Fallimento del datore di lavoro: TFR e fondo di garanzia

11 Giugno 2019

Nel caso in cui datore sia fallito, il lavoratore può domandare il pagamento del TFR a carico del Fondo di garanzia anche se non si è insinuato nel passivo per ignoranza incolpevole dell'apertura del procedimento?
Nel caso in cui datore sia fallito, il lavoratore può domandare il pagamento del TFR a carico del Fondo di garanzia anche se non si è insinuato nel passivo per ignoranza incolpevole dell'apertura del procedimento? Con L. n. 297/1982, attuativa della direttiva comunitaria n. 80/987, è stato costituito un Fondo di garanzia per la tutela dei crediti dei lavoratori a seguito della soggezione del datore ad una proceduta concorsuale, estendendo la tutela anche ai casi in cui non vi sia soggeto, ma subordinandola all'infruttuoso esperimento, da parte del lavoratore o dei suoi aventi diritto,dell'esecuzione forzata, dovuto all' insufficienza del patrimonio datoriale. In caso di fallimento, invece, l'interessato dovrà assolvere non solo all'onere di dimostrare che è stata emessa la sentenza dichiarativa di cui agli artt. 5 e 9 l.fall., ma anche che il suo credito è stato ammesso al passivo, sostituendosi il Fondo al datore solo per insufficienza dell'attivo patrimoniale. Il dipendente non potrà addurre che la mancata insinuazione sia dovuta all' incolpevole ignoranza dell'apertura della procedura fallimentare, contenendo la legge relativa disposizioni finalizzate ad assicurare la possibilità per i terzi di avere conoscenza degli atti del procedimento, con funzione, dunque, di pubblicità dichiarativa. In merito: Cass. sent. n. 9670/2019. (fonte: IlGiuslavorista)

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