quali di comune accordo decideranno se acquistare le AZIONI sociali in modo paritario;

b) il valore o il numero delle AZIONI da vendere deve essere comunicato con lettera raccomandata avviso di ricevimento, immediatamente confermata da telegramma, al Presidente della direzione del Sindacato con l'indicazione del prezzo e di ogni altra eventuale condizione relativa;

c) la direzione del Sindacato, allo stesso scopo convocata dal Presidente, deve darne notizia entro tre giorni dal ricevimento della lettera raccomandata con avviso di ricevimento di cui sopra, con le stesse modalità di cui al punto b) a tutti gli altri partecipanti;

3) l'ammissione di nuovi partecipanti al Sindacato deve essere approvata da almeno il 60% delle AZIONI vincolate in apposita assemblea dei partecipanti;

4) organi del Sindacato sono: l'Assemblea dei partecipanti e la Direzione. La segreteria del sindacato è tenuta presso lo Studio del dott. ...., in ...., via ....;

5) la direzione del sindacato è composta dai partecipanti al patto e la Presidenza spetterà all'indicato Socio B che rimarrà in carica fino alla data del 31 dicembre ....;

6) Ciascun membro della direzione voterà nella direzione medesima con un voto. La Direzione voterà a maggioranza dei presenti alla riunione della direzione stessa.

La Direzione si riunisce per iniziativa del Presidente, oppure quando ne facciano richiesta scritta almeno due membri indicando i motivi della richiesta.

Il presidente del Sindacato potrà farsi assistere nelle riunioni da un Segretario e curerà la redazione dei relativi verbali.

7) Allo scopo di perseguire gli obiettivi per i quali il Sindacato si costituisce e quale indicato nella premessa del presente patto e nello spirito della premessa stessa, il Presidente del Sindacato informerà tempestivamente ed adeguatamente la Direzione del Sindacato sugli indirizzi generali di riassetto e di sviluppo della Società e sulle proposte di deliberazione di maggior rilievo concernenti la loro attività e ciò al fine di consentire all'anzidetta Direzione un adeguato scambio di vedute su tali argomenti.

La Direzione del Sindacato esaminerà preventivamente anche le deliberazioni che dovranno essere sottoposte al Consiglio di amministrazione o all'amministratore unico della Società, sugli argomenti di competenza dell'Assemblea dei Soci, salvo quanto riservato in forza del seguente punto 15, all'Assemblea dei partecipanti.

8) la Direzione sarà convocata mensilmente per essere informata dello stato di attuazione dei programmi e per un adeguato scambio di vedute sulle eventuali variazioni proposte. La Direzione sarà convocata inoltre ogni qualvolta sia necessario in relazione alle comunicazioni che il Presidente dovrà fare ai sensi del precedente punto 11.

9) i partecipanti dichiarano di riconoscere alla Direzione del sindacato la facoltà di adottare le decisioni che riterrà più opportune e convenienti sulle materie spettanti, conferendo alla stessa ogni potere necessario per il compimento di quegli atti e provvedimenti inerenti o conseguenti all'attuazione degli scopi del Sindacato.

10) l'Assemblea dei partecipanti al Sindacato è costituita validamente quando ad essa prenda parte un numero di partecipanti che rappresenti almeno il 50% + 1 del totale delle AZIONI vincolate in Sindacato.

L'Assemblea è indetta dal Presidente del Sindacato, con preavviso dato a mezzo lettera raccomandata con ricevuta di ritorno postale o a mano, almeno dieci giorni prima di quelli della riunione, (quattro giorni qualora per urgenza si ricorra a preavviso telegrafico), oppure quando ne facciano richiesta tanti partecipanti che rappresentino almeno il 50% + 1 delle AZIONI, indicando l'oggetto dell'ordine del giorno. In questo caso il Presidente del Sindacato deve convocare l'Assemblea dei partecipanti per una data compresa nei quindici giorni successivi a quella in cui è pervenuta la richiesta di convocazione. L'Assemblea dei partecipanti delibera a maggioranza semplice delle AZIONI sindacate presenti.

11) l'Assemblea dei partecipanti dovrà essere convocata con lettera raccomandata A.R., immediatamente confermata da telegramma, almeno dieci giorni (quattro giorni qualora per urgenza si ricorra a preavviso telegrafico) prima della data di convocazione di ciascuna Assemblea ordinaria della Società per essere informata sui principali argomenti posti all'ordine del giorno dell'Assemblea stessa e per procedere, in quanto necessario, alle designazioni previste dalla precedente lett. b).

Per quanto previsto dalle suddette lett. a) e b) del presente articolo, l'Assemblea dei partecipanti deve essere convocata, sempre con lettera raccomandata A.R., immediatamente confermata da telegramma, almeno dieci giorni prima (quattro giorni qualora per urgenza si ricorra a preavviso telegrafico) di ciascuna delle riunioni del Consiglio di amministrazione della Società indetta per stabilire gli argomenti da porre all'ordine del giorno delle Assemblee straordinarie e di quelle riunioni che comunque portino all'ordine del giorno nomine di amministratori per cooptazione.

12) I partecipanti dichiarano di riconoscere alla Direzione del Sindacato la facoltà di designare la persona, o persone e/o Enti di sua fiducia al fine di rappresentare nelle Assemblee ordinarie e/o straordinarie della società le azioni sindacate per esercitare il voto in esecuzione delle decisioni assunte dagli Organi di Sindacato.

A tal fine i partecipanti si obbligano a rilasciare la procura di rappresentare le loro AZIONI alla persona o alle persone fisiche che la Direzione del Sindacato indicherà a tal fine.

13) In caso di eventuali divergenze sulla interpretazione del presente patto la decisione è demandata in via definitiva ed inoppugnabile ad un arbitro che sarà designato fin da ora nella persona del Dott. ...., nato a ...., il ...., residente a ...., via ...., C.F. .... La decisione, per la quale non è richiesta nessuna formalità, è vincolante per tutti i partecipanti i quali dichiarino di accettare ora per allora, impegnandosi a dare ad essa fede ed immediata esecuzione.

14) Il presente accordo avrà durata sino alla data del .... e sarà rinnovato tacitamente per un periodo di cinque anni nei confronti di tutti quei partecipanti che non ne abbiano dato disdetta entro sei mesi dalla data di scadenza del presente contratto. Ove la disdetta riguarda più del 50% delle azioni sindacate ed in ogni caso ove a seguito delle disdette non risulti possibile rispettare la condizione indicata nella lett. a) dell'art. 4, il presente accordo cesserà di avere efficacia per tutti i partecipanti.

15) I partecipanti dichiarano che il presente patto di Sindacato annulla ad ogni effetto qualsiasi precedente patto stipulato tra i soci;

 

Laddove i soci vogliano conservare il precedente assetto derivante da un altro patto tra gli stessi potranno redigere una clausola dal seguente tenore: “I partecipanti dichiarano che il presente patto integra quello già intercorso tra gli stessi in data .... ”. 2
2

16) I partecipanti si impegnano all'adempimento di quanto stabilito dal presente accordo e dichiarano che, oltre ai vincoli di ordine giuridico nascenti dall'accordo stesso, intendono assumere gli obblighi in esso contenuti e da esso derivanti anche come impegno morale e di onore. Il mancato rispetto dei patti sottoscritti con la presente scrittura comporterà a carico dell'inadempiente, l'obbligo di trasferire a titolo gratuito il 5 per cento delle proprie AZIONI a ciascun partecipante al patto. Viene fatta salva la possibilità di richiedere giudizialmente a carico dell' inadempiente il risarcimento dell'ulteriore danno subito.

17) Il presente accordo è redatto in un originale firmato da tutti i partecipanti. Tale originale è depositato presso la Segreteria del Sindacato che, a richiesta potrà rilasciare copia fotostatica a ciascun partecipante.

Luogo e data ....

SOCIO ....

SOCIO ....

SOCIO ....

[1] [1]I patti parasociali sono a forma libera.

[2] [2]Sul punto, occorre ricordare che quando la clausola del nuovo patto parasociale rimandi a patti pregressi, e chiaramente indichi che le disposizioni di suddetti patti siano da considerarsi integranti e vincolanti il nuovo patto, esse sono impegnative per tutti i sottoscrittori. In questo caso non si è di fronte a due distinti contratti collegati per relationem, ma si è in presenza di un unico contratto cui, per effetto della volontà delle parti, manifestata chiaramente, accedono le pattuizioni nuove e quelle pregresse (Cass. VI, n. 17428/2014).

Commento

Il patto parasociale è un accordo tra soci (ovvero tra soci e terzi), stipulato al di fuori dell'atto costitutivo, con il quale i medesimi si obbligano a tenere un determinato comportamento nella società o verso la società (cfr. Campobasso, Diritto commerciale, 2, Diritto delle società, Torino, 2009, 51).

Come evidenziato all'interno della stessa giurisprudenza di legittimità, quindi, i patti parasociali costituiscono convenzioni atipiche che si pongono sul “piano parasociale”, in quanto riguardanti i rapporti personali tra i soci e sul quale essi sono destinati ad operare, distinto dal “piano sociale”, concernente invece l'organizzazione della società e non direttamente investito da quei patti (Cass. I, n. 9846/2014).

Invero, i patti parasociali, anche a seguito delle tipizzazione avvenuta a opera dell'art. 2341-bis c.c., possono avere un contenuto diverso da quello previsto dalla citata norma, quale espressione della libertà contrattuale riconosciuta ai soci, purché siano finalizzati a regolare il comportamento che i soci intendono tenere all'interno della società, nell'esercizio della funzione organica che essi svolgono per effetto della qualità rivestita, secondo una delle tre finalità codificate dalla predetta norma  (Cass. I, n. 13561/2024).

Secondo la prevalente dottrina e giurisprudenza, il criterio distintivo al quale si deve ricorrere per stabilire la natura sociale o parasociale di un accordo tra soci è di natura oggettiva, dovendosi fare riferimento all'ambito di efficacia del patto nel senso che il patto è sociale se dall'accordo nascono obblighi che coinvolgono tutti i soci o intere categorie di soci e la società, mentre il patto è parasociale se gli obblighi sono limitati ai soci (cfr. Rescio, La distinzione del sociale dal parasociale (sulle c.d. clausole sociali parastatutarie), in Riv. soc., 1991, 507 ss.).

Nello specifico i patti parasociali possono essere utili ai soci al fine di:

- rafforzare la loro posizione di comando (soci di maggioranza);

- tutelare i propri diritti nei confronti della maggioranza sociale (soci di minoranza);

- influenzare e decidere sulle votazioni in assemblea;

- mantenere costante il numero di azioni o per regolare la liquidazione delle stesse.

I patti parasociali hanno piena efficacia obbligatoria tra le parti e sono validi ove non pregiudichino gli interessi della società e il funzionamento dell'assemblea.

In questo senso, la S.C. ha sottolineato che i patti parasociali, poiché non attengono al piano organizzativo dell'ordinamento sociale bensì a quello dei rapporti interindividuali tra titolari di partecipazioni societarie, devono essere tenuti distinti dagli atti di estrinsecazione e realizzazione dell'organizzazione societaria, quali, ad esempio, quelli di modificazione del contratto sociale (Cass. I, n. 13877/2017).

Di qui si è recentemente ritenuto, sempre in sede di legittimità, che, ad esempio, il patto di sindacato, con il quale i soci abbiano concordato la nomina di un soggetto alla carica di amministratore per due trienni consecutivi, non è nullo per violazione degli artt. 2372 e 2383 c.c., avendo effetti organizzativi del voto meramente interni e obbligatori, senza porre in discussione il corretto funzionamento e le prerogative dell'organo assembleare (Cass. I, n. 36092/2021).

L'art. 2341-bis c.c., nel limitarne la durata a cinque anni, definisce alcune categorie di patti parasociali, prevedendo, in particolare, che i “patti, in qualunque forma stipulati, che al fine di stabilizzare gli assetti proprietari o il governo della società: a) hanno per oggetto l'esercizio del diritto di voto nelle società per azioni o nelle società che le controllano; b) pongono limiti al trasferimento delle relative azioni o delle partecipazioni in società che le controllano; c) hanno per oggetto o per effetto l'esercizio anche congiunto di un'influenza dominante su tali società, non possono avere durata superiore a cinque anni e si intendono stipulati per questa durata anche se le parti hanno previsto un termine maggiore”.

Pertanto per alcuni patti parasociali la durata è predeterminata dalla legge in cinque anni (sebbene gli stessi siano rinnovabili): sono i patti dei sindacati di voto, dei sindacati di blocco o i patti che hanno ad oggetto l'esercizio di un'influenza dominante sulle s.p.a. o sulle società che le controllano (sindacati di concerto).

I patti parasociali più frequenti sono proprio il sindacato di voto e sindacato di blocco che, non di rado, si combinano tra di loro. Nella prassi il primo è il patto più utilizzato e mediante lo stesso si regolamenta l'esercizio del voto in assemblea. Tale convenzione può avere la finalità di esercitare un'influenza dominante sulle delibere assembleari ovvero, nell'ipotesi di patto tra soci di minoranza, per meglio tutelare i propri interessi in sede assembleare.

Il socio che stipula il patto può comunque votare in modo difforme a quanto stabilito ed il voto sarà valida, ferma la responsabilità per inadempimento nei confronti degli altri soci aderenti al sindacato.

I sindacati di blocco sono invece convenzioni che limitano la circolazione delle azioni al fine di mantenere omogenea e stabile la composizione della compagine sociale.

I patti parasociali sono efficaci e vincolano solamente coloro che li sottoscrivono. (e quindi non anche nei confronti della società: cfr., da ultimo, Trib. Napoli, sez. III, 8 ottobre 2020, n. 6438, in Giustiziacivile.com, con nota di F. RINALDI, la quale non ha escluso che la sottoscrizione degli accordi possa essere effettuata, tuttavia, anche da soggetti terzi rispetto ai soci) .  I patti parasociali hanno efficacia meramente obbligatoria e non possono incidere sulla validità e sull'efficacia delle deliberazioni assembleari, con la conseguenza che l'unica sanzione per il caso di loro violazione è la tutela risarcitoria (ex multis, in sede applicativa, App. Roma, 21 febbraio 2019, in dejure.giuffre.it). Il patto parasociale nullo non genera alcun obbligo di risarcimento del danno da parte di chi lo disattende.

Tuttavia, secondo la S.C., tenuto conto che i patti parasociali sono convenzioni atipiche, che riguardano i rapporti personali tra soci e operano sul piano organizzativo e gestionale, taluni soci si prestano e si impegnano ad eseguire prestazioni a beneficio della società e, pertanto, integrano la fattispecie del contratto a favore di terzo. Di questo poi sono legittimati a pretendere l'adempimento sia la società quale terzo beneficiario, sia i soci stipulanti, moralmente ed economicamente interessati che l'obbligazione sia adempiuta nei confronti della società di cui fanno parte (Cass. I, n. 9846/2014).

In punto di giurisdizione, una recente decisione delle Sezioni Unite della Corte di cassazione, con riguardo ad una fattispecie con elementi di “estraneità” all'interno dell'Unione europea, hanno affermato – in considerazione della normativa processuale applicabile ratione temporis – che nelle controversie relative a patti parasociali, non trova applicazione il titolo di giurisdizione esclusiva che l'art.22, punto 2, del Regolamento Ce n. 44 del 2000, riserva al giudice dello Stato membro in cui si trova la sede della società per le cause sulla validità, nullità o scioglimento della stessa o delle decisioni dei suoi organi; ciò in ragione della necessità di interpretare in senso restrittivo le regole che, fissando titoli giurisdizionali speciali o esclusivi, pongono deroghe al titolo generale di cui all'art. 2 del Regolamento medesimo - il quale radica la giurisdizione in capo al giudice dello Stato membro nel cui territorio il convenuto ha il proprio domicilio -, nonché in considerazione del rilievo che l'ambito circoscritto alle parti dell'efficacia dei patti parasociali esclude che essi possano incidere sulla "validità delle decisioni" degli organi della società, rimanendo quest'ultima soggetto terzo rispetto a detti patti (Cass., Sez. Un., 26 novembre 2020, n. 26984).

Quanto alla competenza, è stato da ultimo chiarito in sede di legittimità che la controversia in materia di patti parasociali "atipici" rientra tra quelle devolute alla competenza delle sezioni specializzate in materia di impresa, poiché la nozione di accordo parasociale contemplata dall'art. 3, comma 2, lett. c), del d.lgs. n. 168 del 2003, è più ampia di quella prevista dall'art. 122 del TUF e dall'art. 2341 bis c.c., rientrandovi tutti gli accordi con cui i soci, o alcuni di essi, attuano un regolamento di rapporti, non vincolante nei confronti della società, difforme o complementare rispetto a quanto previsto dallo statuto sociale (Cass. VI-3, n. 2335 del 2023).

Profili fiscali

I patti parasociali, se redatti per atto pubblico o scrittura privata autenticata, anche ove non contengano prestazioni di natura patrimoniale, devono essere registrati entro un termine determinato dalla legge e sono sottoposti ad imposta di registro nella misura fissa di € 200,00.

Laddove contengano prestazioni di carattere patrimoniale, l'imposizione è quella proporzionale del 3%.

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