Memoria di costituzione a fronte di ricorso per vizi della notifica dell'atto impugnato

Carlo Buonauro

Inquadramento

In materia d'imposte sui redditi l'art. 60 del d.P.R. n. 600/1973 prevede la notificazione degli avvisi (e degli altri atti che per legge devono essere notificati al contribuente), sancendo che la stessa è eseguita secondo le norme stabilite dagli artt. 137 e ss. c.p.c., con alcune modifiche.

Analoghe previsioni, che rinviano ai modi stabiliti per le notificazioni in materia d'imposte sui redditi, si riscontrano in tema di IVA (art. 56, comma 1, d.P.R. n. 633/1972), registro (art. 52, comma 3, d.P.R. n. 131/1986) e successioni e donazioni (art. 49, comma 1, d.lgs. n. 346/1990).

Formula

CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO  DI ...

Sezione n. ...

R.G.R. n. ...

MEMORIA DI COSTITUZIONE 1

L'Ente resistente ... (Agenzia Entrate, Agenzia Entrate Riscossione, Regione/Provincia/Comune) in persona di ... nato a ... il ... C.F. ... nella sua qualità di rappresentante legale dell'Ente

rappresentato per delega in calce dall'Avv. ... nato a ... il ... con studio in ... alla via ... n. ... , CAP ... ed ivi elettivamente domiciliato,

(oppure nel caso in cui la difesa è attribuita al funzionario: rappresentato per delega in calce dal Dott. ... nato a ... il ... – in qualità di ... )

PREMESSO

- che in data ... all'Ente è stato notificato da ... il ricorso avverso l'atto ... , avente ad oggetto: ...

SI COSTITUISCE IN GIUDIZIO

contro ... elettivamente domiciliato presso lo studio di ... che lo rappresenta e difende

PREMESSO CHE

- a sostegno del gravame parte ricorrente articola i seguenti profili di illegittimità:

1) nullità/inesistenza dell'atto impugnato per vizi della notifica: secondo l'avversata prospettazione di parte ricorrente, nel caso di specie viene in rilievo una notificazione che esula completamente dallo schema legale degli atti di notificazione, mancando in toto i requisiti essenziali che consentano la qualificazione di atto sostanzialmente conforme al modello legale delle notificazioni ovvero essendo effettuata in modo assolutamente non previsto dalla legge, così non consentendo l'assunzione nel tipico atto di notificazione da essa delineato.

2) nullità/inesistenza dell'atto impugnato per omessa relazione di notifica: deduce erroneamente parte ricorrente che la relata in bianco e la mancanza di sottoscrizione del notificatore determinano la nullità dell'atto per difetto insanabile di notifica. Per la validità della notifica è infatti necessario, ciò che difetterebbe nel caso di specie, che la relata di notifica sia correttamente compilata e sottoscritta dal notificatore e, pertanto, anche nel caso in cui si volesse ritenere che l'Agente della riscossione possa effettuare la notificazione senza avvalersi di un soggetto all'uopo abilitato, è comunque necessario che l'agente della notificazione compili correttamente la relata di notificazione e la sottoscriva.

ESPONE

Il ricorso è infondato.

Sussistono nel caso in esame i presupposti fattuali e giuridici previsti dalla normativa ex adverso indicati in tema di notificazione dell'atto tributario.

1) Questa difesa ha documentalmente (cfr. documenti in atti, rispetto a cui deve rilevarsi l'idoneità del meccanismo notificatorio in via amministrativa, non astretto alle più rigide formalità prevista per le notifiche in via giudiziaria: Cass. n. 10554/2015; Cass. n. 5898/2015; Cass. n. 4567/2015; Cass. n. 11708/2011 e Cass. n. 15746/2012) fornito la prova che l'atto in contestazione sia state notificate all'odierna parte ricorrente, con conseguente ritualità procedimentale ed effetto interruttivo della prescrizione e decorrenza di nuovo termine (Cass. n. 11749/2015).

2) Quanto alle modalità di redazione della relata di notifica, non ricorre alcuna violazione delle norme in tema di notificazione dell'avviso di accertamento, ai sensi dell'art. 60 d.P.R. n. 600/1973 che deve essere eseguita secondo le norme stabilite dagli artt. 137 e ss. c.p.c., con le modifiche ivi indicate. L'art. 14 l. n. 890/1982 stabilisce infatti che la notificazione "può eseguirsi a mezzo della posta direttamente dagli uffici finanziari", pur "fatti salvi" il disposto dell'art. 60 d.P.R. n. 600/1973 e le altre modalità di notifica previste dalle singole leggi di imposta. Ne deriva che, quanto al caso di specie, la notificazione a mezzo del servizio postale rappresenta una alternativa a quella a mezzo dell'ufficiale giudiziario: Ne consegue tra l'altro - con specifico riferimento all'eccezione sollevata dalla parte - che non deve essere redatta alcuna relata di notifica o annotazione specifica sull'avviso di ricevimento in ordine alla persona cui è stato consegnato il plico, e l'atto pervenuto all'indirizzo del destinatario deve ritenersi ritualmente consegnato a quest'ultimo, stante la presunzione di conoscenza di cui all'art. 1335 c.c., superabile solo se il medesimo dia prova di essersi trovato senza sua colpa nell'impossibilità di prenderne cognizione.

3) Quanto alla censura relativa alla validità della notifica dell'atto di accertamento dell'Agenzia delle Entrate eseguito direttamente a mezzo del servizio postale (l. n. 146/1998), la stessa deve ritenersi del tutto priva di fondamento, anche se al momento della consegna del plico il destinatario non venga temporaneamente rinvenuto. Ed, invero, in tale ipotesi, la notifica si ha per avvenuta decorsi dieci giorni dal deposito dell'avviso nella cassetta postale. In particolare, la Corte di Cassazione (Cass. VI, n. 9567/2020) afferma che, al soggetto abilitato alla notificazione con modalità semplificata, ovvero senza l'intermediazione dell'ufficiale giudiziario, non si applica l'art. 8 l. 890/1982 che prevede l'invio della seconda raccomandata informativa contenente l'avviso di giacenza.

4) Più in generale, occorre ribadire il principio di diritto per cui la notifica rappresenta una mera condizione di efficacia e non un elemento costitutivo dell'atto amministrativo di imposizione tributaria, cosicché il vizio di nullità ovvero di inesistenza della stessa è irrilevante ove l'atto abbia raggiunto il suo scopo.

Le doglianze pertanto vanno respinte.

CONCLUSIONI

Voglia la Corte di giustizia tributaria di primo grado così provvedere:

- in via preliminare, dichiarare la inammissibilità ed improcedibilità della domanda;

- rigettare comunque nel merito la domanda perché infondata in fatto e in diritto;

- con vittoria delle spese di giudizio (con distrazione al procuratore antistatario);

Si chiede la trattazione in pubblica udienza (in tal caso l'atto va notificato alla controparte ai sensi dell'art. 33 del d.lgs. n. 546/1992).

Si depositano i seguenti atti: ...

Luogo e data ...

Firma ...

[1] 1. Al riguardo si segnala che l'art. 16 d.l. n. 119/2018, modificando il comma 3 dell'art. 16-bis d.lgs. n. 546/1992, ha disposto l'obbligo della costituzione in giudizio di I e II grado con modalità telematica relativamente ai ricorsi notificati a decorrere dal 1° luglio 2019 (con l'opportuno chiarimento dell'utilizzo in ogni grado di giudizio della modalità telematica indipendentemente dalla modalità prescelta dalla controparte nonché dall'avvenuto svolgimento del giudizio di primo grado con modalità analogiche), con la doppia precisazione per cui, da un lato, tale dovere non opera per coloro che optano di non avvalersi dell'assistenza tecnica nelle cause di valore inferiore ai tremila euro (salvo l'obbligo, ove si intendano avvalere della modalità telematica ai fini della costituzione in giudizio, di indicare un indirizzo di posta elettronica certificata); per altro verso, per i ricorsi già iscritti a ruolo, in casi eccezionali il Presidente della Corte di giustizia tributaria o di Sezione, può autorizzare, con provvedimento motivato, il deposito con modalità diverse da quelle telematiche.

Commento

Un vizio sussumibile nella nozione di inesistenza della notifica è configurabile soltanto in caso di totale mancanza materiale dell'atto e nelle sole ipotesi in cui venga posta in essere un'attività priva degli elementi costitutivi essenziali idonei a rendere riconoscibile un atto qualificabile come notificazione, ricadendo ogni altra ipotesi di difformità dal modello legale nella categoria della nullità. Tali elementi consistono: a) nell'attività di trasmissione, svolta da un soggetto qualificato, dotato, in base alla legge, della possibilità giuridica di compiere detta attività, in modo da poter ritenere esistente e individuabile il potere esercitato; b) nella fase di consegna, intesa in senso lato come raggiungimento di uno qualsiasi degli esiti positivi della notificazione previsti dall'ordinamento (in virtù dei quali, cioè, la stessa debba comunque considerarsi, ex lege, eseguita), restando, pertanto, esclusi soltanto i casi in cui l'atto venga restituito puramente e semplicemente al mittente, così da dover reputare la notificazione meramente tentata ma non compiuta, cioè, in definitiva, omessa", mentre il luogo non attiene agli elementi costitutivi essenziali dell'atto, sicché i vizi relativi alla sua individuazione, anche quando esso si riveli privo di alcun collegamento col destinatario, ricadono sempre nell'ambito della nullità dell'atto, come tale sanabile, con efficacia ex tunc, o per raggiungimento dello scopo, a seguito della costituzione della parte intimata (anche se compiuta al solo fine di eccepire la nullità). Così, in termini, Cass. S.U., n. 14916/2016, nonché, in termini specifici, Cass. n. 21865/2016; Cass. n. 5663/2018 (Cass. V, n. 16697/2019).

Costituisce principio consolidato che l'istituto processuale della sanatoria si estende alla notifica invalida degli avvisi di accertamento (Cass. n. 7498/2005; Cass. n. 8374/2015) "ove detto vizio non abbia pregiudicato il diritto di difesa del contribuente, situazione che si realizza nell'ipotesi in cui il medesimo, in sede di ricorso giurisdizionale contro l'atto, ne abbia diffusamente contestato il contenuto" (Cass. V, n. 16697/2019 che richiama, da ultimo, Cass. n. 11043/2018; Cass. n. 6678/2017; Cass. n. 18480/2016).

In materia di contenzioso tributario, la proposizione della mera "eccezione di inesistenza" della notifica (nella specie, dell'avviso di accertamento costituente il presupposto della cartella impugnata) non può far ritenere acquisito al "thema decidendum" l'esame di qualsiasi vizio di invalidità del procedimento notificatorio, non ravvisandosi una relazione di continenza tra l'inesistenza ed i vizi di nullità di tale procedimento, altrimenti derivandone un'inammissibile scissione tra il tipo di invalidità denunciato con la formulata eccezione di merito e la specifica deduzione dei fatti sui quali essa si fonda, il cui onere di allegazione ricade esclusivamente sulla parte qualora si facciano valere eccezioni in senso stretto (Cass. V, n. 8398/2013).

La notificazione della cartella di pagamento effettuate a mezzo P.E.C., mediante l'uso del file in formato pdf, è valida ed efficace in quanto idonee a garantire l'autenticità del documento trasmesso, equiparando così il formato pdf al formato p7m.

In tema notifica degli atti tributari, l'eventuale irregolarità dell'avviso di accertamento è sanata dalla proposizione del ricorso al giudice tributario, in quanto dimostra la piena conoscenza dell'atto da parte del contribuente e quindi il raggiungimento dello scopo ex art. 156 c.p.c.

Ai fini della notifica degli atti tributari l'indirizzo indicato da Poste Italiane e individuato per il servizio “seguimi” non può essere equiparato al domicilio eletto dal contribuente. Quest'ultimo, regolato dall'art. 60 d.P.R- n- 600/1973, è l'unico ad integrare i requisiti formali necessari a raggiungere l'obiettivo della notificazione: invece, il servizio “seguimi” non ha alcuna rilevanza giuridica ai fini della validità delle notificazioni. Infatti l'indicazione di un nuovo indirizzo al quale recapitare la corrispondenza non può in alcun modo assurgere ad elezione di domicilio ai sensi della lettera d) dell'art. 60 del citato decreto, in assenza dei requisiti formali prescritti dalla norma (Cass. V, n. 31479/2019).

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