Contratto di garanzia per la sottoscrizione di strumenti finanziari

Lorenzo Cavalaglio
aggiornata da Nicola Rumìne

Inquadramento

Il contratto di garanzia avente ad oggetto attività finanziarie e volto a garantire l'adempimento di obbligazioni finanziarie è disciplinato dal d.lgs. n. 170/2004, emanato in attuazione della Direttiva Comunitaria 47/2002/CE, normativa sorta dalla dichiarata esigenza di porre rimedio alla frammentarietà dei sistemi giuridici degli Stati Membri dell'Unione Europea in materia di garanzie.

Formula

CONTRATTO DI GARANZIA PER LA SOTTOSCRIZIONE DI STRUMENTI FINANZIARI

TRA

Il Sig. .... (generalità), domiciliato per la carica presso la sede di cui infra, il quale dichiara di intervenire al presente atto in qualità di .... e rappresentante della Banca .... con sede in .... via .... n. .... capitale € .... interamente versato, codice fiscale, partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese di .... n. .... REA ...., iscritta all'Albo bancario in data .... al n. ....,legittimato al presente atto in virtù di procura generale a rogito notaio .... di .... repertorio .... raccolta .... in data .... registrata a .... il .... n. ....

E

Il Sig. .... (generalità)

PREMESSO CHE:

Il Sig. .... è creditore della Banca in virtù di ....

SI CONVIENE E SI STIPULA QUANTO SEGUE.

Art. 1. Il Sig. ...., a garanzia dell'adempimento dell'obbligazione di cui alla premessa, concede in pegno n. .... titoli .... (descrizione degli strumenti finanziari oggetto di garanzia) in favore della Banca che accetta.

Le parti prendono atto che il pegno si costituisce con l'apposizione del vincolo in favore della Banca mediante registrazione nell'apposito conto .... (precisazioni) tenuto presso la Banca stessa.

Art. 2. Per il caso di inadempienza da parte del cliente/debitore, la Banca ha diritto di realizzare il pegno secondo le seguenti modalità: .... (mediante compensazione sull'oggetto del pegno qualora si tratti di somme di denaro liquide, ovvero mediante vendita dell'oggetto del pegno stesso e soddisfacimento del credito sul netto ricavo negli altri casi previo preavviso al debitore).

Art. 3. Gli oneri economici posti a carico del cliente sono i seguenti .... (indicazione degli importi, ad esempio: rimborso spese informazione, rimborso spese comunicazioni periodiche, spese per altre comunicazioni e informazioni, spese per copia documentazione).

Art. 4. Il pegno rimane efficace fino alla definitiva estinzione delle operazioni garantite ed ha pieno effetto indipendentemente da qualsiasi altra garanzia, personale o reale.

Non è pertanto prevista alcuna facoltà di recesso da parte del cliente/concedente.

Art. 5. Il cliente può presentare un reclamo alla banca, anche per lettera raccomandata A/R o per via telematica, da inviarsi a ....

La Banca si obbliga a rispondere entro 30 giorni dal ricevimento. Se il cliente non è soddisfatto o non ha ricevuto risposta entro i 30 giorni può rivolgersi all'Arbitro Bancario Finanziario (ABF).

Rimane in ogni caso impregiudicato il diritto del cliente di presentare esposti alla Banca d'Italia e di rivolgersi in qualunque momento all'autorità giudiziaria competente, previo esperimento della procedura di mediazione innanzi all'organismo Conciliatore Bancario Finanziario di cui sopra.

Luogo e data ....

Sottoscrizioni ....

Commento

Il contratto di garanzia finanziaria, ai sensi dell'art. 1 del d.lgs. n. 170/2004, è definito come il “contratto di pegno o contratto di cessione del credito o di trasferimento della proprietà o di attività finanziarie con funzione di garanzia, ivi compreso il contratto di pronti contro termine, e qualsiasi altro contratto di garanzia reale avente ad oggetto attività finanziarie e volto a garantire l'adempimento di obbligazioni finanziarie”.

Tale contratto può quindi avere ad oggetto:

- attività finanziarie quali azioni, obbligazioni, titoli negoziati nel mercato dei capitali, quote di fondi comuni di investimento e affini;

- strumenti finanziari dematerializzati;

- contante, da intendersi non come denaro in forma cartacea, bensì come conti correnti bancari e denaro accreditato su un deposito.

Nonostante siano passati molti anni dall'entrata in vigore della suddetta normativa, la stessa ha trovato applicazione in un numero esiguo di casi a causa di una serie di problematiche e di rischi ad essa connessi.

Innanzitutto preme evidenziare che la normativa in esame diverge rispetto alla disciplina civilistica di pegno, ipoteca e privilegi per il fatto di consentire al beneficiario della garanzia di disporre della stessa uti dominus, anche cedendo e utilizzando liberamente il bene oggetto di garanzia: al creditore, infatti, potendo alienare la garanzia finanziaria, viene attribuito un potere equiparabile a quello tipicamente riconosciuto al proprietario della stessa.

Il d.lgs. n. 170/2004, inoltre, precisa che ai contratti in oggetto “non si applica l'art. 2744 c.c.”.

L'introduzione della deroga ha destato molta preoccupazione, sia in sede dottrinale che giurisprudenziale in considerazione del fatto che, ammettendo il superamento del divieto codicistico, si violerebbe uno dei principi fondamentali in tema di garanzie. La ratio della novella risiede nel fatto che il decreto pone il limite sia del soddisfacimento creditorio solo fino a concorrenza del credito garantito, sia del doveroso rispetto del principio di ragionevolezza economica. È infatti quest'ultimo criterio a tutelare il debitore, poiché la realizzazione della garanzia può verificarsi solo previa valutazione dell'obbligazione finanziaria garantita, i cui criteri sono rimessi alle stesse parti (e legittimi purché siano ragionevoli sotto il profilo commerciale).

Altro profilo problematico è la previsione di cui all'art. 9 del d.lgs. n. 170/2004: mediante tale norma si accorda al beneficiario della garanzia una protezione molto ampia, con profili più che concreti di superamento del principio della par condicio creditorum, con conseguente inapplicabilità – alle operazioni garantite – dell'inefficacia disposta dagli artt. 44 ss l. fall.: (è invocata l'applicazione del d. lgs. n. 170/2024 ad esempio in Trib. Monza I, n. 1349/2021 e Trib. Milano II, n. 6802/2022) l'obiettivo del decreto è infatti quello di assicurare stabilità e certezza ai contratti di garanzia finanziaria, e per farlo la norma impedisce che la loro realizzazione possa venir compromessa dall'esercizio di azioni revocatorie.

La previsione di cui al d.lgs. n. 170/2004 va dunque a limitare fortemente ogni possibilità di controllo (e, conseguentemente, di tutela) degli altri creditori concorsuali, i quali potranno vedersi opporre il diritto vantato dal garantito ancorché questi lo faccia valere dopo l'apertura della procedura fallimentare.

Per una più diffusa applicazione della disciplina, dunque, potrebbe rivelarsi necessario un ulteriore intervento del legislatore, volto a rendere l'istituto maggiormente idoneo a rispondere alle esigenze degli utilizzatori.

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