Notificazione del duplicato informatico della sentenza di primo grado effettuata a mezzo PEC e decorrenza del termine breve per impugnare

Redazione scientifica
05 Aprile 2019

La Corte chiarisce che la notificazione via PEC alla controparte del duplicato informatico della sentenza di primo grado fa decorrere il termine breve per impugnare, posto che non vi è nessuna disposizione normativa dalla quale si possa dedurre la non idoneità a tal fine. Inoltre, precisa che non è necessario attestare la conformità del duplicato informatico della sentenza.

Richiesta di risarcimento. Due coniugi, agendo in giudizio nei confronti di un'azienda sanitaria locale, domandavano il risarcimento dei danni subiti da uno di loro (nello specifico dal marito) a seguito di trattamenti sanitari inadeguati. Poiché il Tribunale accoglieva la domanda condannando la ASL a risarcire i danni e la decisione trovava conferma in Appello, l'azienda sanitaria ricorreva in Cassazione.

La questione. La Corte, ritenendo inammissibili i motivi sollevati dalla ricorrente, sottolinea che la questione discussa è quella della idoneità della notificazione alla ASL della sentenza di primo grado, effettuata dai coniugi-attori a mezzo PEC, a far decorrere il termine breve per impugnare.
Rilevano i Giudici che l'azienda ha ricevuto la notificazione e non ha denunciato la difformità tra il testo della sentenza che gli è stato notificato e quello originale. La ASL, infatti, ha lamentato solo vizi relativi alla regolarità formale della relazione di notificazione e delle attestazioni di conformità dell'atto notificato all'originale, tra cui l'inidoneità della notifica del duplicato informatico della sentenza.

Non va attestata la conformità del duplicato informatico della sentenza. In relazione al lamentato vizio di mancanza di asseverazione all'originale, i Giudici sottolineano che la Corte territoriale ha affermato che «essendo stato notificato un duplicato informatico della sentenza e non una copia informatica di essa, non erano necessarie le attestazioni di conformità tra originale e copia (onde la notificazione del duplicato era regolare ed idonea a far decorrere il termine breve per l'impugnazione)».
Nel caso di specie, poi, dalla relazione di notificazione della sentenza di primo grado trascritta nei controricorsi sembra emergere che in essa fosse stato indicato il numero della sentenza e vi fosse l'attestazione che l'atto notificato era un duplicato dell'originale informatico, cosa che di fatto è un'attestazione di conformità, essendo il duplicato per sua natura una copia conforme all'originale.
Posto in essere il suddetto ragionamento, la Corte dichiara inammissibile il ricorso della ASL.

Duplicato informatico della sentenza idoneo a far decorrere il termine breve. Inoltre, si rileva che non vi è nessuna disposizione normativa dalla quale si possa dedurre che il duplicato informatico della sentenza non è idoneo alla notificazione, ai fini della decorrenza del termine breve per impugnare.

Raggiungimento dello scopo. Inoltre la Suprema Corte, in linea con la Corte territoriale, rileva che la notifica è meramente irregolare e non nulla. Infatti, al destinatario della notifica non è stata preclusa né la compiuta conoscenza dell'atto né la possibilità di impugnare.
A tal proposito i Giudici richiamano il principio (Cass. Sez. Unite n. 23620/2018) ai sensi del quale l'irritualità della notificazione di un atto a mezzo PEC non ne determina la nullità se l'atto è giunto a conoscenza del destinatario e ha determinato il raggiungimento dello scopo.

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