Traffico di stupefacenti. I primi effetti della dichiarazione di incostituzionalità del regime sanzionatorio

Redazione Scientifica
18 Aprile 2019

L'accordo concluso tra le parti e ratificato dal giudice, in epoca precedente alla dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 73 comma 1 d.P.R. 309/1990...

La Cassazione penale, Sez. III, con sentenza n. 16790, depositata il 17 marzo 2019 ha annullato senza rinvio la sentenza emessa dal Gip presso il tribunale di Busto Arsizio, con la quale veniva applicata, su accordo delle parti, la pena di anni 3 e mesi sette di reclusione per il reato di cui all'art. 73, comma 1, d.P.R. 309/1990 per aver l'imputato importato in territorio nazionale 39 ovuli occultati contenenti sostanza stupefacente di tipo cocaina.
I giudici di legittimità hanno rilevato d'ufficio l'illegalità della pena applicata per effetto della sentenza 40/2019 della Corte costituzionale.

Con la sentenza n. 40/2019 è stata dichiarata l'illegittimità costituzionale dell'art. 73, comma 1, d.P.R. 309/1990 (T.U. stupefacenti) nella parte in cui prevede la pena minima edittale della reclusione nella misura di otto anni anziché sei (v. Produzione, traffico e detenzione illeciti di stupefacenti: la Consulta “corregge” la pena minima edittale).
Rilevato altresì che a) secondo quanto previsto dall'art. 136 Cost. la disposizione dichiarata incostituzionale cessa di avere efficacia dal giorno successivo alla pubblicazione, che è avvenuta il 13 marzo 2019; b) il giudice di merito ha ratificato l'accordo delle parti sulla base della disciplina sanzionatoria precedente, essendo stata pronunciata la sentenza in data 17 luglio 2018 e il reato commesso il 10 gennaio 2018, la S.C. ha affermato che:
«L'accordo concluso tra le parti e ratificato dal giudice, in epoca precedente alla dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 73 comma 1 d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309, nella misura del minimo edittale ora prevista in anni sei di reclusione, comporta l'applicazione di una pena illegale, di talché va annullata senza rinvio la relativa sentenza di patteggiamento».

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