Sovraindebitamento: accesso alla procedura per debiti estranei all'attività lavorativa

Laura Gandolfi
30 Maggio 2019

Un imprenditore individuale con debiti contratti prima dell'apertura della partita IVA e per finalità estranee all'attività lavorativa, superiori a 500.000 euro, può accedere alla procedura di sovraindebitamento?

Un imprenditore individuale con debiti contratti prima dell'apertura della partita IVA e per finalità estranee all'attività lavorativa, superiori a 500.000 euro, può accedere alla procedura di sovraindebitamento?

Come noto, possono accedere alla procedura di sovraindebitamento, disciplinata dalla Legge 3/2012, tra l'altro, tutti i debitori non soggetti a procedure diverse da quelle previste da tale legge ovvero, in altre parole, tutti i debitori non fallibili.

Per verificare quindi se un soggetto, imprenditore individuale, possa accedere alla procedura di sovraindebitamento, occorrerà verificare il non superamento delle soglie di cui all'art. 1 della Legge Fallimentare. Nello specifico, nel caso di imprenditore individuale che voglia accedere alla procedura di sovraindebitamento, occorrerà verificare che costui, nel triennio anteriore al deposito della domanda, ex art. 1, comma 2, l.fall.:

  • abbia avuto un attivo patrimoniale di ammontare complessivo annuo non superiore ad euro trecentomila;
  • abbia realizzato, in qualunque modo risulti, nei tre esercizi antecedenti la data di deposito dell'istanza di fallimento o dall'inizio dell'attività se di durata inferiore, ricavi lordi per un ammontare complessivo annuo non superiore ad euro duecentomila;
  • non abbia un ammontare di debiti anche non scaduti non superiore ad euro cinquecentomila.

Se pochi problemi si possono ravvisare nell'individuazione dei primi due presupposti (attivo patrimoniale e ricavi lordi), nel caso dell'imprenditore individuale occorre valutare attentamente l'ammontare dei debiti scaduti poiché, al fine di tale verifica, occorrerà avere riguardo non solo ai debiti contratti dall'imprenditore nell'esercizio della sua attività lavorativa, bensì a tutti i debiti contratti a qualunque titolo, anche anteriori all'inizio dell'attività.

In altre parole l'imprenditore individuale, rispondendo con i propri beni di tutti i propri debiti, a qualunque titolo contratti (siano essi afferenti l'attività lavorativa così come la sfera personale, come nel caso di imprenditore individuale che contrae un muto per l'acquisto della propria abitazione), dovrà considerarsi soggetto fallibile anche laddove abbia contratto debiti personali superiori ad Euro 500.000,00, con conseguente impossibilità di poter accedere alla procedura di sovraindebitamento.

Quanto sopra appena esposto trova conferma in una recente sentenza della Suprema Corte, 18 Gennaio 2019, n. 1466 che nel rigettare il ricorso del fallito secondo cui, ai fini della declaratoria di fallimento, non si sarebbe dovuto tener conto dei debiti personali, contratti per esigenze estranee all'esercizio dell'impresa, ha ribadito il principio secondo cui “ai fini della sussistenza del presupposto dell'insolvenza, l'ordinamento italiano non distingue tra i debiti di un imprenditore individuale, in ragione della natura civile o commerciale di essi, in quanto non consente limitazioni della garanzia patrimoniale in funzione della causa sottesa alle obbligazioni contratte, tutte ugualmente rilevanti sotto il profilo dell'esposizione del debitore al fallimento; solo l'alterità soggettiva (ad esempio, in caso di impresa gestita tramite una società di capitale unipersonale) introduce un criterio diverso di imputazione dei rapporti obbligatori, in base al principio dell'autonomia patrimoniale perfetta (Cass. 4 giugno 2012, n. 8930)”.

Pertanto, al fine di verificare se un imprenditore individuale possa accedere alla procedura di sovraindebitamento, per quanto riguarda i debiti contratti, occorrerà tenere conto di tutti i debiti contratti da tale soggetto, anche prima dell'inizio della propria attività e indipendentemente dalla finalità con cui sono stati assunti e, in caso di superamento di tale soglia, dovrà concludersi che lo stesso non potrà accedere alla procedura di sovraindebitamento di cui alla L. n. 3/2012.

Vuoi leggere tutti i contenuti?

Attiva la prova gratuita per 15 giorni, oppure abbonati subito per poter
continuare a leggere questo e tanti altri articoli.