Ricorso contro l'atto impositivo di natura induttiva (contestazione dei presupposti)InquadramentoAi sensi dell'art. 39 d.P.R. n. 600/1973, rubricato «Redditi di impresa in base alle scritture contabili», è concessa all'Amministrazione la facoltà di rettificare le componenti reddituali dichiarate dal contribuente in materia di redditi di impresa e di redditi da lavoro autonomo. Per contestare tale rettifica il contribuente utilizzerà il seguente ricorso. FormulaON. CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI .... RICORSO GIURISDIZIONALE CON ISTANZA DI RECLAMO E MEDIAZIONE (e contestuale) ISTANZA DI TRATTAZIONE IN PUBBLICA UDIENZA Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'Avv. .... (C.F. ....), che lo rappresenta e difende in virtù di procura speciale in allegato al presente atto, PROPONE RICORSO 1 avverso l'avviso di accertamento n. .... notificato in data .... e relativo al periodo di imposta .... NEI CONFRONTI dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in persona del rappresentante legale pro-tempore, con sede in .... ( ....), alla via ...., n. .... FATTO In data .... al ricorrente veniva notificato avviso di accertamento n. .... con il quale, sulla base della presenza di irregolarità nelle scritture contabili, si procedeva alla rettifica delle componenti reddituali relative al periodo di imposta .... L'odierno ricorrente propone opposizione contro il predetto avviso di accertamento per i motivi di seguito esplicitati. DIRITTO Deve rilevarsi preliminarmente come l'accertamento di tipo induttivo necessiti di una apposita motivazione, la quale deve dar conto delle ragioni che giustificano l'apprezzamento di inattendibilità delle scritture contabili così gravi, numerose e ripetute da rendere – appunto – inattendibile nel loro complesso le scritture stesse. Pertanto, laddove l'accertamento si basa solo sulla presenza di irregolarità non gravi e non ripetute, come nel caso di specie, viene a mancare il presupposto per il legittimo ricorso al metodo induttivo. In via subordinata, si ritiene che per la determinazione del reddito per l'anno in esame debba tenersi conto dei seguenti elementi di fatto ..... Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate è da ritenersi, pertanto, alla luce di quanto testé esposto, illegittimo. Per quanto espresso, così si CONCLUDE Piaccia all'On.le Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado , contrariis reiectis, in accoglimento del ricorso e per i motivi esposti: – dichiarare l'illegittimità dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....; – determinare il reddito del ricorrente per l'anno .... sulla base degli elementi sopra esposti. Con vittoria di spese e competenze di giudizio. ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA Si chiede, altresì, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 546/1992, che il presente ricorso venga discusso in pubblica udienza. Costituendosi in giudizio il ricorrente deposita: 1) copia dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data .... dall'Ufficio di ....; 2) ..... ISTANZA DI SOSPENSIONE Nel caso qui in giudizio sussistono i presupposti per la sospensione degli effetti dell'atto impugnato. Più in dettaglio: il fumus boni iuris (esistenza dei fondati motivi) si confida emerga con sufficiente chiarezza dalla lettura del ricorso; il periculum in mora (danno grave ed irreparabile per il contribuente) deriva da ..... Pertanto, CHIEDE che l'On. Corte tributaria adita Voglia disporre la sospensione dell'impugnato provvedimento e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale. Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. n. 115/2002 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad Euro .... ragion per cui è dovuto un contributo unificato nella misura di Euro ..... Dichiara, altresì, di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero di fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....). La presente copia, di cui si attesta la conformità all'originale notificato all'Agenzia delle Entrate di ....., sarà depositata presso la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado di .... completa con gli allegati, tenuto conto dell'istanza ex art. 17-bis d.lgs. n. 546/1992, appresso formulata. Luogo e data .... Firma Difensore .... ISTANZA ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992 Il Sig. ...., nato a ..... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in ..... ( ....), alla via ...., ...., come in epigrafe rappresentato, domiciliato e difeso, sulla base dei fatti e dei motivi sopra evidenziati CHIEDE che l'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in alternativa al deposito del ricorso che precede presso la Corte di Giustizia Tributaria di Primo Grado , accolga in via amministrativa le richieste nel medesimo ricorso formulate. Comunica in ogni caso la sua disponibilità a valutare in contraddittorio la mediazione della controversia. Per l'invito al contraddittorio, le comunicazioni e le notificazioni relative al presente procedimento, si indicano uno o più dei seguenti recapiti: – Studio ...., sito in .... ( .....), alla via ...., ....; – P.E.C. ....; – telefono ....; – fax ....; – posta elettronica ordinaria: ..... Con osservanza. Luogo e data .... Firma Difensore .... PROCURA SPECIALE Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in ..... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel procedimento da attivare nei confronti dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in ogni sua fase, stato e grado, l'Avv. ...., conferendogli con ogni facoltà di legge, incluse quelle di proporre reclamo e di mediare ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992, trattare, comporre, conciliare, transigere, rinunciare agli atti e accettare rinunzie, farsi sostituire, ed elegge domicilio, anche per le notificazioni relative al procedimento di reclamo e mediazione, presso il suo studio sito in .... ( ....), alla via ...., ..... Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito. Luogo e data .... Firma Mandante .... Autentica della Firma .... [1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere allaCorte di Giustizia Tributaria di Primo Grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992. CommentoL'accertamento di natura induttiva è il metodo di accertamento con il quale l'Amministrazione procede alla rettifica delle componenti reddituali in materia di redditi di imprese, di reddito da lavoro autonomo, nonché in materia di IVA. La disciplina di riferimento è contenuta nell'art. 39 d.P.R. n. 600/1973 («Disposizioni comuni in materia di accertamento delle imposte sui redditi»), dal quale è possibile ricavare due tipologie di accertamento induttivo. L'accertamento analitico-contabile (c.d. induttivo puro – art. 39, commi 1 e 3, d.P.R. n. 600/1973) costituisce il metodo ordinario di accertamento a cui l'Amministrazione finanziaria può fare ricorso in ipotesi tassative, ossia quando emergono discrasie: • dal confronto tra dichiarazione, bilancio e scritture contabili; • dall'esame della documentazione che sta alla base della contabilità; • da circostanze estranee alla contabilità ovvero provenienti da terzi. In merito ai presupposti per l'avvio legittimo di un procedimento di accertamento induttivo la Suprema Corte, aderendo all'orientamento ormai consolidato, ha statuito che la ricostruzione dei ricavi e del volume di affari di un contribuente può essere effettuata indirettamente sulla base di presunzioni gravi precisi e concordanti, anche qualora la contabilità dello stesso sia formalmente regolare. In tale contesto, si è affermato – ad esempio – che, in tema di accertamento delle imposte dirette, ed in presenza di una contabilità regolarmente tenuta, l'accertamento dei maggiori ricavi d'impresa può essere affidata alla considerazione della difformità della percentuale di ricarico applicata dal contribuente, rispetto a quella mediamente riscontrata nel settore di appartenenza, solo quando raggiunga livelli di abnormità ed irragionevolezza tali da privare la documentazione contabile di ogni attendibilità, concretando diversamente tale difformità un mero indizio (Nell'affermare il principio, la S.C. ha ritenuto che integrasse un siffatto livello di abnormità ed irragionevolezza il rapporto, giudicato irrisorio, tra il reddito dichiarato di € 17.840,00 ed il fatturato di € 791.871,00). Dunque, il giudice tributario, verificata la legittimità del ricorso al metodo di accertamento induttivo, ha il potere di controllare l'operato della P.A. e di verificare se gli effetti che l'Ufficio ha ritenuto di desumere dai fatti utilizzati come indizi siano o meno compatibili con il criterio della normalità. Alla luce dei presupposti che legittimano un accertamento di tipo induttivo, ossia l'inattendibilità parziale degli elementi indicati nelle scritture contabili, anche i poteri di rettifica della P.A. incontrano dei limiti. Precisamente, l'Ufficio può solo integrare le lacune riscontrate (ad esempio, il volume dei ricavi), ma non può rettificare completamente le risultanze contabili. Poiché i dati non sono inattendibili nel loro complesso, l'ente accertatore – nel procedere alla ricostruzione induttiva – deve comunque partire dalle risultanze contabili non specificamente considerate inattendibili e/o non provate come tali. L'accertamento induttivo extracontabile dei redditi di impresa, disciplinato dall'art. 39, comma 2 d.P.R. n. 600/1973, è attuato, invece, quando la contabilità risulta inattendibile nel suo complesso o si verificano altre circostanze che possono legittimare un accertamento induttivo. In tale forma di accertamento l'Amministrazione finanziaria ha a disposizione tre facoltà: • può avvalersi dei dati e delle notizie comunque raccolti o di cui sia venuta a conoscenza; • può non considerare in tutto o in parte i risultati del bilancio e delle scritture contabili; • può usufruire anche di presunzioni prive dei requisiti di gravità, precisioni e concordanza. Il discrimine tra dette metodologie di accertamento, ossia l'accertamento con metodo analitico – contabile e l'accertamento analitico-extracontabile, sta, rispettivamente, nella parziale o assoluta inattendibilità dei dati risultanti dalle scritture contabili: nel primo caso, la «incompletezza, falsità od inesattezza» degli elementi indicati non è tale da consentire di prescindere dalle scritture contabili, in quanto l'Ufficio accertatore può solo completare le lacune riscontrate, utilizzando, ai fini della dimostrazione dell'esistenza di componenti positivi di reddito non dichiarati, anche presunzioni semplici aventi i requisiti di cui all'art. 2729 c.c.; nel secondo caso, invece, «le omissioni o le false od inesatte indicazioni» risultano tali da inficiare l'attendibilità – e dunque l'utilizzabilità, ai fini dell'accertamento – anche degli altri dati contabili (apparentemente regolari), sicché l'amministrazione finanziaria può «prescindere in tutto o in parte dalle risultanze del bilancio e delle scritture contabili in quanto esistenti» ed è legittimata a determinare l'imponibile in base ad elementi meramente indiziari, anche se inidonei ad assurgere a prova presuntiva exartt. 2727 e 2729 c.c., con l'ulteriore conseguenza che l'eventuale errore qualificatorio del giudice di merito, sul tipo di accertamento, non rileva ex se come violazione di legge, ma refluisce in un errore sull'attività processuale ex art. 360, comma 1, n. 4 c.p.c. o in un errore sulla selezione e valutazione del materiale probatorio ex art. 360, comma 1, n. 5 c.p.c. (Cass. V, n. 6861/2019). |