Scioglimento dell’unione civile: stabilito un percorso terapeutico per valutare le competenze genitoriali delle due mamme

Redazione Scientifica
12 Agosto 2019

A fronte di una difficoltà della minore ad accettare la situazione di separazione dei genitori, i giudici hanno disposto l'accesso ad un percorso di valutazione con funzione terapeutica delle competenze genitoriali mediante il supporto di una equipe di esperti.

Il caso. Due donne contraggono matrimonio in Spagna. Da tale unione nasce una bimba, la madre sociale ottiene, sempre in Spagna, pronuncia di adozione della minore, di cui il Tribunale minorile dispone la trascrizione in Italia. Successivamente le due donne decidono di voler sciogliere detta unione. Il Tribunale, preso atto della volontà delle parti di sciogliere l'unione civile, dispone l'affidamento congiunto, affinché la minore possa mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con entrambe le madri che continueranno ad esercitare congiuntamente la responsabilità genitoriale, curando la crescita e l'educazione della minore.

Percorso di valutazione terapeutica. In particolare i giudici evidenziano che l'attuale minoritaria frequentazione della bimba con la madre biologica, causata da una difficoltà della stessa ad accettare la situazione di separazione dei genitori, ha spinto le parti a rivolgersi ad una equipe di specialisti con i quali si impegneranno in un «percorso di valutazione delle competenze genitoriali con funzione terapeutica». L'obiettivo è quello di garantire al meglio l'espletamento della funzione genitoriale delle due mamme, al fine di consentire ad entrambe una frequentazione e coabitazione paritaria con la figlia. La violazione dell'impegno assunto nella mediazione–terapia da parte di una delle due mamme, disposta dagli specialisti, legittimerà l'altra ad interrompere il percorso di terapia familiare e a rivolgersi all'autorità giudiziaria per regolarne le modalità e le condizioni della responsabilità genitoriale in regime di affido condiviso. Per ciò che concerne l'aspetto economico, i giudici, oltre a stabilire le percentuali di ripartizione dei costi relativi al percorso terapeutico, fissano anche il quantum che la madre biologica dovrà versare alla madre adottiva per il mantenimento della figlia, mentre dispongono con separata ordinanza la rimessione in istruttoria per tutte le altre questioni.

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