Contratti di borsa a termine

Lorenzo Cavalaglio

Inquadramento

Si distinguono dai contratti di borsa a pronti i contratti di borsa a termine, i quali hanno per oggetto la compravendita di titoli o merci ad una data futura.

Formula

CONTRATTI DI BORSA A TERMINE

TRA

Il sig. ... (generalità), domiciliato per la carica presso la sede di cui infra, il quale dichiara di intervenire al presente atto in qualità di ... e rappresentante della Banca ... con sede in ... via ... n ... capitale € ... interamente versato, codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di ... n ... REA ... , iscritta all'Albo bancario in data ... al n ... , legittimato al presente atto in virtù di procura generale a rogito notaio ... di ... repertorio ... raccolta ... in data ... registrata a ... il ... n ...

E

Il sig. ... (generalità)

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE:

La Banca, come sopra rappresentata, si impegna a trasferire al Sig. ... , che accetta, la proprietà di numero ... titoli ... (caratteristiche) entro il ... La Banca consegnerà i predetti titoli entro tale termine.

Il Sig. ... si impegna entro il ... a corrispondere alla Banca il prezzo di € ... applicato a tali titoli al momento della conclusione del presente contratto.

Luogo e data ...

Sottoscrizioni ...

Commento

I contratti di borsa a termine prevedono un'esecuzione differita nel tempo. Nell'ambito dei contratti a termine, oltre alla vendita a termine, altra figura ricorrente è quella del riporto.

L'art. 1531 c.c. regola lo schema classico del corrispondente contratto di borsa, espressamente disciplinato all'art. 1536, prevedendo che nella vendita a termine di titoli di credito, gli interessi e i dividendi esigibili dopo la conclusione del contratto e prima della scadenza del termine, se riscossi dal venditore, sono accreditati al compratore (comma 1). Qualora la vendita abbia ad oggetto titoli azionari, il diritto di voto spetta al venditore fino al momento della consegna (comma 2).

In pratica il venditore s'impegna a trasferire titoli di una certa specie e quantità al compratore alla fine del mese corrente o del mese successivo, mentre il compratore s'impegna a pagare alla scadenza così fissata il prezzo corrente alla data del contratto, determinandosi, in caso di aumento del prezzo di mercato fino alla scadenza, un guadagno per il compratore; viceversa sarà il venditore a guadagnarci se tale parametro sarà diminuito.

Nella pratica di borsa le parti non eseguono il contratto secondo la sua causa tipica con la consegna dei titoli e il pagamento del prezzo, ma con la liquidazione della differenza, ossia di una somma a favore del venditore o del compratore a seconda dei casi. Quella che potrebbe sembrare una scommessa sull'andamento dei prezzi non esplica la funzione tipica dell'istituto della scommessa di cui all'art. 1933, restando le parti libere di chiedere alla scadenza la consegna dei titoli e il pagamento del prezzo.

In ultima analisi con la vendita a termine i contraenti non intendono nella maggior parte dei casi operare un trasferimento della proprietà dei titoli, ma versare la differenza del prezzo secondo la quotazione del giorno della scadenza rispetto a quello del giorno della conclusione. In caso di diminuzione la differenza sarà versata dall'acquirente, diversamente in caso di aumento dal venditore, senza alcun effettivo trasferimento di proprietà, trattandosi di contratto consensuale. Pertanto, anche in corso di contratto, l'acquirente che non aveva intenzione di acquistare può rivendere e così l'alienante può riacquistare il titolo sul mercato, perchè fondamentalmente interesse delle parti sta nel pagamento o nel risparmio della differenza tra prezzo fissato alla conclusione del contratto e prezzo ottenuto alla scadenza.

I contratti di borsa a termine possono essere conclusi con copertura o allo scoperto: per la prima ipotesi è richiesto il deposito dei titoli assistito da una copertura in denaro, mentre per la seconda, esclusa ogni forma di garanzia, il contraente  può benissimo agire con l'intento di voler speculare su rialzi e ribassi dei titoli (tanto che prassi diffusa tra gli agenti di cambio era quella di richiedere una preventiva cauzione per eseguire l'ordine del cliente) con gli intuibili riverberi di frequenti e azzardate speculazioni sull'intero sistema.

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