Ipotesi di decadenza dal beneficio della rateazione

10 Aprile 2019

In caso di pagamento tardivo di una rata (14/20) effettuato oltre la scadenza di quella successiva, commesso nel 2018 e relativo ad un avviso bonario (anno imposta 2013) si chiede se, in relazione a quanto previsto dalla circolare n.17/E/2016 e più specificatamente al punto 3.1.2, tale comportamento possa comportare la decadenza dal beneficio della rateizzazione e se in caso affermativo il contribuente possa, in caso di applicazione delle sanzioni far valere quanto previsto dall'art. 3 comma 3 D.Lgs. n. 472/1997.

In caso di pagamento tardivo di una rata (14/20) effettuato oltre la scadenza di quella successiva, commesso nel 2018 e relativo ad un avviso bonario (anno imposta 2013) si chiede se, in relazione a quanto previsto dalla circolare n.17/E/2016 e più specificatamente al punto 3.1.2, tale comportamento possa comportare la decadenza dal beneficio della rateizzazione e se in caso affermativo il contribuente possa, in caso di applicazione delle sanzioni far valere quanto previsto dall'art. 3 comma 3 D.Lgs. n. 472/1997.

Le disposizioni sulla riscossione delle somme dovute a seguito di controlli automatici sono dettate dal D.Lgs. 18 dicembre 1997, n. 462. L'art. 3, comma 3, della predetta norma prevede che in caso di inadempimento nei pagamenti rateali si applicano le disposizioni di cui all'articolo 15-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602. Tale ultima norma, al comma 1, prevede che in caso di rateazione ai sensi dell'articolo 3-bis del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 462, il mancato pagamento della prima rata entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della comunicazione, ovvero di una delle rate diverse dalla prima entro il termine di pagamento della rata successiva, comporta la decadenza dal beneficio della rateazione e l'iscrizione a ruolo dei residui importi dovuti a titolo di imposta, interessi e sanzioni in misura piena.

Il lieve inadempimento, che non comporta la decadenza dalla rateazione, si ha infatti solo quando vi sia:

a) insufficiente versamento della rata, per una frazione non superiore al 3 per cento e, in ogni caso, a diecimila euro;

b) tardivo versamento della prima rata, non superiore a sette giorni.

Solo nei casi di lieve inadempimento, nonché in caso di tardivo pagamento di una rata diversa dalla prima entro il termine di pagamento della rata successiva, si procede all'iscrizione a ruolo dell'eventuale frazione non pagata, della sanzione di cui all'articolo 13 del decreto legislativo 18 dicembre 1997, n. 471, commisurata all'importo non pagato o pagato in ritardo, e dei relativi interessi.

La norma di cui all'art. 3, comma 3, del D.Lgs n. 472/1997 citata nel quesito, prevede, ai fini delle sanzioni applicabili al contribuente, che “Se la legge in vigore al momento in cui e' stata commessa la violazione e le leggi posteriori stabiliscono sanzioni di entità diversa, si applica la legge più favorevole, salvo che il provvedimento di irrogazione sia divenuto definitivo”. Deve considerarsi a tal proposito che il momento in cui la violazione è commessa coincide con il momento in cui si perfeziona il mancato pagamento della rata che ha causato la decadenza dalla rateazione in corso.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.