Ricorso contro l'atto impositivo fondato su accertamenti sinteticiInquadramentoPer la rideterminazione del reddito l'Amministrazione Finanziaria può avvalersi di metodi induttivi, mediante elementi e circostanze di fatto certo che consentono di rideterminare sinteticamente il reddito complessivo netto del contribuente. È il caso del cd. metodo sintetico che ridetermina la pretesa erariale partendo dalle spese sostenute dal contribuente nel corso del periodo d'imposta, secondo quanto previsto, con riferimento esclusivo alle persone fisiche, dall'art. 38, comma 4 d.P.R. n. 600/1973, nel testo attualmente riformulato dall'art. 22 d.l. n. 78/2010 con riguardo sia all'accertamento sintetico puro che all'accertamento da redditometro. L'accertamento del reddito con metodo sintetico non impedisce al contribuente di dimostrare, attraverso idonea documentazione, che il maggior reddito determinato o determinabile sinteticamente è costituito in tutto o in parte da redditi esenti o da redditi soggetti a ritenute alla fonte a titolo di imposta. A tal fine, si richiede però qualcosa di più della mera prova della disponibilità di ulteriori redditi, dovendosi ancorare a fatti oggettivi, di tipo quantitativo e temporale, la disponibilità dei redditi. FormulaALLA CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI.... RICORSO EX ART. 18 DEL D.LGS. N. 546/1992 Il Sig./La Sig. .... nato a .... il .... C.F. .... residente in .... alla via .... n. ...., CAP .... (oppure: della società .... con sede in ...., via ...., P.IVA o C.F. .... in persona del legale rappresentante pro-tempore), rappresentat. .... e difes. ...., in virtù di procura aq margine /in calce e su foglio separato al presente atto, dall'Avv./Dott. Comm./ ...., C.F. ...., con il quale elettivamente domicilia presso il suo studio in .... alla via .... n. .... ai sensi degli artt. 170 e 176 c.p.c., si dichiara di voler ricevere comunicazioni e/o atti difensivi e/o provvedimenti relativi al presente procedimento al seguente indirizzo P.E.C .... o n. fax .... PROPONE RICORSO 1 – contro ....; – avverso il seguente provvedimento prot. n. .... emesso il .... e notificato il .... PER I SEGUENTI MOTIVI 1) nullità/inesistenza dell'atto impugnato per violazione dell'art. 38, comma 4 del d.P.R. n. 600/1973, nel testo attualmente riformulato dall'art. 22 del d.l. n. 78/2010: in tema di accertamento sintetico, qualora l'accertamento effettuato dall'ufficio finanziario si fondi, come nella specie, su spese per particolari beni e verifiche di conti correnti bancari, lo stesso è illegittimo avendo il ricorrente dimostrato che le somme utilizzate erano giacenti sul conto. Ed, invero, in tema di accertamento delle imposte sui redditi, qualora l'ufficio determini sinteticamente il reddito complessivo netto in relazione alle spese per incrementi patrimoniali, la prova documentale contraria ammessa, a carico del contribuente, ai sensi dell'art. 38, comma 6 del d.P.R. n. 600/1973, riguarda la sola disponibilità di redditi esenti o soggetti a ritenuta alla fonte e non anche la dimostrazione del loro impiego negli acquisti effettuati, in quanto la prima circostanza è idonea, da sola, a superare la presunzione dell'insufficienza del reddito dichiarato in relazione alle spese sostenute. Ne consegue, quanto alla vicenda de qua, l'illegittimità, con conseguente annullamento, dell'impugnato atto impositivo fondato su accertamenti sintetici, in quanto il ricorrente ha pienamente dimostrato che l'effettuata acquisizione dei beni non denota alcuna reale disponibilità economica, suscettibile di valutazione ai fini fiscali; 2) nullità/inesistenza dell'atto impugnato per violazione dell'art. 38, comma 4 del d.P.R. n. 600/1973, nel testo attualmente riformulato dall'art. 22 del d.l. n. 78/2010, per altro profilo: posto che il risultato emergente dal redditometro costituisce solo un indizio di evasione, che deve essere approfondito, sostenuto e corroborato da altri elementi, prima di poter esser rettificato nella dichiarazione, nel presente caso tutto ciò risulta completamente omesso sicché, non avendo l'Amministrazione finanziaria giustificato adeguatamente l'applicazione del redditometro, deve dichiararsi illegittimo e, per l'effetto, annullato l'impugnato avviso di accertamento. Alla luce delle svolte considerazioni si rendono le seguenti CONCLUSIONI Voglia la Corte di giustizia Tributaria così provvedere: – in via principale, annullare l'atto impugnato (previa sospensione cautelare ex art. 47 del d.lgs. n. 546/1992); – con vittoria delle spese di giudizio 2 . Si chiede la trattazione in pubblica udienza. Si depositano i seguenti atti: ..... Ai sensi dell'art. 22, comma 3 del d.lgs. n. 546/1992, si attesta la conformità del presente atto all'originale consegnato (o spedito) all'ente convenuto. Luogo e data .... Firma Difensore .... PROCURA 3 (generalità del ricorrente) .... nomina proprio procuratore alle liti (titolo) .... e, per l'effetto, lo autorizza a rappresentarlo e difenderlo nel giudizio, conferendo allo stesso ogni più ampia facoltà di legge, ed eleggendo domicilio presso lo studio del predetto legale in ...., via .... Luogo e data .... Firma .... Autentica della Firma .... [1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di giustiziaTributaria di Primo Grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992. [2] [2]Con eventuale richiesta di distrazione delle spese processuali al procuratore costituito. [3] [3]L'incarico deve essere conferito: con atto pubblico o scrittura privata autenticata; in calce o a margine di un atto nel processo, con certificazione dello stesso incaricato dell'autografia della sottoscrizione; oralmente in udienza pubblica, dandone atto nel verbale. CommentoIn tema di accertamento del reddito con metodo sintetico, è ammessa la prova contraria da parte del contribuente, che può consistere nella dimostrazione che determinati beni o importi contestati come indici di capacità contributiva non siano effettivamente entrati nella sua disponibilità (Cass. V, n. 11675/2019). L'onere del contribuente di provare che le spese elevate – in conseguenza delle quali l'Amministrazione finanziaria ha ricalcolato il suo reddito complessivo nelle forme dell'accertamento sintetico ai sensi dell'art. 38, comma 4 d.P.R n. 600/1973 – sono state in realtà finanziate mediante redditi soggetti a ritenuta alla fonte, oppure esenti, ovvero provenienti da finanziamenti di terzi, e pertanto legalmente esclusi dalla formazione della base imponibile, postula che l'Amministrazione finanziaria abbia previamente dimostrato, mediante elementi certi, la sussistenza della divergenza tra il reddito dichiarato e quello determinato in via presuntiva (Cass. V, n. 6770/2019). La prova che deve fornire il contribuente in ipotesi di maggiore capacità contributiva accertata con metodo sintetico non è tipizzata. Ne consegue che la prova può essere data con qualsiasi mezzo idoneo a dimostrare la provenienza non reddituale dell'elemento valutato. Il contribuente può portare a proprio favore anche disinvestimenti e cessioni di fabbricati (Cass. V, n. 9261/2019). In tema di accertamento in rettifica delle imposte sui redditi delle persone fisiche, la determinazione effettuata con metodo sintetico, sulla base degli indici previsti dal d.m. 10 settembre 1992 e dal d.m. 19 novembre 1992, riguardanti il cd. redditometro, dispensa l'Amministrazione da qualunque ulteriore prova rispetto all'esistenza dei fattori-indice della capacità contributiva, sicché è legittimo l'accertamento fondato su essi, restando a carico del contribuente, posto nella condizione di difendersi dalla contestazione dell'esistenza di quei fattori, l'onere di dimostrare che il reddito presunto non esiste o esiste in misura inferiore (Cass. V, n. 11675/2019). |