Avviso di fissazione dell'udienza notificato a un avvocato omonimo: quali conseguenze?

Redazione Scientifica
19 Giugno 2019

Se l'avviso di fissazione dell'udienza del Tribunale del riesame viene notificato all'indirizzo PEC di un diverso e omonimo difensore, si considera come omesso. Tale omissione viola il diritto dell'indagato di partecipare al procedimento e determina una nullità assoluta e insanabile.

Mancato avviso di fissazione dell'udienza. Il Tribunale del riesame ha confermato l'ordinanza di custodia cautelare con cui l'indagato era stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari per detenzione e porto illegale di armi.
Avverso tale decisione, l'indagato ha proposto ricorso per cassazione, lamentando che l'avviso di fissazione dell'udienza dinanzi al Tribunale del riesame non era stato notificato al suo difensore, ma ad un omonimo di quest'ultimo, titolare di un diverso indirizzo di posta elettronica certificata. Al riguardo, ha precisato di aver regolarmente nominato come difensore di fiducia un avvocato del Foro di Napoli Nord e all'indirizzo mail di questo erano stati notificati alcuni atti processuali precedenti. L'avviso di fissazione dell'udienza del riesame, tuttavia, era stato spedito ad altro difensore, omonimo del proprio, appartenente al Foro di Napoli. In tal modo, è stato violato il diritto dell'indagato a partecipare al procedimento camerale, tramite il suo difensore, concretizzandosi una nullità assoluta, rilevabile in ogni stato e grado del processo.

Nullità assoluta e insanabile. La Corte di cassazione ha ritenuto fondato il ricorso, osservando che risulta incontroversa la nomina del difensore da parte dell'imputato e che l'avviso di fissazione dell'udienza del riesame fosse stato notificato ad un diverso difensore omonimo. Pertanto, è stato omesso l'avviso al difensore della fissazione dell'udienza del riesame. Tale omissione configura una nullità assoluta conformemente al principio secondo cui «L'omesso avviso della data fissata per l'udienza di riesame, violando il diritto dell'indagato di partecipare al procedimento, è sanzionato con la nullità assoluta, insanabile e rilevabile in ogni stato e grado del procedimento, prevista dagli artt. 178, comma 1, lett. c) e 179, comma 1, c.p.p. per il caso di omessa citazione dell'imputato» (Cass. pen. 17 marzo 2017, n. 16224).
Tale orientamento, ribadito anche dalle Sezioni Unite, è applicabile al caso in esame. Per queste ragioni la Cassazione ha annullato senza rinvio l'ordinanza impugnata, trasmettendo gli atti al Tribunale del Riesame.

Fonte: ilprocessotelematico.it

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