Contratto di vitalizio assistenziale

Rosaria Giordano

Inquadramento

La costituzione di una rendita vitalizia a titolo oneroso è un contratto di carattere aleatorio perché il “rischio” assunto con la stessa dal vitaliziante si misura sulla durata, che deve essere incerta al momento della stipula del contratto, della vita del vitaliziato. Variante “atipica” ma diffusa del contratto in questione esaminata nell'esemplificazione proposta è quella del contratto di vitalizio assistenziale o di mantenimento che implica, non solo il versamento al vitaliziato di una somma di denaro, quanto, altresì, l'effettuazione di una serie di prestazioni di natura assistenziale per il momento nel quale lo stesso ne avrà bisogno ovvero a partire da una certa età.

Formula

CONTRATTO DI VITALIZIO ASSISTENZIALE

 

Con la presente scrittura privata tra le parti1:

..., nato a ..., in data ..., residente a ..., c.f. ...;

VITALIZIANTE –

 

 

E

..., nato a ... in data ..., residente a ..., c.f. ...;

 VITALIZIATO  -

 

dichiarano e stipulano quanto segue:

 

1. Oggetto

... si impegna a corrispondere a ..., a partire dalla data del ... e sino al decesso dello stesso 2, una rendita mensile pari ad € ... a titolo di vitalizio assistenziale, corrispondendo detta somma entro il giorno 5 di ogni mese sul conto corrente n. ..., intrattenuto dal beneficiario presso ....

... si impegna, inoltre, a prestare assistenza morale e per lo svolgimento delle attività complessive della vita quotidiana a partire dal compimento, da parte di Caio, del settantesimo anno di età e sino al decesso dello stesso.

A fronte degli obblighi assunti dal Sig. ..., il Sig. ... corrisponde allo stesso, mediante assegno circolare tratto su ..., la somma complessiva di € ..., che ... riceve ed accetta, rilasciando sin d’ora quietanza.

 

A fronte degli obblighi assunti dal Sig. ..., il Sig. ... si impegna a cedere, entro giorni 30, mediante stipula di atto notarile, la proprietà del seguente bene immobile .... 
3

 

Luogo, data ...

  Sottoscrizioni

 

 

 

Trattandosi di un contratto di vitalizio a titolo oneroso lo stesso, non integrando una donazione, può essere stipulato dalle parti nella forma della scrittura privata, senza la necessità dell’atto pubblico richiesto per la costituzione di rendita a titolo gratuito.

La S.C. ritiene che il riferimento alla vita della persona, che ha carattere essenziale per il contratto di cui all'art. 1872 e per ogni altra fattispecie atipica di rendita vitalizia, può essere implicito e desumersi dal complesso della regolamentazione negoziale (Cass. III, n. 4025/1995).

Deve seguire la descrizione del bene corredata dagli indicativi catastali.

Commento

Sul piano normativo non è fornita una definizione di rendita vitalizia, atteso che l'art. 1872 c.c. ne individua esclusivamente i modi di costituzione.

Trattasi, peraltro, di un negozio mediante il quale un soggetto, cd. vitaliziante, si obbliga ad effettuare a favore di un altro soggetto, cd. vitaliziato, una prestazione periodica avente ad oggetto denaro o altre cose fungibili, per tutta la vita dell'altra parte o di un terzo.

La rendita può essere costituita sia a titolo oneroso che a titolo gratuito.

Nella prima ipotesi, la rendita è un contratto a prestazioni corrispettive ed aleatorio, postulando la necessità di una situazione di incertezza in ordine al vantaggio ovvero allo svantaggio economico che potrà alternativamente realizzarsi nello svolgimento e nella durata del rapporto, con la conseguenza che la mancanza di alea, comporta la nullità del contratto per difetto di causa (Cass. II, n. 19763/2005).

In particolare, la S.C. ha statuito che il contratto di vitalizio assistenziale deve reputarsi nullo per difetto di alea, con riferimento all'età ed allo stato di salute,  soltanto se, al momento della conclusione, il beneficiario era affetto da malattia che, per natura e gravità, rendeva estremamente probabile un rapido esito letale, la quale ne abbia in effetti provocato la morte dopo breve tempo, o se questi aveva un'età talmente avanzata da non poter certamente sopravvivere, anche secondo le previsioni più ottimistiche, oltre un arco di tempo determinabile (Cass. II, n. 25624/2017).

La rendita gratuita può essere invece costituita sia mediante donazione inter vivos che tramite testamento con lo strumento del legato.

Il contratto deve essere stipulato in forma scritta ad substantiam e necessita di atto pubblico ex art. 782 c.c. nell'ipotesi di rendita vitalizia a titolo gratuito.

È invece espressamente previsto dall'art. 1875 c.c. che la costituzione della rendita vitalizia a favore di un terzo, quantunque importi per questo una liberalità, non richiede la forma dell'atto pubblico.

Ricorrente contratto atipico che rientra nella species della rendita vitalizia è quello di mantenimento mediante il quale una parte conferisce all'altra il diritto di esigere per tutta la vita di essere mantenuta quale corrispettivo della alienazione di un bene mobile o immobile o della cessione di un capitale.

La S.C. ha evidenziato che l'aleatorietà costituisce elemento essenziale dello stesso contratto di mantenimento, denominato anche vitalizio assistenziale (Cass. II, n. 15904/2016).

Altra figura negoziale sviluppatasi nella prassi è quella del vitalizio alimentare, che è un contratto con il quale un soggetto si obbliga nei confronti di un altro a corrispondergli per tutta la vita durante gli alimenti (da intendersi comprensivi di vitto, alloggio e vestiario) avuto riguardo al tenore di vita del vitaliziato in relazione alla somministrazione del necessario per la vita del beneficiario e del suo stato di bisogno (in ciò distinguendosi dal mantenimento che si sostanzia in una prestazione quantitativamente e qualitativamente più ampia).

La S.C. ha chiarito che il contratto atipico di cosiddetto "vitalizio alimentare" differisce da quello nominato, di rendita vitalizia, ex art. 1872 del c.c. per l'accentuata spiritualità delle prestazioni assistenziali che ne costituiscono il contenuto, come tali eseguibili solo da un vitaliziante specificamente individuato alla luce delle proprie qualità personali (Cass. II, n. 27914/2017).

Profili fiscali

È dibattuta la questione delle norme che trovano applicazione per l'ipotesi di registrazione del contratto di mantenimento o di vitalizio assistenziale.

Secondo una prima tesi, infatti, rientrando tale contratto nel genus di quello costitutivo di rendita vitalizia, la norma di riferimento è l'art. 46 del d.P.R. n. 131/1986, per il quale, ai fini della costituzione di rendite, la base imponibile è costituita dalla somma pagata o dal valore dei beni ceduti dal beneficiario ovvero, se maggiore, dal valore della rendita. La stessa norma detta, nei commi successivi, il procedimento per la concreta determinazione, in tale ipotesi, della base imponibile.

Per un'altra impostazione, invece, tale equiparazione non sarebbe possibile in quanto il contratto di vitalizio assistenziale si caratterizza per tutta una serie di prestazioni di carattere infungibile che non sarebbero considerate da tale previsione normativa, con conseguente operatività del regime generale dettato dall'art. 43, comma 1, lett. c), dello stesso T.U.R., secondo cui la base imponibile - per i contratti che importano l'assunzione di una obbligazione di fare in corrispettivo della cessione di un bene ...- è costituita dal valore del bene ceduto o della prestazione che dà luogo all'applicazione della maggiore imposta.

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