Ricorso contro l'avviso di accertamento per redditi da lavoro autonomo dell'amministratore di società

Nicola Graziano

Inquadramento

Le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione agli uffici di amministratore, sindaco o revisore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica sono – ai sensi dell'art. 50, comma 1, lett. c-bis) d.P.R. n. 917/1986 (TUIR) – assimilati ai redditi di lavoro dipendente.

Formula

ON. CORTE DI GIUSTIZIA TRIBUTARIA DI PRIMO GRADO DI ....

RICORSO GIURISDIZIONALE CON ISTANZA DI RECLAMO E MEDIAZIONE

(e contestuale)

ISTANZA DI TRATTAZIONE IN PUBBLICA UDIENZA

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., presso lo studio dell'avv. .... (C.F. ....), che lo rappresenta e difende in virtù di procura speciale in allegato al presente atto,

PROPONE RICORSO 1

avverso l'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....,

NEI CONFRONTI

dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in persona del rappresentante legale pro-tempore, con sede in .... ( ....), alla via ...., n. ....

FATTO

In data .... al ricorrente, di professione architetto, veniva notificato l'avviso di accertamento n. ...., emesso in rettifica della D.U. per l'anno ...., e con il quale sono stati assoggettati a tassazione IRAP ed IVA i redditi percepiti in qualità di presidente del consiglio di amministrazione della società .... e dichiarati quali proventi di collaborazione coordinata e continuativa, con recupero delle imposte evase ed irrogazione della sanzione pecuniaria amministrativa unica. L'Ufficio ha ritenuto, in particolare, che le collaborazioni coordinate e continuative costituissero redditi da lavoro autonomo assoggettabili ad IVA non solo quando rientrano nell'oggetto tipico dell'attività professionale ma anche quando sono attribuite ad un lavoratore autonomo abituale in ragione della sua particolare competenza.

L'odierno ricorrente propone opposizione contro il predetto avviso di accertamento per i motivi di seguito esplicitati.

DIRITTO

L'Agenzia delle Entrate ha violato l'art. 50 del d.P.R. n. 917/1986, non considerando che la qualifica di architetto (a differenza ad esempio di quella di ragioniere, avvocato, commercialista) non ricomprende mansioni amministrative che siano proprie delle funzioni di gestione aziendale demandate al presidente del consiglio di amministrazione quali quelle di predisposizione del progetto di bilancio d'esercizio, la tenuta dei libri contabili obbligatori, il rispetto degli adempimenti pubblicitari presso il registro delle imprese ed altri.

Inoltre, occorre debitamente tener conto del fatto che l'opponente è stato nominato nel ruolo di presidente del consiglio di amministrazione non per la propria qualifica professionale ma in virtù della quota del 90% delle azioni possedute nella società.

Il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate è da ritenersi, pertanto, alla luce di quanto testé esposto, illegittimo.

Per quanto espresso, così si

CONCLUDE

Piaccia all'On.le Corte di giustizia tributaria di primo grado, contrariis reiectis, in accoglimento del ricorso e per i motivi esposti:

– dichiarare l'illegittimità dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data ....;

– condannare la resistente al pagamento delle spese processuali.

ISTANZA DI DISCUSSIONE IN PUBBLICA UDIENZA

Si chiede, altresì, ai sensi e per gli effetti dell'art. 33, comma 1, d.lgs. n. 546/1992, che il presente ricorso venga discusso in pubblica udienza.

Costituendosi in giudizio il ricorrente deposita:

1) copia dell'avviso di accertamento n. ...., notificato in data .... dall'Ufficio di ....;

2) .....

ISTANZA DI SOSPENSIONE

Nel caso qui in giudizio sussistono i presupposti per la sospensione degli effetti dell'atto impugnato.

Più in dettaglio:

il fumus boni iuris (esistenza dei fondati motivi) si confida emerga con sufficiente chiarezza dalla lettura del ricorso;

il periculum in mora (danno grave ed irreparabile per il contribuente) deriva da .....

Pertanto,

CHIEDE

che l'On. Corte di giustizia tributaria adita Voglia disporre la sospensione dell'impugnato provvedimento e di ogni altro atto presupposto, connesso e/o consequenziale.

Il sottoscritto procuratore, ai sensi dell'art. 14 del d.P.R. n. 115/2002 e successive modifiche dichiara che il valore del presente procedimento è pari ad € ...., ragion per cui è dovuto un contributo unificato nella misura di € .....

Dichiara, altresì, di voler ricevere le comunicazioni inerenti il procedimento presso il proprio numero di fax ( ....) o indirizzo di posta elettronica certificata ( ....).

La presente copia, di cui si attesta la conformità all'originale notificato all'Agenzia delle Entrate di ...., sarà depositata presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado di .... completa con gli allegati, tenuto conto dell'istanza ex art. 17-bis d.lgs. n. 546/1992, appresso formulata.

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

ISTANZA

ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., ed elettivamente domiciliato in .... ( ....), alla via ...., ...., come in epigrafe rappresentato, domiciliato e difeso, sulla base dei fatti e dei motivi sopra evidenziati

CHIEDE

che l'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in alternativa al deposito del ricorso che precede presso la Corte di giustizia tributaria di primo grado, accolga in via amministrativa le richieste nel medesimo ricorso formulate.

Comunica in ogni caso la sua disponibilità a valutare in contraddittorio la mediazione della controversia.

Per l'invito al contraddittorio, le comunicazioni e le notificazioni relative al presente procedimento, si indicano uno o più dei seguenti recapiti:

– Studio ...., sito in .... ( ....), alla via ...., ....;

– P.E.C. ....;

– telefono ....;

– fax ....;

– posta elettronica ordinaria: .... .... .....

Con osservanza.

Luogo e data ....

Firma Difensore ....

PROCURA SPECIALE

Il Sig. ...., nato a .... ( ....) il ...., C.F. ...., residente in .... ( ....), alla via ...., ...., delega a rappresentarlo e a difenderlo – nel procedimento da attivare nei confronti dell'Agenzia delle Entrate – Direzione Provinciale di ...., in ogni sua fase, stato e grado, l'Avv. ...., conferendogli con ogni facoltà di legge, incluse quelle di proporre reclamo e di mediare ai sensi dell'art. 17-bis del d.lgs. n. 546/1992, trattare, comporre, conciliare, transigere, rinunciare agli atti e accettare rinunzie, farsi sostituire, ed elegge domicilio, anche per le notificazioni relative al procedimento di reclamo e mediazione, presso il suo studio sito in .... ( ....), alla via ...., .....

Dichiara, inoltre, di aver ricevuto tutte le informazioni previste dagli artt. 7 e 13 del d.lgs. n. 196/2003, nonché dal Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, e presta il proprio consenso al trattamento dei dati personali per l'espletamento del mandato conferito.

Luogo e data ....

Firma Mandante ....

Autentica della Firma ....

[1] [1]Il ricorso deve altresì indicare il valore della lite e contenere la procura a un difensore o a un soggetto abilitato all'assistenza tecnica (obbligatoria quando il valore della controversia supera 3.000,00 € a partire dal 1° gennaio 2016, con l'obbligo anche di indicare la categoria di appartenenza del difensore ai sensi dell'art. 12 d.lgs. n. 546/1992, che consenta al giudice la liquidazione delle spese di lite secondo la tariffa professionale). Il difensore, o il ricorrente in caso di valore della controversia inferiore a 3.000,00 €, deve sottoscrivere sia l'originale sia le copie destinate alle controparti. L'art. 47 d.lgs. n. 546/1992 riconosce, inoltre, al ricorrente la possibilità di chiedere alla Corte di giustizia tributaria di primo grado competente la sospensione dell'esecuzione dell'atto impugnato, con istanza inserita nel ricorso o formulata con atto separato, debitamente notificato alle altre parti e depositato in segreteria. La sospensione può essere anche parziale e subordinata alla prestazione della garanzia di cui all'art. 69, comma 2 d.lgs. n. 546/1992.

Commento

I compensi liquidati agli amministratori di società sono inquadrati tra i redditi assimilati a quelli di lavoro dipendente, ai sensi dell'art. 50, comma 1, lett. c-bis) TUIR, e seguono le regole di determinazione previste dall'art. 51 TUIR, così come chiarito dall'Agenzia delle Entrate nella circolare n. 67 del 6 luglio 2001.

Più specificamente, le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d'imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione agli uffici di amministratore, sindaco o revisore di società, associazioni e altri enti con o senza personalità giuridica sono – ai sensi dell'art. 50, comma 1, lett. c-bis) TUIR – assimilati ai redditi di lavoro dipendente e per questi ultimi l'art. 51, comma 1, TUIR prevede l'applicazione del principio di cassa “allargato”. Ciò significa che l'imputazione del compenso va effettuata con riferimento al momento della effettiva percezione.

Dunque, se l'attività di amministratore rientra nei compiti istituzionali del lavoratore dipendente i compensi vengono tassati come redditi di lavoro dipendente, ove invece rientrino nell'oggetto della professione esercitata i compensi saranno attratti nei redditi di lavoro autonomo.

Con specifico riferimento all'attività di amministratore la citata circolare dell'Agenzia delle Entrate ha precisato che tale attività «non può essere attratta nell'ambito del lavoro autonomo in quanto per l'esercizio della stessa non è necessario attingere a specifiche conoscenze professionali».

Successivamente, con la circolare del 12 dicembre 2001 n. 105 l'Agenzia ha però chiarito che per i professionisti iscritti ad Albi professionali i redditi percepiti per l'attività di amministratore devono essere considerati redditi di lavoro autonomo se l'incarico viene svolto in una società che esercita un'attività oggettivamente connessa alle mansioni tipiche dell'attività professionale (ad esempio, un ingegnere edile che sia membro del consiglio di amministrazione di una società di ingegneria e che opera nel settore delle costruzioni).

In sintesi, ed n definitiva, i proventi degli amministratori configurano reddito professionale sono in via eccezionale, ossia quando l'ufficio rientra tra i compiti istituzionali del professionista; in tutti gli altri casi il compenso va assimilato ai redditi da lavoro dipendente.

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