Deposito irregolare ma consentito dal sistema: niente sanzione di nullità se non è espressamente prevista
20 Giugno 2019
Rifiuto da parte della cancelleria per deposito telematico irregolare. La Corte d'Appello rigettava l'istanza di remissione in termini del ricorrente e dichiarava inammissibile l'opposizione proposta contro il decreto dichiarativo di inammissibilità di istanza di ottenimento di equo indennizzo ex l. n. 89/2001, promosso con riferimento alla eccessiva durata di un procedimento di esecuzione immobiliare. La Corte ha considerato che l'opponente avrebbe dovuto depositare l'opposizione entro il termine di 30 giorni decorrente dalla comunicazione del decreto opposto, avvenuta il 9 maggio 2016, e che lo stesso non ha effettuato rituale tempestivo invio telematico dell'opposizione; invio secondo il ricorrente effettuato l'8 giugno 2016, nel rispetto del termine, ma oggetto di comunicazione di rifiuto dalla cancelleria parte degli uffici della Corte d'Appello mediante PEC 9 giorni dopo, quando ormai era scaduto il termine. Secondo la Corte la rimessione in termini andava esclusa, non essendo scusabile la circostanza che la presentazione dell'opposizione fosse stata rifiutata dagli uffici. Ragione del rifiuto era stato l'errore compiuto nel depositare telematicamente l'opposizione nello stesso procedimento in cui era stato emesso il decreto impugnato (ritenuto definito), anziché in un nuovo procedimento telematico.
Motivi di ricorso. Parte ricorrente, nel dettaglio, ha lamentato: l'inesistenza, nel software redattore utilizzato per il deposito, di una specifica opzione relativamente all'opposizione in questione; di aver erroneamente fatto affidamento sul perfezionamento del procedimento di deposito, in relazione all'avvenuto pervenimento della terza ricevuta consegnata nella casella PEC del depositante; l'avvenuto rifiuto manuale del deposito da parte della cancelleria, avvenuto giorni dopo, rilevando che questo non potrebbe inficiare il principio di raggiungimento dello scopo rappresentato dalla generazione della terza ricevuta pervenuta. Mera irregolarità. La Cassazione, ritenendoli fondati, tratta congiuntamente i tre motivi di ricorso. Essa rileva innanzitutto come il sistema informatico (software redattore) abbia consentito l'invio di un atto successivo alla definizione generando affidamento in merito al completamento del deposito. Inoltre, secondo la Suprema Corte, «deve ritenersi perfezionata la fattispecie del deposito, connotata solo da mera irregolarità quanto all'identità del fascicolo di destinazione (…) e da raggiungimento dello scopo, consistente nel portare a conoscenza dell'ufficio di cancelleria dell'avvenuto deposito». |