Il credito per l’omesso versamento della tassa automobilistica vantato dalla Regione è privilegiato

27 Novembre 2019

Con ordinanza del 4 ottobre 2019, n. 24836, la Corte di Cassazione si è occupata del riconoscimento del privilegio ex art. 2752 del codice civile, richiesto dalla Regione Veneto e relativo ad un credito maturato nei confronti di un contribuente a causa dell'omesso versamento della tassa automobilistica.

Con ordinanza del 4 ottobre 2019, n. 24836, la Corte di Cassazione si è occupata del riconoscimento del privilegio ex art. 2752 del codice civile, richiesto dalla Regione Veneto e relativo ad un credito maturato nei confronti di un contribuente a causa dell'omesso versamento della tassa automobilistica.

In particolare, il ricorso è stato presentato in quanto il Tribunale competente aveva rigettato l'opposizione allo stato passivo presentata dalla suddetta Regione, ritenendo che la classificazione del credito come afferente a un tributo speciale della finanza locale non era autorizzata dalla norma citata, nemmeno in forza di una possibile interpretazione estensiva, non essendo consentita dal carattere tassativo dei privilegi.

La Suprema Corte ha accolto le richieste della ricorrente, sancendo che il privilegio di cui all'art. 2752 c.c., comma 3, si applica anche al credito derivante dall'omesso versamento della tassa automobilistica, ma non si tratta di un imprevedibile ampliamento della categoria dei privilegi.

Dall'art. 2752, rubricato con “crediti per tributi diretti dello Stato per l'imposta sul valore aggiunto e per i tributi degli enti locali”, si evince che i crediti per i tributi locali, anche se garantiti da un grado di privilegio inferiore rispetto a quello riconosciuto ai tributi erariali, godono di privilegio, circostanza questa che ha fatto, tra l'altro, sorgere il dubbio se vi sia, anche dopo l'entrata in vigore del nuovo art. 182- ter della L.F., la possibilità di procedere alla loro falcidia, malgrado la transazione fiscale non sia per tali tributi esplicitamente prevista (cfr. Documento CNDCEC - FNC 4.5.2018).

Secondo i giudici di legittimità, l'art. 2752 del c.c. estende il privilegio generale sui mobili, subordinatamente a quello dello Stato, ai crediti per imposte, tasse e tributi dei comuni e delle province previsti dalla legge per la finanza locale nonché dalle norme relative all'imposta comunale sulla pubblicità e ai diritti sulle pubbliche affissioni; contrariamente a quanto sostenuto dal Tribunale che ha rigettato l'opposizione, è da tempo pacifico che le norme sui privilegi sono suscettibili di interpretazione estensiva.

Nell'ordinanza in esame, infatti, viene ricordato che la stessa Corte ha affermato che il privilegio generale mobiliare per i crediti tributari degli enti locali è volto ad assicurare agli enti medesimi la provvista dei mezzi economici necessari per l'adempimento dei loro compiti istituzionali, sicché l'espressione "legge per la finanza locale", contenuta nell'art. 2752 c.c., non va riferita a una legge specifica istitutiva della singola imposta, bensì all'atto astrattamente generatore dell'imposizione (in senso conforme si vedano anche le pronunce n. 3134 del 17 febbraio 2016 e n. 21007 dell' 8 settembre 2017 , che, occupandosi della tassa automobilistica provinciale di Trento, hanno evidenziato come tale principio è stato chiarito dall'art. 13, comma 13, del DL n. 201 del 2011, conv., con modif., dalla L. n. 214 del 2011, che ha fornito un'interpretazione autentica del menzionato comma dell'art. 2752, sancendo che il riferimento alla "legge per la finanza locale" si intende effettuato a tutte disposizioni che disciplinano i singoli tributi comunali e provinciali).

Va rilevato che la tesi fornita dalla Suprema Corte, con l'ordinanza in esame, è conforme a quanto sancito, prima della suddetta interpretazione autentica, dalle Sezioni Unite della stessa Cassazione, secondo cui le norme del cod. civ. che stabiliscono i privilegi in favore di determinati crediti possono essere oggetto di interpretazione estensiva, tenendo conto dell'intenzione del legislatore, e soprattutto dalla "causa" del credito .

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