Patronati

08 Novembre 2019

Scheda in fase di aggiornamento

Gli istituti di Patronato sono enti di assistenza sociale senza fini di lucro attivi in sede di applicazione della legislazione sociale e, in particolare, nel settore delle assicurazioni sociali.

Inquadramento

Gli istituti di Patronato sono enti di assistenza sociale senza fini di lucro, presenti sul tutto il territorio.

Essi sono organismi attivi in sede di applicazione della legislazione sociale e, in particolare, nel settore delle assicurazioni sociali. Sono costituiti e gestiti dalle confederazioni o dalle associazioni nazionali dei lavoratori e svolgono attività per lavoratori dipendenti, autonomi, pensionati e cittadini in generale.

La prima forma di patronato risale al 1917, quando venne disciplinata la tutela dei lavoratori agricoli infortunati. Successivamente, nel 1923, la normativa fu estesa alle prestazioni previdenziali.

I soggetti promotori del patronato

I patronati, a seguito della L. 152/2001, godono di personalità giuridica e si occupano di servizi di pubblica utilità.

Le regole per la costituzione dei patronati vengono definite nella stessa legge sopra citata, attuativa degli artt. 2, 3, 18, 31, 32, 35 Cost.

Le funzioni e le attività dei patronati vengono delineate nell'art. 7 L. 152/2001.

I patronati devono essere costituiti da dalle confederazioni o dalle associazioni nazionali dei lavoratori che, stando alla L. 152/2001 presentano quattro requisiti:

  • il primo e il secondo requisito riguardano l'esperienza: è difatti richiesto che la confederazione o l'associazione dei lavoratori sia costituita da almeno 3 anni e che abbia i mezzi finanziari e tecnici necessari per la costituzione e la gestione degli istituti di patronato e di assistenza sociale;
  • il terzo requisito è inerente alla diffusione territoriale, in quanto è richiesta la presenza delle sedi della confederazione o dell'associazione in almeno 1/3 delle regioni e almeno 1/3 delle province, considerando tutto il territorio nazionale;
  • l'ultimo requisito riguarda, invece, il perseguimento di finalità assistenziali, secondo i rispettivi statuti.

I requisiti citati sono stati modificati dall'art. 1, c. 10, L. 228/2012, come riportato nella tabella sottostante:

L. 152/2001

L. 228/2012

Primo requisito

confederazione o associazione costituita da almeno 3 anni

confederazione o associazione costituita da almeno 8 anni

Terzo requisito

presenza delle sedi della confederazione o dell'associazione in almeno 1/3 delle regioni e almeno 1/3 delle province, considerando tutto il territorio nazionale.

presenza delle sedi della confederazione o dell'associazione in almeno 2/3 delle regioni e almeno 2/3 delle province, considerando tutto il territorio nazionale.

Per l'anno 2014:

presenza delle sedi della confederazione o dell'associazione in almeno 1/2 delle regioni e almeno 1/2 delle province, considerando tutto il territorio nazionale.

Le modifiche riportate nella tabella sono state rese attive dalla Circ. Min. Lav. 5 giugno 2015 n. 18, con decorrenza dal 1° gennaio 2015.

La costituzione del patronato

Le indicazioni per la costituzione di un patronato si rinvengono nella L. 152/2001 e sono avallate dalla sentenza della C. Cost. 7 febbraio 2000 n. 42.

L'iter prevede:

  • la presentazione al Ministero del Lavoro di una domanda di costituzione e riconoscimento degli istituti di patronato e di assistenza sociale; restano ferme le competenze del Ministero del Lavoro e delle Previdenza Sociale in ordine al riconoscimento della personalità giuridica, attribuite da previgenti disposizioni, e i relativi adempimenti;
  • la redazione, e conseguente allegazione alla domanda di costituzione, di un progetto contenente tutte le indicazioni finanziarie, tecniche e organizzative per l'apertura di sedi in almeno 2/3 delle regioni e 2/3 delle province del territorio nazionale;
  • entro 90 giorni dalla presentazione della domanda, l'approvazione della costituzione con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale;
  • entro un anno dalla data della domanda di riconoscimento, l'accertamento, da parte del Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale, della realizzazione del progetto e la concessione del riconoscimento definitivo.

Gli istituti di patronato e di assistenza sociale che abbiano ottenuto il riconoscimento definitivo, hanno l'obbligo di iscrizione nel registro delle persone giuridiche, presso la prefettura del luogo ove hanno la sede legale e svolgono la loro attività.

Non possono presentare domanda di riconoscimento le confederazioni e le associazioni che nel quinquennio precedente abbiano costituito un altro istituto di patronato e di assistenza sociale, il quale non abbia ottenuto il riconoscimento definitivo o sia stato sottoposto a procedure di commissariamento e scioglimento.

In evidenza

Il progetto non deve essere presentato da parte delle associazioni operanti nelle province autonome di Trento e di Bolzano che intendono promuovere la costituzione di istituti di patronato e di assistenza sociale.

Le attività svolte

Lo scopo principale dei patronati è quello di svolgere servizi di utilità pubblica; le principali attività svolte dai patronati si possono raggruppare in:

  • attività di informazione;
  • attività di assistenza;
  • attività di consulenza e tutela.

Tutte le attività sono destinate all'ottenimento di prestazioni, suddividibili in:

  • prestazioni di previdenza obbligatoria;
  • prestazioni di previdenza complementare;
  • prestazioni del servizio sanitario nazionale;
  • prestazioni di natura sociale e assistenziale;
  • assistenza in sede giudiziaria;
  • assistenza tecnica per la conoscenza della legislazione, del diritto di famiglia e delle successioni, della sicurezza sociale, della legislazione fiscale, della previdenza, del lavoro, del mercato del lavoro.

I servizi offerti dagli istituti di patronato sono attinenti a:

Pensione di mutualità e facoltativa

Indennità di accompagnamento (INPS)

Costituzione posizione assicurativa (ex indennità una tantum)

Quota integrativa rendita con decorrenza successiva

Ricostituzioni pensioni per motivi reddituali

Ricaduta stato di inabilità assoluta temporanea

Ricostituzioni pensioni per altri motivi

Riconoscimento prolungamento assegno giornaliero

Assegni al nucleo familiare ai pensionati

Domanda riscatto rendita agricola (art. 220 DPR 1124/65)

Assegni al nucleo familiare ai lavoratori dipendenti (esclusivamente a pagamento diretto INPS)

Reintegrazione rendita a superstiti (art. 85, c. 2 DPR 1124/65)

Assegni Familiari ai pensionati

Richiesta integrazione rendita

Assegni Familiari ai lavoratori autonomi

Riconoscimento postumi grado non indennizzabile

Indennità di disoccupazione, Aspi e Mini aspi ai lavoratori non agricoli

Richiesta accertamenti diagnostici specifici

Indennità di disoccupazione ai lavoratori agricoli

Richiesta di cure termali

Indennità di mobilità

Richiesta di protesi

Prestazioni economiche per TBC

Richiesta assegno funerario

Indennità per maternità

Richiesta tripla annualità a superstiti (art. 85, c.1 DPR 1124/65)

Astensione anticipata per maternità

Richiesta assegno assistenza personale continuativa

Ricongiunzione posizione assicurativa

Richiesta assegno incollocabilità grandi invalidi

Cure balneo-termali

Richiesta rimborso medicinali

Ratei maturati e non riscossi – Interessi legali

Richiesta spese di viaggio/diaria/indennità sostitutiva salario

Doppia annualità pensione SO

Richiesta liquidazione in capitale della rendita

Verifica e rettifica sulle posizioni assicurative

Riconoscimento stato di handicap grave o di inidoneità al servizio

Autorizzazione versamenti volontari

Speciale assegno continuativo (orfani, vedove L. 248/76)

Riscatto periodi assicurativi

Rilascio CU INPS (art. 1, c. 114, L. 228/2012)

Reddito di cittadinanza

L'INPS consente l'accesso ai profili dei patronati ai seguenti servizi:

Anagrafe unica

Rappresenta l'archivio di tutti i soggetti che hanno o hanno avuto rapporti con l'INPS. Le informazioni si richiedono per codice fiscale o per nome, cognome e data di nascita del delegante. Si utilizza al fine di controllare i dati anagrafici di chi si rivolge agli enti di patronato per richiedere un servizio.

Estratto contributivo

È l'estratto di tutti i tipi di contributi versati e registrati negli archivi dell'INPS. Ancora non sono visibili alcune contribuzioni tra cui quelle relative alle collaborazioni coordinate e continuative. Il servizio permette la visualizzazione e la stampa dell'elenco, l'inserimento fittizio dei contributi e la simulazione del calcolo della pensione. L'estratto ha valore informativo e non certificativo e si richiede con l'inserimento del codice fiscale del delegante.

Domus

Rappresenta la banca dati dell'INPS che recepisce le informazioni relative alle richieste di tutte le prestazioni erogate dall'Istituto. Fornisce in modo semplice e chiaro informazioni all'utenza sullo stato delle richieste presentate. Il patronato delegato può accedere con i dati anagrafici, con il codice fiscale del delegante oppure con il numero identificativo della pratica.

CU assicurato e pensionato

Permette di visualizzare e stampare il duplicato del CUD emesso dall'INPS per tutti i pensionati e gli assicurati che hanno percepito prestazioni dall'INPS. La richiesta si effettua inserendo il codice fiscale del delegante.

Obis/m

Permette di visualizzare e stampare il documento Obis/m che l'INPS spedisce a inizio anno a tutti i pensionati (riporta notizie fiscali sulle pensioni, sulle modalità di pagamento e sugli importi delle pensioni percepite durante l'anno). Si richiede inserendo il codice fiscale del delegante.

Domande di pensione

Consente agli enti di patronato di acquisire e trasmettere online all'INPS le domande di pensione.

Pratiche patrocinate

Permette la consultazione della lista delle pratiche patrocinate e accolte in un periodo dell'anno solare. La lista è fornita raggruppata per ufficio periferico. Si accede al servizio con l'inserimento di un codice utente delle direzioni centrali degli enti di patronato e relativa password fornita dall'INPS.

Deleghe

Permette la consultazione della lista delle pratiche patrocinate e accolte in un periodo dell'anno solare. La lista è fornita raggruppata per ufficio periferico. Si accede al servizio con l'inserimento di un codice utente delle direzioni centrali degli enti di patronato e relativa password fornita dall'INPS.

Uffici

Rappresenta il database con informazioni relative a tutti gli uffici periferici degli enti di patronato. È gestito dagli utenti delle direzioni generali degli enti di patronato. Permette di inserire un nuovo ufficio, visualizzare, modificare e disattivare quelli esistenti. Gli utenti periferici possono accedere in modalità di visualizzazione.

Statistiche

Fornisce la statistica degli accessi effettuati ai servizi online. Possono accedere gli utenti delle direzioni centrali degli enti di patronato.

Utenti

È il database con informazioni relative a tutti gli utenti degli enti di patronato. È gestito dagli utenti delle direzioni generali e da quelli periferici degli enti di patronato. Agli utenti delle direzioni centrali permette di inserire nuove utenze e quindi richiedere la password personale d'accesso ai servizi online, visualizzare e modificare i dati degli utenti, disattivare quelli esistenti e cambiare la propria password d'accesso. Agli utenti periferici permette di visualizzare e modificare i propri dati e la propria password.

Come definito dall'art. 13 L. 152/2001, le attività vengono erogate gratuitamente, salvo quelle di assistenza in ambito processuale che vengono comunque erogate ad un prezzo ridotto rispetto alle tariffe professionali, dal momento in cui i patronati perseguono finalità etico-sociali.

Atto costitutivo e statuto

Come riportato dall'art. 4 L. 152/2001, lo statuto degli istituti di patronato e di assistenza sociale deve obbligatoriamente contenere:

  • l'organizzazione promotrice;
  • la denominazione dell'istituto;
  • la sede legale;
  • l'articolazione territoriale delle strutture e degli organi rappresentativi dell'istituto;
  • gli organi di amministrazione e di controllo;
  • le finalità e le funzioni dell'istituto, conformemente a quanto stabilito dalla legge;
  • la gratuità delle prestazioni, salve le eccezioni stabilite dalla legge;
  • la dotazione finanziaria e i mezzi economici.

Nel caso in cui si debbano effettuare delle modifiche all'atto costitutivo o allo statuto, si necessita di una notifica e di un'approvazione da parte del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. In mancanza di osservazioni da parte del Ministero entro 60 giorni, le modifiche sono da ritenere approvate.

Le convenzioni

L'art. 5 L.152/2001 si occupa delle convenzioni che le confederazioni e le associazioni di lavoratori che non hanno promosso un istituto di patronato e di assistenza sociale possono sottoscrivere. Difatti, esse possono avvalersi dei servizi di un istituto di patronato già costituito, a seguito della stipula di una convenzione.

Per quel che riguarda il contenuto, la legge non pone limiti e sembra lasciare ampia libertà alle parti stipulanti, salvo logicamente il rispetto della legge, in particolare per quel che riguarda l'erogazione dei servizi istituzionali e la loro gratuità in favore dei singoli assistiti.

La convenzione deve esser notificata al Ministero del Lavoro e della Politiche Sociali, che ha 30 giorni di tempo per formulare eventuali osservazioni. Nel caso in cui non si esprima, la convenzione è approvata.

Gli operatori

L'art. 6 L. 152/2001 si occupa degli operatori, vale a dire i lavoratori subordinati di cui il patronato può avvalersi per svolgere le proprie attività.

L'art. 6 c. 2 L. 152/2001 concede la possibilità di stipulare delle collaborazioni occasionali, volontarie e gratuite. Resta fermo il diritto dei collaboratori al rimborso delle spese autorizzate secondo accordo, effettivamente sostenute e debitamente documentate, per l'esecuzione dei compiti affidati. Esse sono previste solo per lo svolgimento dei compiti di informazione, di istruzione delle pratiche, nonché di raccolta e consegna delle pratiche agli assistiti e agli operatori o, su indicazione di questi ultimi, ai soggetti erogatori delle prestazioni. Ai collaboratori non possono esser attribuiti poteri di rappresentanza degli assistiti.

Per lo svolgimento di attività di consulenza e assistenza in sede giudiziaria, possono essere stipulate delle collaborazioni coordinate e continuative, ma solo per un periodo limitato di tempo.

La vigilanza

L'art. 15 L. 152/2001 si occupa della vigilanza sull'attività dei patronati: essa è affidata al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Il controllo avviene per poter stabilire il finanziamento spettante ai patronati; essi sono, infatti, finanziati da un fondo economico predisposto dagli enti previdenziali INPS, INAIL, IPSEMA e INPDAP.

Il fondo è costituito da una percentuale dei contributi versati dai lavoratori dipendenti in ogni anno di lavoro.

Il finanziamento viene erogato in misura proporzionale all'attività svolta ed è accordato con un sistema a punteggio, che riconosce i punti solo per alcune tipologie di pratiche a condizione che la pratica stessa abbia avuto esito positivo.

Per questo motivo, il Ministero del Lavoro verifica la quantità e la qualità dell'attività svolta e la rispondenza degli uffici ai parametri stabiliti dalla legge.

Le misure di vigilanza sugli istituti di patronato sono svolte, con cadenza annuale:

  • in Italia: dai competenti servizi di ispezione del lavoro delle DPL;
  • all'estero: dal Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali con proprio personale particolarmente competente in materia.

Il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali emana direttive e criteri cui dovranno attenersi i servizi ispettivi del lavoro nell'effettuazione delle verifiche presso le sedi dei patronati. Il Ministero dispone ispezioni straordinarie sul territorio nazionale e all'estero ogni qualvolta ne ravvisi la necessità. Nell'ipotesi in cui, a seguito di un'ispezione presso una sede di un istituto di patronato operante in uno Stato estero, vengano accertate irregolarità nella rilevazione degli interventi, la riduzione del punteggio relativo all'attività della sede stessa è estesa, in misura proporzionale sullo stesso gruppo di attività per le quali è stata rilevata l'irregolarità, a tutte le sedi del medesimo istituto di patronato operanti in detto Stato. Nelle confederazioni di Stati, tale riduzione si estende alle sedi operanti in tutti gli Stati della confederazione.

L'ispezione può riguardare gli ultimi cinque anni di attività.

Copia del verbale degli esiti degli accertamenti ispettivi deve essere rilasciata alla sede dell'istituto di patronato, unitamente alle tabelle di cui all'art. 11, lett. b), e deve contenere:

- il punteggio di attività riconosciuto;

- il giudizio sulla sussistenza dei requisiti per il riconoscimento del punteggio organizzativo previsto dall'art. 8, nonché il numero dei punti organizzativi attribuiti;

- le eventuali controdeduzioni relative a motivi di disaccordo sui risultati della visita ispettiva, sottoscritte dal responsabile della sede dell'istituto di patronato.

Da parte delle sedi centrali degli istituti di patronato possono essere inoltrate, entro 30 giorni dalla data di rilascio di copia del verbale di ispezione di cui al presente art. 10, mediante raccomandata, istanze di rettifica delle rilevazioni effettuate, sulla scorta del c. 3, lett. c), al competente ufficio del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali.

Lo stesso decide entro 120 giorni dalla data di ricezione dell'istanza, decorsi i quali, in caso di mancata decisione, l'istanza si intende accolta.

I patronati attivi

Attualmente sono costituiti 22 patronati, 17 tra essi aderiscono ai raggruppamenti:

  • CE.PA. - Centro Patronati

- ​ACLI - PATRONATO ACLI PER I SERVIZI SOCIALI DEI LAVORATORI E DEI CITTADINI

- INCA - ISTITUTO NAZIONALE CONFEDERALE DI ASSISTENZA

- INAS - ISTITUTO NAZIONALE ASSISTENZA SOCIALE

- ITAL - ISTITUTO DI TUTELA E ASSISTENZA LAVORATORI

  • C.I.P.L.A. - Comitato di Intesa tra i Patronati dei Lavoratori Autonomi

- ENAPA - ENTE NAZIONALE ASSISTENZA PATROCINIO AGRICOLTORI

- 50&PIÚ ENASCO - ENTE NAZIONALE DI ASSISTENZA SOCIALE PER GLI ESERCENTI ATTIVITÀ COMMERCIALI

- EPACA - ENTE DI PATROCINIO E ASSISTENZA PER I CITTADINI E L'AGRICOLTURA

- EPASA - ITACO CITTADINI E IMPRESE ENTE DI PATRONATO

- INAC - ISTITUTO NAZIONALE ASSISTENZA CITTADINI

- INAPA - ISTITUTO NAZIONALE DI ASSISTENZA E DI PATRONATO PER L'ARTIGIANATO

  • C.I.P.A.S. - Coordinamento Istituti di Patronato e di Assistenza Sociale

- ENCAL- INPAL - ENTE NAZIONALE CONFEDERALE ASSISTENZA LAVORATORI - ISTITUTO NAZIONALE PER L'ASSISTENZA AI LAVORATORI

- EPAS - ENTE DI PATRONATO E DI ASSISTENZA SOCIALE

- SIAS - SERVIZIO ITALIANO DI ASSISTENZA SOCIALE

  • CO.P.A.S. - Coordinamento dei Patronati di Assistenza Sociale

- PATRONATO A.C.A.I. - E.N.A.S. - ASSOCIAZIONE CRISTIANA ARTIGIANI ITALIANI - ENTE NAZIONALE DI ASSISTENZA SOCIALE

- ENAC - ENTE NAZIONALE DI ASSISTENZA AL CITTADINO

- LABOR

- SBR - SOZIALER BERATUNGSRING

  • Altri Patronati

- INAPI - ISTITUTO NAZIONALE ASSISTENZA PICCOLI IMPRENDITORI

- INPAS - ISTITUTO NAZIONALE DI PREVIDENZA E DI ASSISTENZA SOCIALE

- Se.N.A.S. - SERVIZIO NAZIONALE PER L'ASSISTENZA SOCIALE

- Patronato ANMIL - ASSOCIAZIONE NAZIONALE FRA LAVORATORI MUTILATI E INVALIDI DEL LAVORO

- E.N.A.S.C. - ENTE NAZIONALE DI ASSISTENZA SOCIALE AI CITTADINI

Riferimenti

Normativa

  • L. 152/2001
  • L. 228/2012

Prassi

  • Circ. Min. Lav. 5 giugno 2015 n. 18

Giurisprudenza

  • C. Cost. 7 febbraio 2000 n. 42

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