Impugnazione della sentenza contumaciale e rimessione in termini ex ante l. 67/2014

Redazione Scientifica
12 Luglio 2019

on sentenza depositata il 3 luglio, le Sezioni Unite hanno argomentato circa l'interpretazione della disciplina della restituzione nel termine, secondo il disposto dell'art. 175 c.p.p., comma 2, nella versione introdotta dal d.l. 21 febbraio 2005, n. 17, convertito con modificazioni dalla l. 22 aprile 2005, n. 60, poi modificato dalla l. 28 aprile 2014, n. 67...

Con sentenza depositata il 3 luglio, le Sezioni Unite hanno argomentato circa l'interpretazione della disciplina della restituzione nel termine, secondo il disposto dell'art. 175 c.p.p., comma 2, nella versione introdotta dal d.l. 21 febbraio 2005, n. 17, convertito con modificazioni dalla l. 22 aprile 2005, n. 60, poi modificato dalla l. 28 aprile 2014, n. 67, ancora applicabile ai casi individuati dalla L. 11 agosto 2014, n. 118, art. 1. La questione di diritto rimessa all'attenzione delle Sezioni Unite è la seguente: «se, ai fini della restituzione nel termine per impugnare la sentenza contumaciale exart. 175 c.p.p., comma 2, nella formulazione antecedente alla modifica intervenuta con L. n. 67 del 2014, la effettiva conoscenza del procedimento debba essere riferita solo alla conoscenza della accusa contenuta in un provvedimento formale di “vocatio in iudicium” o anche a quella contenuta nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari». A fronte di un orientamento consolidato (v. Cass. pen., Sez. IV, 17 giugno 2009, n. 41860, Tagliabue; Cass. pen., Sez. I, 16 gennaio 2009, Del Duca; Cass. pen., Sez. I, 24 giugno 2009, n. 29851, Cari; Cass. pen., Sez. I, 28 aprile 2016, n. 18549, Zanellato), per cui si ritiene che «l'effettiva conoscenza del procedimento, che impedisce la restituzione in termini per l'impugnazione della sentenza contumaciale, va riferita alla conoscenza dell'accusa contenuta in un provvedimento formale di vocatio in iudicium, solo in tal caso potendo ritenersi volontaria la rinuncia a comparire», la Sezione rimettente ha affermato, in contrasto, che la conoscenza del procedimento rilevante ai fini di escludere la rimessione in termini si realizza con la regolare notifica dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, ai sensi dell'art. 415-bis c.p.p. Sulla base, quindi, della risoluzione di tale contrasto, le Sezioni Unite hanno pronunciato il seguente principio di diritto: «Ai fini della restituzione nel termine per impugnare la sentenza contumaciale ex art. 175 c.p.p., comma 2, nella formulazione antecedente alla modifica intervenuta con L. n. 67 del 2014, la effettiva conoscenza del procedimento deve essere riferita all'accusa contenuta in un provvedimento formale di vocatio in iudicium, tale non può ritenersi la conoscenza dell'accusa contenuta nell'avviso di conclusione delle indagini preliminari di cui all'art. 415-bis c.p.p., che non è di per sè sufficiente a garantire all'imputato anche quella del processo, fermo restando che l'imputato non deve avere rinunciato a comparire ovvero a proporre impugnazione oppure non deve essersi deliberatamente sottratto a tale conoscenza».

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