Se l'atto d'appello notificato è mancante di una pagina non si determina alcuna nullità del giudizio

Redazione Scientifica
31 Ottobre 2019

La Cassazione ha escluso che si determini una nullità laddove la cancelleria notifichi a mezzo PEC l'atto di appello depositato dal condannato alla parte civile omettendo una pagina, quando l'originale risulta completo.

Mancanza di una pagina. Il Tribunale di Chieti ha condannato l'imputato alla pena di giustizia, ritenendolo responsabile del reato tentata violenza sessuale. La Corte d'Appello di L'Aquila, ritenendo non adeguatamente dimostrata l'ipotesi di reato contestata all'imputato, lo ha assolto per insussistenza del fatto. Avverso la decisione la costituita parte civile ha proposto ricorso per cassazione, lamentando che il Tribunale, ricevuto l'appello contro la sentenza di primo grado ivi depositato dall'imputato, provvedendo alla notificazione dello stesso per mezzo della posta elettronica certificata alla difesa della parte civile, ha omesso di inviare una pagina. Da tale difetto, secondo la prospettazione della parte ricorrente, deriverebbe la nullità dell'intero giudizio di appello nonché della sentenza emessa all'esito di esso.

Nessuna lesione del diritto di difesa. La Corte di Cassazione ha osservato che si è verificata alcuna una nullità della instaurazione del giudizio, poiché non si è realizzato alcun reale vulnus al diritto di difesa.
Al riguardo, il collegio ha richiamato una pronuncia della Cassazione (Cass. pen., n. 6662/2010) secondo cui, in ogni caso, la parte è posta sempre nella condizione di accedere alla cancelleria per prendere completa visione dell'atto in questione.

Principio della lealtà processuale. La Corte, inoltre, ha precisato che, in base al principio della lealtà processuale, è onere della parte civile verificare presso la cancelleria nella quale è stato depositato il gravame se anche l'originale dell'atto in questione risultasse privo della pagina ovvero se l'incompletezza derivasse solo da un errore del personale di cancelleria. Infatti, solo nella prima ipotesi (in cui sarebbero riscontrabili lacune che non rendevano ab origine pienamente intellegibile il contenuto dell'atto) sarebbe stato ravvisabile un vizio dell'atto.
Oltretutto, nel caso concreto la parte civile non ha lamentato di fronte al giudice del gravame l'incompletezza dell'atto di appello da essa ricevuto, avendo eccepito per la prima volta tale circostanza solo in sede di ricorso per cassazione, a dimostrazione che l'atto aveva comunque raggiunto il suo scopo nonostante la pagina mancante.
Per tali ragioni, il ricorso è stato rigettato.

Fonte: ilprocessotelematico.it

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