Legittima difesa domiciliare. La legge arriva in Gazzetta Ufficiale

Redazione Scientifica
06 Maggio 2019

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2019 la legge 26 aprile 2019, n. 36, Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa. Il testo, che era stato definitivamente approvato dal Senato il 28 marzo 2019, si compone di 9 articoli ed entrerà in vigore dal 18 maggio 2019.

È stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 102 del 3 maggio 2019 la legge 26 aprile 2019, n. 36, Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa.

Il testo, che era stato definitivamente approvato dal Senato il 28 marzo 2019, si compone di 9 articoli ed entrerà in vigore dal 18 maggio 2019.

La legge ha ampliato l'applicabilità della c.d. legittima difesa domiciliare e ridotto gli spazi di sindacato giudiziale sui suoi presupposti. Per i processi riguardanti i reati di lesioni o omicidio colposo commessi da coloro che si siano difesi nel proprio domicilio è assicurata la priorità nella formazione dei ruoli e nella trattazione dell'udienza.

Sono state altresì aumentate le pene per i reati di violazione di domicilio (art. 614 c.p.), furto in abitazione e furto con strappo (art. 624-bis c.p.) e rapina (art. 628 c.p.).

Il Presidente della Repubblica in sede di promulgazione ha inviato una lettera alle Camere evidenziando che ”la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l'azione generosa ed efficace delle forze di polizia”.

Il Presidente ha altresì rilevato come “L'art. 2 della legge, modificando l'art. 55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto è evidente che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”; e che “l'articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa 'domiciliare', le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio”.

Per un maggiore approfondimento:

A. INGRASSIA, Le nuove forme di legittima difesa domiciliare

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.