Nullità del ricorso notificato ad indirizzi PEC tratti da elenchi IPA

Giulia Milizia
20 Settembre 2019

Il Consiglio di Stato ha ritenuto nulla la notifica del ricorso ad indirizzi PEC desunti da elenchi IPA, anziché “dal registro pubblico delle P.A.” tenuto dal Ministero della Giustizia. Spetta al ricorrente effettuare queste verifiche, essendo irrilevante che le amministrazioni pubbliche non abbiano provveduto a comunicare al Ministero l'indirizzo di PEC utile ai fini delle notifiche.

Il Consiglio di Stato confermando la sentenza del TAR Basilicata n. 508/2018 ha ritenuto nulla la notifica del ricorso ad indirizzi PEC desunti da elenchi IPA, anziché dal registro pubblico delle P.A. tenuto dal Ministero della Giustizia (previsto dall'art. 16, comma 12, d.l. n. 179 del 2012). Spetta al ricorrente effettuare queste verifiche, essendo irrilevante «la circostanza che le amministrazioni pubbliche in questione non avessero provveduto ad aggiornare, comunicandolo al Ministero, l'indirizzo di PEC ai fini delle notifiche». È quanto deciso dal Consiglio di Stato sez. V nella sentenza n. 4243 depositata il 20 giugno 2019.

Contrasto giurisprudenziale sulla validità del ricorso notificato ad una PEC tratta da elenchi IPA. In un contenzioso in materia di appalti pubblici in prime cure il TAR Basilicata aveva ravvisato questa nullità insanabile, dando atto dei contrasti esegetici sul punto. Il ricorrente aveva sì eccepito questo error in iudicando, ma non lo aveva espressamente riproposto in appello chiedendo solo una remissione in termini per rinnovare la notifica. La parte ha «richiamato i precedenti di questo Consiglio, secondo i quali, per un verso, dall'eventuale assenza nell'indirizzo PEC di una Pubblica Amministrazione non potrebbero comunque derivare preclusioni processuali per la parte privata (cfr. Cons. di Stato, III, 5 febbraio 2018, n. 744) e, per altro verso, dopo l'entrata in vigore del processo amministrativo telematico, la notifica del ricorso all'amministrazione a mezzo posta elettronica certificata all'indirizzo tratto presso l'Indice PA è pienamente valida ed efficace (Cons. di Stato, V, 12 dicembre 2018, n. 7026)». Questo orientamento contrasta con quello cui ha aderito il TAR Basilicata nella sentenza appellata e che è stato convalidato dal Consiglio di Stato in questa decisione: «la notificazione ad un indirizzo di posta elettronica certificata tratto dall'elenco presso l'Indice IPA non costituisse mera irregolarità, ma causa di nullità della notifica telematica, tanto più che, in mancanza di costituzione delle amministrazioni intimate, non poteva neppure ritenersi soddisfatto il principio del raggiungimento della scopo».

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